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Autore: Devilcat    02/03/2009    2 recensioni
Esistono delle persone così stronze che il solo guardarle ti infastidisce.
Uomini e donne egoiste, la cui sensibilità è pari allo zero.
Gente che ignora cosa sia la morale e la buona fede.
Ebbene...Nicky Vince è una di loro.
E' bella, ricca ed irritante.
Sembra avere tutto, ma può avere molto di più.
E per diventare milionaria deve solo sposarsi.
Entro sette mesi.
Nicky riuscirà a gettare al vento la propria libertà per un titolo ed un castello?
{Un piccolo assaggino..From the last chapter}
" La falce di luna, pallida e sottile, sbuca tra i grattacieli, sfiorata da una candida coltre di nubi.
Ora che ci troviamo in strada, la notte si riempe velocemente dei suoni acuti dei clacson e delle sirene della polizia.
Nonostante quell’assordante miscela di rumori fastidiosi, New York rimane magica ai miei occhi.
Una città come poche, una città pericolosa , eppure sembra possedere qualsiasi cosa tu abbia bisogno.
Forse, anche Danièl prova la stessa cosa, dato che non spiccica parola da almeno dieci minuti.
Oppure vive in Francia, in qualche casetta sperduta della Provenza, e di New York vede soltanto il caos.
Sarebbe triste, però. Nessuno può comprendere appieno la Grande Mela come un Newyorkese.
<< Nicky..bè...volevo incontrarti, anche per dirti un’altra cosa importante...>>
Sento la sua voce, ma prima di rispondergli, salgo sul taxi, e mi accomodo sui sedili posteriori.
Lui mi segue, sedendosi al mio fianco.
<< Sarebbe? >> Domando, alzando lievemente un sopracciglio color mogano.
Non riesco a capire cos’altro voglia dirmi e non sono sicura di volerlo sapere.
<< Ci sarà un galà...>> Azzarda lui, visibilmente attento a qualsiasi reazione io possa avere.
<< Un galà?>> Ripeto quella parola con voce strozzata.
Un galà da nobili. Mi sussurra una vocina al mio orecchio.
E’ questo a sconvolgermi maggiormente.
Mi ci vedo già, lì, in mezzo ad un branco di aristocratici con la puzza sotto il naso ed un atteggiamento finto
dalla punta dei capelli, fino all’unghia incarnita del pollice.
Saprò reggere il gioco oppure crollerò come un fragile castello di carte?
[Se ve gusta, dateci un sguardo XD]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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§ Seven Months. §
Put a ring on It.




Capitolo 1.

Non è oro tutto ciò che luccica.






Odio quando mi chiamano con il mio vero nome. Nicole Vincent.
Per gli amici, gli amanti ed i paparazzi io sono Nicky Vince. Ex fidanzata di Orlando Bloom ed Ashton Kutcher..Ex modella, nuova stellina del cinema americano.
C' è un solo uomo su questa maledetta terra che si ostina a rifiutare il mio splendido pseudonimo..Il mio manager. Quando le sue labbra, perennemente tristi, pronunciano il mio vero nome in presenza di pericolosi testimoni, un conato di vomito striscia infido lungo la mia gola.
E non sto esagerando..
Ho sempre pensato che vita privata e vita lavorativa non dovessero essere mai mischiate. Guai si profilano all'orizzonte per coloro che osano infrangere questa implicita legge. Nessuna pace vi sarà per lo stupido vip che unirà in un grottesco tutt'uno gli affari di casa e quelli di Hollywood.
Proprio per questo in pubblico sono Nicky e Nicole solo ed esclusivamente per i miei parenti. Perfino mia madre sa che il mio primino nome è off-limits.
Detto questo, vi sembra logico il mio turbamento, quando il notaio mi saluta proferendo le innominabili tre silabe. Rispondo con un sorriso di circostanza, mentre attraverso lo studio, diretta verso la scrivania. Tra me e me recito il magico mantra del "Calma e Ragiona", ma una rabbia funesta si impossessa delle mie mani che si chiudono a pugno. Per evitare probabili colluttazioni, le infilo nella calde tasche del jeans.
Mi accomodo sulla sedia, trovandomi di fronte il caro Wathertrou. Un uomo dalla chioma argentata, affabilmente posato nel suo elegante completo di Cavalli. Deve avere più di cinquanta anni, ma non ha perso un certo fascino leonino, che brilla nei suoi occhi di ambra.
Anche lui mi sorride, come se non avesse fatto altro se non attendere la mia venuta. Forse troppo artificiosa l'espressione solenne stampata sul suo volto, segnato da sottili rughe.
<< Miss Vincent, ho convocato lei per un questione della massima urgenza e non intendo girare attorno alla questione>> Esclama Wathertrou, fissandomi con una curiosa attenzione. Il tono sbrigativo, però, mi rincuora. Non mi piacciono le persone dai discorsi filosofici. La praticità è l'essenza della mia vita.
<< Mi dica.>> Rispondo sintetica, ma decisa. Sembra esserci un duello tra me e lui, il perdente distoglierà lo sguardo, il vincitore otterrà nelle sue mani il controllo su tutta la situazione.
<< Suo zio, il conte Aymeric Edmond Bertrand è deceduto due mesi fa. Ma, a causa di problemi burocratici, il suo testamento è stato visionato solo ieri. Lascia ogni suo bene, ogni sua ricchezza a lei.>> Con poche parole, il notaio mi scaraventa nella più confusa sorpresa.
Avevo conosciuto mio zio solo un anno fa, non sapevo nemmeno di avere sangue nobile , sebbene tutt'ora non abbia la stessa importanza di cento anni fa. Quando mia madre mi aveva confessato di essere una contessa, la sera del mio ventiquattresimo compleanno, non ero riuscita a spiccicare parola per lunghi minuti. Da quel giorno in poi, avevo cominciato a nutrire interesse per la nobiltà francese, che sebbene in declino, non aveva perso il suo mistero affascinante..
<< Non è possibile. Non dovrebbero essere i suoi figli ad ereditare il suo patrimonio?>> Domando con voce roca.
<< Il conte non aveva figli, miss Vincent. Non si era mai sposato. Ed ecco che arriviamo al secondo punto di cui volevo parlarle.>> Ed il sorriso del notaio si illumina. Sono certa che adora questi momenti. Lui sa tutto, è il padrone del mondo, mentre chi gli sta di fronte bazzica nella completa oscurità..
Non riesco ad immaginare come possa esserci dell'altro...Il fatto che io sia diventata un'ereditiera è giù abbastanza surreale..
Ma lentamente la meraviglia viene sostituita da un'interessante eccitazione. Forse l'idea di diventare stra-ricca non mi disgusta molto...Forse diventare proprietaria di un enorme castello medievale potrebbe rivelarsi una svolta nella mia vita, una svolta che potrebbe assicurarmi ancora più successo..Avere un maggiordomo al tuo servizio ventaquattro ore su ventiquattro scatenerebba l'invidia di chiunque.
In realtà, non so quanto mio zio fosse ricco e quanti castelli o fortezze mi abbia lasciato. So solo questo: ogni tanto la fortuna ti bacia le chiappe. E quando succede ti sembra di sentire il canto degli angeli, il suono lontano di campane a festa.
<< Suo zio ha posto, però, una condizione.>> Ed ecco il caro notaio pronto ad interrompere le mie fantastie, le mia fantasie da bellissima e veneratissima milionaria...
<< Una condizione? Di che genere?>>
<< Se vuole ereditare il suo cospicuo patrimonio, deve sposarsi...>>
<< Un giorno lo farò..>> Scherzo e dalle mie labbra fuorisce una risatina isterica. L'idea di sposarmi non mi ha mai sfiorato. Innanzitutto ho solo venticinque anni e non desidero assolutamente convolare presto a nozze. Nemmeno se il futuro sposo è Brad Pitt .
<< Entro sette mesi...lei dovrà maritarsi - Continua l'uomo, progendomi un foglio dattiloscritto - oppure tutti i milioni e tutti i castelli appartenuti a vostro zio andranno in beneficienza. E voi li perderete, per sempre..>>
Per sempre
Quelle due paroline risuonano come un'eco nella mia mente e così vedo Ambrogio salutarmi ed anche la Ferrari, la lussuosa Jacuzzi ed il range di cavalli purosangue..Tutti mi scoccano affettuosamente un bacio d'addio e scompaiono, così come la fortuna li ha condotti da me.
Bruscamente prendo il documento dalle mani del notaio e frettolosamente leggo quelle sottili righe nere che riempono tutta la pagina.
E' tutto vero!
Ogni parola di Wathertrou è vera!
Alzo lo sguardo da tutte quelle cifre e parole pompose. Non esito nel gettare stizzata il foglio sulla scrivania.
<< Tutto ciò è disgustoso. Lui...Lui..non può pretendere che dopo pochi mesi possa trovarmi qualcuno..qualcuno che voglia sposarmi!>> Mi oppongo, indicando la pila di documenti come se potessi davvero cambiare le cose. Ma, dentro di me, la speranza in una soluzione semplice ed inattesa non muore.
<< Può farlo. E l'ha già fatto, Miss Vincent. Da oggi ha sette mesi. Solo sette mesi.>>
Improvvisamente mi sento stufa di tutto questo. Non intendo sposarmi per arricchirmi. Non voglio gettare al vento la mia preziosissima libertà solo per un mucchio di quattrini che nemmno mi sono meritata.
Mi alzo di scatto, mandando al diavolo la buona educazione. Sono stanca di sembrare una brava ragazza. Io sono cattiva.
<< Pretendo due giorni per rifletterci. E mi chiamo Vince. Nicky Vince.>>


* * *



Mi sento intrappolata in una bolla, una bolla che separa me dal resto del mondo. Non un sogno, dato che i sogni sono belli, pieni di luce..ma un incubo. Poter aver tutto, ma nello stesso tempo costringersi a rinunciare a questo, mi riempe di risentimento. Provo rabbia e non poca. Mi sfugge il motivo di questo tiro malandrino della sorte..
Sono sicura di avere un aspetto incantevole, ma uno zombie potrebbe essere più sereno di me. I soliti occhiali scuri mi dividono dalla realtà, dai colori vivaci della vita ed io mi ci posso nascondere dietro.E' facile fuggire dai proprio problemi, piuttosto che affrontarli.
All'improvviso affretto il passo, nonostante i miei piedi mi facciano male. Urlano di fermarmi, ma non gli presto attenzione. Anche loro sono stufi di starsene rinchiusi in minuscole scarpe, scarpe che la commessa di Barney ha consigliato di comprare di un numero di meno. Solo perchè credeva che avessi voglia di adeguarmi alla moda.
Tutto per sembrare belle ed importanti. La perfezione, in effetti, non ha prezzo..
Mi mordo un labbro, impaziente di raggiungere il set. Non ho molta voglia di posare per quei dannati scatti fotografici, ma rimandare l'impegno significherebbe dover discutere con Julius..e Kevin non se sarebbe molto contento..
Quando il mio cellullare comincia a vibrare, non mi domando nemmeno chi mi stia chiamando. Sono fuggita via dallo studio del notaio più veloce di un fulmine, senza nemmeno avvertire Kevin. Probabilmente nessuno mi avrà notato...
Avvicino il telefono all'orecchio, socchiudendo leggermente le palpebre. Mi aspetto un rimprovero di quelli colossali.
<< Nicole..So che sei sconvolta. Dove sei?>> Allontano il cellulare dal viso e lo guardo sconvolta. Quella voce dolce e preoccupata non sembra nemmeno quella del mio manager.
<< Dimmi qualcosa...Ho parlato con James, sono d'accordo con te. Pensaci bene prima di prendere una decisione.>>
<< Tu cosa faresti al mio posto?>> Mi ritrovo a chiedergli, senza sapere il perchè.
<< Voglio essere sincero con te Nicole..Io non accetterei mai una condizione del genere. Il matrimonio non può essere oggetto di ricatto. E' troppo importante..>> Ho l'impressione che vorrebbe aggiungere qualcos'altro, ma Kevin non lo fa. Lo sento sospirare..e finalmente mi chiedo come cane e gatto possano parlare civilmente, se in teoria si odiano.
<< Raccontami come era questo tuo zio aristocratico.>> Insiste, mentre il groppo nella mia gola si scioglie. Coraggiosamente lo mando giù.
<< Eddy, come lo avevo soprannominato io, era un tipo...eccentrico. Aveva una sua idea su tutto. Idee che nessuno al mondo avrebbe potuto condividere, nemmeno io..- Rispondo, immergendomi nei ricordi che posseggo ancora vividi nella memoria.- Abbiamo trascorso una sola estate assieme, una delle estati più caldi che io abbia mai vissuto. Eppure Eddy l'ha resa divertente, unica....con le sue battute insolenti, con il suo fare apparentemente casuale e soprattutto con la sua mega piscina olimpionica...>>
E non so perchè ne stia parlando proprio con lui, dovrei rivivere questi momenti con le amiche. Magari davanti ad una Tv con un enorme pacco di patatine ed analcolici a volontà, come tutte le persone normali. Ma io non sono una persona normale. E non ho molte amiche, anzi nessuna...
<< Nicole, stai andando da Julius..Ora?>>
<< Si. Ci vediamo lì.>>
Perchè non vuole chiamarmi Nicky?
Interrompo la chiamata, premendo il tasto con il simbolino rosso.Ricaccio le lacrime.
Nessuna mi ha mai visto piangere, ma gli occhi lucidi sono una terribile costante che nascondo al resto del mondo. A chi non capita una giornata no?
Ho bisogno di un taxi, immediatamente. Non dovrebbe essere troppo tardi per trovarne uno che mi porti alla Fantasy Store
Stronfino lo schermo del cellulare con il pollice, ma il display rimane scuro. Osservo le quattro cifre che segnano l'orario e mi rendo conto che non ho tempo da perdere.
Nemmeno per le mie emozioni..


Continua..









Ringrazio tutti i lettori ed in particolare:
- Morfina mia ti adoro. Stai seguento tutte le mie ff!Ti lovvo tantissimo!!!
Maryt, Pink Novelist, Pirilla88, Rue Meridian e Veronica.
che hanno inserito la mia ff tra i loro preferiti.
Un bacione.
Mary.


  
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