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Autore: Lord Gyber    29/11/2015    5 recensioni
A volte speriamo troppo in cose impossibili.
Ma è questo il bello che sta nello sperare.
Credere che l'impossibile si possa realizzare.
Peccato che ora il mio troppo sperare stia cercando di uccidermi.
Genere: Azione, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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« Dove saranno mai? » un uomo nascosto nell'ombra stava da tempo tastierando sulla console di un enorme computer, all'interno di un laboratorio sotterraneo, nella vana ricerca di qualcosa « Dove!?! » e ciò incrementava di più la sua rabbia. Ci aveva messo giorni per trovare il laboratorio ipertecnologico e tutta quella fatica stava cominciando a sembrare inutile, spingendolo quasi a rinunciare « BINGO!!! »

O forse no...

Sullo schermo davanti a lui apparvero tre figure rappresentanti tre uomini diversi circondati da una lunga serie di dati che ne descrivevano gli aspetti, i difetti e la forza, ma ciò non parve interessare il sabotatore che pose un dito su un tasto della tastiera « Invio...»

Non si poteva immaginare quale disastro da li a poco sarebbe avvenuto.

 

Canterlot

Era quasi mezzogiorno e in quella frenetica città migliaia di pony altolocati andavano allegramente in giro per compiere le loro faccende. Anche se le loro faccende comprendevano per lo più andare a feste davvero noiose e far finte di essere amici di altri nobili. Ma la nostra attenzione viene attratto al castello dove abitavano la due principesse, dove Celestia e Luna erano alle prese di questioni della massima importanza.

« Cosa ne dici di questo? » chiese la maggiore mostrando la foto di un grazioso abito da cerimonia con ornamenti in oro e moltissimi fronzoli « Troppo stucchevole. » rispose la sorella « E invece questo? » che andava più sul diretto con un vestito nero attillato per mettere in risalto le proprie curve. La principessa del giorno alzò lo sguardo al cielo « Per una principessa non è adatto, abbiamo bisogno di un vestiario molto più sobrio. » « Si forse hai ragione. » ammise un po' sconsolata Luna.

Celestia la guardò sottecchi per un attimo e con un sorriso malizioso le domandò se non avesse scelto quel vestito per fare colpo su un certo ragazzo dai capelli albini e dagli occhi rossi. A quella insinuazione la regina della notte divenne rossa come un pomodoro e si mise a sbraitare « SMETTETELA CON QUESTA STORIA FRA ME E GYBER!!! »

Purtroppo per lei, e fortunatamente per Celestia, nella sala arrivò una guardia reale impedendo alla più giovane delle sorelle di utilizzare un tavolo come corpo contundente. Luna si rese conto di che figura stesse facendo e posò il mobilio, fece un finto colpo di tosse e infine parlò « Che c'è soldato? » lo stallone sembrava agitato ed era un tantino titubante a parlare dell'accaduto « Ecco, credo che sia meglio che andiate di persona a vedere. »

Le due si scambiarono un'occhiata confuse.

Cosa era successo?

 

Era questa la domanda che si erano posti tutti gli abitanti di Canterlot, quando dalla piazza era spuntata dal terreno una capsula cilindrica di colore bianco. L'unica cosa che presentava era uno sportello con su incisa una decalcomania di una “G” nera. Una delle guardie accorse per assicurarsi della salute pubblica si avvicinò lentamente a quella strana...cosa. Nel breve tragitto, di si e no 5 metri, mandò giù litri di saliva per la gola, spaventata da ciò che sarebbe potuto succedere.

Con la punta della sua lancia sfiorò leggermente lo sportello e...non successe niente « Meno male...» si disse tirando un sospiro di sollievo...prima di saltare per aria dalla paura quando questo emise un getto di vapore e si aprì verso l'alto. Ciò che vi era all'interno del cilindro venne leggermente illuminato dal Sole dimostrandosi come un essere davvero enorme.

Dopo un paio di secondi di immobilità i suoi occhi si illuminarono di verde e con grandi passi uscì fuori dal suo “letto” così che tutti ebbero la possibilità di vederlo meglio.

Era un uomo di colore alto circa due metri e mezzo e dal fisico davvero muscoloso ben bilanciato con la sua stazza. In testa aveva solo una cresta nera ed una folta barba hipster. Indossava dei pantaloni neri con enormi scarponi dello stesso colore, una maglietta senza maniche rosse ed un gilè di cuoio, dei guanti sempre di cuoio senza dita ed infine era ornato con varie collane d'oro, un orecchino sul lobo destro e degli spessi occhiali da sole.

Il soldato che precedentemente aveva sfiorato il cilindro era rimasto immobile, terrorizzato, davanti a quella imponente figura che non sembrava essersi accorta della lancia puntata in faccia, fino a quando non decise di parlare « F-f-f-fornitemi la vostra i-i-i-identità s-s-s-signore...»

L'omone abbassò lo sguardo verso l'esserino tremolante. Lo fissò per in secondo e poi afferrò la parte superiore della sua lancia sollevando sia quella sia colui che gli stava attaccato portandoselo all'altezza del suo sguardo « Sparisci microbo. » e, con un movimento della mano, lanciò dietro di se il poveraccio che, con la lancia, finì per schiantarsi e rimanere appeso come una bandiera ad una delle torri del castello.

Il misterioso uomo alzò lo sguardo al cielo e sui suoi occhiali passarono in rassegna una serie di dati « Coordinate tracciate. » l'essere si alzò in volo e molto velocemente arrivò a circa cento metri di altitudine e sempre tenendo lo sguardo davanti a se fece qualcosa di inaspettato « Hipster Gun. » ebbene si, dalla punta della sua cresta sbucò fuori una piccola bocca di cannone che, dopo essersi caricata per qualche secondo, sparò un devastante raggio che creò nel cielo un buco nero rosso, nel quale il bestione entrò senza troppi indugi.

In quel momento, sul luogo dove l'uomo si era risvegliato, arrivarono le due principesse di Equestria che ormai non potevano fare nient'altro che osservare quell'essere sparire nell'etere.

 

 

« Ehm, qualcuno può portarmi giù? » domandò la guardia appesa all'asta della sua lancia nel tentativo di non cadere.

 

 

Baltimora

Uno squadrone di polizia aveva circondato una banca dove, poco prima, era avvenuta la stessa cosa. Nel centro di un salone della struttura era comparsa un'altra capsula e così un altro strano individuo, completamente diverso dal primo esaminato.

Questo era alto solo un metro e cinquanta, se non meno, e vestiva con una camicia bianca leggera e dei pantaloni marroni, entrami quasi coperti da un poncho marrone scuro alla cowboy. Portava degli stivali con gli speroni ed un cappello da pistolero degli stessi colori degli indumenti. Quest'ultimo gli copriva gli occhi, mostrando della faccia solo parte inferiore, coperta da una sottile barbetta ed un sigaro cubano che si fumava con foga. Lo prese in mano e tirò una profonda boccata « Diamo inizio allo spasso! »

« Com'è la situazione? » domandò un poliziotto armato di fucile appostato dietro la sua auto ad un altro vicino a lui « Abbiamo fatto evacuare tutti i civile e gli addetti della banca. Quando uscirà fuori lo prederem...» purtroppo le porte della baca che saltarono in aria coprirono le ultime vocali. Il pistolero ne uscì senza problemi, portando nella mano destra una pistola e in quella sinistra una bottiglia di liquore che si mise a scolare a grandi sorsi, ignorando le forze dell'ordine che gli stavano urlando di arrendersi.

Finito il suo ultimo sorso, si mise a fissare i poliziotti sorridendo « Provate a fermarmi se ci riuscite! » puntò la pistola contro una volante e sparò. Bastò un singolo proiettile e la vettura esplose con terribile potenza senza, fortunatamente, ferire nessuno.

« FUOCO!!! » tutta la squadra cominciò a sparare contro l'omuncolo che, per nulla preoccupato, riuscì con estrema rapidità e velocità a deviare tutti i proiettili usando quelli della sua arma che sembrava averne a disposizione una quantità infinita. Tutti lo guardarono meravigliati e spaventati allo stesso tempo « E' giunto il momento che io vada. »

Sparò un'ultima cartuccia di colore cremisi che, invece di esplodere, creò un buco nero, sempre di colore rosso, che cominciò ad aspirare tutto ciò che era nelle sue vicinanze, come auto o cartacce, le persone invece furono costrette ad attaccarsi ai pali della luce per non venire risucchiati « Adios gringos! » quando l'omino vi si lanciò dentro, esso si chiuse.

 

 

Villa di Gyber

Lelq sbirciò fuori dalla porta valutando di non essere visto da nessuno. I corridoi erano deserti. Gyber e Giuly erano usciti a fare spese e non sarebbero tornati presto, ma era meglio essere previdenti. Sgattaiolò fuori e si diresse verso l'uscita tenendo in mano una mazzetta di soldi « Gyber non si accorgerà mai di questi soldi mancanti, proprio quelli che mi mancano per comprare la nuova console! »

Ovviamente il musicista glieli avrebbe poi restituiti anche se non se lo sarebbe meritato, il suo amico antracia non gli prestava neanche un centesimo, a meno che non accettasse dei tassi di interesse da usuraio, quindi erano questi i mezzucci che erano necessari per racimolare un po' di soldi « Sono troppo intelligente! »

Appena girò l'angolo fu sul punto di rivalutare la sua affermazione quando si ritrovò davanti l'albino che, stranamente non indossava la sua camicia bianca, ma solo i pantaloni e che lo osservava con gli occhi di un essere senza anima. Inutile dire che Lelq per poco non urlò dallo spavento a ritrovarselo faccia a faccia sapendo già quali torture gli avrebbe fatto patire per il suo scherzetto.

« Oh, ciao Gyber...» cominciò a dire, sudando freddo « Stavo giusto riportando questi soldi che ho trovato casualmente per terra nella loro cassaforte che io NON ho scassinato. » il ragazzo però non dimostrava ne caldo ne freddo cosa che smorzò la paura del compositore, bens' facendogli nascere un dubbio « Ehm, Gyber? Non dici niente? Non sbraiti? Non mi minacci con un seghetto arrugginito per via dei soldi? »

L'albino parve solo in quel momento prenderlo in considerazione e gli rispose « Non mi frega niente dei soldi! » « TU NON SEI GYBER!!! » lasciò cadere la mazzetta e fece per prendere la sua Dubstep Gun ma la creatura fu più veloce e lo afferrò per la gola sollevandolo dal pavimento. Così facendo Lelq poté vedere una capsula che aveva infranto il terreno.

 

« Adoro lo shopping! » disse Giuly con in mano una borsetta nuova « Già, soprattutto se pago io! » si lamentò Gyber che portava un migliaio di pacchi che gli erano costati fior fior di quattrini. I due attraversarono il cancello d'oro purissimo che dava sull'immenso viale della villa. Giuly lo guardò storto « Non ti lamentare razza di Scrooge, abbiamo comprato solo l'essenziale. » « DUECENTO TRUCCHI E CREME DI BELLEZZA, SCARPE E VESTITI FIRMATI SAREBBERO L'ESSENZIALE!?! »

L'atmosfera però si fece più tranquilla quando la ragazza fece intravedere l'ombra della sua temibile padella che lo fecero subito zittire. Gyber tirò un sospiro « Spero almeno che Lelq non abbia fatto uno dei suoi soliti guai. »

L'entrata della villa saltò in aria con abbastanza potenza da buttare giù i due guerrieri, facendo spargere di qua e di la vari detriti ed accessori d'alta moda. Quando i due si accorsero dell'accaduto ebbero azioni abbastanza simili « I MIEI VESTITI!!! » « LELQ!!! »

I due, rimesso in piedi, cercarono di entrare nell'abitazione ma una figura gli sbarrò la strada « Occhio Giuly! » Gyber riuscì appena in tempo a spingere via la sua amica prima che un raggio energetico azzurro la colpisse, al costo di venire preso lui e scaraventato al suolo « Gyber! Io ti ammazzo brutto.....Gyber? » la ragazza si zittì quando dalla ormai distrutta entrata uscì fuori la creatura che poco prima aveva attaccato Lelq e che ora si ritrovava svenuto, trasportato sulla spalla del suo aggressore che, capendosi di potersene liberare, lo lanciò fra le braccia della ragazza che gridava il suo nome cercando di farlo rinvenire.

La copia di Gyber si alzò in volo arrivando sulla sommità della villa. In contemporanea, ai suoi lati, si aprirono i due portali dai quali uscirono la copia di Mr. T e quella di Clint Eastwood.

« Shooter presente! » disse il pistolero « Wipe Out è qui e vi farà male! » lo seguì l'uomo di colore « Heir Gyber in piena funzione. I tre androidi sono stati riuniti e sono pronti con la loro missione. » concluse la copia del miliardario.

Intanto quest'ultimo si rialzò faticosamente da terra e vide i tre riuniti sopra il tetto della sua casa e per poco non gli prese un colpo « Merda...»

« E la nostra missione è...» H.Gyber guardò verso la sua copia « Distruggere il nostro creatore. Distruggiamo Gyber! »

 

 

 

Anglo autore:

Ebbene si, non sono sparito per sempre u.u

Perdonatemi se non scrivo da così tanto è che avevo perso la voglia di scrivere.

Ma ora mi sono rimesso in carreggiata e non vi preoccupate, fra poco riprenderò la storia su Drol :D

Comunque, per questa storia mi sono ispirato al film “Super Android 13” di TFS, se volete lo trovate anche in italiano sottotitolato.

Alla prossima, Lord Gyber.

 

P.S: Ti prego Giuly non uccidermi per aver fatto picchiare Lelq D:

  
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