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Autore: rocchi68    27/11/2015    4 recensioni
“L'umano il cui nome verrà scritto su questo quaderno morirà”
Questa è la prima regola del Death Note e questa è la storia di come un umano qualunque cadde nel mondo degli shinigami.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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“Ehi Ryuk.”
“Dimmi.” Disse mentre scendevano i gradini che conducevano al portale della Terra.
“Perché mi hai scelto?” Il ragazzo non aveva ascoltato con attenzione lo shinigami e si era perso un passaggio fondamentale dei discorsi precedenti.
“Non ti ho scelto io. Pensavi che ti avessi selezionato perché eri più furbo degli altri? Non darti arie.
Il caso ha voluto così e questo vale anche per quando il primo uomo prende il Death Note. Non sono io a sceglierlo, ma è il destino il responsabile.”
“Death Note? Di cosa si tratta?” Chiese scendendo con attenzione per evitare di cadere sui gradini resi scivolosi dall’umidità.
“Il Death Note è un quaderno che permette di uccidere le persone. Basta scrivere il nome dell’individuo che vuoi che muoia con la sua immagine impressa nella mente e in pochi secondi tutto accadrà. Ovviamente ci sono delle regole e il tempo può essere protratto in base alle esigenze e si può decidere ogni metodo convenzionale per farlo fuori.
Anche un pezzetto di carta strappato dal quaderno mantiene le proprietà originali, ma ci sono dei limiti a tutto ciò.
Un terreste non può scrivere il nome di uno shinigami, ma uno shinigami può farlo con un terrestre.”
“Quindi gli shinigami, se ho capito bene, non possono morire.”
“Non esattamente.”
“Ma voi siete immortali.”
“Ti sbagli.” Lo shinigami si rendeva conto che si stava mettendo troppo in luce e fornire così tante informazioni ad un’anima non era da lui.
Eppure era proprio il fatto di essere stato tanto tempo da solo che lo spingeva a rispondere alle curiosità di quel ragazzo.
“Uno shinigami può morire?”
“Lo shinigami può allungare la sua vita uccidendo una persona, ma qualora decidesse di salvarla allungando senza volerlo la vita dell’umano, allora sì che lo shinigami può morire. Il Death Note è stato utilizzato proprio per rendere più divertente il periodo nel mio mondo, ma scrivere nomi a distanza sapendo che i terrestri non possono unirsi a questo mondo è troppo noioso.”
“E cosa fai di solito con questo quaderno?”
“Lo lascio cadere nel mondo terrestre e poi seguo il primo possessore che utilizzerà il Death Note. La scia di morte che porta, spesso termina in pochi mesi e l’uomo tende ad impazzire e a restituire il quaderno al proprietario, non prima di avergli resettato la memoria.”
“Quindi voi siete invisibili.”
“Visibili per quelli che toccano il quaderno, ma totalmente inesistenti per tutti gli altri. Il quaderno però non è un giocattolo e non è una cosa che ti riguarda.” Il mostro e il ragazzo erano arrivati in prossimità del primo portale e dopo aver mosso una leva, questo si era riattivato.
Era da alcuni anni che nessuno lo sfruttava e dopo così tanto tempo sembrava in buone condizioni.
“Sai per caso come sono morto?” Chiese mentre mancavano ancora pochi passi per varcare il portale.
“Non conosco i dettagli, ma tornando sulla Terra, i ricordi dovrebbero ricomporsi.”
“Non sai nemmeno a cosa andrei incontro se qualcuno stesse peggio senza di me?”
“Questo lo so, ma non posso dirtelo ugualmente.”
“Ma da che parte stai?” La domanda del ragazzo era legittima, ma lo shinigami con una scrollata di spalle gli fece capire che non gli importava poi molto delle sue paranoie.
“Io sono neutrale e faccio tutto questo solo per divertirmi. Tu sai cosa succede ad un corpo una volta che muore?” Chiese il dio, mentre si preparava ad attraversare il portale che aveva sistemato.
“Sì.”
“Ne sei proprio sicuro?”
“No.” Ryuk conosceva la risposta anche a quella domanda, mentre il ragazzo non sapeva nulla di quello che succedeva al corpo senza l’anima.
“Avrai sentito dire che un corpo morto viene seppellito e ricordato dai cari fino a quando anche questi non cessano di esistere. Il tuo corpo, come quello degli altri, si decompone e scompare nella terra stessa.”
“Quindi ci raccontano delle menzogne.”
“Tutti raccontano bugie su bugie, ma è proprio questo a rendervi divertenti. Osservare come morite, vedere come ve la prendiate tra voi e notare quanto le guerre siano spassose sono elementi molto più succosi che usare il quaderno. I tormenti, il sangue e le lacrime aggiungono ulteriore sapore a questi elementi e il quaderno spesso diventa solo un contorno per i nostri e i vostri scopi.”
“Lo sapevo Ryuk. Questa è una verità che conosco, ma che fa male.” Lo stesso shinigami si ritrovò sorpreso per quelle parole e sgranò gli occhi.
“Andiamo. Il tempo a tua disposizione si accorcia sempre più.”
“Pensavo trovassi divertente vedere un uomo che lotta contro il tempo per tentare inutilmente di tornare in vita.”
“Infatti lo è. È solo che ad un certo punto dovrai rinunciare alle persone che vuoi vedere perché so che hai una lista di conoscenti che vorresti osservare. Perdendo tempo non sentirai mai quanto odio loro provino per te e così facendo io non potrò gustarmi la scena di vederti a terra, mentre piangi come un bambino poco prima di finire all’Inferno.”
“Ma se sapevano che ero così, perché mi hanno da te?”
“Perché si annoiavano. Tu sei l’esempio perfetto di crudeltà che farebbe paura anche al Re dell’Inferno e hanno pensato che fosse l’unico modo per calmarti un po’.
Senza memoria però sei manipolabile e questo rende tutto meno divertente.”
“Andiamo.”
“Hai fretta?” Chiese, mentre osservava il terrestre affannarsi per attraversare inutilmente il portale.
Senza di lui, non ce l’avrebbe mai fatta.
“Sono stanco di questa storia. Voglio avere delle risposte e le voglio subito. È inutile che perda tempo prezioso quando potrei tornare a vivere o potrei andare all’Inferno.”
“Siamo molto simili.”
“Come mai non funziona?” Chiese, mentre veniva respinto di nuovo da una sorta di onda bluastra.
“Funziona solo se umano e shinigami lo attraversano insieme, ma prima di andare devo chiederti una cosa.”
“Da quando in qua uno shinigami mi chiede il permesso prima di farmi una domanda? Avanti Ryuk cosa vuoi sapere.”
“Cosa ti aspetti di trovare laggiù?” Chiese mentre si sporgeva per osservare i terrestri camminare come delle stupide formiche.
“Risposte. Risposte del mio passato, risposte della mia amnesia e risposte dei ricordi.”
“In questo caso potresti voler conoscere quanto manca da vivere ai tuoi conoscenti prima che vengano a farti compagnia all’Inferno.”
“Non credi che riesca a tornare in vita?” Il giovane lo osservava con aria di sfida.
“Dipende da quante persone vuoi vedere.”
“Giusto un paio.”
“Ti piacerebbe ricevere gli occhi dello shinigami?” Ryuk mostrò il suo ghigno più perfido, facendo trasalire il ragazzo che aveva affianco.
“E cosa sarebbero?”
“Sono gli occhi di noi dei. Permettono all’umano che lo richiede di sapere il nome e la data di morte di un individuo, ma solo se quest’ultimo non possiede un Death Note. Funziona con tutte le persone, ma con gli shinigami questo potere non ha effetto e qualora qualcuno rinunci al quaderno anche il potere degli occhi svanisce.” Il giovane aveva ascoltato con interesse quella storia, ma se aveva imparato qualcosa in quelle poche ore in compagnia di Ryuk è che gli shinigami non fanno mai nulla per caso.
“E la fregatura dove sarebbe?”
“Fregatura? Perché credi che ci sia una fregatura?” Ryuk non era molto sorpreso da quella domanda e cercò di riprendere il possesso del dialogo a suo modo.
“Un umano che prende qualcosa di un dio senza che quest’ultimo non ponga qualche regola, non ti sembra poco realistico? Ci deve essere qualcosa sotto e tu sei un maestro in inganni e trappole.” Sperava che adulandolo gli rivelasse la verità, ma lo avrebbe fatto comunque: questo era scritto nelle regole del Death Note.
“Chi desidera tale potere deve sapere che la sua durata vitale si dimezza. Ti faccio un esempio: se ti restano 40 anni di vita, accettando gli occhi, te ne resterebbero solo 20. Qualora restituissi il quaderno, il patto stipulato con gli occhi resta, ma tu non puoi usare i suoi poteri. In poche parole i 20 anni di vita ti restano addosso.”
“Ho capito: una bella fregatura.”
“Vuoi sapere perché ti ho chiesto se vuoi gli occhi dello shinigami?” Chiese Ryuk, mentre il ragazzo cercava un’altra volta di passare il portale.
“Perché è divertente?” Lo stesso shinigami sentendo la risposta iniziò a ridacchiare non aspettandosi di trovare un ragazzo così spassoso.
“Se non fossi destinato a scegliere, ti terrei come animaletto da compagnia.”
“Se lo dici tu. Comunque non mi hai ancora risposto.”
“Un’anima con i nostri occhi non saprebbe che farsene…” E si interruppe sul più bello, innervosendo un po’ il suo ospite che prese ad osservarlo con intensità.
“Ma è proprio questo che vi rende divertenti. Se tu tornassi in vita e avessi accettato gli occhi dello shinigami, la durata della tua vita sarebbe dimezzata due volte. Se invece finissi all’Inferno avendo accettato tale dono, tu diverresti il sovrano del regno del tormento eterno.
Pensaci non è un brutto affare.”
“Rifiuto.” Disse senza nemmeno pensarci troppo.
“Perché? Credevo che voi umani avreste fatto di tutto per un po’ di potere.”
“Se trovassi una persona che tiene a me e se quindi riuscissi a tornare in vita, cosa me ne farei dei pochi anni che mi restano? Tanto varrebbe che io accettassi subito di finire all’Inferno.
Del resto non posso accettare i tuoi occhi perché non è detto che finisca in mezzo alle anime tormentate e magari pensando di finire all’Inferno, mi ritrovo vivo e con pochi anni. Non sarebbe una mossa un po’ troppo avventata?” Chiese, mentre lo shinigami apriva le sue ali e prendeva una mano del ragazzo.
“Io sono neutrale. Ti ho dato questa possibilità perché sono obbligato a informare chiunque passi per questo mondo. Qualora un giorno dovessi usare il Death Note sappi che questa regola è una delle basi del quaderno, ma dato che non ti interessa non ti farò più tale richiesta.” Ryuk saltò quindi nel portale, portando con se il giovane ospite che non vedeva l’ora di rivedere la luce del sole.
 
In mezzo a tutto il buio del mondo degli shinigami era stanco di dover camminare, stando attento a non urtare qualcosa.
Era bello tornare nel mondo dei vivi, anche se per poco tempo, ma essere invisibili era parecchio noioso. Nessuno che ti vede e nessuno che ti parla, rendevano quel viaggio monotono.
“Sono in astinenza.” Disse ad un certo punto Ryuk, mentre passeggiava con il ragazzo accanto ad una bancarella dell’ortofrutta.
“Un dio in astinenza?”
“Non fissarmi con quello sguardo da superiore. Tutti hanno qualcosa che li rende deboli e quelle sono la mia fissazione.”  Disse, mostrando qualcosa al giovane che non poté far altro che alzare gli occhi al cielo.
“E non puoi rubarle? Tu sei uno shinigami: puoi fare tutto.” Sembrava una cosa talmente ovvia che anche un bambino ci sarebbe potuto arrivare.
“Quando uno shinigami è nella forma invisibile non può fare nulla.”
“Mi dispiace per te, ma sarai costretto a lasciarle lì.”
“Io non credo proprio.” Lo shinigami portò il giovane in un vicolo oscuro situato a poca distanza e gli mostrò parte dei suoi poteri.
“Cosa pensi di fare?” Chiese il ragazzo percependo un pericolo che non esisteva.
“Contravvenendo alle regole dei due regni posso renderti visibile per qualche minuto. Tutto quello che devi fare è indossare questo medaglione.”
“E la fregatura?”
“Nessuna: considerala un’azione buona che fai per uno shinigami.”
“E i soldi? Come puoi vedere un’anima non ha tasche per le monete.” Il ragazzo, avendo riacquistato da poco parte della sua memoria, sapeva cosa succedeva nel caso in cui non avesse pagato.
“Tieni.” Lo shinigami toccò quindi un sasso che si trasformò in moneta sonante e invitò il ragazzo ad andare verso il negozio.
“Quanto dura questo effetto e cosa devo comprare?”
“L’effetto dura solo 10 minuti e devi comprare qualche mela rossa.”
Il giovane seguendo le indicazioni fornitegli da Ryuk si avvicinò al negozio, comprò le mele e tornò dal suo custode.
“Ecco tieni.” Il ragazzo restituì quindi il resto, il medaglione e consegnò le mele nelle mani dello shinigami.
“Buona.” Disse semplicemente, mentre ne divorava una.
“Ma un dio non dovrebbe non aver bisogno di mele o cibo?”
“Per me, le mele sono... come dire... sono un po' come gli alcolici o le sigarette per voi umani. Se resto troppo tempo senza mangiarle, vado in crisi d'astinenza.”
“E quali sono i sintomi?” Chiese, mentre il dio parava giù un ulteriore boccone.
“Molto buone, sono così…succose.”
“E senza mele quali sintomi manifesti?” Chiese di nuovo, cercando di mantenere la calma.
“Beh, mi contorco tutto... mi viene da fare la verticale...” Interrotto da una risata del ragazzo, il mostro tornò a mangiare le sue leccornie.
“Spero di non doverti mai vedere in quello stato.”
“Vero?” Chiese, mentre uscivano dal vicolo e si avviavano verso la loro prima destinazione.
 
“Sai per caso dove siamo diretti?” Chiese il giovane, mentre Ryuk continuava a volargli sopra la testa.
“Un posto che ti piacerà molto.” Con quelle parole ambigue, lo shinigami portò il ragazzo su di una irta collina e si mise a riposare all’ombra di un vecchio albero.
 
 
 
 
 
Angolo autore:
Per prima cosa ringrazio coloro che hanno letto e recensito la storia (LeggiStorie95 e
eyes_in_the_fire) e spero che questo capitolo vi piaccia.
Lo so…sono in tremendo ritardo.
Prima che mi spariate contro volevo dirvi che non è colpa mia.
È solo colpa di Ryuk che continua a disturbarmi.
Ryuk: Posso scrivere il tuo nome sul mio Death Note.
Io: Fai pure, dannato shinigami.
Spero di sopravvivere anche a questa scocciatura e spero di trovare il tempo anche per la seconda opera (2184) a cui sto lavorando.
Ryuk: Rischiamo seriamente di finire nel 2184 con la tua lentezza.
Io: Ma questo significa…che resterai con me per molto tempo.
Ryuk probabilmente fuggirà lontano, ma tanto meglio.
Vi saluto, vi auguro una buona settimana e a risentirci.
Alla prossima.
 
   
 
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