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Autore: Inquisitor95    28/11/2015    1 recensioni
"Shepard era una donna alta rispetto a molte altre della sua età: il fisico slanciato e snello al quale non mancavano le delicate curve femminili, i suoi capelli erano scuri e dopo un'adolescenza in cui li aveva tenuti lunghi aveva deciso di tagliarli fino alle spalle all'età di diciott'anni quando decise di seguire le orme dei suoi genitori arruolandosi. I suoi occhi erano blu come l'oceano, profondi altrettanto e dal delicato taglio." - tratto dal Capitolo primo.
Questa è la mia storia di Jane Shepard: superstite di Akuze, spaziale e dalle potenti abilità biotiche. Si tratta della rivisitazione del primo capitolo di Mass Effect con la mia FemShep. Tra guerra e passione si farà strada per diventare una leggenda per l'intera galassia a partire da Eden Prime.
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Kaidan Alenko, Liara T'Soni, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo sesto:

Fuoco tra le rovine




Shepard si svegliò improvvisamente nella propria stanza; aveva il fiato pesante visto che aveva avuto modo di rivivere la visione della sonda nei suoi incubi; i Geth e i Razziatori avevano popolato la sua mente generando altre immagini che non appartenevano alla visione che i Prothean le avevano concesso.
Cominciava a sentire il peso della missione che stava per intraprendere, molto diversa da tutte quelle che aveva affrontato prima della nomina a Spettro, a confronto impallidivano i tempi del Programma N7 a cui aveva partecipato, sembravano passati secoli.
La donna si mise seduta sul proprio letto lasciando cadere le gambe e poggiando i piedi sul freddo pavimento, inclinò la schiena e si massaggiò la fronte con una mano.
Si era concessa una notte di riposo visto che la loro prossima destinazione era molto distante. Anche con i portali galattici la galassia restava comunque gigantesca e la velocità dei motori della nave non permetteva di compiere immense distanze in pochi istanti.
Dovevano comunque essere le prime ore del mattino, anche se essendo nello spazio Shepard non amava conteggiare il tempo con le fasi del giorno terrestre.
Si alzò dal proprio posto e andò in bagno per farsi una doccia molto veloce, passò l'acqua e il sapore per tutto il corpo e poi si asciugò in fretta così da poter indossare nuovamente la divisa per poi uscire. Si trovò nel ponte dell'equipaggio, sembrava quasi deserto visto che solo pochi elementi erano presenti quando arrivò nella mensa. Vide la dottoressa Chakwas parlare con dei marine e da lontano la salutò con la mano. Shepard alzò la mano per salutarla.
Prese l'ascensore e si chiuse dentro aspettando che la portasse al ponte superiore: si strinse le braccia avvertendo una morsa di freddo, una cosa rara su una nave qualunque visto che la temperatura era direttamente condizionata alla media del pianeta Terra. Questo funzionava almeno per le navi dell'Alleanza, non sapeva se fosse così anche nelle navi delle altre specie.
Quando la porta si aprì, Shepard salì le scale che la portarono nella sala tattica, si spostò in fretta attraversandola e salutando Pressly che borbottava come al solito qualcosa riguardo gli alieni e “i nuovi ospiti” della Normandy; una volta arrivata nella cabina di pilotaggio Shepard si fermò appena dietro il sedile di Joker.
« Ben svegliata, comandante. » disse in saluto il pilota. Shepard abbassò lo sguardo verso l'uomo che non le rivolse neanche un cenno e continuava a guidare.
« Mi stavi spiando, Joker? Non pensavo che ci fossero telecamere anche nella mia cabina. » domandò lei incrociando le braccia al petto, sentì il pilota fare mezza risata, come se stesse cercando di trattenersi.
« Assolutamente no, signora. Non potrei mai spiare il nostro comandante. Anche se avrei dovuto avvertirti prima delle telecamere. Non c'è privacy per nessuno, signora. »
In una stessa frase Shepard si sentì ripetere “signora” ben due volte; non pretendeva che il pilota la chiamasse direttamente per nome ma non poteva neanche sopportare quel signora che la faceva sentire più vecchia. « Joker avremo circa la stessa età. Smettila di chiamarmi signora. Per favore! » aggiunse con una nota più dura.
Il pilota stavolta non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere, si stava divertendo a prendere in giro la donna. « Va bene, comandante. Non lo farò di nuovo. » non fu necessario che Shepard aggiungesse altro, i suoi occhi vennero catturati da qualcosa in avvicinamento rivelato dagli scanner ai lati della cabina, si trattava di un pianeta.
Si avvicinò allo schermo e vi cliccò con la mano, una scheda del pianeta mostrava alcuni significativi dati come le alte temperature e la presenza di alcuni piccoli insediamenti. « Qui dice che Therum è stato recentemente visitato dai Geth. Quanto sono attendibili queste informazioni? » chiese la donna al pilota che non mancò di risponderle.
« Direi al settanta per cento. Gli avvistamenti sono stati rilevati in tutto il sistema, comandante. L'intero Ammasso Artemis Tau rivela presenza di Geth su alcuni dei suoi pianeti. Tuttavia abbiamo ricevuto un forte segnale da una base sottoterra che potrebbe interessarti. » digitò alcuni tasti lasciando la guida della Normandy alla propria balia e passò alcuni documenti nello schermo di Shepard.
« Analizziamo questo segnale... » sussurrò la comandante osservando con i propri occhi il risultato delle analisi; proveniva da una base sottoterra come già detto dal pilota, ma ciò che era stato omesso era che quella base nascondeva qualcosa di molto più interessante: « Rovine Prothean? »
« Già, comandante. Potresti ricordarmi chi stiamo cercando? Perché penso di non aver fatto un buco nell'acqua! » disse Joker sarcasticamente quasi vantandosi.
« La dottoressa T'Soni è un'esperta dei Prothean. Forse hai trovato il nostro ago nel pagliaio. Ottimo lavoro, Joker. » disse Shepard chiudendo tutti i rapporti e le schede che aveva aperto. « Non che avessi dubbi al riguardo... »
La ricerca dell'Asari figlia di Benezia era uno dei punti cruciali della missione contro Saren per questo motivo Shepard aveva preferito iniziare direttamente da lì; gli attacchi alle due colonie umane sarebbero continuati ancora per poco ma era necessario cominciare dal contatto più stretto della Matriarca, se la figlia avesse saputo qualcosa come la sua locazione probabilmente avrebbero potuto fermarla. Sapevano solo che si trovava nell'ammasso da qualche parte.
Per Joker non sembrava essere stato un problema occuparsi della ricerca, ovviamente lui e l'equipe specializzata in quello. Le ricerche sembravano aver dato ottimi prodotti.
« Siamo quasi arrivati, comandante. Meglio prepararsi. » la avvertì Joker, il pianeta non era ancora visibile all'occhio della comandante ma di certo sapeva che il calcolo di Joker era esatto. « Vuoi che chiami qualcuno nell'hangar per accompagnarti nella missione? » aggiunse il pilota.
« Voglio Ashley e Tali. » non dovette dare altre spiegazioni, semplicemente pensò che ci sarebbe voluta forza contro eventuali assalti Geth, Ashley non avrebbe avuto pietà nell'eliminare i sintetici e viste le abilità di ingegnere di Tali non avrebbe potuto desiderare un'alleata migliore, senza contare che la Quarian era discendente dei creatori.
Si diresse verso l'ascensore scendendo direttamente al ponte cinque dove probabilmente la Quarian era già presente; i membri dell'equipaggio stavano già preparando il Mako per facilitare l'atterraggio delle tre donne sul pianeta, le alte temperature e la presenza di lava facevano sì che la Normandy non potesse avvicinarsi molto visto che lo scafo non era progettato per quelle temperature. Tuttavia il Mako sarebbe stato ideale per muoversi sul pianeta e per arrivarci.
L'artigliere capo arrivò pochi istanti dopo, già vestiva la sua corazza bianca e rosa, perfettamente messa a lucido, la Quarian indossava semplicemente la propria tuta pressurizzata ed entrambe stavano preparando le proprie armi per la missione; Shepard indossò la sua nuovissima corazza: vista l'appartenenza della donna al Programma N7 avevano pensato bene di mantenere quel design piuttosto morbido e i colori erano molto più lucidi.
Indossò il proprio casco e prese le proprie armi, optò per la sua vecchia Carnifex e per il nuovissimo fucile automatico fornito dagli Spettri.
Una volta ultimati i preparativi per la missione, le tre donne entrarono all'interno del Mako alla quale Shepard si mise alla guida; avanzava lentamente quando il portellone di sbarco si aprì mostrando il panorama fiammeggiante di Therum: grandi distese di lava riempivano una parte lontana nell'orizzonte, il resto della superficie rocciosa riempiva lo spazio spezzato da pozze più piccole di lava chiaramente incandescente; Shepard premette quindi l'acceleratore del Mako lasciando che il mezzo si librasse nell'aria a tutta velocità mentre veniva catapultato con violenza contro il terreno roccioso, furono in balia della spinta per diverse decine di metri fino a che non riuscirono a frenare l'avanzata violenta del mezzo. A quel punto Shepard riprese la normale corsa del Mako verso l'origine del segnale.
La strada appariva rocciosa e piena di fosse nelle quali il Mako sarebbe potuto restare incastrato, per non parlare poi dei colossi Geth che trovarono; Shepard avrebbe tanto desiderato affrontare le grandi creature, notevolmente più alte di un essere Umano che avrebbero potuto schiacciare il Mako facilmente. « Dobbiamo trovare il modo di eluderli, ci sono delle torrette difensive più avanti. »
Anche quelle sarebbero state un problema, pensò Shepard tra sé e sé. Gli scanner del mezzo rilevarono ogni singolo Geth nell'area e passando per le alte montagne fiammeggianti ebbero ottime possibilità di evitare lo scontro diretto. All'orizzonte infine comparve l'altura col sito degli scavi archeologici: sembrava essere completamente vuoto nonostante fosse chiaro che fosse realizzato da poco, inoltre non sembrava esserci la benché minima presenza di forze ostili; man mano che si avvicinarono però il segnale fu distorto e non poterono più affidarsi al radar del mezzo.
« Probabilmente i Geth ci hanno avvistati. Stanno disturbando le linee, hanno fatto così anche quando ci hanno cacciato da Rannoch... » Tali parlò con estrema calma e con un dolore al cuore al ricordo del pianeta conquistato dai sintetici. A quel punto Shepard fermò il trasporto.
« Procediamo a piedi. Non ha senso utilizzare il Mako. Inoltre le rocce più avanti non ci permettono di passare. » ovviamente né Ashley né Tali ebbero da ridire.
Le tre donne scesero quindi dal mezzo avanzando con le armi puntate in avanti, per la comandante era giunto il momento di provare il nuovo giocattolo degli Spettri. Ne ebbe subito la possibilità: due Geth spuntarono dalle rocce cominciando a sparare, questo danneggiò gli scudi della squadra che corse subito ai ripari.
Shepard prese bene la mira facendo capolino dal proprio nascondiglio e sentendo il tempo rallentarsi mentre prendeva bene la mira, fece fuoco e in pochi istanti distrusse il Geth riempiendolo di proiettili.
Attirò l'attenzione su di sé e fu quindi costretta a nascondersi ancora, Tali sparò dei colpi così da danneggiare il Geth e allo stesso tempo giocherellava col proprio factotum. Quel dettaglio incuriosì la comandante mentre altri spari e proiettili sembravano riuscire a colpirla. Fece nuovamente capolino e vide che una nuova ondata di Geth si era unita alla prima squadra, sparò nuovamente col fucile automatico visto che dalla distanza in cui si trovava non poteva sfruttare i poteri biotici. Un rumore poi colse la sua attenzione.
Un suono intermittente vicino il suo nascondiglio, non fu necessario che controllasse di cosa si trattava per agire: rotolò via dalle rocce raggiungendo la Quarian l'attimo prima che l'esplosione coinvolgesse il punto in cui era prima.
« Cosa stai facendo col factotum? » chiese Shepard quasi arrabbiata con la Quarian visto che non era il momento di pensare alla tecnologia. Sparò dei rapidi colpi ad un altro Geth riuscendo a distruggerlo e tornò riparata.
Tali non rispose subito e alternò gli spari fornendo fuoco di copertura all'artigliere capo che si era spinta più in avanti abbattendo dei Geth. Shepard ne fece cadere un altro e un altro ancora. « Guarda cosa posso fare! » disse la Quarian.
Shepard rimase in piedi con gli scudi appena infranti dal fuoco di un Geth a loro vicino, la Quarian puntò il factotum che si tinse di rosso e mirò contro il sintetico; la testa di quello brillò di una luce rossastra e si voltò sparando contro i propri simili dando man forte all'artigliere capo. « Violazione della Intelligenza Artificiale... » disse Tali compiaciuta di essere riuscita nel controllare uno dei Geth.
Shepard sorrise quasi sadicamente mentre avanzava e ricaricava i proiettili del proprio fucile, sparò dei colpi contro i Geth che continuavano ad arrivare finché non fu abbastanza vicina e protetta dal Geth controllato da Tali, strinse il proprio pugno invocando i propri poteri biotici: realizzò un campo di Singolarità che intrappolò ben quattro creature sintetiche che cominciarono a volteggiare nell'aria, rimasero sotto il fuoco delle tre donne e finalmente l'ondata terminò.
Un ultimo Geth rimase in piedi ancora sotto il controllo di Tali, la Quarian si avvicinò ad esso e puntò la pistola contro il bulbo oculare del sintetico, l'attimo dopo fece fuoco.
« È un peccato non poterci soffermare. Potrei raccogliere dati dai loro nuclei di memoria, chissà quante cose utili potrei riuscire a raccogliere... » sembrava parecchio pensierosa, Shepard si avvicinò alla Quarian puntando gli occhi contro il sito archeologico al quale erano ormai vicinissime. Poteva vedere la scala che le avrebbe portate all'ascensore che portava nelle profondità fino alle rovine.
« Se vuoi puoi raccogliere i dati... » propose Shepard, avrebbero dovuto però lasciarla lì visto che la missione aveva la priorità. Tali però scosse il viso.
« Non è un problema, avrò altre occasioni. Dobbiamo pensare alla missione, siamo qui per la dottoressa T'Soni, no? » la comandante guardò Tali nella maschera e annuì capendo quanto fosse grande il sacrificio della Quarian.
Shepard spostò lo sguardo verso la strada in salita lungo la collina, piena di rocce scavate fino all'accampamento desolato; la comandante fece segno alle altre due di spostarsi così salirono velocemente per il sentiero roccioso, saltando là dov'era necessario e superando i grandi solchi creati, probabilmente causati dai Geth in qualche modo. Quando arrivarono in cima, Shepard si mise alla ricerca di datapad che potessero fornirle indizi sulla presenza della dottoressa Asari o che in qualche modo fossero collegati a lei ma non trovarono nulla. Ad eccezione della grande tenda e delle strutture di raffineria vicine, c'era solo l'ingresso alle caverne: la scalinata artificiale che conduceva all'ingresso dove le avrebbe attese un ascensore per portarle sottoterra.
« È probabile che la dottoressa T'Soni non abbia lasciato nulla dietro di sé. » constatò Shepard guardando verso le strutture di raffineria intorno all'accampamento, sembravano ruderi, cadute in disuso probabilmente.
Si spostò verso il ciglio dell'altura osservando la grande distesa di lava rossa che tingeva tutta l'area di un arancione sbiadito, colpa dello zolfo nell'aria; grazie ai caschi Shepard e le due compagne non poterono sentire il tremendo fetore legato alla natura dei gas prodotti. « Scendiamo in profondità, comandante? » chiese Ashley destando la donna dai propri pensieri. Annuì senza risponderle direttamente e si spostò con l'arma pronta a far fuoco verso le scale.
Shepard salì per prima sulla rampa di scale mentre Ashley e Tali restavano dietro di lei, sentiva una sensazione strana: i Geth stavano lì per un motivo preciso: probabilmente cercavano di non far entrare nessuno, per quale motivo però? Sia che si trattasse della dottoressa che di altro era ovvio che dovevano pensare alla questione dei Geth.
Si avvicinarono all'ascensore e Tali, da esperta tecnica qual'era, mise mano al pannello di controllo della porta e in pochi istanti riuscì ad aprirne l'ingresso, le tre donne entrarono dentro e la porta si chiuse solo quando Shepard premette il pulsante per scendere fino al piano inferiore.
L'ascensore partì a tutta velocità verso il basso, la comandante si appoggiò dolcemente alla parete della cabina mentre attorno a loro sfrecciava il passaggio scavato appositamente per il mezzo. Evocò l'ologramma del factotum il quale indicava un segnale molto scarso in quanto erano sempre più in profondità, improvvisamente però il segnale fu interrotto com'era già successo con quello del Mako, come se la linea fosse distorta da qualcosa. La cosa stranì tutti.
« Può essere anche a causa della tecnologia Prothean. Non sono un'esperta del campo ma è possibile che le rovine interferiscano in qualche modo col segnale. » disse Tali osservando attentamente anche il proprio factotum. Shepard però non era dello stesso avviso.
« E se fossero dei Geth? » la precedette l'artigliere capo, la comandante le fece un cenno e poi un rumore poco più in basso colpì la loro attenzione.
« Restate pronte! » disse mettendo mano alla Carnifex, con quella avrebbe potuto muoversi meglio sul campo di battaglia in quanto ne conosceva la portata; era certa che qualcuno era pronto a riceverli. Le grate che circondavano la cabina dell'ascensore mostrarono qualcosa di diverso rispetto al passaggio roccioso per il quale scendevano.
Pareti formate da una roccia nera e calda, probabilmente si trattava di pietra lavica visto quanto le pareti distorcevano l'aria intorno ad esse per il calore di cui erano impregnate, lontane dall'ascensore c'erano poi differenti strutture simili a grandi blocchi di un metallo sconosciuto, lo stesso della sonda Prothean in effetti, Shepard capì subito che si trattavano delle rovine misteriose che sembravano essere incastonate nella pietra, l'attenzione della comandante fu però rubata dagli spari rivolti contro di loro; localizzò subito tre Geth che prendevano attentamente la mira dai loro nascondigli sulle passerelle di metallo, opera chiaramente costruita in aggiunta per raggiungere le rovine in basso.
« Fuoco di copertura! » urlò la comandante quando l'ascensore si fermò e le sue porte si aprirono, la donna si nascose subito grazie alla passerella mentre le due compagne di squadra facevano fuoco contro il nemico.
Fece capolino e mirò con la Carnifex contro il Geth più vicino che si trovò tempestato dai proiettili, non cedette e si accorse della presenza della comandante troppo tardi in quanto Shepard fece ricordo ai poteri biotici per distruggerlo con un forte Lancio contro la parete. Gli altri due Geth furono danneggiati da Ashley e Tali che però ne abbatterono soltanto uno mentre l'altro restava nascosto e danneggiato.
Shepard corse per le passerelle scavalcandone una per fare prima, atterrò sul metallo che traballò sotto il peso della donna e poi corse contro il Geth che provò a difendersi dalla comandante: sparò dei colpi col fucile ma la donna creò una Barriera attorno a sé per poi sparare e distruggere il sintetico.
Le armi rimasero fumanti per pochi istanti mentre Shepard ricaricava la pistola con nuovi colpi; poco più avanti si trovava un altro ascensore che le avrebbe portate al livello inferiore, la comandante sentiva che non erano sole. “Era solo il benvenuto!” pensò tra sé e sé.
« È strano... » disse Tali quando raggiunse la comandante, la donna guardò la Quarian senza capire il motivo della sua confusione. Teneva il braccio alzato come se volesse toccare la roccia calda ma non lo fece. « È come se la caverna si sia formata tutta intorno alle rovine. » anche Shepard guardò la roccia che aveva già osservato prima.
Non escluse l'idea che un tempo le rovine si trovassero in superficie, tuttavia i moti del pianeta e le continue eruzioni avevano fatto sì che, in quel punto molto instabile, le rovine crollassero e la lava si fosse riversata sopra e intorno permettendo la sepoltura delle rovine Prothean.
« Potrebbe essere caduta nella lava molto tempo fa. » disse Shepard, anche Ashley non mancò di dire la sua.
« Le strutture Prothean dovevano essere molto resistenti se hanno resistito alla lava. Nulla ci riesce, neanche con la nostra tecnologia più avanzata, è possibile che avessero scoperto materiali che noi possiamo solo immaginare... »
« Già. » rispose Shepard freddamente.
Non era da escludere che i Prothean avessero scoperto e creato tecnologie superiori a qualunque cosa potessero immaginare loro nell'epoca presente. D'altronde nessuno era stato ancora in grado di costruire qualcosa di altrettanto grandioso come la Cittadella o i portali galattici stessi, creati proprio dalla specie che cinquemila anni fu venne estinta da un nemico perso nel nulla, e ora quello stesso nemico minacciava la galassia di ritornare per mano di Saren.
Shepard digrignò i denti per la rabbia al pensiero del fatto che il Consiglio sembrava ignorare la minaccia crescente. La donna prese però un respiro e avanzò lungo la passerella, ancora con la pistola in mano e pronta a sparare, fu una buona cosa l'avere l'arma ancora nel pugno visto che dalle passerelle inferiori comparvero due droni volanti.
Shepard non fece in tempo a proteggersi nonostante fosse pronta all'attacco: si buttò a terra per evitare i colpi e pensò di essere riuscita ad evitare la scarica quando avvertì un terribile bruciore alla spalla. Volle ignorare il forte bruciare provocato dalla sparatoria e mirò: premette il grilletto più volte con foga sparando ai due droni in aria mentre l'ascensore portava altri tre Geth, qualcuno li stava mandando per fermarli.
Erano in un punto molto scomodo e privo di ripari: Ashley vide i propri scudi distrutti ben presto mentre Tali aveva avuto modo di entrare in un piccolo e stretto passaggio tra le rocce, cominciò a giocherellare col factotum e Shepard capì subito che stava cercando di Violare una delle IA. Le due donne intrappolate nella passerella si diedero man forte mirando allo stesso drone che si schiantò sulla passerella ed esplose senza però fare dei danni alla struttura.
I tre Geth arrivati mirarono contro Shepard quando qualcosa li distrasse: il drone in aria prese vita e cominciò a sparare contro i sintetici, merito di Tali ovviamente che lo stava comandando. Shepard ed Ashley spararono dopo aver ricaricato i proiettili e presero meglio la mira contro le tre creature ormai prossime alla distruzione.
Tali sbucò dal proprio nascondiglio tra le rocce e premette una sequenza di pulsanti che fecero esplodere il drone. « Alcuni sintetici hanno funzioni di autodistruzione. » fece una pausa. « Ecco perché non ho potuto fare lo stesso col Geth di prima, non aveva lo stesso circuito. » spiegò senza che qualcuno lo avesse chiesto, la cosa fu comunque apprezzata.
Shepard si rimise in piedi grazie all'aiuto di Ashley, lo sforzo eccessivo però le fece sentire il dolore del colpo che aveva incassato nella spalla. Fece una smorfia e ovviamente l'artigliere capo vide il foro sulla nuova armatura.
« Comandante sei stata ferita! » disse indicando la ferita.
Shepard era abituata a prendere proiettili nel corpo, durante la sua carriera militare sembrava quasi essere il bersaglio preferito di ogni nemico. Tuttavia ciò non significava che non le faceva male la spalla; un leggero rivolo di sangue le scorreva sulla palle dandole un fastidio simile al solletico.
« Sto bene. È solo un colpo non preoccupatevi, la Chakwas mi rimetterà in sesto quando saremo tornate sulla Normandy. » fece una pausa e di assicurò di coprire la ferita con una piccola razione di medi-gel che si era portata. « Adesso andiamo: se c'è la dottoressa T'Soni qui vuol dire che è in pericolo e non possiamo permettere che Saren la prenda! »
Per quanto le sue parole sembravano fuori posto persino per se stessa, le due compagne di squadra fecero come ordinato: avanzarono tutte e tre verso il successivo ascensore, molto diverso dal primo preso, questo era traballante e la sua struttura era incredibilmente debole. Entrarono e premettero il pulsante nella tastiera che scese con la stessa velocità a cui avevano già viaggiato, sprofondarono verso la base delle rovine dove era stata scavata l'intera zona con molta cura.
A pochi metri dalla successiva passerella però l'ascensore cominciò a rallentare in maniera anomala: Shepard sentì il pavimento sotto di loro traballare come se stesse per staccarsi da binari. « Che succede? » chiese l'artigliere capo.
Ebbero la risposta pochi secondi dopo quando l'ascensore rimase completamente fermo a mezz'aria, vicino a loro c'erano comunque delle passerelle che le avrebbero portate al piano inferiore proprio dove una grande luce azzurra sembrava illuminare l'intera area dello scavo.
« Dovremo procedere a piedi da qui. » disse Shepard, scesero dall'ascensore aprendo con forza le porte che lo chiudevano e lasciandosi cadere sulle passerelle.
Le attraversarono facendo il giro della grotta e arrivando poi al piano inferiore, scavalcarono la ringhiera e atterrarono proprio davanti l'origine della luce: Shepard dovette strizzare gli occhi visto quant'era forte e violenta; man mano che passavano i secondi però la sua vista di abituò a quella nuova visione e poté scorgere i dettagli di una figura femminile sospesa a mezz'aria con la paura negli occhi. Era un'Asari.



 

Therum: Fa caldo eh?
  
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