Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: Sabaku No Konan Inuzuka    29/11/2015    1 recensioni
{ Sterek | Slash | Raccolta One Shot |un po’ di tutto }
"Perché Stiles ne è sicuro: Lui e Derek hanno molto più che un semplice e ambiguo rapporto “ti-salvo-la-vita-ma-ti-odio-comunque”; e nonostante sia questa la costante formula che si ripete nella mente, forse per orgoglio, forse per paura, nessuno sembra crederci. Nessuno, nemmeno loro due. E lo sanno, lo sanno perfettamente ma preferiscono ignorare, preferiscono mettere tutto a tacere, o forse sono le circostanze a impedire di mettere ordine nelle loro menti.
Insomma, non che sia facile soffermarsi a riflettere sul rapporto con il lupo brontolone o con l’impertinente iperattivo quando sei costantemente a rischio, sei troppo impegnato a salvarti il didietro per qualsiasi altra cosa, no?"
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

NdAutrice: Ehm... non ho nulla da dire, non è il massimo ma eccola :3 La punteggiatura è un po' claudicante ma, ehi, almeno sapremo come Derek preferisce Stiles! :3 Come ho detto all'inizio non mi aspetto chissà cosa, ma una recensiona sarebbe gradita per la mia povra autostima che ha picchi in tutte le qualsivoglia direzioni e... niente, questo. Stranamente non ci sono note... Fatemi seper :3
Rating: Giallo, ma sfiora appena l'arancione
Genere: Fluff, Romantico, Sentimenale


Baci
Konan




 






Come mi preferisci?


Le tarde luci pomeridiane si facevano strada prepotentemente nel loft, i raggi di sole tinti di un vago arancione illuminavano la stanza senza pietà e senza filtri se non l’ampia vetrata che dava sul tavolo. Le ombre si allungavano sul pavimento disegnando macchie scure e indistinte che toccavano persino i battiscopa, il buio cominciava a nascere timido e la giornata sembrava voler volgere al termine da lì a qualche ora, segnando l’arrivo della pacifica sera che, francamente, aveva sempre preferito.
Quel paesaggio era così pulito, estivo e rilassante da stuzzicargli la memoria ai tempi in cui tutta la sua famiglia era viva e più o meno sana di mente – Peter –, e non sapeva dire se la sensazione che aveva nel petto fosse tristezza, angoscia o nostalgia, o magari solo una malinconica felicità di riuscire ancora a ricordare, una cosa che lo faceva sentire in qualche modo più umano e meno licantropo.
L’atmosfera sembrava gridare all’insegna di un’altra solitaria serata passata a leggere o ad allenarsi, ma a quanto pare qualcuno non era d’accordo. E Derek aveva già capito chi era quel qualcuno da quando il suo sensibile udito aveva percepito il chiassoso rumore di passi scoordinati e frettolosi su per le scale, mentre l’avvicinarsi vago di un odore familiare gli stuzzicò le narici. Aggrottò le sopracciglia: ma stasera non aveva da fare? Che ci faceva lì?
Non ebbe tempo di interrogarsi oltre che un bussare frenetico ruppe il silenzio pacifico, e un sospiro si liberò spontaneo dal petto mentre si avviava a passo lento ad aprire la porta. Dopo tutti questi anni così miti e prevedibili di silenzio intervallato dal rumore di pugni, calci e ossa rotte non era abituato a quel fare frenetico, imprevedibile e improvviso.
Non appena aprì, trovò ad accoglierlo il viso scocciato del suo ragazzo da circa quattro mesi. << Te la sei presa comoda, Sourwolf! So già che hai percepito la mia presenza sin dall’inizio, come fai con tutti, tra l’altro, quindi mi spieghi com’è che ti degni di aprire solo e soltanto quando senti bussare? Non lo capisco. >>
Perché non ho voglia e due volte su tre spero non si fermino proprio qui, cominciando ad assillarmi come fai tu in questo preciso momento, questa sarebbe stata la risposta di Derek, ma erano troppe parole da inserire in una sola frase e soprattutto non voleva dare a Stiles l’ennesimo pretesto che lo avrebbe portato a una lunga protesta che sarebbe sicuramente sfociata in altro, decise quindi di evitare; gli era poi passata per la testa anche l’idea di dirgli, come di rito, un semplice che vuoi, Stiles?, ma il risultato non sarebbe stato tanto diverso; così si limitò a roteare gli occhi, facendosi da parte per lasciarlo entrare, e fu inutile dire che il figlio dello sceriffo si scagliò dentro senza neanche chiedere permesso.
<< Che vuoi, Stiles? >> Ovviamente però alla fine aveva ceduto. La forza della routine era troppo potente persino per lui e i suoi deboli nervi messi costantemente alla prova.
L’altro aspettò che Derek chiudesse la porta e si voltò verso di lui in modo quasi teatrale, portandosi una mano alla nuca: << Ho un problema >> annunciò.
Derek inarcò un sopracciglio. << Solo uno? >>
Stiles gli fece verso, e Derek diede la colpa al tramonto per non essersi riuscito ad arrabbiare per quello come suo solito, ignorando il fatto che forse dipendeva da ben altro. << Comunque sono serio, Derek. Ti ricordi che stasera c’è la festa a casa di Lydia, giusto? >>
Derek represse un sospiro e annuì stancamente, andandosi a sedere sul bordo del letto seguito da Stiles, che rimase però in piedi. Era già pronto per un altro sproloquio adolescenziale dei suoi e a interromperlo di tanto intanto con frasi come Non m’interessa, Sei davvero venuto qua per dirmi questo?, E cosa vuoi che io faccia?, Non sono il tuo consulente, Ma tu respiri mai quando parli? – ovviamente completamente ignorato da Stiles –, quando finalmente lo notò, e non poté impedire alle sue braccia di irrigidirsi: Stiles aveva due camicie – una a mano –, una button down a quadri rossa e bianca e una button up a scacchi blu e nera… Non vorrà davvero...
<< Ecco, oggi devo dire una- ehm… cosa importante a un amico… o forse a tutti gli invitati, dato che so già che si trasformerà in un annuncio… >> esordì il più piccolo, impacciato.
<< Ovvero? >>
<< Non è questo il punto >> Stiles arrossì leggermente, probabilmente punto sul vivo e Derek non sapeva se fosse il caso o meno di infierire sulla faccenda, ma naturalmente l’altro non gli diede il tempo di decidere perché proseguì, << il punto è che sarò parecchio al centro dell’attenzione per questo se va come penso che andrà – e, credimi, ne sono certo – e… e vorrei vestire bene, ecco. >> Abbassò lo sguardo pigolando l’ultima frase, come se se ne vergognasse.
Derek non si premurò di nascondere lo scetticismo, così come non si accorse di come le sue sopracciglia arrivarono sin quasi a toccargli l’attaccatura dei capelli. << Vestire bene. >> ripeté, meccanico.
Stiles arrossì. << Sì. Derek, ne abbiamo già parlato. Sono un adolescente e ho diritto a pensare a queste cose. Ora il punto è: la camicia. Preferisci questa >> e qui sollevò la button down, << o quest’altra? >> gli mostrò la button up, e Derek stavolta davvero non poté trattenere un ringhio.
<< Tu sei venuto sin qui solo per farmi scegliere la camicia? Spero tu stia scherzando, ragazzino. >>
<< Affatto Sourwolf, sono serissimo. Avanti, scegli! >>
Derek lo fissò come se volesse bruciarlo con il solo sguardo – e forse era davvero ciò che voleva in quel momento – e digrignò i denti. Era venuto sin lì solo per una stupidissima camicia? Maledisse se stesso e i suoi strambi gusti in fatto di amore, a quanto pare quello non era proprio il suo campo. Squadrò Stiles, lasciando un messaggio come a dire Per questa volta passa, ma se succede ancora ti apro la gola con i denti che prevedibilmente scivolò addosso all’umano come fosse acqua e si permise del tempo per guardarlo. In quel momento indossava una di quelle sue solite t-shirt con il logo di Batman (che Derek non gli aveva mai visto addosso, a meno che non fosse del tutto cieco) e dei jeans sbiaditi a vita bassa con tanto di cinta che gli stavano sin troppo bene. Le converse erano immacolate e sì, era piuttosto evidente si stesse preparando per andare ad una festa, a suo modo, ovviamente; anche perché Derek aveva già un paio di idee su con cos’altro Stiles avrebbe potuto essere ancor più bello di quando già non fosse. Ovviamente non glielo avrebbe mai detto, non sia mai.
Si rese conto solo in un secondo momento che Stiles aveva ripreso a parlare, facendogli la predica sulla sua poca umanità e sul suo essere antisociale, ma nel vedere la figura slanciata del suo umano proprio davanti a sé, illuminata dalla luce rossastra del tramonto con un gioco di ombre a dir poco perfetto, non resistette all’impulso di abbracciargli i fianchi finendo per affondare il viso nella sua maglia scura. L’odore che emanava era un balsamo per il suo umore e si permise addirittura di chiudere gli occhi e abbassare la guardia per cinque squallidissimi secondi, stringendolo forte, intenzionato a non lasciarlo andare.
Stiles trasalì leggermente e arrossì, ma preferì fingere di niente, anche se Derek udiva perfettamente il suo cuore battere più frenetico del normale.
<< Stiles >> Non si premurò minimamente di aver interrotto un discorso che neanche stava ascoltando, e forse Stiles doveva pensarla alla stessa maniera perché tacque. << Tu non sei venuto solo per la camicia >> decise.
Il più piccolo si accigliò, incerto. << Ah no? >>
<< No. >>
Derek inspirò a fondo il suo odore, strofinando il naso contro il busto di lui, e una delle sue grandi mani scese a tastare quanto quegli stretti jeans ben fasciassero il sedere del suo ragazzo. V’indugiò sopra un attimo, mentre contemporaneamente con l’altro braccio cercò di fare pressione sulle ginocchia con l’intento di farselo cadere addosso, ma Stiles prevedendo le sue intenzioni si scostò bruscamente e lo spinse indietro per le spalle:
<< Eh no, Sourwolf! >> esclamò perentorio, per poco non inciampando nei suoi stessi piedi mentre indietreggiava. << Ti ho fatto una domanda >> Gli puntò il dito contro con aria di rimprovero.
Derek grugnì e lo attirò nuovamente a sé, afferrandolo per il braccio con ben poca delicatezza. << Sì, l’ho sentita >> borbottò, riprendendo a strofinarsi contro la maglia, come a voler lasciarvi il suo odore.
<< A me non sembra >> Stiles protestò, cercando invano di allontanarlo, e si arrese dopo vari tentativi con uno sbuffo. << Derek, non puoi pretendere che io venga qua solo ed unicamente per soddisfare i tuoi porci comodi, voglio sapere solo quale camicia usare e voglio saperlo adesso, preferibilmente con i pantaloni ancora addosso. Non è difficile, non devi neanche usare le parole! Basta che indichi questa o- >>
Ma Derek si stava davvero stancando, Stiles non veniva mai lì per i suoi “porci comodi”, come li chiamava lui, quella era solo una conseguenza delle sue visite, una conseguenza di cui Derek aveva bisogno. Dopotutto era un uomo anche lui, per amor del cielo! E poi era una delle poche note positive delle sue continue e tempestive improvvisate che erano puntualmente senza il minimo invito da parte del padrone di casa, almeno questo glielo poteva lasciare!
Così, piuttosto che sorbirsi lamentele a suo avviso completamente ingiustificate, decise di optare per il più pratico e passare alle misure drastiche: a velocità impensabile tolse le camicie dalle mani di Stiles, gettandole chissà dove, e lo tirò a sedere sulle sue ginocchia tenendolo a forza per i fianchi. Lì per lì, in un primo momento Stiles non sembrò capire come fosse finito in quella posizione, ma non sembrò interessagli molto perché subito prese a dimenarsi.
<< Ehi, no, cattivo Derek, catt- >> S’interruppe all’occhiataccia di Derek, che tutto poteva sopportare meno che essere trattato come un cane, e sbuffò gettando le braccia in aria con esasperazione. << Oh, ma dai! Lo sai che questo sfiora lo stupro? Dimmi solo come mi preferisci! >>
Questa era un invito più che evidente agli occhi del più grande che, cogliendo l’occasione, con un gesto rapido lo inchiodò al materasso tenendolo per i polsi. << Ti preferisco nudo. Nel mio letto. >> sibilò, affondando il viso nel suo collo. << E ora sta zitto. Adesso facciamo i miei porci comodi, e dopo forse penseremo ai tuoi problemi adolescenziali, chiaro? >>
<< V-veramente… >> Stiles iniziò a protestare, ma la scia di baci umidi che tracciò Derek sul suo collo partendo dall’orecchio lo stava decisamente distraendo. << I-io… >> Fu interrotto dal suo stesso sospiro mentre gli occhi si chiudevano da soli, e il suo corpo si rilassò istantaneamente tra Derek e il materasso. << E-ecco io… stavo… stavo dicendo- >>
Derek non era neanche sicuro che Stiles si rendesse conto di parlare, ma sorvolò sul fatto e decise di cogliere la palla al balzo: << Quindi… che annuncio vuoi fare? >> la buttò lì in un sussurro al suo orecchio, lasciandogli andare un polso per accarezzargli il braccio.
Stiles trasalì leggermente, aggrottando le sopracciglia. << Ehm… sì, io… volevo dire a Scott e… e… >>
<< … Lydia? >>
<< Sì, lei… >>
E Derek dovette trattenere un sorriso come non accadeva da tempo. Praticamente tutti sapevano che Stiles era innamorato di Lydia dalla quarta elementare o giù di lì – a Derek non era mai importato, francamente –, e stranamente anche lui era compreso in questo “tutti”, per questo aveva sempre tenuto in qualche modo la guardia alta quando si trattava della banshee. In quel momento, però, Stiles era con lui, non aveva pensato a Lydia se non su richiesta e si era addirittura scordato il suo nome, e questo gli aveva riempito il cuore di quella cosa inconfondibile che, doveva ammetterlo, era indubbiamente felicità. Giurò di averlo sentito addirittura fare una giravolta, cosa a cui decisamente era poco abituato, ma era meglio ignorare, alla sua età e nelle sue condizioni cose simili erano piuttosto imbarazzanti.
Lo premiò con un bacio a fior di labbra, mentre una mano percorreva tutto il fianco arrivando a intrufolarsi nei jeans.
<< E che dovevi dire a entrambi? >> Questa volta decise di lasciargli maggiore lucidità per scegliere, ma non rinunciò comunque a continuare a baciargli quel dannato collo che sembrava chiamarlo ogni volta.
<< Che.. che forse sono… >> S’irrigidì un po’, giusto il percepibile, ma fu così improvviso che Derek si arresto immediatamente a un passo dalla cerniera.
<< Cosa? >>
Stiles aprì gli occhi e sospirò pesantemente, umettandosi le labbra. << Di… uhm, di noi… >>
Gli altri non sapevano, Derek aveva preferito evitare qualcosa di ufficiale poiché era tutto nato soltanto come prova, ma dopo ormai quattro mesi forse era davvero arrivato il momento giusto… Lo guardò negli occhi annuendo, giusto per assicurarle che non c’era alcun problema. Non era qualcosa di cui si era davvero preoccupato fino a quel momento; ma lui non aveva nessuno se non Cora, Stiles invece aveva davvero troppa gente intorno, era normale non fosse sicuro se fosse giusto venire allo scoperto o meno.
Il figlio dello sceriffo si rilassò nuovamente dopo quel gesto, ostentando addirittura un sorriso. << Oh, menomale… non sai che sollievo, sai io cominciavo a tem- >>
<< Ma perché a tutti gli invitati? >>
<< Beh, se devo annunciare qualcosa che non sia un evento soprannaturale di quelli che incontriamo di solito, ogni notizia importante secondo Lydia deve essere risaputa da tutta Beacon Hills >> Roteò gli occhi, ma sorrideva comunque.
Derek annuì, anche se evitò accuratamente di esprimere la sua opinione riguardo a quanto fosse utile vestirsi bene per un’occasione simile e, guidato dal bisogno, tornò invece a baciarlo. Anche perché Stiles era lì, sotto di lui, sorridente e con la luce del tramonto ad ombreggiargli il viso nel modo più bello che avesse mai visto, e si sarebbe sentito sciocco a sprecare un’occasione simile.
Nel mentre, Stiles riuscì finalmente a liberare anche l’altra mano e approfittò del momento intrufolando le mani sotto la canotta del licantropo. Derek non indugiò oltre e tirò giù la cerniera, già pronto per sfilargli i jeans, ma Stiles lo fermò improvvisamente per le spalle.
<< Derek >> chiamò.
E Derek si trattenne con tutto se stesso dal dargli dell’idiota, dal ringhiargli contro o dal cacciare le zanne. E adesso che voleva? Se non fosse stato Stiles, per la situazione in cui era messo nei suoi pantaloni, Derek lo avrebbe preso lì e subito, senza se e senza ma, tuttavia, siccome lo era, si ritrovò ad accontentarlo. La cosa che lo inquietò di più però fu il fatto che sapeva cosa stava per dirgli.
<< Stiles >> E cercò di metterci tutto l’odio e il bisogno che provava, in quel sibilo.
<< Prima di… cioè, questo...  >>
<< Button up blu a scacchi, Stiles. E adesso sta zitto. >>











 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: Sabaku No Konan Inuzuka