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Autore: AuraNera_    30/11/2015    3 recensioni
Trento, liceo artistico ai confini della città, caotico, disorganizzato e ricolmo di aspiranti artisti su campi diversi tra loro.
Quattro ragazze di quarta superiore, Sabrina e Sara di Arti Figurative e Sara e Silvia di Multimedia, vengono selezionate per una misteriosa iniziativa che prevedrà dei ritratti e delle fotografie con effetti particolari aggiunti.
Loro: le artiste.
Un gruppo musicale sud-coreano: i modelli.
Piccolo particolare: le quattro sono EXO-L.
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Storia partorita dalla sanità mentale molto poco sana della sottoscritta e delle mie colleghe, di conseguenza dedicata a loro.
Utilizzo talvolta di parole non esattamente fini, ma direi che siamo grandi e vaccinate abbastanza (?)
Il 93% di questa storia è frutto di situazioni analoghe nate tra i banchi del liceo.
Speranze per la storia? Strappare un sorriso a chiunque la leggerà!
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 14 – C’è Posta per Te


Chanyeol P.O.V.


<< ”Te lo ho detto hyung, sono davvero fantastiche ahahahahah! ---come? Oh! Dici davvero? Mmm... adesso chiedo”. Mi girai verso gli altri membri, che erano seduti sui letti e i divani di una della stanze-appartamento nelle quali alloggiavamo. “Junmyeon hyung!”

“Allora siamo d’accordo. Spero che possano, altrimenti sarà un problema... Va bene. Appena so qualcosa ve lo dico. Annyeong~” riattaccai con il sorriso sul volto. Era fatta. >>


-


“Buongiorno oppa!” ci salutò una più che sorridente Sabrina. Che era sdraiata per terra, con il cavalletto addosso.
“Che cavolo hai fatto, Sabrina?” sbottò il leader mentre io la liberavo, non trattenendo una risata.
“Vediamo... Sara è andata a prendere l’altro cavalletto e le altre due le luci. Io stavo sistemando questo, sono inciampata e questo coso mi è caduto addosso. E poi siete arrivati voi e...”
“Sabrina, che cavolo hai fatto?”. Ok, ora le ragazze sono al completo. Iniziai a ridere assieme alla unnie per il coretto, mentre loro ci osservavano basite.
“Si aprono le scommesse!” dichiarò Silvia.
“Secondo me Chanyeol stava facendo fare un valzer al cavalletto, ma nella posizione finale l’ha fatto cadere addosso alla unnie...” ipotizzò Aura.
“È stato un tentato omicidio! ...però Sabrina ha attutito l’impatto e il cavalletto è ancora vivo. Gioite, donne delle Arti Figurative!” concordò Seir, prima di prendere a braccetto la sua omonima e iniziare a saltellare per la palestra canticchiando Gee delle Girls Generation.
Silvia nel frattempo si era facepalmata mentre Sabrina rideva. Come al solito.
“Perdonatele, sono in ansia pre-spettacolo entrambe, e questo le induce a sparare cretinate più grandi del normale” ci spiegò la maknae. La maggiore, dal canto suo stava facendo la coreografia della canzone cantata dalle due saltellanti compari assieme a Baekhyun.
“Un altro spettacolo?” chiese Jongin, sollevando un sopracciglio. Ayumi ritornò sulla terra.
“Sì. Però non vi conviene venire a vederlo. È una coreografia che abbiamo fatto già al saggio e in più ci sono tuuuutte quelle di ginnastica ritmica e artistica. È un po’ una palla, non verranno neanche loro” e indicò le ragazze con un cenno della mano.
Invece Seir era diventata rossa come un peperone nel ricordarsi della sorta di ricatto che la sweet maknae aveva imposto, appoggiata dalle altre due, che avevano già comprato il biglietto per tutti, noi compresi. E non avevano accettato indietro i soldi.
“Ragazze, dai, oggi abbiamo solo due ore” ci richiamò Brina, battendo le mani per reclamare la loro attenzione.
“Sì, mamma” risposero le altre tre.
“Gna” rispose la maggiore, dando via al coretto.
Io stavo diventando impaziente, e tutti gli altri ragazzi con me. Quando disegnatrici e fotografe presero il loro posto, noi restammo impalati a fissarle seri.
“C’è qualcosa che non va?” chiese Sara insicura, rigirandosi la matita tra le dita. Io sorrisi e scambiai uno sguardo d’intesa con gli altri.
Mia l’idea, mio l’onore.
“Abbiamo una sorpresa per voi”.

-


Avevamo sistemato sul divano letto il computer, così ci saremmo stati più o meno tutti. Stava andando tutto secondo i piani, mancavano solo loro.
Accesi la webcam e inviai la chiamata, a cui risposero subito, probabilmente ci stavano aspettando. Per qualche momento non parlò nessuno, assaporammo semplicemente la felicità di poterci di nuovo guardare tutti negli occhi.
Poi il cellulare di Junmyeon squillò.


Sabrina P.O.V.


Eravamo per strada dirette all’albergo dove i ragazzi alloggiavano.
“Per voi dobbiamo preoccuparci?” chiesi.
“Sì” e “Boh” furono le risposte sovrapposte di Silvia e Seir. Sara stava guardando per aria e prese una spallata contro un palo. “Ahia”. Noi altre tre ci facepalmammo.
“Layla~” ridacchiò Seir.
“Gne” rispose quell’altra. Nel frattempo eravamo arrivate, e c’erano già Xiumin e Chen che ci aspettavano. E inevitabilmente ci fu uno scambio di sguardi e sorrisetti che recitavano ‘Xiuchen’ con tanto di insegne luminose al neon.
“Ciao ragazze!” ci salutarono i due.
“Ciao” rispondemmo noi, ancora con il sorrisetto da maniache, facendoli preoccupare non poco. Aura si riprese tirandosi uno schiaffo e riprendendo il suo sorrisetto innocente. Sese, innocente un corno.
Vabbè.
“Adesso spiegateci. Perché ci avete chiesto di venire qui?” chiese Silvia incrociando le braccia. Per tutta risposta quegli altri ghignarono e Jongdae fece partire una chiamata. “Myeon hyung, è tutto apposto? ....allora saliamo” e chiuse la chiamata, mentre Minseok si rivolgeva a noi.
“Ora lo vedrete” fu la sua risposta, e ci fece strada.
“Chottomatte kudasai, oppa” lo interruppe Aura, impuntandosi e parlando in giapponese a caso, mischiandolo con l’onorifico coreano. Così, a gradire.
“Cosa?” chiesero i due ragazzi, tentando di non ridere.
“Stiamo davvero salendo nelle vostre stanze?” chiese, sollevando un sopracciglio.
“Sì, perché?” rilanciò l’oppa che ‘più oppa non si può’ come aveva preso a chiamarlo la maknae line.
“Perché potremmo essere sasaeng” risposi con naturalezza io, per poi ridacchiare malefica e sfregandomi le mani. I due ragazzi exosi mi osservarono perplessi prima di attaccare a ridere.
“Unnie please” fu la reazione delle altre, completo di facepalm.
“Dai venite” insistette Minseok. E noi ubbidimmo, non prima di esserci guardate perplessamente un’ultima volta.
“Prendiamo l’ascensore, vero? Sono vecchia”. Ero in astinenza da minchiate, quel giorno. Oppure mi ero inconsapevolmente fumata qualcosa. La stessa cosa la pensarono tutti i presenti, perché mi rifilarono l’ennesima occhiata basita della giornata.
“Se tu sei vecchia, io cosa sono?” chiese Xiumin, reprimendo una risata.
“Sei un fossile” fu la risposta nonchalante, tanto per storpiare il francese, di Aura. “Tranquillo, ti porteremo dall’Esperto Fossili e ti riporteremo in vita. Un bel tipo Roccia-Ghiaccio. Un Amaura selvatico” continuò poi lei a macchinetta. Grazie, maknae, di tenermi compagnia nell’essere fuori come un balcone.
“Che caspita stai sparando TonnaH?” le chiese Silvia, mentre Seir, che nel frattempo aveva schiacciato il pulsante per chiamare l’ascensore si spalmava contro quest’ultimo e iniziava a ridere come un’ossessa.
“Pokémon” spiegai io mentre quell’altra ridacchiava imbarazzata, conscia dell’enorme cavolata che aveva appena detto.
“Se ci mettiamo ancora un po’ a salire Junmyeon e gli altri ci danno per dispersi” ridacchiò Jongdae. Tutte noi quattro notammo come il sorriso dei due ragazzi si fosse ampliato nelle parole ‘gli altri’. Ci scambiammo un’occhiata perplessa senza capire a cosa fosse dovuta la loro reazione.
Giusto il tempo di rifletterci nel... ehm... ‘viaggio’ in ascensore, prima che spuntassimo davanti a un leader che buttò gli occhi al cielo non appena ci vide.
“Alle tante” sbuffò, ma poi sorrise. Oggi l’happy virus era particolarmente attivo e contagioso, a quanto pareva.
Ci fecero strada attraverso la porta aperta. Era una sorta di appartamento in miniatura, notammo. Nel senso, non c’era una cucina vera e propria, ma un posto per il frigo e un fornelletto per, probabilmente,  fare the, caffè o simili e un tavolo. Poi c’era il presunto bagno e la presunta camera da letto. Le tre stanze più l’entrata erano collegate al soggiorno dove c’era un presunto divano letto aperto, dove erano riuniti tutti gli EXO e che ci guardavano con dei sorrisi che andavano da un orecchio all’altro.
Tutta quella felicità iniziava ad essere inquietante.
“Ci avete riunito qui per un rito satanico? No, perché con quelle facce me lo fate presupporre al cento percento” se ne uscì Silvia. Per tutta risposta i dieci si misero a ridere, tanto per cambiare e aumentare i nostri sospetti, e ci fecero cenno di raggiungerli sul divano letto, proprio al centro, davanti a una pila di cuscini con un qualcosa sulla sommità.
“Ora chiudete gli occhi” ci istruì Chanyeol, che venne fulminato con gli occhi stessi da Seir e Silvia seduta stante. Aura, invece, aveva scrollato le spalle e si era tappata gli occhi dopo essersi tolta gli occhiali. Io ero rimasta lì come un baccalà.
“...fatelo o lo facciamo noi” minacciò Baek.
“Provaci e ti azzanno quelle belle dita che ti ritrovi” rispose Seir con un ghigno, ma ubbidimmo lo stesso.
Silenzio.
“Vedete qualcosa?” ci chiese Jongin. Io butta gli occhi al cielo da dietro le mani e le palpebre, dimenticandomi che loro non potevano vedermi.
“No, non so ancora vedere attraverso corpi e masse non trasparenti o semitrasparenti. E poi, anche se fosse, senza occhiali vedrei solo una massa sfuocata. Dunque, un emerito pippolo. Grazie per l’interessamento comunque” rispose calma la sweet maknae, facendo ridacchiare tutti i presenti.
“Ok, ora riapriteli” ci disse Sehun. Io mi tolsi le mani dagli occhi e mi ritrovai ad osservare... un computer con relativa webcam. Feci per chiedere ‘e allora’? ma poi mi bloccai, quando mi resi conto che effettivamente  qualcosa non andava. Contai gli EXO presenti.
Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undic... aspettate...
“UNDICI E DODICI?” strillai, indicando il computer dove Kris e Luhan ci stavano osservando curiosi, facendoli scoppiare a ridere. Io mantenni la mia posizione, ossia dito puntato contro una macchia del monitor che corrispondeva al naso di Luhan e bocca aperta. E occhi spalancati tanto da fare invidia a Kyungsoo.
Seir si era impietrita e passava dal pallido al color pomodoro. Sembrava una lucina dell’albero di Natale. Silvia non era nel mio campo visivo e Aura non si era ancor rimessa gli occhiali, quindi non vedeva un beneamato broccolo.
“Che cavolo urli, unnie? Il timpano destro mi serve ancora” borbottò inforcando le lenti e mettendo finalmente a fuoco ciò che stava succedendo. Ci vollero un paio di secondi perché realizzasse chi si trovasse davanti. Spalancò piano la bocca per poi richiuderla di scatto. “Ripensandoci, non penso che il mio timpano destro sia così importante” fu la cosa più intelligente che trovò da dire.
Io distolsi lo sguardo dallo schermo per guardarla male, e notai che Silvia aveva provato a darsi alla fuga, inciampando nel... ehm... ‘copri-divano’ e di conseguenza ruzzolando giù da esso, per poi scappare verso l’ingresso sbraitando frasi incomprensibili in spagnolo. Aura sbatté piano le palpebre, poi sorrise e... “Vado a prenderla, solo un secondo” annunciò, prima di alzarsi. Borbottò qualcosa alla sua vicina di casa dopo averla raggiunta e la convinse dopo qualche istante a tornare indietro.
Silvia fissò Kris. Yifan fissò la nostra maknae, che si voltò a fissare l’altra maknae. “TonnaH, posso usare lo shish?” le domandò a mezza voce.
“Fai pure” rispose l’altra, scrollando le spalle. Silvia prese fiato e...
“SHISH” ringhiò rivolta a Kris. Lui sollevò elegantemente un sopracciglio.
“Shit?” ci chiese, perplesso. Gli EXO in carne ed ossa e lì presenti si misero a ridere fortissimo, mentre noi quattro ci rizzammo come se avessimo all’interno un meccanismo a molla e iniziammo ad agitare casualmente mani e braccia davanti a noi ululando:
“Nooooo~ shishhhh~” articolammo tutte, sembrando delle celebro-lese.
Yifan ridacchiò, mentre Luhan stava per sputare un polmone, ridendo in modo isterico e di conseguenza invecchiando di circa quarant’anni, e battendo le mani a una velocità inaudita.
“Sembra una foca, unnie!” ridacchiò Aura aggrappandosi al mio braccio e indicando sempre la famosa macchia dello schermo, che adesso faceva da pizzetto al cinese più grande. Io la osservai con l’aria da ‘wtf’ più convincente che riuscii a trovare. “Dai~ guardalo è un cervoca!”
Seir si sporse per osservare la sua omonima. “L’unione tra un cervo e una foca?” chiese. L’altra annuì.
“Sì. Anche se... ora che ci penso sembra l’unione tra un cervo e un’oca...” rifletté.
“E allora chiamalo fochervo” intervenne Silvia. Sara batté le mani.
“Geniale!” trillò. In tutto questo siparietto, Yifan e Luhan ci stavano guardando scandalizzati, mentre gli altri dietro di noi ridevano come iene imbizzarrite, alcuni cadendo dal divano.
“Ma adesso parliamo di cose serie!” ci sovrastò la voce acuta di Silvia. “Tuuu!” e indicò Kris. “Che diamine hai fatto hai capelli?”.
Effettivamente aveva delle... ‘cose’ lunghe e viola e, oh no, non doveva essere nemmeno concepita una cosa simile.
“Pam! Kris versione prugna” se ne uscì Aura battendo le mani una volta e spalancando le braccia stile YMCA. Yifan la guardò male.
“Questi capelli sono in my style” disse serio.
“Luhan, picchialo, ti prego” si rivolse la maknae al cervo. Anzi, al fochervo. Quell’altro si mise a ridere di nuovo. Evidentemente era la sua unica utilità quel giorno.
“Ok... nota per noi, a Kris non piace il pollo e invece approva le prugne” continuò imperterrita Aura, che si era persa sul cammin di nostra vita, probabilmente quello arcobaleno che portava a unicornolandia.
Io le buttai le braccia al collo e iniziai a spupazzarla. Con il risultato che iniziammo a rotolare e prendemmo una sonora capocciata l’una contro l’altra.
“Unnie~ ma perché~” pigolo quell’altra, massaggiandosi il cranio.
“Perché ti sarango” risposi io, come se fosse naturale, imitando i gesti della mia dongsaeng. Lei mi guardò male.
“Se questo è il tuo modo di volermi bene, allora odiami, ti prego” mi disse seria e congiungendo le mani a mo’ di preghiera.
Luhan si decise a parlare invece che ridere come un demente e basta tutto il tempo. Peccato che lo fece in cinese, quindi non capimmo un beneamato finferlo.
Amen, che volete che vi dica.
Yixing rise e rispose affermativamente, almeno sul sì e no c’eravamo. Dwe dwe dwe.
“Che cavolo ha detto?” chiese Seir, sollevando un sopracciglio.
“Non lo so, ho studiato giapponese io, mica cinese” borbottò Silvia, che aveva incrociato le dita sotto il meno e stava scrutando il suo prugnoso bias. E no, non era uno sguardo esattamente benevolo. Kris se ne accorse e ricambiò l’occhiata. Aura si accorse di quello scambio di... ehm... convenevoli, e prese a ridere, indicandoli.
“Sembra che si stiano contendendo un pezzo di pollo!” rise, facendo partire anche la sottoscritta e Seir. Silvia stava ancora trucidando il suo bias versione grattacielo con le retine.
“Chicken isn’t in my style” le rispose Yifan lanciandole un’occhiata di sufficienza. La sweet maknae scrollò le spalle.
“E allora vi contentavate una prugna” rilanciò lei, rigirandosi tra le dita un ciuffo di capelli marroni.
“Come mai ti sei fissata sulle prugne, Sara?” le chiese Baekhyun, ridacchiando. Lei lo fissò diventando seria.
“Perché nella mia testa c’è un Zitronen” rispose, come se fosse ovvio. Io e le altre due ci facepalmammo mentre gli EXO compresi i due ‘emigrati’ la osservarono con un punto interrogativo ben visibile piazzato in fronte. Solo Yixing annuì come se fosse una cosa nei suoi standard.
Anche se probabilmente lo era.
“--- Sara” rifletté Luhan indicando la nostra sweet maknae. Tutte noi lo fissammo e gracchiammo un ‘eh?’ all’unisono. Quel tipo, fochervo, quel cacchio che è, non la piantava più di parlare incomprensibilmente.
“Sta solo riflettendo su chi è chi tra di voi” ci spiegò Tao. “E prima ha chiesto se siete sempre così”. Ah. E Lay aveva annuito. E noi avevamo fatto la figura delle disagiate.
Perfetto. Almeno sapevano con chi avevano a che fare.
Ci presentammo in fretta... talmente in fretta che sovrapponemmo le nostre parole, con il risultato che venne una cosa tipo... Silsarbrinra. E loro non avevano capito un beneamato broccolo. Ma noi eravamo troppo impegnate a ridere per calcolare le loro richieste di ripeterli. E Suho prese il nostro posto, mentre noi ci contorcevamo sul divano-letto.
"Quindi non capite il cinese" ci fece Luhan sorridendoci, vagamente malizioso. Noi quattro ci scambiammo uno sguardo d'intesa neanche fossimo la stessa persona, rendendolo chiarissimo per noi e indecifrabile per  i ragassuoli che ci osservavano.
"Esatto" risposi. "Non capiamo un'acca" ripresi. Poi sogghignai e le altre mi imitarono.
"Tuttavia, voglio proprio vedere quanto di queste prossime frasi tu riuscirai a capire, mio caro cerbiattino" lo canzonò Seir, iniziando una bella discussione in italiano.
"Penso che a confronto siamo più cinesi noi che italiani voi. Loro dieci sono qui da circa un mese e non sanno neanche salutarci correttamente, a momenti" continuò Aura, accarezzandosi il mento pensierosa.
"Per cui non mi sembrate nelle condizioni si prenderci in giro" concluse Silvia sorridendo beffarda in direzione di Yifan, che aveva elegantemente sollevato il sopracciglio sinistro.
Sentivo l'atmosfera della stanza che mi parlava. E diceva: WTF.
Iniziammo a ridere, rassicurandoli farfugliando e sovrapponendoci che non avevamo detto loro nulla di male. Anche se non credo ci abbiano preso troppo sul serio.
Passammo a chiacchierare di cose varie, e i dieci ragazzi si divertirono un mondo ad elencare le innumerevoli figure di deretano che avevamo fatto in quei trenta giorni. Tipo quelle della telecamera 'nascosta'. O il fungo. O le mie sclerate epiche.
"Zitto, procione" sibilai. Il maknae ammiccò verso di me.
"Intanto sono un bel procione" puntualizzò con un ghigno. Io sbuffai, trucidandolo con le pupille, mentre le altre tre ridacchiavano.
"Concediglielo Sabrina" mi disse Silvia, patpattandomi la spalla scavalcando Sara che aveva preso a giocare con la manica della mia felpa. Era entrata in modalità 'Yixing'.
“E va bene. Ma resta fastidioso come una zanzara nel fianco” obbiettai io, facendo fare ‘swishhh’ ai miei capelli e schiaffeggiando la sweet maknae, che mi tirò uno scappellotto, offesa. In tutto questo, i due cinesi non più exosi se la stavano ridendo della grossa.
“Perché ‘Procione’?” ci chiese Luhan, che venne puntualmente ignorato da noi quattro.
“AH MA ALLORA LO SAI L’INGLESE” sproloquiammo tutte e quattro in coro indicandolo. Il cerbiatto spalancò gli occhi sorpreso dalla nostra reazione.
“Ehm... sì...?” boccheggiò.
“Ma che... BRUTTO BROCCOLO!” ululai con tutto il fiato che avevo nei polmoni. L’altro continuò a guardarmi preoccupato mentre diventavo verde broccolo, viola prugna e poi di altri colori.
“Era palese che ci stesse pendendo per il culo prima, dai...” disse Silvia con aria da diplomatica, facendo un gesto elegante con la mano.
“Deretano, Silvia” la corresse Ayu, annuendo. “È un oppa cattivo” continuò poi, mettendo il broncio. Poi si fermò a riflettere. “Forse dovrei dire ‘gege’...? Mah! Comunque sei cattivo” concluse, annuendo decisa e facendogli la linguaccia.
Poi si rimisero a ridere, sia lei che Lulù.
Diciamo che il pomeriggio andò avanti così, fino a che...
“OHSEHUNKRISUSINSEGNAMIAVOLARE CHEORANEHOBISOGNO!” esclamò Aura guardando l’orologio e saltando in piedi sul divano letto per... lo spavento...?
“Che cavolo...?” le chiese Seir, mentre la acciuffava per la maglietta e la rimetteva seduta.
“Io dovevo andare a danza! Devo correre, teletrasportarmi, volatilizzarmi, SPARIRE!” esclamò, spalancandole le braccia per poi schiaffarsi le mani in volto.
“Ehm... prendi il bus dopo, no?” suggerii io.
“Giusto! Però devo partire subito!” rispose, osservando i ragazzi presenti e proiettati sul desktop.
“Vai pure. Dance is in my style” disse Kris, manco le stesse dando la benedizione. Luhan la salutò agitando la mano e sorridendole.
“A questo punto vado anche io, prendiamo lo stesso bus” si aggiunse Silvia.
“Ma sì, andiamo tutte, altrimenti fa troppo buio” confermò Seir.
Tutti annuirono e noi, in fretta e furia, facemmo armi e bagagli, salutammo e ce ne andammo. E sia io che Sara inciampammo nello zerbino e finimmo addosso alla porta dell’ascensore. Che si aprì il secondo dopo facendoci ruzzolare.
Perché dobbiamo farci riconoscere sempre.


...Il giorno seguente


“Tu ci hai capito qualcosa?”
“No.”
“Perfetto. Nemmeno io”.
Io e Sara ci mettemmo a ridere nascoste dal quaderno di fisica mente guardavamo per la prima volta un nuovo esercizio.
Davanti al mio naso, nella mia borsa, il mio cellulare vibrò. Stando attenta a non farmi vedere, lo osservai. Mi era arrivato un messaggio da Line. Lo aprii e lessi in una chat che non riconoscevo, il testo in inglese.

“*Baekhyun ha creato il gruppo*
- Ciao, ragazze :D Ho creato il gruppo così potete parlare comodamente con tutti e dodici. Richiesta di Luhan hyung e Yifan hyung :* - “

Ci rimasi lì secca. Tanto che il telefono scivolò dalla presa ormai debole delle mie dita per sfracellarsi per terra. Questo attirò l’attenzione della nostra insegnante.
Fortunatamente intervenne Sara, che si chinò in fretta a raccogliermelo, per poi riemergere e rivolgersi alla nostra insegnate con un sorriso.
“Mi scusi prof, mi è caduto il temperamatite!” sorrise innocentemente, mostrando alla donna il suddetto aggeggio che aveva recuperato prima di inabissarsi. Non appena la prof di fisica ci ebbe ridato le spalle, la sweet maknae mi restituì il cellulare, appoggiandomelo sulle gambe.
“Che cavolo è successo?” mi chiese.
“Guarda Line”.
Per poco non volò anche il suo cellulare.
“Unnie”
“Cosa?”
“Posso tirare loro un cuscino?”
“Tutti quelli che vuoi Ayu. Anche l’intera fabbrica”.
 

Angolino nascosto nell'ombra:

Sì, ci sono.
Allora. Ve lo avrei detto che sarebbero comparsi anche Yifan e Luhan. Tra parentesi, Kris ha avuto i capeli versione prugna più avanti, ma concedetemelo. Lo dovevo a uno sclero che abbiamo avuto io e Silvia.
Poi sì, ci sono altre citazioni tipo 'nella mia testa c'è dentro un Zitronen'. Non fatevi domande a riguardo ahahahah
Bene. Spero di avervi detto tutto. Scusatemi se i capitoli successiuvi perderanno demenzialità e ilarità, ma sto avendo un calo di ispirazione. Mi dispiace. 
XOXO :*
 

Aura_

  
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