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Autore: Cinziart_96    01/12/2015    1 recensioni
Immaginate.
Immaginate di poter cambiare l'Universo. Di Tempo, Spazio e Materia avrete bisogno.
Immaginate che questi tre poteri fossero nelle vostre mani. Scorressero nella vostra mente.
Immaginate cosa potreste cambiare in meglio... tutto.
Però non tutti sono di buon cuore come voi, no.
C'è chi vuole rifare tutto a sua immagine.
C'è chi vuole il potere sopra ogni altra cosa.
C'è chi, non riuscendo a controllare i tre poteri, perde se stesso.
Ma immaginate qualcosa di ancora peggiore. Creare un intero Universo solo per porgli fine.
* * *
--->Seguito della FF: "Dottore, abbiamo un problema."
NON è strettamente necessario averla letta per la comprensione dell'attuale storia.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 10, Nuovo personaggio, TARDIS
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...EHILA’ GENTE! :D *voce forzatamente allegra e senza pensieri*
Come state? Sappiamo di essere in ritardo… molto in ritardo. Ma non è solo colpa nostra.
Avevamo affidato al Dottore il compito di pubblicare ma lui, tra i moltissimi viaggi che fa in giro per la Terra, l’Universo e tutto quanto, si è dimenticato-
Ma questo non è nemmeno il problema peggiore. Il problema peggiore sta nel fatto che è venuto a dircelo solo qualche giorno fa. -_-
Era impegnato, ha detto.
Saranno passati almeno almeno… due mesi e mezzo. Vi ricordate cosa sta succedendo, vero? O_O
Avete presente le Essenze, tre ragazze da ricovero, un Signore del Tempo che non sa come fare per tenerle a bada… quelle robe lì.
Sono convinta che vi è tornato in mente tuuuutto! E allora, buona lettura! :)
 
 
-Night in white-
 
Tutti hanno bisogno di dormire, chi più, chi meno, ma tutti ne abbiamo bisogno.
Lara era una di quelle ragazze che dormiva parecchio e diventava intrattabile se non le erano concesse almeno le canoniche ore di sonno che il corpo pretendeva. Semplicemente o si rannicchiava in un angolo senza farsi avvicinare da nessuno o si inventava le scuse più assurde per farti arrabbiare. Non lo faceva apposta e quando finalmente si calmava, non faceva altro che scusarsi.
Scusarsi per cose che vagamente si ricordava di aver detto o fatto.
 
-Va bene, allora!- esclamò Iris, alzando le braccia al cielo. -Fai come vuoi!-
-Già, infatti. Ci sto provando.- rispose Lara, scocciata. -Se solo voi la smetteste di darmi fastidio.- urlò alla porta chiusa.
Questa si riaprì un secondo dopo, lasciando scorgere il volto della ragazza, più che mai arrabbiata. -Non osare. Sei tu che non fai altro che dar fastidio! Io e Alex cercavamo solo di fare...-
Ma Lara si premette le mani sulle orecchie e volutamente si perse il finale della frase.
-...Oh, arrangiati! Non me ne importa!-
-Bene!-
-Bene!-
La porta si richiuse di nuovo, sbattendo questa volta, e Lara rimase sola, rannicchiata sul letto. Una parte di lei avrebbe desiderato che Iris fosse rimasta con lei o anche Alexandra, che aveva incontrato poco prima. L'altra era un miscuglio di rabbia, frustrazione, paura e stanchezza.
Perché non riusciva a dormire? Era da almeno una settimana che dormiva poco e male, ma la scorsa notte non aveva proprio chiuso occhio. Non ci riusciva. Anche adesso, nella sua camera del Tardis, stava crollando dal sonno, ma qualcosa la teneva sveglia. Sapeva cos'era, ma preferiva non pensarci.
Alto, nero e cattivo.
Le immagini di quell'uomo riaffollarono la sua mente con prepotenza.
Scosse la testa, chiudendo gli occhi con forza. Perché non riusciva a controllarsi? Sembrava che la sua soglia di sopportazione per qualsiasi cosa si fosse abbassata di molto sotto lo zero. 
Due leggeri colpi alla porta la fecero sussultare, spaventandola.
-Lasciami in pace!- urlò mentre si strofinava gli occhi per il bruciore.
-Lara...- disse il Dottore aprendo piano la porta. -Lara... ti va un bicchiere di latte?- chiese dolcemente nonostante il tono della ragazza.
-No! Vai via!- ribatté lei stringendosi le braccia intorno al corpo. -Lasciami sola.-
Lui sospirò, entrando cautamente nella camera. -No, che non ti lascio.- disse appoggiando il bicchiere alto e sottile sul comodino.
-Vai via... Non voglio nessuno!-
-Io invece credo proprio il contrario.- aggiunse lui sedendosi sul letto, senza mai togliere gli occhi dalla figura accucciata della ragazza.
Tremava e il Dottore ne capiva perfettamente il motivo. Se fosse rimasta da sola non avrebbe ferito nessuno con le sue parole stanche e arrabbiate.
-Lara... lascia che ti aiuti.- riprovò ancora con un tono gentile.
-No...-
Lui le appoggiò una mano sul braccio, facendola sussultare per il gesto che non vide, dato che teneva ancora il viso sulle braccia. Tuttavia non rifiutò quel contatto e questo era sicuramente un buon segno. Poteva osare qualcosa di più, nonostante le sue parole ostili. Il Signore del Tempo si sedette un po' più vicino alla ragazza, iniziando ad accarezzarle la schiena per avvicinarla a sé, in una posizione più comoda. A poco a poco le spalle si rilassarono completamente e lei emise un sospiro sollevato.
-Dottore...- mormorò debolmente appoggiandosi a lui con la schiena.
-Lara... sono qua. Non vado via.- rispose prendendola piano per le spalle.
-Dottore... perché non riesco...- iniziò lei con una voce triste, preoccupata. -... non riesco a dormire...-
Il Signore del Tempo non rispose, abbracciandola forte. Non sarebbe stato lui a ricordarle che qualcosa di pericoloso stava minacciando di divorare la Terra.
-Scusa.- disse lei aprendo gli occhi.
-Per cosa?-
-Per prima. Non... volevo parlarti così. E nemmeno ad Alex e Iris. Mi dispiace.- disse d'un fiato la ragazza, appoggiando la testa sul petto dell'uomo, all'altezza dei cuori.
-Non preoccuparti. Basta che ora vada tutto bene.- rispose il Dottore con un leggero sorriso.
-Ma... non va tutto bene.- ribatté lei leggermente arrabbiata. -Sono stanchissima, ma non riesco a dormire. Mi fa male la testa e mi bruciano gli occhi. Non è sufficiente per prendere sonno?-
-Ssh... non parlare.- disse piano il Signore del Tempo, cullando la ragazza dolcemente. -Chiudi gli occhi e non pensare a niente...-
-Dottore...-
-Ssh...-
-Ma non funziona! Ci ho già provato.- mormorò lei. -L'unica cosa che potrebbe funzionare è una botta in testa.-
Il Dottore sorrise leggermente allungando un braccio per prendere il bicchiere di latte e miele, ora tiepido.
-Prova a bere questo e, se non funziona, ricorreremo a mezzi più radicali. Va bene?-
Lara annuì e sorseggiò lentamente il liquido bianco e dolce. Quando ebbe finito fu il Dottore a riappoggiarlo sul comodino mentre la ragazza si abbandonava sfinita tra le sue braccia. Ricominciò a cullarla piano, dondolando da destra a sinistra con regolarità. Lei chiuse gli occhi, respirando tranquilla. Sbadigliò un paio di volte e per altrettante si strofinò gli occhi assonati, facendo inevitabilmente sorridere il Signore del Tempo mentre si appoggiava a lui come una bambina tra le braccia del padre.
-Grazie...- mormorò prima di addormentarsi.
Il Dottore arricciò le labbra in un debole sorriso, abbracciandola un po' più forte.
Lui c'era. E ci sarebbe sempre stato per loro.
Ciò che stava succedendo era qualcosa di così grosso che sfuggiva persino al suo controllo, ma insieme, sarebbero riusciti a fare ogni cosa.
Pian piano il Dottore riadagiò Lara sul suo letto, coprendola con le coperte. L'unica protesta che ricevette fu un debole mugolio, ma appena la ragazza si fu sistemata sul materasso, ritornò a respirare tranquillamente, come se tutti i problemi fossero improvvisamente scomparsi.
-Sogni d'oro, Lara.- mormorò piano il Signore del Tempo mentre appoggiava una mano sul bicchiere in vetro per portarlo via. Per un breve istante ebbe una stretta al cuore pensando alla fiala di tranquillante che aveva versato nel bicchiere della ragazza, per aiutarla a dormire. Forse non era stata una buona idea farlo, forse sì, ma stava male e l'unico modo per curarla era riuscire a farle prendere sonno.
Con un'ultima occhiata a Lara, il Dottore spense la luce della camera, immergendola nel buio.




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La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per nostro puro diletto.
  
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