Non
sapeva cosa rispondere, continuava a leggere e rileggere quel
messaggio. L’aveva
sorpresa, e soprattutto l’aveva fatta sorridere. Non era
tutti i giorni che un
ragazzo si interessasse a lei tanto da poterle inviare un messaggio
così tanto
diretto.
Era
una cosa nuova per lei. Lui era un ragazzo di 25 anni, lei ne aveva
solamente
16. In molti sicuramente avrebbero avuto da ridire se una relazione
inizierebbe
fra i due. Inventeranno storie su storie, diranno cose già
dette in passato per
quanto riguarda lei – possibilmente ne diranno ancor di
peggiori – ma Norah è
sempre stata una ragazza alla quale del giudizio della gente non
importava un
fico secco. Aveva da tempo deciso di seguire i suoi istinti, le sue
idee, i
suoi ideali e i suoi sogni. Aveva deciso da molto tempo che avrebbe
iniziato a
pensare con la sua testa e che non si sarebbe fatta condizionare da
niente e
nessuno, aveva deciso che mai più nessuno le avrebbe messo i
piedi in testa.
Si
decise finalmente di dare una risposta a Francesco, che nel frattempo
si stava
mangiando le dita guardando e riguardando quella chat. Ci teneva ad
uscire con
quella ragazzina, gli aveva da subito dato l’aria di una
ragazzina a posto e
con la testa sulle spalle. Gli era sembrata una ragazzina della quale
poteva
fidarsi, una ragazzina ragionevole – e non gli importava un
bel niente della
differenza d’età, non gli importava nulla di
ciò che la gente avrebbe detto se
mai un giorno qualcosa tra di loro dovesse nascere.
“Mi
avvalgo della facoltà di non rispondere. Mia cugina Gwen,
è una bella ragazza?”
Aveva
risposto così, cercando di sviare la conversazione. Ma
tuttavia quel ragazzo
era davvero testardo, e avrebbe battuto e ribattuto su ciò
che voleva.
Francesco:
“Mi avvalgo della facoltà
di non rispondere
anch’io”
La
risposta che le aveva inviato la fece sorridere ancor di
più, e anche lui
stravaccato sul divano di casa sua stava sorridendo come un ragazzino
alle
prese con la sua primissima cotta. Sembrava un ragazzino di quindici,
sedici
anni e la madre lo guardava incuriosita. Non aveva idea di cosa avesse
così
tanto da sorridere, ma era una bella cosa per lei vedere un sorriso
spontaneo
dipinto su quel volto.
Era
tempo che non lo vedeva sorridere così apertamente. E
questo, per lei, era una
vera e propria vittoria.
“E
dai
rispondimi, è una domanda semplicissima! Non devi mica
spremere le meningi in
una maniera assurda per darmi una risposta!”
Francesco:
“Tu non mi hai risposto,
perché devo
rispondere io a te? Siamo pari!”
Norah
se ne stava seduta sulla poltrona con le gambe al petto con un sorriso
sulle
labbra. Era una bella visione per sua madre, le piaceva vedere sua
figlia
felice e sorridente… avrebbe tanto voluto sapere il
perché di quel sorriso
enorme, ma aveva fatto finta di niente – non voleva essere
invadente, era
sicura che prima o poi glielo avrebbe detto Norah stessa. Era
altrettanto
sicura che si trattasse di un ragazzo, la sua piccola Norah
s’era innamorata?
Difficile dirlo anche per la mamma, in quanto era tanto tempo che sua
figlia
non esprimeva emozioni positive. Anzi, non esprimeva emozioni
d’alcun tipo. Era
apatica, e questo la faceva star male.
“Se
tu
rispondi me, io rispondo te”
Francesco
non appena lesse quella risposta ridacchiò e scrisse
velocemente una risposta
generica, che non sapeva se era giusta o meno. Non voleva offendere
nessuno,
quindi era andato sul sicuro scrivendo un “Siete belle tutte e due…
adesso tocca a te”.
Questa
risposta lasciò abbastanza perplessa la nostra ragazzina che
immediatamente
corrucciò la fronte cercando di leggere fra le righe di
quella singola frase. Non
era riuscita esattamente nel suo intento, non aveva rivelato alcun tipo
di
sentimento nei confronti di sua cugina e questo fatto la lasciava non
poco
confusa.
“Sei
grande”
Anche
lei aveva deciso di rispondere genericamente, così come
chiunque altra ragazza
avrebbe risposto. Non voleva di certo passare per una ragazza come
tutte le
altre, di quelle con la puzzetta sotto al naso perché non lo
era per niente. Ma
voleva essere generica anche lei, e nessuno glielo impediva di certo.
Voleva tanto
vedere che cosa avrebbe risposto lui.
Qualche
minuto dopo la risposta da parte di Francesco arrivò, e la
fece ridere moltissimo.
Alla
risposta era allegata la foto di un ragazzo del loro stesso paese, un
ragazzo
che oltre ad esser davvero grande era persino brutto.
“Lui
è
grande, mica io. Abbiamo solamente 9 anni di differenza, e
l’età non conta. Poi,
non mi starai mica dando del vecchio eh?”
Rise
davvero tanto leggendo la risposta, e guardando quella foto. Era
davvero un
ragazzo inguardabile, nessuna ragazza senza problemi esistenziali si
sarebbe
mai cimentata in una relazione degna d’esser chiamata tale
con quel tipo.
Lo
aveva risposto immediatamente: “Beh,
lui oltre che ad essere veramente
grande è anche brutto –e non poco. Assolutamente
no, non ti sto dando del
vecchio! :P”
Francesco:
“Ah pensavo! Quel ‘sei
grande’ mi stava
facendo sentire vecchio, e mi stavo rattristando. E ora dimmi,
usciresti con me
o con lui? ;)”
A
che gioco sta giocando? Si chiese Norah leggendo quel messaggio.
“A
dir la
verità, uscire con te. Nessuna ragazza sana di mente
uscirebbe con quell’obbrobrio”
Quel
messaggio fece ridere di gusto Francesco. Aveva in pratica detto che
preferiva
lui, e questo era già un buon inizio.
Dopo
quella risposta da parte di Norah l’argomento
cambiò radicalmente ed iniziarono
a parlare della cotta che aveva avuto la ragazzina per un altro ragazzo
–che l’aveva
trattata male, e non le aveva dato il dovuto rispetto.
Francesco:
“Se ti avrebbe voluto davvero non si
sarebbe comportato come si è comportato. E soprattutto non
ti avrebbe dato buca
per due volte. Non sta mai facendo nulla, è sempre a casa
sua coricato e ti
dice che è stanco per uscire… fossi stato io al
posto suo sarei uscito pure in
ciabatte”
Quello
fu un messaggio che lusingò tanto Norah, soprattutto
l’ultima frase.
“Lo
so, ma
infatti ho chiuso. Mi sono stancata”
Francesco:
“Fai bene… che poi lui
non ci sa fare con
le ragazze, lui chiede subito e questo a voi donne non piace. Voi
dovete venire
trattate bene, e venire rispettate soprattutto. Bisogna saperla
corteggiare una
donna. Io per esempio non vado subito al dunque, se deve succedere
succede e
basta… o mi sbaglio?”
“No,
non
ti sbagli. Hai detto bene”
Quei
messaggi avevano fatto capire il tipo di persona che Francesco era a
Norah. Aveva
capito molte cose di lui, la prima era che a Francesco non piaceva per
niente
se una ragazza veniva trattata male o in modo irrispettoso da un
ragazzo.
Avevano
iniziato anche a scriversi cazzate, tante cazzate.
Francesco:
“Mi che sei scema mii, ahahah
:P”
“Non
sono
scemaaa!”
Francesco:
“Certo, come no!”
“Tra
scemi
ci si intende ;) ammettilo che è anche per questo che ti sto
simpatica :P”
Francesco:
“Hai ragione, sei una ragazza con
cui si
può parlare sia di cose serie che scherzare. Sei una ragazza
che capisce lo
scherzo, e che ci sta al gioco… di solito siete tutte
acide”
“A
me non
piace fare l’acida, finché mi sei simpatico sono
scherzosa e buona. Se inizi a
urtarmi allora divento stronza”
Francesco:
“Allora spero di starti simpatico
sempre”
“Tranquillo,
tu sei simpatico… sei in buon posizione :P”
Passarono
tutta la sera a chattare su whatsapp, e verso l’una e mezza
di notte Norah si
addormentò senza risponderlo più. Si era
addormentata con il cellulare in mano
mentre lo stava rispondendo, che scena tenera ch’era.
Dovevate vederla quant’era
bella! Aveva un sorriso sulle labbra mentre dormiva, erano sogni
popolati solo
ed esclusivamente da Francesco i suoi.
Francesco
aspettò ancora un bel po’ prima di addormentarsi,
stava aspettando senza dubbio
la risposta di Norah –che però non
arrivò.
Era
felice di aver messaggiato così tanto con lei, era una
ragazza a posto. Una ragazza
con cui poteva scherzare, e con cui poteva essere se stesso. Non aveva
paura di
mostrarsi a lei per ciò che era, ed era più che
sicuro che lei sapesse ciò che
aveva combinato e qual era il suo passato. Era più che
sicuro che Gwen gli
avesse raccontato certe cose, ma era ancor più sicuro di una
cosa: nel profondo sapeva che Norah, la
ragazzina
di sedici anni, era una bambina con la mente d’una donna
ormai adulta. Sapeva che
Norah non avrebbe mai avuto dei pregiudizi nei suoi confronti, sapeva
che Norah
non lo avrebbe mai pugnalato alle spalle come avevano già
fatto in molte, in
passato.
Ed
era questa sua aria
da menefreghista, questo suo essere testarda e coerente che lo
attirava.
Era
il fatto che forse
aveva trovato una ragazza alla quale non interessava ciò che
lui aveva fatto,
una ragazza che non guardava nulla –né passato,
né portafogli, che lo attirava
ancor di più. Sapeva che quella ragazza era una donna dai
sani principi, una
ragazza che guardava dentro le persone, una ragazza che guardava
l’animo delle
persone.
E
forse più ci parlava,
più si innamorava.
Ma
questo
ancora lui non lo sapeva.