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Autore: Read_This_Cookie_Dude    26/11/2015    3 recensioni
Erin Fitzgerald è un ragazzo molto pigro e svogliato nel fare qualsiasi cosa, per questo il padre lo costringe a cercare un lavoro estivo. E lo trova! Al nuovissimo e rimodernato Freddy Fazbear's Pizza, come guardia notturna! I sorridenti humanized animatronic, l'atmosfera gioviale, la pizza... il paradiso per Erin. Finché non scopre che la pizzeria nasconde un terribile segreto di cui il caro proprietario non gli aveva parlato (hehe... furbacchione...). Con un pizzico di comicità e thriller, dietro uno sfondo un po' demenziale, Erin racconta le sue spaventose cinque notti da Freddy. [TEMPORANEAMENTE SOSPESA/INCOMPLETA]
Genere: Comico, Demenziale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Il nuovo capitolo, yay!! Allora, solo un piccolo avvertimento: dato che sono le 22.44 h non ho ne le forze ne la voglia di di rileggere questo capitolo mastodontico e assicurarmi che sia tutto a posto (pigrona!), quindi se notate qualcosa che non va nella storia, ditemelo! Provvederò alla correzione! Grazie molte e buona lettura!

CAPITOLO 9
KICK ASS, FREDDY AND CHICA
(SECONDA PARTE DELLA)
II' PARTE

 
Ore 4.03 AM Con uno scatto felino Lolita riesce ad evitare l’affondo dell’animatronic, che, riemersa dall’oscurità del corridoio di destra, si è fiondata senza esitazione sulla mia amica, le fauci meccaniche spalancate!  Nella foga del momento, Lolita si butta, rotolando a terra fino a nascondersi sotto la scrivania, mentre Chica ci va a sbattere il fianco. Con un cigolio sinistro si volta nuovamente verso Lolita, gli occhi illuminati da un’artificiale luce omicida. Ma anche la mia amica non è da meno: ripresasi dallo spavento, il suo volto si è piegato in una smorfia carica di rabbia; lo conosco bene. Io mi appiattisco contro il piccolo spazio che c’è tra la porta e la scrivania e Harvey fa lo stesso dall’altro lato.
Chica ritorna alla carica, ma Lola scatta da sotto il tavolo e balza, avvinghiandosi bene alle spalle dell’animatronic e dando inizio ad una lotta di forza e resistenza di cui non ci sto capendo nulla, perché ho il cervello completamente fuso! Sono qui, ad osservare un robot assassino che tenta di disarcionare e fare a pezzi la mia migliore amica, così come Harvey che, con un bolide infilato in testa, ansima peggio di un obeso dopo dieci chilometri di corsa! Perlomeno lui è salvo, ma io…. Non so cosa fare!
Lolita intanto è riuscita a bloccare le braccia dell’animatronic incrociando le gambe sui suoi tozzi avambracci. Ora Chica sembra in enorme difficoltà, con l’endoscheletro apparentemente inceppato! Con una forte spinta all’indietro, Lolita, le mani strette attorno al cranio dell’animatronic, riesce a far perdere l’equilibrio alla humanized Chica, facendola cadere in avanti! Mi sono fin da subito aspettato il peggio per Lolita che, petto contro petto con l’animatronic, sarebbe dovuta atterrare di schiena con non so quanti chili superflui a peggiorare il colpo a terra, invece niente! Una volta atterrata, Lolita fa ruotare Chica fino a ritrovarsi sopra di lei e, come se il materiale che ricopre l’endoscheletro fosse solo plastica, sfodera un pugno talmente forte da ammaccarle la guancia sinistra! Ormai praticamente fuori uso a causa degli urti subiti, Chica tenta di rimettersi in piedi, ma, anticipandola, Lola infila la mano sotto il suo cranio, dove prima vi era situata la mascella, affonda con velocità e, dopo un attimo, gli occhi dell’animatronic si spengono!
Ora sono il lieve rumore del servomotore in fase di spegnimento non permette alla stanza di cadere nel più greve silenzio, perché, sinceramente, io non so che dire.

Ore 4.30 AM Una volta esserci accertati che fosse completamente disattiva, abbiamo spinto Chica fuori dall’ufficio di sicurezza e serrato la porta, in barba alla piccola quantità di energia residua: 18%... Lo so, ma io ed Harvey abbiamo accidentalmente acceso entrambe le luci del corridoio prima, quando, in preda al panico, siamo andati con la schiena contro il muro e, da quel che ho potuto realizzare poi, contro l’interruttore della luce.
Lolita cammina su e giù per la stanza in preda ai tremori, leggermente ricurva su se stessa. Le chiedo: - Tutto bene? – ma che cazzo di domanda, Erin! Trema,ha gli occhi lucidi e manca poco che si butta a terra e vomita, e tu le vai a chiedere se sta bene?! Io non so, mah, il cervello!
Sussulta e si gira verso di me: - Eh? –
- Ho chiesto se va tutto bene, Lola. – ribadisco. Sì, eh, pure. Verrebbe proprio voglia di prendermi a cazzotti in faccia!
- Ehmm… - si raddrizza e ributta indietro i riccioli flosci.
– Sì. – dice fingendo sicurezza. Sono felice, però, di vedere che è sempre la solita testarda.Harvey scuote la testa. La montatura dei suoi occhiali si è rotta a causa della maschera indossata velocemente, e anche un angolo della lente si è leggermente crepato, ma lui sembra stare meglio di tutti, dopotutto.
 
Ore 4.47 AM Sentiamo un leggero ticchettio metallico provenire dal corridoio e ci affacciamo alla finestra. Chica, muovendosi ad una lentezza quasi impercettibile, si rialza e, una volta in piedi, resta ferma, lo sguardo perso avanti a lei. È in condizioni a dir poco disastrose: la faccia, già da prima ridotta a metà con l’endoscheletro ben in vista, ora ha anche una profonda ammaccatura sotto l’occhio, reso strabico per la palpebra storta; anche le braccia e le gambe mostrano graffi e altre ammaccature e la spallina del grembiule rosa si è staccata. Poco a poco sembra riprendersi e comincia a camminare, sempre più lontana dall’ufficio, probabilmente diretta nello Show Stage.
Sono rovinato! Ma sono così felice che siamo salvi… MA SONO ROVINATO!!
 
Ore 5.00 AM Batteria: 5%.
Okay, niente panico. Luci: spente; porte: pericolosamente spalancate; telecamere: spente. Forse… per un’oretta…
Batteria: 4%.
Meglio stare zitto, vero?
Batteria: 3%.
Dio? Gesù?? Buddha???
Batteria: 2%.
Se non ne esco vivo, vi ho sempre amato, ali di pollo! Zio Fritz, riprenditi i biglietti del Super Bowl e goditelo per me! E a te, maledetto ventilatore ciuccia energia rompi presa figlio di fabbrica cinese ti rivedrò all’inferno, TI ASPETTO!!
Batteria: 1%.
 
Ore 5.01 AM Bene, siamo al buio, senza luce, senza protezione. Moriremo tutti.
 
Ore 5.05 AM – Ragazzi, eureka! – esclama Harvey. Non ho idea di cosa stia facendo, perché sto praticamente brancolando nel buio e non riesco a vedere più in là del mio naso. – Credo d’aver trovato una torcia elettrica! –
- Davvero? Sicuro che ci siano le pile dentro? – chiede Lolita.
Sento Harvey girarsi e rigirarsi l’oggetto tra le mani. – Ah, ecco! –
Click!  Una lieve luce pallida invade a stanza, e finalmente rivedo i miei amici: Harvey è in un bagno di sudore (ma questo l’avevo percepito anche prima…), con i capelli castani attaccati alla fronte e gli occhiali appannati; Lolita non è da meno, un po’ cerea e con i riccioli scompigliati.
- Non possiamo rimanere al buio. – sbotto io. – Ricordate cosa ha detto il tizio del telefono? Al buio Freddy s’attiva più facilmente ! –
Lolita sussulta silenziosamente.
- Ma Mike ti ha anche avvertito di non lasciare l’ufficio per nessun motivo. – ribatte Harvey.
- E allora che facciamo? –Alzo lo sguardo e qualcosa attira la mia attenzione: dove Harvey ha puntato la torcia c’è un piccolo bagliore sulla parete, nascosto in parte dietro uno dei poster. Strappo dalla parete quest’ultimo e trovo una mappa delle uscite di sicurezza e di tutti gli impianti d’emergenza , tra cui anche il generatore centrale.
- Le chiamano coincidenze… - dice Harvey.
- A casa mia si chiama “avere culo”. – fa Lolita.
Uscendo dall’ufficio della sicurezza, arriveremo alla sala ristorante e allo Show Stage e, attraversandoli, ci ritroveremmo nel backstage; il generatore è là dentro, l’ho visto anche oggi, quando mi ha chiamato Scott. Più o meno so come funziona, e se riuscissi a ricaricarlo almeno un po’, la luce tornerebbe. Ma, dovendo passare vicino allo Show Stage c’è una buona percentuale di ritrovarci intrappolati dagli animatronics. In più c’è il problema di Foxy e Mangle, infatti i Coves sono quasi direttamente collegati alla sala ristorante e allo Show Stage… anche se sarebbe possibile sgattaiolare prima dietro l’arcade e poi piano tra i tavoli. Mmm… poi però, se andassimo tutti e tre, l’ufficio rimarrebbe sguarnito e al nostro ritorno potremmo ritrovarci l’intera banda nell’unico posto sicuro del ristorante, quindi sarebbe meglio se uno di noi rimanesse e sorvegliasse (Io voto per Lolita!  Silenzio, Piccola Vocina Erin!).
- Erin, - mi chiama Lolita. – A cosa stai pensando? –
Lo sa! Lo sa! Legge nella tua testa!
Spiego loro il mio ragionamento e ci troviamo tutti e tre d’accordo che dobbiamo raggiungere il generatore in un modo o nell’altro, non c’è altra soluzione.
- Più o meno ci siamo. – dice ad un certo punto Harvey. – Ma chi resta? –
- Io saprei riattivare il generatore. – dico.
- E io non sarei dei migliori a proteggere l’ufficio. – si sbriga ad aggiungere Harvey.
- Va bene, io resto qui! L’ufficio è la cosa più importante. E poi voi due vi muovete veloci… vero? – chiede Lolita.Ehmmm… Sìììììì??
- Ma, Lola, sei sicura…? –
- Bah! Hai visto come ho conciato Chica, no? – sì, ho notato, grazie… - Senza dubbio, meglio io che voi due. – 

Ore 5.10 AM Abbiamo lasciato a Lolita la torcia elettrica, mentre noi ci orienteremo con quella dei nostri cellulari, in più porteremo con noi la mappa trovata prima per evitare di passare dai corridoi sbagliati.
Appena mettiamo il naso fuori dall’ufficio, brividi gelati mi salgono su per la schiena, questo corridoio è più sinistro del solito. Con una spinta forzata, io e Harvey ci incamminiamo lungo l’androne, le luci a nostra disposizione puntate avanti a noi. Sento l’adrenalina fare sette giri al secondo lungo tutto il mio corpo, le tre parole combatti o fuggi rimbombano nella mia testa e per ora il mio corpo è più per il fuggi. Ma resisto e mi faccio coraggio. Penso a mio padre, ora mi darebbe dello stupido, o mi considererebbe tenace e sarebbe orgoglioso di me, no so…
Poi penso allo zio Fritz… e scoppio a ridere! Cavolo, perché ho pensato al suo nome?!
 
Ore 5.12 AM Siamo all’entrata della sala ristorante e ci ritroviamo davanti all’arcade.
- Vedi qualcosa, Eri? – chiede Harvey.
Muovo il cellulare da destra a sinistra, lungo tutto il vano, ma non vedo nulla di sospetto. Tendo l’orecchio e mi concentro. Niente.
- No, possiamo andare. – 

Ore 5.14 AM Siamo sgattaiolati prima dietro l’arcade e, solo dopo un’attenta ennesima valutazione, ci siamo acquattati a terra, gattonando verso i tavoli. Harvey starà anche per vomitare l’anima dall’agitazione, ma io sono talmente teso che potrei benissimo suonare il violino con i miei nervi come corde! 
Strisciamo lesti appiccicati al primo tavolo, per poi passare ad un altro, poi un altro e un altro ancora… Con un colpo di reni mi lancio verso il quinto tavolo, avvicinandomi sempre di più alla porta dello Show Stage, ma Harvey perde l’equilibrio, scivolando sul pavimento ultra pulito e andando a sbattere contro la gamba di legno! Il rumore della tavola da pranzo mossa bruscamente si espande per tutto il locale e l’eco si ripete di stanza in stanza. Resto immobile finché questo non è cessato. – Fanculo, Harvey! – esclamo, cercando di non urlare. – Fai più attenzione! –
Hello, daddy! Hello, mom! I’m your ch-ch-ch-cherry bomb!!
 
Ore 5.17 AM Mi sono preso un tale spavento che ho spiccato un salto a quattro zampe e ho pure sbattuto la testa contro una sedia! Mi sono divincolato come uno scarafaggio a pancia in su alle prese con la ricerca disperata del mio cellulare che era caduto a terra! Quale momento migliore per ricevere una telefonata! Alle cinque del mattino!!
Appena ho il telefono tra le mani, scorro convulsivamente il dito sul touch screen, nell’intento di azzittirlo!
Finalmente la musica cessa. Ma un secondo rumore, più fastidioso e inopportuno si sostituisce a quello precedente: - ELIN!!! DOV’E’ GINGEL?!?! –
 
Ore 5.18 AM La marmocchia Izzie non la smetteva di urlare dall’altro capo del telefono: - Dov’è, Elin?! Dov’è Gingel?! Lo hai poltato a lavolo! È piccolo! Non può lavolale come un glande!! –
Harvey mi guardava con la faccia sconvolta. “Falla star zitta!” mi diceva senza parlare, ma mimando la decapitazione.
Non riattacco subito: Izzie sarebbe capace di richiamarmi immediatamente, più squillante di prima! Ma ora non ne posso più: non solo rischia di farci scoprire, ma la sua voce mi da i nervi!
- Gingerèincameramiamarmocchia!! – esclamo contro il telefono. Silenzio per due secondi e poi: - Va bene, Elin. Ti voglio bene, ciao ciao! – e riattacca.
Io e Harvey ci scambiamo un occhiata. Il secchione sta per dire qualcosa, ma lo blocco. – Harvey, emetti un fiato e giuro che t’ammazzo. –
 
Ore 5.20 AM – Che strizza! Pensa se la voce della tua sorellina avesse attirato l’attenzione di qualche animatronic! –
- Sai mi sembrava strano che la marmocchia Izzie non avesse voce in capitolo in questo incubo! -
Tonk! Tonk! Tonk!
Siamo oramai giunti allo Show Stage, ma, nascosti dietro l’arcade, sentiamo qualcuno muoversi verso di noi. Bonnie? Chica? Foxy?
Restiamo immobili come statue, tratteniamo il respiro e attendiamo.
Tonk! Tonk! Tonk!
Abbiamo spento le luci dei cellulari, ma un lieve lume bluastro illumina parzialmente il vano.
- Dum! Dum dum! Dum! – canticchia qualcuno con una voce robotica. Probabilmente è Foxy. Mi appiattisco contro il videogioco a gettoni.
Tonk! Tonk! Tonk…
Serro gli occhi.
Tonk! Tonk! Tonk! Tonk!
Si allontana e la luce, che prima trapassava le mie palpebre, sparisce con lui.
Harvey sussurra: - Harvey, da quella parte c’è l’ufficio! –
- Non preoccuparti, Lolita può occuparsi benissimo da sola degli humanized animatronics. Noi dobbiamo raggiungere il generatore centrale. –Detto questo, torniamo alla nostra missione.
 
Ore 5.30 AM Ci abbiamo messo un’eternità a raggiungere l’ultimo tavolo, che si trovava proprio davanti il palco scenico. Chica è proprio là su, immobile, l’avambraccio teso in avanti come se in mano avesse ancora quel grosso cupcake rosa; guarda fissa avanti a lei, lo sguardo spezzato e perso, artificiale, privo di ogni qualsiasi emozione, come un normalissimo animatronic. Il Bastardo di Las Vegas e Freddy Fazbear mancano all’appello, ma non mi sorprendo. Spero solo di riattivare la luce in tempo, senza essere scoperto dagli humanized!
Faccio segno ad Harvey di continuare e senza ulteriori indugi sbiettiamo verso il backstage; Chica sembra non accorgersi di nulla. Entriamo e chiudiamo la porta.
Io e il mio amico buttiamo giù un sospiro di sollievo e ci accasciamo a terra per riprendere fiato, almeno due secondi.
Appena mi tornano le forze, vado alla ricerca dei pannelli di controllo del generatore. Eccoli! Ora non devo far alto che resettare il sistema.
- Aiutami, Harvey. –
- Non sembra difficile. La caldaia di casa mia funziona più o meno così. -
- Allora, vediamo… - 

Ore 5.45 AM Evviva! Siamo riuscito a riattivare l’energia! Batteria: 30%. Meglio di niente!
- Non è stato difficile…! – dice Harvey.
- A parte il fatto che ci abbiamo messo un buon quarto d’ora. – aggiungo io.
- Non funziona come la caldaia di casa mia. –
AAAAAAAAAAAAAARGH!!
Un urlo agghiacciante spezza la nostra tranquillità. Lolita!
Scattando ci buttiamo alla porta e usciamo come fulmini dal backstage! Corriamo attraverso lo Show Stage ed entriamo nella sala ristorante, ma ad aspettarci ci sono Foxy e Mangle, che adocchiandoci, si buttano all’inseguimento, l’uno a terra, l’altra sul soffitto! Con un’acrobazia dopo l’altra, l’animatronic sfasciata raggiunge Harvey e, avvinghiata al soffitto, si butta sul mio amico, la bocca talmente spalancata che anche a lei le si è slogata in parte la mascella! Con una prontezza degna del campione di palla avvelenata, Harvey schiva l’affondo dell’animatronic e continua la sua corsa con me, mentre questa perde la presa e finisce faccia contro terra. Foxy ci blocca l’uscita, in piedi in tutto il suo metro e ottanta d’altezza! – V-V-Voglio finire il l-l-l-lavoro-ro! – esclama con la sua voce radiofonica, per poi scattare in avanti contro di noi! Spingo Harvey alla mia sinistra, mentre io mi getto verso la destra. Foxy ci manca e scivola in avanti; tenta di frenare inchiodando l’uncino al pavimento, ma non fa in tempo a fermarsi che finisce addosso a Mangle, rovinando terribilmente a terra.
Io e Harvey riprendiamo la corsa e ci ritroviamo nuovamente nel corridoio di destra!
Sento il mio sterno chiedere pietà, mi sto per piegare in due! Non riesco più a correre! Intanto una filastrocca canticchiata mi giunge alle orecchie:
 
Hi, there! I’m Freddy,
wanna come and play?
I think you’re special in your
own way.
I’d like to sing a song with you,
it’s my favorite thing to do,
‘cus I love yout through and through!
 
- Canti da schifo! STA LONTANO DA ME!! – sentiamo urlare Lolita.
Arriviamo all’ufficio e Freddy Fazbear è lì, altissimo, enorme e con due enormi occhi che brillano di una luce bluastra, la stessa che ci ha spaventati prima! Lolita si volta verso di noi, accucciata sotto la scrivania. – Aiuto! – esclama.
La prima cosa che mi viene in mente per distrarlo è tirargli addosso una cosa qualsiasi che mi capita a tiro… come questo portapenne! Lancio! Freddy sembra neanche aver subito il colpo, poi si volta! Dice: - Tsk! T-T-Tsk! Non si tirano gli o-o-oggetti addosso a Freddy F-F-Fazbear! – poi ci viene incontro, le luci degli occhi che brillano di un freddo lume demoniaco! Accade tutto ad una velocità surreale: l’animatronic allunga il braccio e mi afferra per i capelli, incastrando la mia testa nella sua mano non contraibile, mi solleva, si avvicina e mi studia, per poi urlarmi addosso: SKREEEEEEEEE!!
Sento che il mio fisico sta per collassare, il cuore mi va a mille, riesco solo a sentire le palpitazione del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie! Chiudo gli occhi! Finiscimi!

Ding dong ding dong! Dong dong ding dong!
 
Ore… non lo so, ma AM La presa di Freddy si fa più debole e tutto d’un tratto mi ritrovo sbattuto a terra; faccio in tempo a scartare di lato, prima che l’animatronic mi crolli addosso, semidisattivo.
Non ci capisco più niente…
Guardo prima Lolita, affacciata sotto la scrivania. L’ufficio è un disastro, il poster strappato è ancora a terra, così come la tastiera e i suoi tasti sparsi su tutto il pavimento, la sedia ribaltata…
Poi vedo Harvey, sopra il tavolo, allungato verso l’orologio elettronico, e ora tutto mi si schiarisce.
- Credo d’aver trovato la soluzione hai nostri problemi. – dice con un filo di voce. Poi guarda Lolita, questa ricambia lo sguardo e poi ritornano entrambi guardare me.Improvvisamente tutto attorno a me comincia a vorticare, sento le gambe molle, i muscoli deboli. Vedo tutto offuscato, un forte torpore mi assale. Buio. 
   
 
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