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Autore: MikaCellos    28/11/2015    1 recensioni
Una ragazza innamorata di Mika studente presso il Conservatorio ha due sogni: Incontrare il suo idolo e diventare una musicista. Sarà la musica ad avvicinarla a Mika e a permetterle di stravolgere la sua vita una volta per tutte
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero lì che aspettavo che qualcuno mi rispondesse, questa volta ero pronta ad affrontare le conseguenze di ciò che stavo facendo. Aspettai impaziente l’ultimo squillo prima della risposta ed eccolo lì. 
–Hello?- rispose l’uomo con l’accento inglese.
– Ehm… Pronto?- risposi dubitante. In quel momento non riuscii a rispondere in inglese, la mia voce tremava, avevo paura.
–Chiara?- disse l’uomo. Era una voce che non conoscevo, come faceva a sapere il mio nome?
– Sono io!- risposi sicura.
– Si si, Michael mi aveva detto che avresti chiamato prima del dovuto!- aggiunse l’uomo ridacchiando.
Quella persona doveva davvero essere molto legata a Mika… Tanto da chiamarlo con il suo meraviglioso nome di battesimo.
Ridacchiai anche io immaginando Mika che avvertiva l’uomo della mia telefonata.
– Scusi, purtroppo non ce l’ho fatta ad aspettare…- aggiunsi con voce timida.
– Ma no tranquilla, Mika ci teneva che chiamassi. Mi ha raccontato del vostro incontro di ieri e del mio numero scritto sul tuo diploma!- aggiunse.
Il “mio” numero? Ma allora non era Mika! Con chi stavo parlando?
– Mi scusi se la interrompo… Con chi parlo?- chiesi confusa.
– Little girl!- sentii subito dopo. Ora era Mika che stava parlando, solo lui mi chiamava così.
– Mika…- risposi ridacchiando.
–Ci hai messo un po’ a chiamarmi! Sono passate quasi ventiquattro ore!- disse con tono ironico.
– Già- risposi.
– Tutto bene?- mi chiese facendosi serio.
Non risposi subito, mi tornò ancora una volta in mente l’episodio di Alessandro del pomeriggio prima. Sospirai e ripresi a parlare lentamente:
- Tu dove sei?- gli chiesi per cambiare argomento.
– Ora sono a Milano, little girl… - mi disse con voce triste.
Seguì un breve attimo di silenzio interrotto subito dopo da Mika:
- Ma cosa hai?- mi chiese con il suo tipico tono da italiano acquisito.
– Nulla, è troppo complicato da spiegare.- gli dissi.
– Spiegamelo…- insisteva lui.
Volevo davvero parlarne con lui? Era già tanto tanto impegnato con i suoi problemi, non volevo arricchire ancora di più la sua scorta.
– Te lo spiegherò, ma non ora… - aggiunsi -…Michael.- conclusi poi.
Sentii la sua tenera risatina provenire dalla cornetta del telefono. Almeno per il momento il discorso “Alessandro” era lontano.
– Da quando mi chiami per nome?- mi chiese imitando una voce altezzosa.
– Me lo hai chiesto tu ieri, ricordi?- gli risposi.
– Certo… Hai fatto bene!- mi disse con voce piccola.
Me lo immaginavo, immaginavo il suo volto mentre parlava con me, le sue emozioni, chissà se provava almeno qualche emozione… Ero lì che parlavo con lui ma mi sentivo sempre più lontana dalla mia persona. Sentivo ancora il calore del suo abbraccio sulla mia pelle, era una sensazione troppo malinconica per me.
– Quando ci rivedremo?- gli chiesi rompendo il silenzio.
Dall’altra parte del telefono Mika non rispose, sentii altre voci- compresa la sua- che si ponevano una sopra l’altra. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo.
– Pronto?- dissi cercando di attirare l’attenzione di Mika. Ancora non mi rispondeva.
Aspettai di riprendere la nostra conversazione, ma dopo un po’ mi parve alquanto impossibile. Ad un tratto sentii ancora una volta la voce di quell’uomo che mi aveva risposto al telefono prima di Mika:
- Chiara, ti richiameremo presto. Purtroppo ora Michael non può parlare. Buona serata!- mi disse con tono fermo e deciso.
– Ma almeno può… - cercai di aggiungere ma proprio in quel momento la telefonata si interruppe.
Ero confusa e irritata allo stesso tempo. Chi era quella persona? Perché aveva interrotto la nostra conversazione? Ero lì ferma che fissavo lo schermo del telefono quando ebbi un lampo di genio. Andai sulla schermata della chiamata per verificare la reale posizione… Lì rimasi scioccata. La posizione segnalava la città del mio conservatorio, proprio in quella città dove avevo lasciato Mika la mattina prima.
Perché allora mi aveva detto di essere a Milano? Troppe domande senza risposta, volevo vederci chiaro. Bloccai lo schermo del telefono e mi gettai a peso morto sul mio letto fissando il soffitto. Volevo cercare una soluzione, volevo sapere cosa stava succedendo a Mika. Erano già troppe volte che in preda all’emozione dimenticavo di chiarire alcuni aspetti che non mi erano mai stati chiari dal nostro primo incontro. La faccenda del conservatorio, lui nella commissione il giorno prima, il maestro che non voleva fargli fare un concerto in conservatorio, lui che diceva di essere a Milano quando in realtà era ad appena un’ora di macchina da me. Sospirai e guardai l’orario. Erano appena le sette di mattina, avevo passato una notte in bianco in compagnia del pensiero della mia persona… Ma non era quello che volevo. Cosa potevo fare? Una cosa era sicura: Mika era vicino a me ma non sarebbe rimasto lì a lungo. Se volevo davvero migliorare la situazione dovevo muovermi velocemente.
Il primo treno per andare verso il conservatorio partiva solo dopo due ore, ma era la mia unica possibilità.
Decisi di prepararmi velocemente in modo da schizzare via velocemente da casa nel momento giusto. Avrei viaggiato più leggere quella volta, portavo con me solo il necessario.
Uscii di casa e mi diressi di fretta alla stazione anche se consapevole dell’attesa di più di un’ora che mi stava aspettando. Per la prima volta dopo tanto tempo portai con le mie cuffiette; avevo deciso di perdermi nella musica di Mika, ormai era tanto che non lo facevo. Riscoprii con molto piacere l’aspetto migliore di Mika, quello della sua musica. Mi sentivo pronta, volevo sapermi al sicuro, volevo avere le idee chiare, volevo smentire tutte le orrende cose che mi aveva detto Alessandro su di Lui.
Non mi stava usando, non poteva. Io avevo fiducia in Mika, volevo che sapesse che avrebbe potuto avere la stessa fiducia in me.
Salii sul treno, non mi restava che godermi il viaggio prima del nostro incontro.


                                                           


Note: Buon pomeriggio a tutti. Come promesso ecco il vostro capitolo del sabato pomeriggio.
Spero vi troviate bene con questa soluzione, per me è molto più efficace. Mi consente di portare avanti
tutti gli impegni senza strafare. Per quanto riguarda il profilo Instagram: MikaCellos è ufficialmente
registrato su instagram! Vi lascio il link qui sotto per accedere al profilo. 
Buon sabato e buona lettura :)
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