Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Queila    27/11/2015    3 recensioni
La storia è un missing moment, ispirata a questo passaggio del settimo libro della saga, Capitolo 33, "La storia del principe":
«Non pensavi che fosse una scuola per mostri quando hai scritto al Preside per supplicarlo di ammetterti».
Petunia diventò paonazza.
«Supplicare? Io non l'ho supplicato!»
«Ho letto la sua risposta. Era molto gentile».«Non dovevi...» sussurrò Petunia. «Era una cosa personale... come hai potuto...?»
Lily si tradì rivolgendo un mezzo sguardo a Piton. Petunia boccheggiò.
«L'ha trovata quel ragazzo! Siete entrati di nascosto in camera mia!»
«No... non di nascosto...» Adesso Lily era sulla difensiva. «Severus ha visto la busta e non poteva credere che una Babbana avesse preso contatti con Hogwarts, tutto qui! Dice che alle poste devono esserci dei maghi che lavorano in incognito per...»
«A quanto pare i maghi ficcano il naso dappertutto!» esclamò Petunia, pallida quanto era stata rossa poco prima. «Mostro!» E si precipitò dai genitori...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Petunia Dursley, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La lettera del Preside

 
Due ragazzini di undici anni attraversavano il vialetto di casa Evans ridendo e fantasticando su quello che sarebbe accaduto il mattino seguente alla stazione di King’s Cross. Severus Piton indossava un paio di jeans logori, stappati all’altezza del ginocchio destro e una maglietta troppo lunga per la sua altezza; Lily Evans, poco avanti a lui, muoveva allegramente le braccia avanti e indietro sui fianchi, facendo sventolare la gonna del suo vestito rosso.
“Sai, Sev, ieri sono andata anche da Olivander! È stato magnifico, proprio come me lo avevi descritto tu!” esclamò Lily con la voce rotta dall’emozione, mentre faceva entrare l’amico in casa.
“Betulla, crine di unicorno, dodici pollici e mezzo, rigida… la tua?” chiese lui mostrando tutto il suo orgoglio all’amica.
“Salice, crine di unicorno, dieci pollici e un quarto, flessibile” elencò lei a memoria, visibilmente divertita, “vieni, ti faccio vedere il baule nel mia camera: è tutto pronto per la partenza di domani” aggiunse quasi canticchiando: aspettava la mattina del giorno dopo da una vita.
Mentre Severus percorreva l’ingresso per arrivare alle scale, non poté fare a meno di notare le numerose fotografie appesa alle pareti. Lily sorrideva in ognuna di esse e tutta la famiglia sembrava davvero felice. Nella sua casa a Spinner’s End le fotografie non c’erano. Il ragazzino ne aveva trovata una della mamma che salutava con la mano con il castello di Hogwarts alle spalle, sbirciando tra le sue cose, non l’aveva mai vista sorridere, mai, soltanto in quell’istantanea scattata durante gli anni a scuola, conservata con premura e nascosta nel cassetto sotto i calzini.
“Credi che finiremo in case diverse?” Lily non riuscì a nascondere una nota di preoccupazione nella voce, era la terza volta che gli poneva quella domanda.
I pensieri di Severus furono interrotti dallo sguardo penetrante di Lily, che lo guardava perplessa.
“Tutto bene, Sev? Mi sembri triste…”
“Tutto bene, sì. Non so, Lily, dipende dal cappello, te l’ho detto. Ma comunque vada io e te saremo amici, ok?”.
La ragazzina gli sorrise grata, poi lo fece entrare nella sua camera da letto. Piton si guardò intorno: la stanza era illuminata dagli ultimi raggi di sole, era davvero molto ordinata e piena zeppa di oggetti babbani, mentre tutti quelli magici erano riposti nel grande baule ai piedi del letto.
“Anche Petunia dorme qui?”
“No, c’è una stanza in più in fondo al corridoio, abbiamo sempre dormito insieme, ma ultimamente si è trasferita lì…” gli occhi le si erano riempiti di lacrime al pensiero della sorella e degli ultimi giorni.
“Cosa c’è?” chiese il ragazzino, avvicinandosi a Lily.
“Tunia è strana… si comporta in modo… cattivo nei miei confronti” la voce della ragazzina era spezzata dalla tristezza.
“È gelosa” rispose senza mezzi termini Piton.
“Non dire così Sev!” rispose Lily con determinazione, paonazza in viso.
Il ragazzino non replicò, ma distolse lo sguardo e si avvicinò alla finestra, guardando il sole farsi sempre più basso all’orizzonte, mentre Lily piegava gli ultimi indumenti e li riponeva nel baule ormai pieno, soffiandosi di tanto in tanto il naso con la manica del vestito.
La rossa si guardò intorno, cercando qualcosa che non trovava.
“Tunia deve avere ancora il mio golfino blu… gliel’ho prestato giorni fa e non me l’ha ancora restituito” spiegò a Piton che la osservava con area interrogativa.
Entrarono entrambi nella stanza di Petunia in punta di piedi e cercando di non toccare nulla: non c’era nessuno in casa a parte loro due, ma volevano che la loro intrusione passasse inosservata.
Severus indicò il golfino sulla scrivania e nel prenderlo qualcosa cadde ai suoi piedi: una  busta da lettera con lo stemma di Hogwarts, la aprì, curioso. La scrittura era in una grafia ordinata, anche se alcune parole erano sfocate, come se alcune gocce d’acqua vi fossero cadute sopra.
“Lily, è una lettera di Silente!”
La ragazzina si precipitò al suo fianco e gli strappò il foglio dalle mani.
Cara Petunia,” cominciò a leggere a voce alta, in modo che l’amico potesse sentire, “ti scrivo con immenso rammarico, dicendoti che purtroppo non posso accettare la tua iscrizione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Capirai certo il perché della mia risposta: ognuno appartiene al mondo cui è stato destinato dalla nascita. Non ho dubbi che tu abbia talenti e qualità tali da renderti un’ottima ragazza, ma non sei una strega. Potrai ovviamente fare visita a tua sorella tutte le volte che lo desideri, anche senza avvisare e credo che lei sarà ben felice di vederti e rispondere a tutte le domande che le porrai sul nostro mondo (promettendo di non divulgarle, s’intende). La condivisione e lo scambio di esperienze nuove e diverse è una cosa assai affascinante ed educativa per due adolescenti e, soprattutto, per due sorelle. Spero di non averti offesa, la mia è stata una risposta del tutto sincera, non disperare, troverai anche tu il tuo posto nel mondo.
Con affetto, Albus Percival Wulfric Brian Silente, Preside di Hogwarts”.
Lily terminò di leggere, aveva il fiato corto e il cuore che le batteva all’impazzata: era visibilmente sconvolta.
“Com-come ha fatto?” sussultò.
“Beh, credo ci siano maghi che lavorano in incognito negli uffici postali, sennò non si spiega come una Babbana abbia potuto inviare una lettera a un mago…” rispose Piton con voce piatta.
“Non mi ha mai detto nulla” .
“Forse si vergognava”.
“Però è stato gentile, non credi? Silente intendo…” domandò Lily.
Severus annuì col capo, cercando di essere il più convincente possibile.
In quel momento lo sbattere della porta d’ingresso li portò alla realtà e uscirono in fretta dalla stanza di Petunia.
“Si è fatto tardi, meglio che vada”.
I due ragazzini si avviarono verso l’uscita, dove trovarono Petunia di ritorno alla sua lezione di danza, diede loro le spalle, mentre si sfilava il giubbino.
“Ci vediamo domani allora” disse emozionato Severus, ignorando il fatto che Petunia non lo avesse degnato neanche di uno sguardo.
“Alle undici in punto, magari un po’ prima, binario nove e tre quarti” annuì Lily sorridendo, mentre chiudeva la porta.
Nel girarsi notò sua sorella salire in fretta le scale, Lily non poté giurarlo, ma fu quasi certa di intravedere delle lacrime sul volto di Petunia, ma questa scomparve dalla sua vista velocemente e Lily tornò in camera a finire il suo baule.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note alla storia:
 
 
- La storia partecipa al contest “Missing moment contest” indetto da HermioneJeanGranger, sul forum di EFP.
- La storia si svolge il giorno prima della partenza per Hogwarts, come si può notare, e Lily e Piton stanno per affrontare il loro primo anno ^^. Spero sia convincente in tutto, ho cercato di mettere più elementi possibili: i vestiti di Piton, la sua situazione famigliare, i litigi tra Lily e Petunia, spero vi sia piaciuta insomma ^^.
- Per le bacchette, ho cercato, ovviamente, le varie informazioni sulle bacchette di tutte e due: di quella di Piton le ho trovate tutte, invece di Lily solo il legno e la lunghezza. Ho pensato di mettere alla sua bacchetta lo stesso nucleo sia di Piton che di James**.
- La storia, come detto, è un missing moment, ispirata a questo passaggio del settimo libro della saga, Capitolo 33, La storia del principe:
 
«Non pensavi che fosse una scuola per mostri quando hai scritto al Preside per supplicarlo di ammetterti».
Petunia diventò paonazza.
«Supplicare? Io non l'ho supplicato!»
«Ho letto la sua risposta. Era molto gentile».«Non dovevi...» sussurrò Petunia. «Era una cosa personale... come hai potuto...?»
Lily si tradì rivolgendo un mezzo sguardo a Piton. Petunia boccheggiò.
«L'ha trovata quel ragazzo! Siete entrati di nascosto in camera mia!»
«No... non di nascosto...» Adesso Lily era sulla difensiva. «Severus ha visto la busta e non poteva credere che una Babbana avesse preso contatti con Hogwarts, tutto qui! Dice che alle poste devono esserci dei maghi che lavorano in incognito per...»
«A quanto pare i maghi ficcano il naso dappertutto!» esclamò Petunia, pallida quanto era stata rossa poco prima. «Mostro!» E si precipitò dai genitori...
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Queila