Il mio nome è Giudith, sono una semplice studentessa di 18 anni di una provincia di Milano. Se c’è un aspetto che mi caratterizza più di tutti è la mia intima aspirazione a migliorare la mia vita, e sono determinata a farlo con tutta me stessa e con tutti i mezzi possibili.
Dalle mie parole potrei sembrare una ragazza profondamente sicura di sé, ma posso affermare con certezza che questa è quella che sono diventata a causa di tutti coloro che mi circondano o che hanno deciso di allontanarsi dal mio cammino, o magari ,semplicemente ho preso finalmente coscienza della mia oppressiva ansia di riscatto.
Comunque sia, è assodato che si stia ravvisando in me un completo mutamento, anche se oserei parlare di una irrimediabile metamorfosi.
Sono sempre stata una ragazza timidina e di poche parole, la prima ad essere presa in giro fin dall’acerba età, perché ho sempre pensato che l’ignorare fosse simbolo di superiorità, ma in realtà è un accettare passivamente una situazione che può,ma che soprattutto deve essere cambiata.
Perché non esistono uomini di prima classe o di seconda classe, valutabili in base all’aspetto esteriore o alle sostanze materiali. Anche se il caso risulta essere una giostra che premia e punisce alla cieca, la sorte di ognuno può cambiare radicalmente. La bellezza è  un caduco, anche se alle volte, basilare strumento di riscatto, in mancanza di questo l’intelligenza  e l’astuzia possono assumere rilevanza di gran lunga maggiore.
Quindi non bisogna lasciarsi abbattere dall’egoistico giudizio altrui, perché la storia umana è storia di sopraffazione, ed è giunta l’ora che coloro che a primo impatto sembrano essere più deboli prendano coscienza della situazione, la trasformino a loro favore e diventino i vittoriosi della guerra finale. Bisogna far valere la propria voce in un mondo che sembra sempre più nichilistico, dove i giovani non hanno più nulla da raccontare che non sia futile e dannoso a loro stessi e coloro che li circondano. E’ ora di prendere il comando di quella giostra e tirare le fila a nostro piacimento, tanto gli altri ci credono deboli, ma si ricrederanno alla fine del giro e le cattiverie, gli anni di bullismo e il sentimento di inferiorità accadrà a loro. Saranno loro ad essere travolti da una fiumana di insoddisfazione e macerie di vita sprecata, mentre noi, ormai non più deboli, rimireremo ciò ad una debita distanza..