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Autore: DungeonBlood    30/11/2015    0 recensioni
Walkiria è una ragazzina come altre, che per colpa della sua diversità farà una fine tragica.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Walkiria. Una ragazza rumena di soli 15 anni, proveniva da una ricca famiglia rumena, forse la sua famiglia era conosciuta in tutto il Paese. Colta e educata, era stata cacciata da sua madre, non per gelosia, non perché ha fatto sesso con un ragazzo, ma... perché in confronto alle sue coetanee era diversa... Lei viveva una vita di una normale adolescente, ma qualcosa in lei la distingueva, una cosa che la madre non poteva assolutamente accettare:lei amava le ragazze, in particolare una: Florence. Florence era una ragazzaccia di strada, rubava e pestava la gente pur di portare qualcosa a casa. Amava il suo atteggiamento, amava vedere la gente soffrire, amava sentirsi superiore, ma a questo Walkiria non se ne importava più di tanto, l'unica cosa che le faceva soffrire è che Florence era omofoba: paura dell'uguale. Avrebbe donato la vita pur di avere in cambio il suo cuore, non desiderava altro che amarla, non aveva niente di perverso nei suoi riguardi. La amava e basta. Quando andava a scuola, Walkiria la guardava tutti i giorni, non si frequentava con nessuno e NON poteva confidarsi con nessuno, tranne con la sua amata altalena che si trova nel cortile della scuola. Aveva paura di essere giudicata, aveva paura di morire, l'altalena era l'unica cosa che la consolava e che grazie a lei, poteva vedere Florence. Per Walkiria, questo amore non era passeggero, durò per più di un anno. Soffriva e quando sentiva dire spesso da Florence:-Omosessuali di merda, dovrebbero bruciare vivi-, il mondo le crollava addosso. Passano giorni e la giovane quindicenne, non stava incominciando più a studiare, aveva solo un pensiero fisso, Florence era la sua ossessione. Arrivò il giorno di San Valentino, tutti sono felici e innamorati, tranne per Walkiria, lei era solo innamorata e infelice. Voleva liberarsi del suo demone nero che le mangiava l'anima, così prese carta e penna e le scrisse una lettera d'amore tutto in forma anonima. Sapeva dove abita, e di nascosto lasciò la sua lettera sotto la porta di casa. Il suo dolore però non era sparito, voleva liberarsi, voleva correre da Florence e darle un lungo bacio sulle sue morbide labbra, morderla, prenderla per mano e sparire da tutto e da tutti. Walkiria così decide una volta per tutte di confessare la sua "diversità", ne parlò inizialmente con sua nonna Morena, che l'ascoltava e la consolava sempre e comprendeva i suoi difetti, la difendeva da tutto, sempre. La nonna, dispiaciuta dal suo problema, annuì silenziosamente e cercò di non guardarle negli occhi, sembrava delusa, ma non lo dimostrò, si dimostrò indifferente. Si era un po' liberata, ma non le bastava. Amava sua madre e non voleva ferirla, deluderla, ma sapeva che non poteva continuare così. La sua confessione con sua madre fu diretta e per lei è come se fosse stato un colpo di fulmine a cielo aperto, avrebbe preferito che sua figlia non fosse più vergine, che l'avessero cacciata dalla scuola, preferiva tutto eccetto questo. Delusa la cacciò di casa. Valkiria era diventata ormai una vagabonda, non aveva tetto, ne cibo, ne acqua, non aveva più niente. Andava a scuola, ma rimaneva nell'atrio perché non avendo più soldi per lo studio, non se lo poteva permetterselo più. Le ragazze povere dovevano stare nell'atrio a studiare il minimo indispensabile. E lei già aveva imparato tutto quel minimo indispensabile. Andava a scuola solo per Florence. Florence, le arrivò voce, che Walkiria era lesbica e innamorata di lei. Schifata, decise di farla fuori. Florence, per un paio di giorni, la invitò spesso a uscire con lei e a insegnarle come rubare alle persone per poter sopravvivere. Walkiria si sentiva al settimo cielo, fino a quando non lo raggiunse veramente... Florence e il suo ghetto di ragazzacci di strada, rapirono, durante la notte Walkiria. Era agitata e non capiva cosa stesse succedendo. Immaginava come una principessa che un cavaliere la salvasse, nel suo caso Florence. La legarono mani e piedi e anche la bocca. Fu una scena molto toccante la sua: i ragazzi che erano molto più forti di lei, le spaccarono gambe e braccia, soffriva, una tizia con un rasoio, le rasò i capelli e le graffiò il volto, il sangue dei graffi profondi causati dal rasoio e dalle unghie dei ragazzi, schizzava da tutte le parti. Era ricoperta di sangue, ma aveva ancora l'energia, cercava di liberarsi con tutto il dolore, ma non ci riusciva, i ragazzi erano troppo forti. Arrivò Florence con ago e filo tra le mani: con la massima forza dei ragazzi, le bloccarono la testa, Florence iniziò la sua "operazione". Le cucì gli occhi, i suoi grandi occhi neri pieni di vita, non vedeva nulla ormai, capì però che tutto questo era organizzato dalla sua amata Florence. Florence prima di gettarla nel fuoco che aveva acceso un suo amico, diede il suo primo e ultimo bacio a Walkiria.Capiva che stava morendo, lo sentiva dalla legna e il fuoco scoppiettante bruciare. Lo sentiva dal calore che si diffuse in tutto il suo corpo, dal suo odore della pelle che stava bruciando. Sentiva che stava bruciando e insieme a lei la sua lettera d'amore dedicato a Florence. In qualche modo era felice, perché grazie alla sua morte, nonostante prematura, si era liberata dal male che la soffocava giorno e notte. Walkiria era libera.
   
 
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