Hai sentito i messageri
della morte parlare?
Sono persone
ombra, non le si nota
facilmente, hanno una
maledizione addosso un
segno indelebile, sanno
cose che è meglio non vedere. La morte li
segue, sanno e perciò
contano i passi
I versi di un mantra.
Gira la ruota uncinata
Gira e strappa via porzioni
Maculate, maciullate
della mia testa, ride
bramosa, e gira spaccando e spargendo...
E ne voglio ancora,
abbracciarla non è
un problema, fende
e mi sparge, su tutto
mi poso. Non serve
È tutta carne inutile.
Ghigno, questo colore
Caldo e accogliente
Non è fatto per durare
l'aria lo tocca e lo rende
Nero. Morire. Seguire ...
Perdere il controllo,
Il conto.
È uno skyburial
dare utilità
a qualcosa di
ormai vuoto,
un'onda di
penne funebri
ritorna.
Copri gli occhi
con questo maya,
Il bagliore splendente
del filo che lo ricama
è strappato via
dall'intreccio
del ricamo, fissalo
per non scorgere
la trasparenza.
Il mondo è bello.
Tu ingannato
dalle stoffe
tessute dall'uomo
indirettamente.
Questo canto
non fa eccezione.
Un iride
uno specchio
Immenso, il mare
d'inverno, il lago
in fondo all'inferno.
Ho sete e non mi basta. Un segreto nascosto male in una falsa bugia.
Si butta, sporca divora i fianchi La superficie tutta con violenza velata. Ho fame.
Non posso credere che questi siano i miei occhi,
questa immagine non è reale, si gira e mi guarda... gli occhi vuoti e neri, sembra di caderci dentro arrossandosi. Tutto questo me lo sono inferto per sopravvivere, per non ferire nessuno, ma sto barando, non sono queste le regole del gioco. .. E questo è solo uno specchio... la mia punizione, la mia definizione vuota...
I miei passi stanchi, gettati sui miei frammenti ricongiunti incastonati nella pelle, la spezzano... Rido, ci stai riuscendo incredibile, stai riuscendo... Ah incredibile, è la prima Guerra ad essere efficace. Io sono così, ogni battaglia è mia, indipendentemente dal mio guadagno, è egoismo misto a
sono sempre stato solo, Un solido porto
gelato. Un mare di lacrime Amare.
E tornano i messageri Con le loro vesti funeree e lunghe lame nere.
Ride il teschio ebbro Urlano i bambini Ingrassa l'abisso.
E guardo l'occhio nella ferita, la carne è marcia, il sangue
tinto di un nero
polveroso.
I miei colori
durano sempre
poco, questo
mondo li logora
divorandomi.
Oh, non durerò molto
in un mondo torto,
ci credi? Ah, non posso
morire, sarebbe noioso
troppo semplice fuggire
dalle mie colpe, la ruota
Riderebbe ebbra.
La sofferenza
è purificazione,
seme di compassione,
Seme di rosa, che avviluppa
il cuore di un mostro...
Graffia forte e incide
Parole inesistenti
Matyea in, matyea in
Tu dama di ferro
stringimi e si forte
spezza questo giardino
Nanae to, schiudi
I miei occhi
rispetto il tuo nome
la tua vuota passione
il voto solenne che
nel vuoto riposa
perenne sogno
di un amante
disilluso
affamato di illuminazione di illusione.
Un violento
Rakshasa
Riempe una coppa
E beve la luna.
Un'ombra si è
Spenta.