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Autore: avwkward    29/11/2015    0 recensioni
Com'è perdere l'amore della propria vita? Devastante.
Com'è guardarla mentre ti chiede di dimenticarla? Ancora peggio.
Com'è svegliarsi la mattina non riconoscendola più? Forse meglio.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi distendo sul letto dopo un’altra lunga giornata di lavoro. Le luci sono spente e la casa è silenziosa, lo è sempre ormai da quando lei se n’è andata.
Fisso il soffitto con la nostalgia negli occhi e la gola secca mentre mi ordino di addormentarmi; i miei occhi si chiudono, ma la mia mente continua a vagare fra i miei oscuri ricordi di quel giorno.
Ancora non apro gli occhi, magari tenendoli chiusi prima o poi mi addormenterò, penso. Ma la cosa non funziona, anzi più li tengo chiusi e più i ricordi fanno male.
Mi rigiro nel letto, tocco con le dita la parte in cui lei era solita dormire e mi sento peggio nel vedere che lei non c’è.  
Mi sento vuoto, perso, stanco di questa vita che ormai ha perso completamente valore.
Inizio a piangere mentre soffoco la faccia nel cuscino e penso che sei lei fosse qui mi avrebbe abbracciato per consolarmi. Questo non fa affatto bene ed inizio a piangere ancora di più; emetto dei singhiozzi strazianti ed anche se apro gli occhi le lacrime mi impediscono di vedere la luce della luna fuori dalla finestra.
Ricordo che lei amava guardarla quando non riusciva a dormire ed insieme parlavamo, parlavamo del nostro futuro, di quello che avremmo voluto realizzare, di tutte le cose che avremmo ancora dovuto fare insieme.
Sento il dolore percorrermi tutto il corpo, la testa mi sta esplodendo e non posso smetterla di piangere, fa tutto così male senza di lei, fa tutto così schifo.
Non so nemmeno con quale forza io mi svegli ogni mattina e con quale forza io vado avanti con la mia vita. Probabilmente perché è ciò che avrebbe voluto lei, gli avevo promesso che avrei sempre tenuto duro, ma è quasi impossibile non perdere la testa quando la vedi morire davanti a te e sei … impotente.
Non sono nemmeno riuscito a salvare la donna della mia vita, il mio obbiettivo era proteggerla, tenerla al sicuro ed ho fallito. Non me lo perdonerò mai.
Mi asciugo gli occhi con le mani e sposto i capelli dal viso, notando che ho sudato molto. Respiro affannosamente mentre cerco di smettere di piangere.
Per un po’ le lacrime non scendono più e penso di essermi calmato quando sento una mano sulla spalla e sgrano gli occhi.
Quello …. quello è il suo tocco. Lo riconoscerei ovunque, ma … non può essere, non può essere vero. Mi sto immaginando tutto. Sono pazzo, sono fuori di testa. E’ tutta un’illusione.
Mentre cerco di rimanere lucido la vedo. Non c’è ombra di dubbio è lei.

Sono pazzo, sono pazzo, sono pazzo, sono pazzo, sono pazzo, sono pazzo.

Lei si siede davanti a me e nonostante sia buio, riesco a vederla chiaramente: i suoi occhi azzurri mi guardano con gentilezza, i capelli biondi le ricadono sulle spalle ed indossa i vestiti di quel giorno.

Sto sognando, non può essere reale.

La sua mano mi tocca il viso ed io non mi scanso, la lascio fare. Il suo tocco è freddo, ma dopo tanto tempo che non l’avevo sentito lo trovo caldo.
“Non piangere” mi dice. E’ la sua voce. Non posso sbagliarmi. Però, il suo ordine non serve perché le lacrime iniziano di nuovo a rigarmi il volto.
“Mi dispiace, Beth, mi dispiace tanto” le dico. Anche se so di star sognando, il peso che porto dentro è troppo grande.
“Lo so” risponde lei con le lacrime agli occhi.
Mi prende la mano ed è sempre fredda come il marmo, eppure non so se classificare la cosa come incubo o sogno.

Non è lei, non può essere lei. Svegliati.

“C’è la luna piena fuori” dice Beth guardando fuori dalla finestra. “Non trovi sia bellissima?”
Annuisco. E’ la sola cosa che riesco a fare perché la sto ancora guardando per paura che possa scappare via. Anche se è tutta un’illusione non voglio perderla di nuovo.
“Non è colpa tua, John” mi dice guardandomi dritto negli occhi e noto che sta piangendo anche lei.
“No … avrei dovuto salvarti, avrei dovuto fare qualcosa, invece ti ho visto semplicemente lì … ormai era troppo tardi …” giro lo sguardo ricordando quella scena che da tempo era il centro dei miei incubi.
“Non potevi fare nulla” ribatte lei, cercando di nuovo il mio sguardo.

Stai parlando con una morta, John, sei uscito fuori di testa.

“Io non ce l’ho con te, so che avresti fatto di tutto per salvarmi” abbasso lo sguardo mentre lei mi guarda. La sento vicina da un tempo che sembra un’eternità.
“No … no … no!” lo dico quasi urlando e mi prendo la testa fra le mani.
Sto delirando, lo so.
“John, devi lasciarmi andare. Devi smettere di sentirti in colpa. Io non ce l’ho con te e di conseguenza anche tu non dovresti avercela con te stesso”
L’ascolto, ma in qualche modo non collego le parole, mi rendo conto solo dopo di quello che mi sta chiedendo.
“Non posso … non posso lasciarti andare, Beth. Non posso dimenticarti” le dico disperato. Non mi sono mai sentito peggio.
“Ma devi, staremo entrambi meglio”
“Ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo? Ti rendi conto di quanto io sia distrutto? Non puoi chiedermi questo, Beth”
“Se lo faccio è perché ti amo. Ti vedo ogni notte e so che stai malissimo. E mi scuso per causarti tutto questo dolore …”
“Non hai niente di cui scusarti” la interrompo. Lei mi sorride con compassione e continua a parlare. “Devi lasciarmi andare. Ti prometto che ne vale la pena. Sarò sempre nel tuo cuore.”

E’ proprio lei che ti sta dicendo di dimenticarla o è la tua mente che te lo sta dicendo? Sono pazzo, sono pazzo,
sono pazzo.


Mi prende le mani e la guardo negli occhi. Sono distrutto, sono a pezzi. Non riesce a vederlo?
“Ricordi … ricordi tutto ciò che abbiamo passato? Ricordi quanto eravamo stupidi da adolescenti? Ricordi dove ti portai al nostro primo appuntamento?” le dico con la voce tremolante.
“Ricordo tutto” risponde sorridendomi.
“Promettimi che non dimenticherai mai nulla di noi, è l’ultima promessa che ti chiedo.”
Vedo una lacrima scenderle dall’occhio mentre parla. “Non lo farò mai.”
Devo farlo.
La guardo per bene l’ultima volta perché so che non potrò farlo più dopo questa notte. La lascerò davvero andare? Riuscirò davvero a dimenticarla? Non ho risposte certe a queste domande.
L’ho persa per sempre.
Lei mi abbraccia ed entrambi piangiamo come bambini. La sento sempre fredda, ma questo è l’ultimo abbraccio che mi darà, quindi non mi importa. La stringo forte a me per non farla andare via, ma so che fra poco succederà.
Mi guarda negli occhi e prendendomi il viso mi bacia, mentre le lacrime continuano a rigarle il viso e mi sento ancora più male, mi sento un vuoto allo stomaco mentre noto che si sta allontanando.
Alla fine, tutto accade così velocemente, apro gli occhi e lei non c’è più, riesco a sentire il freddo fin dentro le ossa come sei lei fosse scomparsa dentro di me e lì capisco.
“Sarò sempre nel tuo cuore” aveva detto.
Mi stringo il petto per paura che possa uscire anche da lì.

Quella mattina mi sveglio carico e stranamente felice di iniziare una nuova giornata di lavoro.
Bevo il caffè e dalla finestra guardo il sole che splende nel cielo, è una bellissima giornata di primavera e non vedo l’ora di uscire all’aria aperta.
Mi siedo, come sempre, alla mia scrivania ed inizio a scrivere un verbale, quando una cornice vicino al computer attira la mia attenzione. Ritrae una ragazza dai capelli biondi e lunghi fino alle spalle con grandi occhi azzurri.

Non so chi sia, ma è davvero bellissima.
   
 
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