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Autore: Fede Seminara    29/11/2015    2 recensioni
Dean Winchester, un uomo forte, coraggioso, disposto a tutto per colui che amava più di qualsiasi altra cosa. lui, quell'uomo che non avrebbe mai abbandonato a costo di perdere tutto. Lui, il compagno di una vita ha deciso di andar via, di scappare dalla sua vita per averne un'altra. Sam non c'è più e Dean si sente a pezzi. dentro si sé porta un vuoto che non riesce più a riempire, nonostante l'amore di qualcuno pronto a salvarlo dal precipizio in cui stava cadendo. Sam era tutto ciò che contava, era suo fratello e il suo compito era quello di proteggerlo.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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-CAPITOLO 12 –




Castiel mi accompagnò per tutto il tragitto fino all’arrivo in un vecchio Motel della zona. Né io né lui ci eravamo ancora rivolti parola e tutto quel silenzio non piaceva affatto.
Quando entrammo in stanza, l’angelo si lasciò cadere sopra una poltrona sospirando, poi, carico di malinconia si voltò verso di me. Per qualche secondo ignorai il suo sguardo finché non lo sentii diventare insistente.
-Dean, prima non ti ho voluto dire niente perché sapevo quanto fosse importante per te Bobby, ma ora non posso più trattenermi nel non parlarti. Sento la tua rabbia nei miei confronti da lontano un miglio, non serve continuare a fingere il silenzio!- esclamò lievemente irritato. Con rabbia gettai il mio borsone a terra e mi voltai nella sua direzione.
-Bobby era come un padre per me Castiel, ma a te questo non importa … ti ho invocato, ti ho pregato con tutte le mie forze, ma tu mi hai ignorato, ancora una volta!- dissi carico di dolore, ma non avrei ceduto alle lacrime, non questa volta.
-Ho sentito le tue chiamate forti e chiare, ma non ho potuto fare nulla!- rispose tristemente.
-Che significa!?!-
-Il compito principale di un angelo è quello di eseguire gli ordini Dean. Mi sono ribellato troppe volte per te rischiando tutto. A Dio questo non piace, come non piace agli altri angeli, ma loro contano poco per me. Ultimamente sono sotto sorveglianza e sono scappato appena ho potuto Dean … per te!- disse con gli occhi lucidi. Improvvisamente la mia rabbia si affievolì. Lo guardai con tristezza maledicendomi per averlo giudicato male. Credevo che fosse arrabbiato con me, ma invece non era così. Dio e tutti quegli stronzi del paradiso lo stavano trattenendo a forza, contro la sua volontà.
-Avevi ragione Castiel … - dissi improvvisamente. L’angelo mi guardò incuriosito.
-Tu cerchi sempre di avvertirmi, ma io … io sono stupido e cerco di fare solamente quello che credo sia più giusto, ma puntualmente non lo è mai. Hai provato a mettermi in guardia, ma io non ti ho dato retta e ora Bobby è morto. Se ne è andato a causa della mia stupidità e ora non posso fare niente per rimediare. Mi sento un schifo!- dissi sedendomi sopra al letto.
-Dean, stai lottando contro qualcosa più grande di te!- rispose dolcemente.
-Parlando con Sam Demone ho capito che in fondo lui non stava bene al mio fianco. Si sentiva piccolo e io non ho fatto altro che alimentare quella piccola fiamma. Aveva ragione quando mi ha detto che sono un egocentrico del cazzo, ma se soltanto me lo avesse detto prima avrei fatto qualsiasi cosa pur di rimediare. È rimasto in silenzio e io ho dato tutto per scontato!- continuai.
Castiel si alzò dalla poltrona e si avvicinò a me. Si sedette al mio fianco e iniziò a guardare il nulla.
-Un’altra cosa che dovresti smettere di fare è autocommiserarti. Tu fai tanto, ma ti ostini a soffermarti su quello che non riesci a fare. Tieni presente che Sam è sotto il potere di Crowley e presto passerà nelle mani di Lucifero. Sai che i Demoni mentono, loro godono in questo o se non lo fanno dicono solo ciò che può colpire i sentimenti del prossimo. Il Sam che conosciamo non pensa minimamente nulla di ciò che ti ha detto!- disse accennandomi un breve sorriso. -Prima che Sam catturasse me e Bobby, si è divertito a sbattermi in faccia quello che è successo tra me e te quella notte!- dissi guardandolo nei suoi occhi color del cielo.
-Lo sapeva !?!- esclamò sorpreso.
Annuii preoccupato, ma poi vidi il suo volto rilassarsi e capii che in fondo non gli importava.
-È un problema per te che lo sappia?- disse improvvisamente. Lo guardai un istante e poi feci di no con la testa.
-Hey, mi dispiace Dean … ti prometto che vinceremo questa battaglia e …-
Improvvisamente lo bloccai. Lo guardai stupito e il termine “ Battaglia” mi riportò alla mente il discorso di Crowley.
-Come fai a saperlo?- domandai stupito. L’angelo ricambiò il mio stesso sguardo.
-La prima volta che hai invocato il mio aiuto, mi sono sincronizzato sulla tua voce. Ho ascoltato tutto quanto e ho fatto ascoltare il messaggio anche a Gabriele e a Balthazar, loro sapranno come organizzarsi!-
-Quindi vuoi dire che ci sarà una guerra?- domandai preoccupato.
-Ci hanno dichiarato guerra loro Dean! Non permetteremo mai a quei buffoni di avvicinarsi al Paradiso. Terremo i nostri soldati pronti all’attacco, per il momento non ci resta che aspettare!- disse determinato.
-Io combatterò al vostro fianco!- esclamai.
-Dean … - sospirò.
-Ti prego Castiel, questa è anche la mia battaglia!- insistetti. L’angelo mi guardò senza rispondere. Mi fissò accennando un piccolo, ma dolce sorriso.
Dopo tutto quello che era accaduto in quel giorno, desiderai abbandonarmi a qualcosa in grado di farmi sentire felice e cosa avrebbe potuto mutare il mio stato d’animo se non il contatto di Castiel?.
-Sai Cas, ogni volta che ti guardo negli occhi penso a quanto tu sia speciale e quanto ti vorrei per sempre al mio fianco … - dissi prendendolo per mano.
-Tu credi al per sempre, Dean!?!- mi chiese sussurrando.
-Crederei a qualsiasi cosa purché sia tu a dirmela!- dissi sorridendo.
I nostri sguardi si persero l’uno nell’altro. Mi avvicinai sempre di più, fino a sfiorare le sue labbra. Erano così morbide e calde. Le baciai dolcemente sentendo la voglia accendersi. Castiel ricambiò il bacio, prima dolce, poi sempre più energico.
-Per sempre Dean!- disse ansimando. Sorrisi, poi con forza lo spinsi indietro. Gli sfilai la cravatta, poi quello stupido impermeabile da cui non si separava mai e infine gli levai anche la camicia.
Continuai a baciarlo prima sulle labbra, poi scesi sempre più in basso, sentendo tutto il suo corpo vibrare dall’eccitazione.
Sentii le sue mani scorrermi l’ungo il corpo e ansioso di sentire il contatto con la sua pelle mi sfilai la camicia .
Improvvisamente, preso dall’enfasi del momento, Castiel cambiò posizione, salendo sopra di me e prendendo il controllo della situazione. Smise di baciarmi e si concentrò sui mie pantaloni. Sentii le sue mani scendere sempre più giù, leggere e decise. Mi sfilò i pantaloni e dopo poco si tolse i suoi.
Amavo alla follia quando muoveva le sue mani su di me, lo faceva dannatamente bene. Ogni qualvolta che mi toccava provavo un brivido incontenibile.
Pelle contro pelle, respiro contro respiro, ci stavamo lasciando andare ed io mi sentii nuovamente felice.
Castiel, prima delicato, iniziò a metterci più passione. Mi strinse lasciandomi quasi senza respiro. Iniziò a mordermi e laccarmi per tutto il corpo ed era una sensazione favolosa.
Nel buio il suo contatto era più confortante di qualsiasi altra cosa. Mi sentivo protetto e con lui l mio fianco sapevo che non mi sarebbe mai potuto accadere nulla. Lui era mio angelo ed io lo amavo alla follia, sarei stato disposto a tutto pur di averlo per sempre al mio fianco.
Fare l’amore con lui quella notte mi fece davvero bene. Per un po’ ero riuscito a dimenticare tutto il male che avevo affrontato e mi sentii nuovamente felice.
Restammo immobili, pelle contro pelle, stretti in un caldo abbraccio. In cerca di conforto appoggiai la testa sul petto di Castiel e ascoltai con gioia il battito del suo cuore. Il suo scalpitare mi riportò indietro nel tempo, quando ero solamente un bambino. Ricordai con dolore gli abbracci caldi di mia madre quando ero spaventato. Mi teneva lì, sul suo petto, stretto a sé. Mi cullava e la sua dolce voce riusciva ad abbattere ogni paura. Castiel era come lei, delicato e tremendamente protettivo. -Cas, pensi che quello che stiamo facendo possa avere un futuro?-
domandai improvvisamente. Con amarezza sentii la mano dell’angelo smettere di accarezzarmi.
-Tu vorresti che lo avesse?- rispose.
-Si e tu?- dissi sentendomi dannatamente felice.
-Si- rispose, ma il suo tono non mi convinse. Preoccupato mi staccai dal suo petto e lo guardai negli occhi. Lui ricambiò lo sguardo e mi fissò stupito dal mio improvviso cambio di umore.
-Il tuo sì ha qualcosa di strano!- dissi irritato.
-Ti sbagli!- rispose alzandosi improvvisamente dal letto. Nel muoversi velocemente lasciò scivolare via dal suo corpo le lenzuola mostrandomi il suo sedere perfetto. Per un attimo lo guardai incantato, poi tornai nuovamente a concentrarmi sulle sue parole.
-Hai paura che Dio possa cacciarti dal paradiso per questo?- domandai guardandolo indossare i suoi pantaloni.
-Dio mi toglierebbe le ali per questo!- rispose tristemente. In quel momento capii di aver colto nel segno.
-Tutto qui Castiel? Hai paura di perdere le tue ali?- dissi deluso.
-A te può sembrare una cosa da niente Dean, ma per me ha importanza!- disse iniziando ad abbottonarsi la camicia.
Irritato avvolsi le lenzuola intorno alla vita e mi avvicinai a lui.
-Quando ero confuso e indeciso tu mi dicesti che si poteva fare, che saremmo potuti stare insieme e ora ti stai tirando indietro?- dissi spaventato dall’idea che potesse sparire da un momento all’altro.
-Non ho detto che non possiamo stare insieme Dean, solo che dobbiamo stare attenti!- disse guardandomi dritto negli occhi. Tristemente voltai lo sguardo altrove mordendomi le labbra, lasciando che il dolore fisico superasse quello dell’anima.
-D’accordo … - dissi malinconicamente. Smisi di guardarlo e mi diressi verso il bagno, quando improvvisamente sentii la sua mano stringersi intorno al mio braccio destro. Mi fermò delicatamente e mi costrinse a voltarmi. Ci guardammo un istante, leggendo nei nostri occhi tutto l’amore possibile.
-Io ti amo, Dean!- disse dolcemente. Lo guardai incredulo, come se all’improvviso avessi dimenticato il significato di quella frase. Lui se ne accorse e mi accarezzò con dolcezza il viso.
-Ti amo come non ho mai amato nessun’altra cosa in questo Universo. Tu, un uomo così fragile, ma forte allo stesso tempo. Tu, con la colpa di perdonare ogni cosa, con il dolore che hai e che cerchi sempre di nascondere. Tu, semplice uomo mortale, sei qualcosa di più di tutto quel che mi circonda. Il paradiso non è il posto in cui vorrei stare, lì non mi sento a casa, ma purtroppo sono un angelo e non posso cambiare il mio destino per te, anche se lo desidero con tutto il cuore. Io sto cercando di fare il possibile Dean, ma non è facile ribellarsi a qualcosa più grande di te. Lucifero è stato cacciato dal paradiso per aver messo in discussione gli ordini di Dio!- disse preoccupato.
-Castiel, io non ti sto giudicando, solo che … ho perso tutte le persone a me più care, mi resti solo tu!- dissi disperato.
-Ma io ci sarò sempre per te Dean!- disse sorridendomi.
Improvvisamente mi scrollai di dosso la sua mano e indietreggiai di qualche passo.
-Tutti coloro che hanno detto di esserci non ci sono mai stati!- dissi deluso. Castiel perse immediatamente quella sua bellissima luce negli occhi e mi guardò tristemente.
-Non sarà così con me Dean te lo prometto! –
Non ascoltai più nessun’altra parola. Ero stanco di credere alle promesse, di aspettarmi qualcosa da un futuro che ormai vedevo sempre più grigio. Non credevo più alla parola “Amore”, solo un mucchio di lettere insignificanti messe insieme per formare una parola altrettanto stupida. Se Castiel aveva paura di essere cacciato dal Paradiso, non potevo biasimarlo, quella era la sua casa.
-Ti prego Dean, non fare così!- disse bloccandomi nuovamente.
-Ci siamo dati l’anima e donati il corpo!- disse improvvisamente. - Pensi che questo da parte mia non sia stato un atto di ribellione?- continuò preoccupato.
-Continui a giustificarti, perché?- domandai tristemente.
-Perché mi importa di te, Dean! Farei l’amore con te fino alla fine dei tempi se fosse possibile. Rifarei ogni sbaglio per te!- disse alzando il tono della voce
. -Sono io che forse pretendo troppo Cas, non fartene una colpa!- dissi sorridendo lievemente. – Devi tornare a casa no? Vai, io cercherò di sopravvivere fino al tuo ritorno!- dissi voltandomi di spalle. Improvvisamente sentii le mani dell’angelo stringersi intorno ai miei fianchi, così fredde e delicate. Rabbrividii al suo tocco, desiderandolo ancora una volta. Avvicinò le sue labbra al mio collo e sentii il suo respiro avvolgere la mia pelle. Per un istante chiusi gli occhi immaginando i suoi, splendenti e sempre più azzurri.
-Per sempre Dean … - sussurrò dolcemente, prendendo a baciarmi il collo. Sorrisi dolcemente, ma non mi voltai.
-Per sempre, Castiel … - dissi chiudendo nuovamente gli occhi e respirando profondamente l’odore della sua pelle.
Dopo pochi secondi, l’angelo sparii lasciandomi solo e con un vuoto in più. Sapevo che sarebbe tornato, ma in quel momento mi rattristai. Perché per una volta le cose non potevano andare come desideravo? Perché qualcosa doveva sempre rovinare tutto?Un attimo prima io e Castiel stavamo facendo l’amore, un attimo dopo eravamo lì a discutere come una coppia di sedicenni.
Sospirai nel silenzio e decisi che forse era il caso di tornare a dormire. Tutta quella storia stava ricadendo anche sul mio fisico e quello non potevo assolutamente permetterlo.
Mi coricai lanciando un piccolo pensiero a Bobby , chissà cosa stava facendo quel vecchio idiota. Sorrisi tristemente, poi chiusi gli occhi. Respirai ancora una volta l’odore di Castiel dalle lenzuola, poi le avvolsi tutte intorno a me.
Mi addormentai come un bambino, cullato dai ricordi di un tempo che stavo disperatamente cercando di dimenticare.
   
 
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