Capitolo 4
Chiarezza
Taichi
decise di non dire
neanche ad Agumon i sospetti che aveva su Meiko. Voleva cercare di
capire cosa ci fosse di così misterioso in quella ragazza ogni volta
che la guardava. Aveva notato come abbassava lo sguardo, timidamente,
quando le parlavi e arrossiva. La pelle tanto chiara si tingeva di
rosso che sembrava anche graziosa...
Il ragazzo scosse la
testa, si stava cambiando le scarpe agli armadietti ed era ora di
tornare a casa, dopo una lunga mattinata. Si mise le scarpe e quando
guardò fuori si accorse che aveva cominciato a piovere, meno male
che aveva sempre un piccolo ombrello dentro il suo armadietto.
Si stava accingendo a
uscire e vide Meiko sulla soglia, stretta in una giacca bianca, che
guardava fuori sconsolata. Un sacco di studenti avevano le cartelle
sopra la testa per ripararsi e correvano fuori dal cortile
scolastico, per tornare in fretta a casa. Lei non si sarebbe mai
riparata con la cartella, era troppo delicata per un gesto simile.
Taichi pensò che non
poteva lasciarla lì da sola e si avvicinò a lei.
<< Meiko >>.
La ragazza lo guardò,
arrossì violentemente. << Ciao... Taichi >>.
<< Non hai
l'ombrello? >>.
Scosse la testa.
Strinse il suo. <<
Ti accompagno a casa, se vuoi. È piccolo >>, puntò
l'ombrello
contro di lei, << ma se ci stringiamo, ci stiamo in due
>>.
Meiko arrossì talmente
tanto che era diventata bollente in faccia. << Va... bene
>>.
Taichi aprì l'ombrello e
si buttò sotto la pioggia, poi Meiko lo seguì sotto e si strinsero
insieme per non bagnarsi.
La ragazza si sentiva
totalmente a disagio, accanto a Taichi il cuore era un martello, da
quanto batteva. Aveva notato il bel ragazzo castano dalla prima volta
che lo aveva visto, di fronte alla sua classe con Mimi, ma la sua
timidezza l'aveva fatta fuggire via. E dopo essere entrata nel
gruppo, aveva subito capito che le sue speranze, anche solo di essere
notata, erano a zero: lui non aveva occhi che per Sora.
Anche per Taichi non era
facile stare attaccato a Meiko in quel modo. Solo per una ragazza
aveva quel desiderio, di essere così vicini.
Lo guidò fino alla sua
villetta, una delle tante simili e anonime di Tokyo. La casa era
silenziosa e in penombra. Gli diede un paio di pantofole asciutte e
lasciarono l'ombrello all'ingresso.
<< Mei? >>.
Meikumon arrivò in fretta
all'ingresso saltando in braccio alla sua partner. Poi notò Taichi
dietro di lui
<< Ciao Taichi! >>.
Agitò la zampina. << Ti ha accompagnata a casa?
>>.
<< Sì, come vedi
piove a dirotto e io ero senza ombrello >>.
Il Digimon osservò
l'ombrello. << Com'è piccolo! Vi siete stretti stretti?
>>.
I due arrossirono. <<
Non come credi! >>.
Meiko portò degli
asciugami all'amico e gli indicò il bagno per asciugarsi un po'.
Taichi osservò la casa ed era come l'esterno: anonima e familiare.
Somigliava al piccolo appartamento dove viveva con la sua famiglia.
Il bagno era essenziale, con la classica vasca giapponese e un grande
specchio alla parete.
Asciugatosi i folti
capelli uscì dal bagno e trovò Meiko con un asciugamano sulle
spalle, si era cambiata, togliendosi la divisa scolastica e
indossando un paio di pantaloni e una maglia rossa.
<< Fuori piove
peggio di prima, ti consiglio di restare qui finché non passa. Se...
vuoi >>. Non riuscì a guardarlo in faccia. Era stato
tanto
gentile e non voleva buttarlo sotto quella pioggia scrosciante.
<< Grazie >>.
Taichi la osservava
parlare con Meikumon. Sembrava una ragazza timida come tante ma non
riusciva a togliersi quella sensazione strana ogni volta che le era
accanto.
<< Taichi sai che
Meiko è una cuoca bravissima?! Stasera mi ha promesso una cena
fantastica, resti con noi? >>.
Meiko non fece in tempo a
fermare il Digimon e guardò Taichi, imbarazzata.
<< Non vorrei
disturbare i tuoi genitori >>.
<< Mia madre oggi ha
il turno di notte e mio padre va direttamente a una cena con il capo,
dopo il lavoro. Sono spesso sola quindi non
preoccuparti>>.
Taichi pensò che fosse
un’occasione buona per capire qualcosa di lei. << Allora
ci
sto! >>.
Meiko era felice di averlo
lì, si sentiva parecchio nervosa e doveva ringraziare Mei per
questo. Il Digimon si mise ad aiutare la sua partner a cucinare e
Taichi girò un po' per il salotto.
Sul caminetto c'erano una
serie di fotografie e il ragazzo si mise a guardarle. Una era di
Meiko da piccola, aveva due codette e un capellino giallo, seduta
sull'erba che sorrideva. Un'altra era con i suoi genitori: il padre
sembrava un uomo distinto e severo, sua madre era bionda, longilinea
e aveva gli occhi azzurri. Meiko non sembrava assomigliare
particolarmente a nessuno dei due.
Qualche altra foto c'erano
parenti, un Natale, un picnic. Sembravano volerle molto bene.
Taichi tornò in cucina e
Meiko era affaccendata ai fornelli, Meikumon era in piedi su una
sedia a osservarla.
<< Ti serve una
mano? >>.
La voce di Taichi le fece
cadere il mestolo nella pentola, molto ansiosa. << N-no
>>,
si girò a guardarlo. << Se proprio vuoi aiutarmi,
apparecchia
con Meikumon >>.
Saltò giù dalla sedia, <
Vieni, ti faccio vedere dove sono le cose! >>.
Alle
sette spaccate si
misero a tavola. Taichi aveva avvertito a casa che era a un
allenamento fino a tardi e avrebbe mangiato con i compagni di
squadra. La cena era una bistecca ai ferri, insalata e un riso
particolare.
<< È un risotto. In
Europa lo mangiano spesso >>.
<< E tu come lo
conosci? >>.
<< Mia madre ha
studiato in Europa per lungo tempo e una volta tornata in Giappone ha
proposto questi piatti. Mio padre si è innamorato della sua cucina
prima di lei >>, rise.
Taichi notò che nella sua
casa si sentiva più a suo agio rispetto a quando era in mezzo alla
folla.
<< Com'è stato
vivere a Tottoro? >>.
<< Il dialetto lo
trovano tutti strano >>, mangiò un altro po' di riso.
Meikumon
era già alla seconda ciotola. << Però è una bella città.
Ci
sei mai stato? >>.
<< Qualche anno fa
con la famiglia. Come mai vi siete trasferiti? >>. Taichi
doveva ammettere che quel riso era veramente ottimo.
<< Mio padre è
architetto e ha ricevuto un'ottima proposta, mia madre ha ottenuto il
trasferimento in un ospedale di Tokyo ed eccoci qui >>.
<< Tottoro mi
piaceva >>, disse Meikumon.
<< E Tokyo non ti
piace? >>.
Ebbe la sensazione di aver
fatto la domanda sbagliata. Meikumon smise di mangiare e Meiko
sussultò.
Il Digimon guardò Taichi
con i suoi occhi verdi e grandi. << Tokyo è pericolosa
>>.
<< Per i Digimon?
>>.
<< Non solo >>.
Taichi era confuso ma
Meiko salvò la situazione. << Ho anche il dessert, se ti
va
>>.
<< Eh... okay >>,
balbettò Taichi.
Durante il pasto aveva
osservato Digiprescelta e partner, la reazione a quella domanda gli
aveva confermato che c'era da sospettare di Meiko e Meikumon.
Finita la cena aiutò a
lavare i piatti, lei lavava e lui asciugava. Meikumon li metteva a
posto, era tornata come prima, socievole e solare.
Mentre passava al Digimon
una pentola, un'altra scossa di terremoto fece muovere Tokyo. La
pentola cadde a terra e l'acqua bagnò Meiko sul grembiule, il piatto
in mano cadde nel lavello, lei perse l'equilibrio e cadde proprio
addosso a Taichi. Lui la sostenne e finirono per guardarsi negli
occhi. Ci fu un secondo di vergogna e poi Meiko si ricompose, tesa
come una corda di violino.
<< Un'altra scossa
>>, disse Meiko.
<< Non è strano,
qui è zona sismica >>.
Si accorse della sua
faccia pensierosa. << Pensi a un Digimon?
>>.
<< Forse >>.
<< Non ho visto
distorsioni. E poi quegli strani uomini in nero avrebbero dovuto
accorgersi di qualcosa >>.
La terra tremò un'altra
volta e stavolta caddero tutti a terra e Meikumon sorresse la sua
Digiprescelta. Stavolta la scossa era stata veramente forte.
<< Se continua così,
crollerà qualche casa >>, Meiko si rialzò dolorante.
<< Se fosse un
Digimon sottoterra? >>, chiese Meikumon.
Aveva smesso di piovere e
Taichi decise che era il caso di dare un'occhiata. <<
Chiamiamo
gli altri e vediamoci al parco qui accanto, dobbiamo fare luce su
questa cosa >>.
Entro
un'ora e un'altra
scossa dopo Taichi e Meiko erano al parco con Koushiro, Yamato,
Hikari e Joe. Quest'ultimo abitava nelle vicinanze e le scosse di
terremoto gli impedivano di studiare.
I Digimon furono
richiamati e ognuno abbracciò il proprio Digiprescelto.
<< Queste scosse
sono troppo strane >>, disse Yamato.
<< Secondo me è un
Digimon che lavora sotto terra >>, continuò Joe.
<< Fratellone cosa
ci facevi da queste parti? >>.
<< Era a cena con
noi! >>, esordì Meikumon. << Vero Meiko?
>>.
Tutti lo guardarono.
<< Pioveva e l'ho
accompagnata a casa >>.
<< Gli ho offerto la
cena, mi sembrano un ottimo modo per sdebitarmi >>, disse
Meiko.
<< E non mi hai
invitato?! >>, Agumon era indignato.
Hikari decise di stare
zitta, sapeva della bugia detta ai genitori e avrebbe chiesto più
tardi al fratello cosa ci faceva lì.
<< Comunque >>,
disse Koushiro, << C'è una possibilità che il Digimon sia
entrato nel mondo reale tramite una distorsione sotterranea
>>.
<< Come facciamo?
>>, domandò Tailmon.
<< Potremo andare
nelle fogne >>, rispose Koushiro.
<< Le fogne? >>,
disse schifato Joe.
<< Sì, Joe, le
fogne >>, confermò Gomamon. << Quelle
orribili e umide
fogne >>. Gli diede una pacca di conforto sulle gambe.
<< Allora andiamo
>>, disse Taichi. << C'è un tombino poco
lontano >>.
Con
calma aprirono il
tombino ed entrano dentro quei cunicoli freddi. Joe avrebbe voluto
essere da qualunque altra parte, piuttosto che là sotto.
Meiko fu l'ultima a
scendere ma ci fu un'altra scossa di terremoto. Cadde dalla scala e
fu Taichi a prenderla a volo, essendo sceso prima di lei. Urlò e
quando si ritrovò tra le braccia del ragazzo, sotto gli sguardi
degli altri, quasi quasi non avrebbe voluto muoversi da lì. Taichi
la fece scendere, Meiko era magrissima e pesava pochissimo, non era
stato un grande sforzo.
Le ragazze andarono avanti
con una torcia insieme ai Digimon e gli altri alle loro spalle, a
controllare la situazione.
<< Koushiro,
esattamente come faremo a trovare questo fantomatico Digimon?
>>,
gli domandò Tentomon.
Il ragazzo tirò fuori un
piccolo portatile. << Sto usando una rete sotterranea e
ho
creato un programma in grado di trovare persone o Digimon anche a
lungo distanza. Questi puntini siamo noi >>, li indicò
sullo
schermo.
<< Potrebbe essere
dall'altra parte della città >>, disse Gabumon.
<< Non credo. Le
scosse sono ben assestate >>.
Dopo dieci minuti erano
tutti tremanti dal freddo, l'aria era fetida e il terreno scivoloso.
Videro anche qualche topo e scarafaggio. Meiko e Hikari strillarono
alla vista degli insetti e anche Joe non era particolarmente felice
di vedere topi.
<< Ehi >>.
<< Che c'è
Koushiro? >>, disse Yamato, preoccupato.
<< C'è un'altra
presenza >>.
<< Sentite questo
rumore? >>, Meikumon drizzò le orecchie.
<< Io sì >>,
fece Tailmon.
<< Noi niente >>,
risposero in coro gli altri Digimon. Gli umani erano perplessi.
Camminarono un altro po' e il rumore diventò udibile da tutti. In
fondo al tunnel c'era un vicolo cieco e lì un Digimon.
Sembrava una strana statua
di granito beige. Aveva degli inserti di metallo sulla testa ed era
alto e grosso.
Stava prendendo a pugni e
scavando varie porzioni di muro e terreno. Ecco cosa provocava le
scosse di terremoto.
<< Golemon >>,
informò Koushiro. << È un Digimon granitico di livello
campione >>.
<< Perché vuole a
tutti costi scavare nella terra? >>, chiese Agumon.
<< Forse pensa di
tornare a Digiworld così >>, rispose Gabumon.
<< Sarà un lavoro
facile >>, disse Yamato.
<< Facciamo con
calma, un attacco a sorpresa. Dobbiamo cercare di non fare troppi
danni stavolta >>, disse Taichi.
<< Sono d'accordo
>>, concordò Hikari.
<< Allora andiamo!
>>. Gomamon fece per farsi avanti ma scivolò nel
pavimento
melmoso e cadde addosso a Meikumon davanti a lui. Il rumore fece
smettere Golemon di lavorare e notò il gruppo.
<< Oh oh >>,
fece Gomamon.
Golemon urlò ma rimase
immobile, un punto interrogativo sulla faccia di tutti. Dal buco nel
muro uscirono altri due Golemon.
<< Forse non sarà
così facile come sembra >>, disse Koushiro.
<< Dobbiamo portarli
fuori da qui, rischiamo di far crollare delle case. Siamo sotto la
zona residenziale >>, disse Yamato.
I tre Golemon cominciarono
a correre verso di loro e il gruppo preferì la fuga.
<< Dobbiamo correre
verso il tombino, li portiamo al parco, lì non faranno male a
nessuno! >>, urlò Taichi.
<< Pugno granitico!
>>.
Gli altri urlarono ma il
colpo non arrivò. Meikumon aveva creato uno scudo sferico attorno al
gruppo e li protesse.
<< Brava Mei! >>.
Arrivarono al tombino e
cominciarono a salire.
<< Ci pensiamo noi,
voi andate avanti! >>, disse Gomamon. Si girò verso di
loro.
<< Pesci d'assalto! >>.
Tanti pesciolini colorati
spuntarono dagli scarichi e distrassero i Golemon. Il gruppo salì
sulla scala e per ultimo Gomamon.
<< Grazie
pesciolini! >>.
Non appena Gomamon mise le
zampe sull'asfalto, i Golemon spuntarono da sottoterra distruggendo
il cemento.
Gabumon, Agumon, Tentomon,
Gomamon e Meikumon divennero Garurumon, Greymon, Kabuterimon,
Ikkakumon e Tigramon.
I tre Golemon crearono una
barriera rocciosa contro i Digimon e Garurumon lo frantumò con le
lingue di ghiaccio.
Ikkakumon lanciò i suoi
dardi esplosivi contro i Golemon uniti alla spada luminosa di
Tigramon.
<< Sono veramente
forti! >>, disse Koushiro.
<< Ricordo di aver
incontrato un Golemon creato dagli obelischi, erano molto forti ma
questi Digimon Infetti sono un'altra cosa! >>, ricordò
Hikari.
Tailmon spiccò un salto e
colpì i tre Golemon con tre pugni ben assestati ma uno mosse un
braccio e la sbatté contro il muro, distruggendolo in parte. Greymon
fu colpito da un pezzo di granito e finì a terra. I due fratelli
corsero verso i loro Digimon per assicurarsi che stessero bene.
Kabuterimon colpì con
delle scosse elettriche un Golemon e questo cadde a terra provocando
un buco ma il secondo fece cadere il Digimon insetto a terra. Il
terzo colpì Tigramon e Garurumon e anche loro finirono al tappeto.
Rimase solo Ikkakumon. Il
Digimon marino lanciò altri attacchi e i Golemon s’incattivirono
ancora di più.
<< Ikkakumon! >>,
urlò Joe, terrorizzato di vederlo distrutto. << Ce la
puoi
fare! >>.
Ikkakumon era ferito e
debole. Si rialzò a fatica, doveva proteggere i suoi compagni che
nel frattempo erano tornati allo stadio Intermedio. Joe corse verso
Ikkakumon ma un Golemon puntò il Digiprescelto pronto a colpirlo.
Ikkakumon si buttò per salvare l'amico e fu colpito in pieno.
<< No! Ikkakumon!
>>, toccava il suo Digimon per cercare di risvegliarlo.
<<
Perché l'hai fatto? Sei pazzo! >>.
Gli altri Digiprescelti
erano coperti di polvere, i Digimon erano molto feriti.
Ikkakumon aprì gli occhi.
<< Io voglio proteggerti, hai fiducia in me
>>.
La frase di Ikkakumon lo
avvolse di luce bianca e Joe indietreggiò di qualche passo.
<< Sta per super
Digievolvere >>, sussurrò Yamato.
I Golemon furono investiti
dalla luce e li fece gemere di fastidio.
Zudomon fece la sua
apparizione, simile a una tartaruga con un martello pericoloso.
<< Wow >>.
Meiko e Meikumon erano affascinati. Era la prima volta che lo
vedevano.
<< Zudomon >>,
Joe aveva quasi le lacrime.
<< Joe, stai
indietro >>. Si voltò verso i Golemon. <<
Voi sarete
pure fatti di granito ma il mio martello è costruito in metallo
digizoide! >>.
I Golemon la presero come
una sfida e circondarono Zudomon. Batterò gli enormi pugni per terra
e a quel punto Zudomon batté il selciato con il suo enorme martello
e i Golemon furono investiti da una scossa elettrica potentissima,
approfittando dalla distrazione lanciò il martello in aria come un
boomerang e furono colpiti i tre Digimon Infetti, che finirono in
minuscoli dati per poi sparire.
Un'altra luce e Pukamon
era steso su un fianco, stanchissimo.
Joe lo raccolse. <<
Sei stato bravissimo >>.
<< Joe >>,
sussurrò debolmente.
<< State bene? >>,
chiese Taichi.
L'amico annuì.
<< Dobbiamo
andarcene prima che arrivi la polizia, abbiamo fatto un bel caos
>>,
disse Koushiro.
I vari attacchi dei
Digimon avevano distrutto il selciato, l'acqua degli idranti aveva
cominciato a inondare le strade e alcuni pali della luce erano
piegati a metà. Gli amici scapparono fino a superare qualche isolato
e mettersi al sicuro.
<< Non avevo mai
visto una super Digievoluzione con i miei occhi >>, disse
Meiko
affascinata.
<< Spero di farlo
presto anch'io! >>. A Meikumon brillavano gli occhi.
Pukamon si era
addormentato tra le braccia di Joe. << Lo porterò a casa
con
me >>.
<< Venite con noi,
va bene? >>, Hikari sorrise ai due Digimon.
<< Mei, andiamo pure
noi >>.
<< Anch’io e
Gabumon >>.
<< Io indagherò un
po' a casa per controllare se qualche Digimon non abbia avuto la
stessa idea di entrare nel mondo reale dalle fogne >>.
<< È tardi, i
nostri genitori si staranno preoccupando >>, disse
Taichi. <<
Ci vediamo domani >>.
Il gruppo si salutò e si
separarono.
Mentre erano per strada,
Taichi sapeva cosa Hikari stava aspettando di chiedergli. Ci vollero
solo cinque minuti perché la sorella minore gli facesse quella
domanda.
<< Taichi che ci
facevi con Meiko? Cosa mi stai nascondendo? >>.
Agumon e Tailmon lo
guardarono.
<< Ho dei sospetti
su Meiko >>.
Hikari e i due Digimon si
bloccarono. << Cosa?! >>.
<< Perché non mi
hai detto niente? >>, chiese tristemente Agumon.
Taichi si mise all'altezza
del Digimon. << Non volevo nasconderti nulla, prima
dovevo
essere sicuro di non sbagliarmi >>.
<< E non ti sbagli?
>>, domandò Tailmon.
Scosse la testa. <<
Meikumon e Meiko hanno qualcosa di sospetto. Alphamon cercava
Meikumon e quella ragazza. E Raremon ha puntato contro l'edifico solo
dopo che ci era entrata con Sora >>.
Sora...
Hikari era confusa. <<
Che cosa pensi nascondano? >>.
<< Non lo so ancora.
Meikumon ha detto che Tokyo è pericolosa, mentre Tottoro sicura.
Inoltre... >>.
<< Inoltre? >>,
lo incitò Agumon.
<< Lei non ha una
Digipietra >>.
La sorella fece un mezzo
sorrisetto. << Non tutti i Digiprescelti hanno le
Digipietre
>>.
<< Sì', lo so...
Però non riesco a togliermi dalla testa che Meikumon non è un
Digimon comune >>.
<< Ora che mi ci fai
pensare... Forse vale la pena indagare un po' >>.
Taichi si girò verso
Agumon. << Sei arrabbiato con me? >>.
<< No >>, gli
sorrise. << Hai fatto bene ma non farlo più
>>.
Taichi gli diede un
leggero pugno sulla spalla. << Promesso amico!
>>.
Angolo autrice!
Sono
tornata con un
capitolo un po' più lungo, avevo troppo da scrivere per spezzarlo!
XD
I sospetti di Tai sono fondati, Meikumon è uno strano Digimon.
E Meiko la protegge...
Stavolta è stato Gomamon
ha salvare la situazione!
Alla prossima!