Fanfic su artisti musicali > Michael Jackson
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Autore: kerryjackson95    29/11/2015    1 recensioni
"Non puoi trovare la luce Michael, o ce l'hai o non ce l'hai!"
"Non è vero, basta cercarla Kim!"
"Il buio è assenza di luce Michael, non puoi pretendere di usare ciò che non hai!"
"Anche nella luce c'è un po' di buio, la luce non esisterebbe se non ci fosse l'oscurità; ogni cosa esiste solo se esiste anche il suo opposto!"
"Quindi vorresti dirmi che senza l guerra non potrebbe esserci la pace?"
"No assolutamente. La guerra non dovrebbe esistere come ogni cosa orribile creata dall'uomo. Ma ogni cosa donata a noi dal creatore è giusto che esista. E la cosa che amiamo esiste anche grazie a quella che ci piace di meno."
"Che senso ha cercare la luce, se poi tanto devo rischiare di piombare in un buio più profondo di prima?"
"Kim! Ti preoccupi troppo di ciò che era e sarà. Ieri è solo storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono. Non devi privarti di fare qualcosa di entusiasmante oggi per la paura di ciò che potrebbe succedere domani.!"
Genere: Drammatico, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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La mattina seguente Kim si svegliò alle 8 in punto riposata e senza bisogno della sveglia, si fece una doccia veloce, si truccò leggermente, infilò un paio di jeans, stivali neri e una maglietta rossa. Dopo essersi avvolta nel suo cappotto afferrò la sua borsa e con passo svelto si diresse alla macchina. Una volta entrata squillò il cellulare: era la sua amica Tatum, erano molto diverse ma si volevano molto bene.
“Ciao Kim!”
“Ciao Tat. A cosa devo questa chiamata? Hai bisogno di qualcosa?”
“No. Volevo solo vederti tesoro, ti va di fare colazione con me?”
“Si va bene! Dove andiamo?”
“Al bar sotto la tua agenzia Kim, fanno dei croissant stratosferici!”
“Ok, allora ci vediamo lì!”
“Ehm, veramente volevo chiederti se potevi darmi uno strappo?”
“Ahahah perché sei rimasta di nuovo a piedi?” rise Kim divertita.
“No. Ho l’auto dal meccanico, mi dai un passaggio per favore?”
“Va bene. Dove ti trovo?”
“Sono di strada, fuori da Starbucks.”
“Qualcosa mi dice che hai già mangiato qualcosa.”
“E dai che t’importa? Sbrigati che fa freddo!” disse indispettita Tatum.
“Va bene, va bene! Arrivo!”
Kim partì, la strada era libera completamente. Due minuti dopo era dalla sua amica di fronte al semaforo.
Tatum quasi quasi entrò dal finestrino:
“Era ora che arrivassi! C’ hai messo un secolo!” esclamò sfregandosi tutta per scaldarsi.
“Ma se ci ho messo due minuti!”
“Potevi muoverti! Mi stavo congelando.”
“Prima di tutto si dice ciao e comunque ricorda che ti ho fatto un favore, non ero mica obbligata eh?” disse Kim ridendo a crepapelle.
“Ah cara! Ora fai così solo perché hai il coltello dalla parte del manico. Ma avrai bisogno te un giorno eh?” ribatté Tatum scompisciandosi dalle risate.
“Comunque ciao amore!” la salutò Kim, dandole un bacio sulla guancia.
“Ciao tesoro!” la ricambiò Tatum.
Voleva molto bene a quella ragazza dal viso dolce; Tatum era come una sorella per lei. Era una ragazza della sua età: ventitré anni. Aveva lunghi capelli castani scuri con dei bellissimi riflessi ramati naturali, occhi di un verde surreale e pelle chiara e vellutata, l’altezza e la corporatura erano molto simili cosa che aveva permesso alle due ragazze di scambiarsi vestiti e simili. Avevano entrambe un seno sodo e abbondante, altezza di un metro e settantadue e peso intorno ai sessantasei chili.
“Allora come va a lavoro Tat?”
“Molto bene, il capo mi ha offerto una promozione. Mi manda a fare un servizio fotografico ai piedi dell’Himalaya.”
“Che sogno! Quando parti?”
“Tra tre giorni! Per questo ho voluto vederti.”
“Sono felice per te! Congratulazioni tesoro!”
“Grazie mille.  Tu come va a lavoro?”
“Io? Tutto bene, al solito. Non vedo l’ora di trovare di meglio. Ma comunque grazie a questo lavoro mi mantengo quindi, gloria ai lavori che pagano l’affitto.” Sorrise Kim.
“Già!” rise Tatum.
“Ascolta Kim. Devo parlarti di una cosa importante.”
Kim spense il motore, ebbe paura. C’era solo una nota stonata nella loro amicizia: Tatum amava Michael Jackson e cercava di influenzare anche lei. Non riusciva a capire come si potesse essere così attaccati a un cantante.
Kim sapeva del concerto, conosceva la sua amica: ci sarebbe andata per forza e sapeva anche che avrebbe provato a trascinarla dentro.
“Sai che sta sera… C’è il concerto di Michael Jackson… sono riuscita ad avere i biglietti, due uno per me e uno per te. Ho anche comprato una maglietta apposta da farti indossare.”
“Tatum! Ma che ti passa per la testa!” sbottò Kim: “Sai come la penso, e mi trascini in mezzo a queste cose senza chiedermelo sapendo già che io sono contraria; Tatum era proprio quello che ti avevo pregato di non fare! Come ti sei azzardata!?”
“Ma non credevo che ti dispiacesse!”
“Ma se è da quando ci conosciamo che continui a scocciarmi e continuo a dirti di no. Tatum, sai che ho sempre rispettato le tue idee e il tuo modo di vedere le cose anche quando sono diverse dalle mie. Ma qui hai passato il limite, ora sei tu a non rispettare le mie idee. Mi stai obbligando a fare una cosa che sai quanto detesto.”
“Ma perché odi Michael così tanto?”
“Non lo sopporto, più volte ti ho spiegato il perché; non mi piace nemmeno come canta. Come fate? Come fate? Spiegatemelo! Andare là in quello stadio strapparvi i capelli e urlare per quello lì!”
“Tu dici così perché non l’hai mai ascoltato veramente cioè, senza avere la testa piena di tutte quelle stupidate che dicono i media se provassi ad ascoltarlo attentamente anche a te piacerebbe.”
“Tatum, ora basta! Ho detto di no! Non andremo, punto e basta! E comunque mi hai deluso molto con questa trovata!”
“Kim!” disse Tatum pacatamente mettendole una mano sulla spalla: “Io ti ho sempre ammirato per il tuo ideale di uguaglianza e per la tua determinazione contro ogni tipo di pregiudizi. Ma come fai a definirti libera dai pregiudizi quando sei tu la prima a farti condizionare. Hai mai dato una possibilità a questo cantante di entrarti nel cuore? Senza essere condizionata da ciò che si dice di lui!”
“Non mi baso su ciò che dicono, ma su ciò che vedo. Si è rifatto per togliersi i tratti da nero che lo identificano; perché? Si vergogna della sua razza! Si sta schiarendo la sua pelle… come mai? Perché la sta sbiancando lui. Io non sopporto chi si vergogna di quello che è. Non devi vergognarti di ciò che sei. Di essere un assassino, un terrorista, un bullo, un tiranno ti devi vergognare, capisco anche chi si vergogna perché Gay o Trans che comunque sono cose di solito non accettate e innegabilmente contro natura; ma non puoi vergognarti dei tuo colore, della tua lingua, del tuo essere, delle tue radici, del tuo sangue.”
Tatum abbassò lo sguardo: “Kim! Non posso costringerti a cambiare idea su Michael e ho sbagliato mi dispiace, ma ti prego! Sono sola al concerto, nessuno mi accompagna, io volevo andare con qualcuno ma nessuna delle mie amiche è disposta ad accompagnarmi, sei l’ultima persona a cui volevo chiedere questo favore a motivo della tua opinione su Michael. Ma ti prego accompagnami Kim! Te lo chiedo col cuore nel nome della nostra amicizia. Dicevi che avresti dato la vita per me; non è un sacrificio insignificante andare a un concerto di Michael Jackson?”
Kim, sbuffò: Tatum sapeva sempre come inchiodarla. In fondo aveva ragione, Tatum aveva fatto molto per lei, le doveva la sua vita e sarebbe stato ipocrita dire che lei ci sarebbe stata ogni qual volta aveva bisogno e poi abbandonarla solo perché quello che le chiedeva era scomodo. In fondo, che sacrificio è se non costa nulla?
“E va bene Tat… hai vinto! Ma sia chiaro lo faccio solo per la nostra amicizia, non mi interessa nulla di questo Michael Jackson e non farmi fare brutte figure eh? Tipo urla pazze, corse per gli autografi e stupidate varie!”
Tatum l’abbracciò sinceramente commossa:
“Grazie Kim! Sei una vera amica, non lo dimenticherò! E ora…” disse euforica per la decisione dell’amica: “A colazione! Offro io!”
Kim la guardò entrare nel bar mentre chiudeva la macchina e pensò divertita: “Maledetta birichina! Ma come fai a incastrarmi sempre?”



Image and video hosting by TinyPic Angolo autrice: Ecco qua il secondo capitolo e siamo praticamente al punto di partenza! Da domani aggiornerò quelli nuovi. per tutte quelle buone anime che hanno avuto la pazienza di sorbirsi già altre mie storie non sarà difficile notare che lo stile che ho utilizzato è un po' diverso. Onestamente volevo variare un po' spero che vi piaccia. Mi scuso per le affermazioni un po' forti che non voglio turbino nessuno di voi, le ho messe per calarci nella parte di una ragazza che viene da una cultura molto diversa, scusate ma ho giá detto troppo: capirete in seguito! Io rispetto le idee di tutti e non mi permetto di giudicare nessuno, solo non significa che le condivido. Io non ce l' ho ne con chi è omosessuale, nè con chi cambia sesso solo non condivido le loro scelte. Ad ogni modo non è mia intenzione discriminare nessuno. Detto questo ringrazio anticipatamente ognuno di voi per la lettura di questa storia. Lasciate le vostre opinioni se volete. Mi fa molto piacere! A presto! Vi lascio una foto di Tatum
  
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