Diclaimers: Io non possiedo alcun personaggio della saga Harry Potter. Il titolo è un verso di una famosa canzone dei Mumford & Sons.
Whispers in the dark, steal a kiss and you'll break a heart
«Cosa
fai qui?» chiese Sirius, mettendosi a sedere sul divano.
Ginny
si abbracciò le ginocchia con le braccia, appoggiandovi
sopra il
mento. «Non riuscivo a dormire» disse velocemente.
Sirius attese,
fino a quando lei non continuò: «Incubi».
Arthur
gli aveva accennato qualcosa dell'esperienza di Ginny durante il suo
primo anno ad Hogwarts. Nelle prime settimane di permanenza di lei a
Grimmauld Place, gli era sembrato estremamente complicato collegare
alla vivacità di quella ragazzina un'avventura di quella
portata,
eppure ora la vedeva lì, tutta riflessa in quegli occhi
scuri e
lucenti.
«Resto
qui a farti un po' di compagnia».
«Sì»
rispose lei, lanciandogli un'occhiata.
C'era
qualcosa di silenziosamente confortante nel sapere di non essere il
solo a combattere i propri demoni durante la notte.
Sirius
stava osservando Harry e Ginny giocare a gobblige davanti al camino,
quando Remus si lasciò cadere seduto accanto a lui.
«Ci
sono momenti in cui mi ricordano davvero James e Lily»
osservò,
seguendo il riflesso di una fiamma sulla chioma di Ginny. Sorrise
quando Harry si passò una mano tra i capelli, senza pensare.
«L'anno
buono, ovviamente».
Remus
ridacchiò brevemente, prima di bere un sorso di liquore.
Ginny si
toccò il collo con la punta delle dita, spostando i capelli
sciolti
per farli ricadere su una spalla sola, e inclinò appena la
testa,
completamente concentrata. Sirius schiuse appena le labbra, e quando
Remus parlò il suo tono di voce era grave: «Ma lei
non è Lily, per
quanto i capelli rossi e l'irruenza possano ingannarti».
Sirius
non rispose.
«Ginny».
La
ragazzina, in pigiama e coi capelli arruffati, alzò lo
sguardo su
Sirius e sorrise appena. «Ehi» disse con
tranquillità. «Cosa fai
ancora sveglio?»
Sirius
mosse il bicchiere mezzo vuoto, lasciando ondeggiare il firewhiskey
all'interno. «Aspetto che Moony rientri dall'ultimo turno.
Non
riesci a dormire?» le chiese con gentilezza, probabilmente
ricordando l'episodio di qualche giorno prima.
«Mh... e volevo mangiare qualcosa» rispose Ginny,
avvicinandosi
alla dispensa e iniziando ad aprire qualche cassetto. Passò
qualche
secondo prima che si voltasse e lo fissasse con un sopracciglio
inarcato. «Aspetta, hai detto... Moony?»
Sirius
fece segno alla sedia accanto alla sua, invitando Ginny a sedersi;
con un colpo di bacchetta fece apparire una tazza di tè
fumante e un
piatto di scones accompagnato da una scodella di lemon curd.
«Questi
mesi rinchiuso mi stanno facendo diventare un rammollito, non ricordo
neppure l'ultima volta in cui ho usato la bacchetta per qualcosa di
più entusiasmante di un gratta e netta».
«Rammollito
non direi» considerò Ginny serissima, addentando
uno scone.
«Piuttosto una casalinga perfetta»
concluse, e non riuscendo
più a trattenersi dal fingersi composta si lasciò
andare a una
risata, in cui ben presto finì coinvolto anche Sirius.
«Ora,
mi è sembrato di capire che fossi interessata a sapere
qualcosa di
più su quel soprannome...».
Remus
li trovo così, spalla contro spalla impegnati in una fitta
conversazione.
«Buonanotte».
Ginny
si alzò in punta di piedi, fino a raggiungere il suo viso.
Sirius
sentì la morbidezza delle sue labbra sulle proprie, e la sua
mano
piccola sfregare con estrema delicatezza sulla sua guancia, tra la
barba ruvida e sfatta.
Chiuse
gli occhi. Durò un battito di ciglia.
«Grazie»
soffiò lei, ancora vicina alla sua bocca.
Quando
riaprì gli occhi, Ginny era sparita.
Sirius
si toccò le labbra con le dita, respirando profondamente.
Sentiva
profumo di fiori.
Note dell'autrice: Posso essere sincera? Non so esattamente come classificare questo – a parte flashfic, ma non riesco ad essere più precisa. Ginny è poco più che ragazzina, ma a suo modo Sirius non ha mai smesso di avere quindici anni, insomma avevo questa fanfiction in una cartella del mio computer da anni, e solo oggi mi sono decisa quindi eccola qui.