Leonardo guardò il suo amico di una vita, che lo fissava con aria triste, delusa.
< Ti chiedo scusa, Tommy, ma non possiamo più stare insieme >, mormorò, ma come risposta ricevette solo silenzio.
< Sai che è difficile per me, ma ormai sono troppo grande, e tu invece sei così… così infantile, ecco, e non posso più averti al mio fianco >, continuò, ma l’altro si ostinava a non rispondergli.
Leonardo sospirò.
Era preparato a quella reazione da parte del suo compagno storico di giochi, che ora stava rifiutando e cacciando via.
< Beh, allora ciao >, si congedò dunque il ragazzino.
Stava calando la notte, e la strada solitaria non era un posto sicuro, di quei tempi.
Il suo amico non lo seguì.
Rimase fermo al suo posto, accanto al cassonetto dei rifiuti dove era stato appena lasciato, dove era stato tradito da colui che più amava al mondo.
Leonardo si voltò solo una volta, prima di scomparire tra le ombre.
< Addio >, sussurrò.
Ma neanche questa volta l’orsacchiotto di pezza rispose.