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Autore: rosa di vetro    29/11/2015    1 recensioni
Il Titolo del tema, che doveva fare, era: chi sei?
Lily rifletté attentamente su questa domanda e inevitabilmente i suoi pensieri si rivolsero a lui...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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                                      Who are you?

                                                        

Guardo il foglio bianco che ho davanti, senza vederlo realmente.

Chi sei?

Chi sono? Cosa devo scrivere? La mia mente lavora e diversi pensieri riaffiorano, forse buone idee ma se ne vanno troppo velocemente senza permettermi di vederli.

Il tempo passa, mi lascio scivolare sullo schienale della sedia con la mano dondolante. Pesa un macigno, mi ritrovo a pensare, osservo attentamente in modo in cui tiene tra le dita la piuma, per un attimo mi chiedo il motivo ma poi lascio perdere.
Tic tac, i minuti passano, le lancette dell'orologio appeso sopra la cattedra lo dimostra.
Lo guardo con attenzione, sembra un pezzo antico forse addirittura arcaico ma ha ancora il suo fascino, una miscela tra la misteriosa conservazione e la sua presenza che non passa inosservata. Corrugo la fronte, ma che sto facendo? Devo concentrarmi.
Mi muovo a disagio sulla sedia sforzandomi di fare silenzio, qualunque rumore può rompere la quiete che ho attorno.
Tutti sono chini sui banchi e scrivono, tutti tranne me. Nessuno parla o alza lo sguardo, ognuno pensa a ciò che deve scrivere e io? Cosa devo imprimere sulla pergamena?
Abbasso lo sguardo nuovamente sul foglio, faccio un grande respiro, chiudo gli occhi, di nuovo respiro. Immagino l'aria entrarmi dalle narici e espandersi in tutto il mio minuscolo corpo, chissà quanti atomi mi sono entrati dentro?
Li immagino arrivare nel mio cervello e spazzare via tutti i pensieri, lasciando il nulla. Che bello, ho nella testa il niente assoluto, non c'è nessun pensiero fastidioso. Semplicemente niente, il bianco assoluto.
Apro gli occhi, quanto tempo è passato? Forse un minuto.
Riprendo posizione, stacco la schiena dalla sedia e mi sposto in avanti, ora tocco il banco. Appoggio il braccio al banco, la mano tiene la piuma sopra il foglio di pergamena pronta a scrivere al mio comando.

Chi sei?
Non pensarci mi ordino! Segui l'istinto, lascia fare al tuo subconcio.

La mano prende a scrivere leggera mentre la piuma si muove svolazzante come una ballerina.

Chi sei? scrivo. Poi lascio la domanda senza risposta e vado a capo. Oggi quando sono entrata in aula mi sono chiesta quale poteva essere l'argomento del compito che dovevamo fare, in un attimo nella mia mente erano comparsi una serie di argomenti dediti alla materia, ma di sicuro non mi aspettavo questo.
In un compito di rune magiche, ci si aspetta di parlare di qualcosa a mio parere futile, un argomento che studi solo perché devi. Senza realmente pensare che un giorno ti servirà a qualcosa se non a quel compito o quell'interrogazione che ti sono richieste.
Ma poi lei ha dato la consegna, due parole e un segno di punteggiatura, e mi ha spiazzata. È vero, la lezione scorsa aveva detto che questo compito sarà diverso ma.. Voglio dire chi si sarebbe mai immaginato fino a questo punto. Non me lo aspettavo, sono preparata su quegli argomenti che non credo servono a qualcosa (con il massimo rispetto verso la sua materia e il suo parere, ma è cio che penso e voglio essere sincera).
Ma questo! Questo è un'altra cosa completamente.
Vuole sapere chi sono, non lo so chi sono, sono tante cosa e niente in particolarmente.
Tutto ciò che gli altri pretendono che sia, tutto ciò che devo essere a nome di qualcosa che non so.
Ci sono delle regole a proposito, regole non scritte che tutti sanno, seguile e sarai qualcuno o semplicemente potrai essere un ombra, ma se non le segui allora è l'inferno.
Ma divago vero? Mi ha chiesto chi sono e io sto parlando di regole e degli altri, probabilmente neanche in modo coerente, ma sinceramente non capisco che cosa vuole da me.

Mi fermo un attimo, bagno la piuma nell'inchiostro e riprendo.

Cosa vuole esattamente? Vuole una descrizione? Non credo.
Vuole conoscere il mio carattere? Lo conosce già.
Tutti credono di conoscere chi sono, chieda a loro chi sono, perche io non lo so.
Posso essere ciò che vuole, quando e come vuole, sono abituata a questo.
Sono abituata a essere giudicata e anche pregiudicata, nessuno mi chiede chi sono solitamente me lo dicono loro.
Mi dicono ciò che credono io sia, che vogliono o pretendono che sia, ma io mi chiedo anzi domando a lei: se io stessa non so chi sono come fanno gli altri a saperlo?
E stupido, ripugnante e terribilmente sbagliato. Mi costringono a recitare una parte in questa commedia e poi mi accusano di essere falsa, di indossare una maschera, di ergermi attorno la muraglia cinese (se sa di cosa parlo) ma nessuno si è chiesto il perché. Io sì, me lo sono chiesta più e più volte, non si può provare affetto, amore per qualcuno se poi non si lascia che questo sia se stesso.
Perciò ho pensato che la verità è che sono loro a essere falsi, falsi dentro, un guscio vuoto, ho cominciato a vedere alcuni comportamenti che prima, troppo presa a recitare, non notavo. Ero, sono, circondata da persone false, persone che mi vogliono per uno scopo, che hanno bisogno di me.
Tutti hanno questo comportamento, questo vizio, forse ho cominciato ad averlo pure io o forse ce l'avevo già da prima. Che importa?
A questo punto davvero che cos importa di tutto, non solo di chi sia io, ma proprio di tutto.

Che importanza ha: di che casa vuoi essere, che colore ti piace, che cosa importa se sei una sognatrice, se credi nell'amore, quello vero?

Non importa a nessuno, nemmeno a me.
Non mi importa più di niente, ed è triste per molti motivi.
Triste perché non mi conosce nessuno ed io non conosco nessuno, perché tutto è apparenza e nessuno cerca in profondità, nelle radici.
Triste perché se non ti importa allora sei solo e vuoto.
Hai paura di ciò che può succedere se comincia a importanti, hai paura di provare dolore, di non essere accettata per ciò che veramente sei.
Io sono questa, sono un miscuglio di pensieri, di desideri, sento dentro di me una forza enorme, un fuoco che vuole bruciare tutto ciò che non va.
Questa forza vuole uscire allo scoperto, vuole essere vista, vuole combattere con le unghie e i denti e raggiungere i propri ideali, realizzare i propri sogni.
Ma io la reprimo, la mando in dietro, dentro di me, nel mio profondo, le chiedo ancora tempo.
Il tempo passa, io non faccio niente, sto lì a guardarlo passare, ad osservare tutto come uno spettatore esterno, che è un attore ma che ha paura di iniziare a recitare perche crede di essere deriso.
Voglio ardentemente essere ciò che sono veramente.
Io le avevo detto che non so chi sono, ma solo perche non ho avuto il coraggio di provare a scoprirlo.
Perché per scoprire devo far uscire allo scoperto la vera me.
E non riesco a farlo!

Mi basta una sola persona che mi guarda negli occhi, che mi dimostra di volermi conoscere, mi basta uno sguardo che non guarda l'apparenza e io potrei farcela.
Mi darebbe la forza di farcela.

Lo so, non devo dipendere dalla gente, devo avere la forza dentro di me, ma queste sono parole, parole di incoraggiamento da persone che non ci hanno mai provato.
Perché se ci provi a rialzarti da sola, se anche ce la fai non avrai nulla.
Dovrai combattere e avrai dubbi, insicurezze, avrai paure e incubi, e sarai sola, dannatamente sola.
Bisognosa di aiuto e di conforto, di una spalla, di fiducia, di amore...

Ho bisogno di credere che valga la pena, che valga la pena essere qualcuno in particolare, di essere me stessa, ho bisogno di rassicurazioni, di un punto di partenza.

Poi c'è una parte di me che invece non fa altro che rifugiarsi, una grande parte di me. Mi rifugio nei libri, dove l'amore esiste ed è forte, inarrestabile.
Dove per amore si muore, si lotta, si lotta davvero.
Perché l'amore che vedo io è fasullo, una schifezza, una copia ingiallita della verità.
Qui si dice ti amo troppe volte, e senza sapere che cos'è l'amore.
Si dice ti amo, e poi due giorni dopo si tradisce, si lascia la persona a cui si è detto quelle due piccole, ma potenti, parole.
È finita! Così si dice, ma davvero? Come è possibile? Come può essere finito l'amore. Lo stesso amore di cui io leggo storie. Nei miei libri si muore per amore, e nella realtà ci si lascia senza provare niente neanche tristezza.
Questo non è amore!!
Per non parlare dell'amicizia, se chiedi a qualcuno che cos'è ti dirà così: l'amicizia è qualcosa di bellissimo, un sentimento molto forte e puro che lega due persone. Gli amici si vogliono bene, sono fedeli, non mentono e si rispettano. Ecco perché si dice che chi trova un amico trova un tesoro.
Poi chiedi a questo grande saggio di dirti se lui ha amici ti risponderà così: sì, io ne ho ma pochi, sono quelli veri. La verità è che spesso e volentieri le persone non capiscono il valore dell'amicizia, mentono e si sparlano alle spalle. Ecco cosa direbbe, si lamenterebbe degli altri senza pensare a ciò che per primo fa lui. Non si guarda quando lui per primo sparla dei suoi amici, gli ride alle spalle.
Il mondo è così pieno di egoismo, e io non voglio contribuire a tutto questo.
Vorrei un mondo all'altezza dei miei sogni. Vorrei vivere davvero, non sognare di farlo, e vorrei sognare senza mai smettere senza mai avere la delusione di vedere un sogno infranto.
Ma ho parlato tanto e ancora non ho detto ciò che realmente mi ha chiesto.
Proverò a essere per una volta me, semplicemente me stessa.
Sono io, con un nome Lily Luna Potter, ma odio essere vista con quel nome.
Sono sempre stata vista come una persona speciale, una Potter, una strega.
Ma io sono molto normale invece nella media, una ragazza molto semplice.
Un po' contorta, impossibile, con mille faccie e piena di sorprese.
Mi dicono ti conosco e io sorrido perche in realtà non è così.
So essere un carattere diverso nella stessa persona con persone diverse.
Sono estroversa e introversa, pazza e responsabile, timida e vergognosamente sfacciata, coraggiosa e codarda in modo spaventoso. Sola e apparentemente popolare. Una grandissima nerd oltre a essere la ragazza più ambita.
Faccio molta fatica a stare dietro ai miei sbalzi d'umore.

Mi fermo, rileggo e faccio un ampio respiro, guardo l'orologio la professoressa giri tra i banchi, intorno a me il silenzio si è rotto, mancano 10 minuti. Il mio cuore aumenta il battito.
Sto scrivendo una schiocchezza, ma devo finire. Immergono la punta della piuma nell'inchiostro.

E dopo tutto ciò è successa una cosa. Una cosa disastrosa, bellissima.
La luce nei miei occhi si è riaccesa, era merito suo, che era apparso nella mia vita senza preavisso. Sembra impossibile, da libro direi, ma anche i libri sono tratti dalla vita reale. Lui è sbagliato e forse per questo mi sono spaventata, perché voleva dire che era adatto a me.
Mi assomigliava, era come me, io lo conoscevo ma come succedeva a me, l'ho giudicato. Sono stata esattamente come gli altri, quelli di cui mi lamento.
Ho capito alla fine, è nella natura umana temere ciò che non si conosce ma questo non vuol dire che non si può ammettere di aver sbagliato.
Io l'ho fatto, mi sono scusata, quando ho cominciato ad andare oltre le apparenze. E lui mi aveva sorriso, il sorriso più bello, ho sentito il mio cuore accelerare e ho subito capito di averlo trovato, o forse è stato il mio intelletto o il subconscio che ha capito.
È stato come un filo che mi ha legato a lui per l'eternità.
Il suo sorriso è stato l'inizio di una lunga interminabili storia.
L'ho amato, conoscendo quel suo bellissimo carattere. L'ho amato quando ho imparato a essere me stessa con lui e con lui ho scoperto ciò che sono in tutti i miei limiti e le mie ombre e lui con me.
Ho amato il modo in cui mi ha amata, per una volta sono stata felice, senza pensare alle conseguenze. Ero in pace con me stessa e tutto era perfetto perché c'era lui con me.

Ho usato il passato, ma non perché è una cosa passata, non è qualcosa di finito almeno continuo a sperarlo.
Lo amo ancora ma ho conosciuto anche le cose brutte di una relazione, le lacrime, il dolore e gli ostacoli, le divergenze e i primi litigi. Quando si parla di amore si parla di due persone ma non sempre questo basta.
Il sono una Potter e lui è la persona meno indicata a stare con me, lo penalizzano tutti senza considerare però la nostra complicità. Guardando solo i nomi.
I nomi, quei maledetti nomi e cognomi, inutili fonte di tutti i miei problemi. Vorrei solo essere io senza nessun titolo, ne nome, ne cognome e forse la cosa potrebbe funzionare.
Ho desiderato un amore, una passione, qualcosa di vero e sincero, ma ora che ce l'ho, ho paura delle conseguenze se solo qualcuno sapesse della nostra relazione.
Non avevo messo in considerazione questo, ma ora io non posso vivere senza di lui. Anche questo è parte di me, la mia continua indecisione.
E lui lo sa.. Già lo sa. Lui mi conosce e davvero. Posso permettermi di perderlo?? No, non posso.

La campanella suona, sussulto e torno a scrivere.

Ho dilungato, dirà che sono uscita fuori tema ma conoscendomi le assicurò che non l'ho fatto. Ho parlato di me, di ciò che sono. Per dirle chi sono, non potevo scrivere una sola parola o una sola frase non avrebbe potuto spiegare o descrivere ma una storia che parla di me, sì.
Perche una parola è decisa, una frase è compiuta ma io sono un insieme di complessità, di dubbi e opinioni, perché io sono una persona e come tale solo una storia può spiegare chi sono e come sono fatta.
Sospiro, tremante firmo e consegno il compito. Mi alzo e porgo il foglio alla professoressa, forse non avrei dovuto, penso, ma ormai è fatta.
I libri nella borsa pesano un macigno, mi muovo lentamente per i corridoi e sposto la borsa da una spalla all'altra a intervalli regolari. Il corridoio è vuoto, se ne sono andati tutti, i miei passi ecchegiano sul silenzio. Ho fatto la cosa giusta?
Non avrei dovuto aprirmi tanto. Alzo lo sguardo, lui è lì, fermo, bellissimo e mi sta osservando.
Tre metri di distanza, ci separano, troppi centimetri.
Dentro di me una voce mi urla di andargli dietro, lo voglio profondamente. Ma non posso, non posso.
Lui senbra seguire il mio ragionamento e alla fine decide di non fare niente.
L'ho pensato io, io voglio allontanarmi da lui, perché una Potter non può stare con un Malfoy.
Però quando lui mi accontenta e mi volta le spalle per andarsene, io soffoco.
È sbagliato, è sbagliato, ma ho lottato tanto per avere questo dono, ho sofferto tanto senza di lui, io lo amo. Amo Scorpius Malfoy! E il cielo può cadere, il mondo può finire, tutto può andare a fuoco, possono tutti mettersi contro questa relazione ma io non posso farlo per prima. Non posso.
"Aspetta" urlo, Scorpius si ferma ma mi da le spalle "Non andare." mi avvicino con un passo alla volta, a un passo da lui mi fermo "Ti amo." sussurro.
"Sono un Malfoy, e tu una Potter ricordi?"
Sei un Malfoy e io una Potter, questo gliel'avevo detto l'ultima volta che ci siamo visti. "Non mi importa."
"Prima ti importava," si gira "cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Ho fatto un tema." Mi guarda confuso. "Mi chiedeva di parlare di me stessa, ho finito per parlare di te, di noi." spiego.
"Hai cambiato idea per un tema?" chiede ironico.
Incrocio il suo sguardo, faccio l'ultimo passo che ci separa. "Ho cambiato idea perché lì ho capito che ho paura delle conseguenze, ma ancor di più di perdere te. Perché tu sei l'unico che mi conosce davvero e non mi giudica, l'unico che amo e che sento dentro la pelle. Perché non posso stare senza di te, sei diventato indispensabile come l'ossigeno." Mi osserva intensamente, a un certo punto ho paura che sia troppo tardi poi mi tira a sé, stringendomi forte.
"La prossima volta si più veloce!" "Non ci sarà una prossima volta. Te lo prometto!" "Anche se.." Lo interrompo "Qualunque cosa succeda. Non mi staccerò mai da te." Si stacca, i suoi occhi brillano. " Ti amo sai?" Sorrido, Scorpius ricambi ma subito dopo mi bacia sigillando la nostra promessa.

  
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