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Autore: En Sev En    01/12/2015    1 recensioni
Tutto è compiuto. Il comandante Viola Shepard giace ai piedi delle rovine della Cittadella mentre il male che opprimeva la galassia sembra essere stato sconfitto. Ma l'oscurità la avvolge fin da Mindoir, passando per Akuze o con i razziatori e non sarà facile per lei rompere definitivamente questa minaccia. Eppure potrebbe bastare una piccola cosa di cui lei è ancora all'oscuro... presto Liara, il comandante è ancora in pericolo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Comandante Shepard Donna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ormai era tempo di incontrare tutti: i suoi compagni, i suoi amici, lei infine. Erano stati undici lunghi mesi ma onestamente i più importanti della sua vita. Non era forse completamente guarita dentro ma la sua maturazione era evidente a chiunque l'avesse vista. Chi aveva conosciuto il vecchio comandante Shepard avrebbe di sicuro capito che davanti c'era una persona nuova. Fisicamente invece era ormai pronta o quasi, solo qualche fastidio ad una spalla.
Il piano di visite preparato "dall'ammiraglio" Karin Chakwas era pronto. Perché ogni volta che c'era un evento che potesse potenzialmente nuocere alla salute della sua protetta, diveniva autoritaria e cattiva. Tutta la sua esperienza in ambienti militari veniva alla luce e nessun avrebbe mai dubitato che lei fosse il più alto ufficiale in carica. Non avrebbe più permesso che sua figlia potesse stare male.
Il primo della lista era James Vega. Ma Shepard riuscì facilmente ad ottenere una piccola variazione per quel giorno. Ed aveva in mente un atroce scherzo per il suo ufficiale
Quando Vega si presentò con la sua ampia muscolatura alla minuscola porta della sua camera, lei era ancora sotto le coperte.

“Holà Lola” le disse con un certo imbarazzo per iniziare il discorso.
“Sei sveglia? La dottoressa dice che finalmente possiamo salutarti e noi pensavamo che...” stava ancora cercando le parole per costruire un discorso non banale mentre il comandante iniziò ad alzarsi dal letto per mettersi seduta con la schiena posta ben di fronte al soldato. Con un gesto meditato e lento si sfilò la leggera canottierina che indossava rimanendo solo in mutandine e con la schiena completamente denudata.
“James vieni qui.”
Silenzio.
“James..... Jaaaammmeeeeessss” pronunciò ancora con tono suadente e sottile. Il soldato restava fermo e rigido. In quel momento avrebbe preferito affrontare trecento bruti a mani nude piuttosto che trovarsi in quella situazione. Chi era quel mostro che aveva davanti?
“Si...Shepard? “
Mentre lei ruotava lentamente la testa di quel che bastava per averla di profilo alla vista del militare:
“James ho qualche problema con la spalla, non mi aiuteresti ad indossare il mio reggiseno?" mentre dalla sua mano penzolava il capo di biancheria intima che aveva fatto prendere a Miranda, sua complice. Era un vecchio tipo con aggancio meccanico dietro la schiena rispetto a quelli moderni con campi gravitazionali attrattivi, ma con le informazioni di Kasumi sapeva che Miranda avrebbe potuto procuraglielo.
Altro che mostro, era...bellissima! E per la prima volta da tanto tempo aveva sciolto i suoi capelli.

Vega rimaneva fermo ed impalato sul posto come ipnotizzato. Ma il sangue nel suo corpo rischiava di fargli esplodere tutte le vene per quanto correva forte in quel momento. Finalmente decise di muovere qualche passo “Ecco...comandante …veng...arrivo” ma non fece in tempo a finire la frase che inciampò cadendo ai piedi del letto.
“Mi scusi...ecco..ho un po' di...labirintite...” farfugliò l'uomo.
“Se vuoi chiamo la Chakwas ad aiutarci. O Miranda, è bravissima in queste cose”
“NO, no, non c'è bisogno arrivo”. L'uomo riuscì finalmente a coprire quell'interminabile metro e mezzo che lo separava da Shepard ed afferrò un capo dell'indumento con una mano e l'altro capo con il gancio con l'altra mano. Shepard dal canto suo posizionò nella giusta “sede” le coppe anteriori. Mentre Vega aveva la fronte sudata ormai vicina alle spalle di lei, Shepard roteò la testa in avanti facendo in modo che i suoi capelli potessero scivolare lungo il viso dell'uomo ed oltre la sua spalla lasciando il suo collo in bella vista.
In quel momento Vega stimava in circa quattro tonnellate il peso dell'indumento e dopo circa quattro minuti ancora non era riuscito nell'impresa per quanto fosse visibilmente imbarazzato. Aveva cambiato più colori lui in quei pochi minuti che un Hanar in pericolo di vita.

“Allora James, adesso sono riuscita a farti arrossire?”
Nessuna reazione. Vega non aveva sentito. Non era riuscito a sentirla. E quindi non aveva capito quello che questa frase gli avrebbe finalmente svelato.
L'atroce scherzo di Shepard era ormai compiuto ma lei sapeva bene che non aveva mai corso realmente alcun rischio in quella situazione. Vega non avrebbe mai fatto nulla né tentato di toccarla. Neanche se glielo avesse chiesto lei. Kasumi aveva visto giusto – diabolica giapponese - ma anche Viola lo aveva già capito da sola.
“Signor Vega se non riesce ad agganciare un oggetto così semplice come fa con le sue pistole al corso N7?" Steve Cortez era lì sull'uscio della porta. Era lui la variazione che Shepard aveva chiesto a Karin, li voleva insieme lì davanti a lei.
“Pendejo, taci, ci sono quasi”.
“Lascia fare a me James, forse tu sei più abituato a levarle certe cose piuttosto che a metterle” gli disse Shepard cercando di ripristinare in parte l'orgoglio del marine. Nel tempo di finire questa ambigua frase aveva già allacciato il capo e si preparava a completare la sua vestizione velocemente dopo essersi nuovamente legati i capelli nell'usuale coda. Mentre Cortez derise il compagno fin quando il comandante non si ripresentò davanti a loro. Cortez sapeva dello scherzo, Shepard lo aveva avvertito. Se non avesse avuto paura di sminuire la sua autorità presso l'equipaggio avrebbe voluto addirittura riprendere la scena e mandarla sulla Normandy 24 ore su 24.

“Allora ragazzi come va? Vi sono mancata? Tra poco ricominciamo le missioni spero vi siate riposati.”
“Comandante eravamo tutti in pensiero per lei. Tutto l'equipaggio era pronto a venire qui per aiutarla come possibile. Noi per primi.”
Il discorso prese una piega normale e tranquilla. Vega aveva portato una scatola di cioccolatini, non un regalo così originale ma Shepard era da più di undici mesi che non ne riassaporava il dolce sapore e ne era contenta. In realtà era un tentativo di farsi perdonare il fatto che, durante la sua assenza, Vega aveva tentato di corrompere Kasumi al fine di farle rubare la testa mutante prelevata dallo studio del dottor Bryson per farsela dare. Ovviamente fallendo.
“Signori ho intenzione di riprendere l'antica tradizione della Marina di punire gli indisciplinati con un giro di chiglia. Ma nel suo caso Tenente Vega c'è alto tradimento e la pena capitale” disse con tono serioso.
“Certo, se qualcuno che tenesse a lei veramente mi supplicasse di concedere la grazia, potrei prendere in considerazione il perdono....” mentre li squadrava con i suoi occhi azzurri.
I due marine non parlarono ed abbassarono la testa contemporaneamente.
“Pensavo che voi due aveste un legame speciale nella vostra vita. O mi sto sbagliando?”
No non si sbagliava, ma se per Cortez quella situazione non era problematica così non era per Vega la cui indole non era ancora chiara e manifesta. O meglio lui ne era terrorizzato dal mostrarlo pubblicamente.
“Che problema c'è ad essere felici? Che problema avete nel sentirvi bene con la persona che vi sta vicino e vi ama? La sofferenza non chiede il permesso per entrare nelle nostre vite, perchè dobbiamo dunque esitare davanti alla felicità quando l'abbiamo semplicemente di fianco a noi? Eppure questi tempi difficili vissuti insieme vi avrebbero dovuto insegnare qualcosa.”
Come al solito il discorso non era molto originale ma come sempre era in grado di entrare nei cuori di chi lo ascoltava in maniera diretta e convincente. E i due sorrisero mentre si tenevano per mano.
Niente più segreti: vedendo Cortez e Vega anche lei aveva deciso. Liara avrebbe dovuto sapere tutto, avrebbe dovuto conoscere anche la parte peggiore di lei. Non sarebbe stato possibile avere una relazione seria senza che lei si fosse aperta completamente alla compagna. A qualsiasi costo.
L'asari doveva vedere e sentire l'oscurità che aveva avvolto il suo io, ma anche le luci che la stavano dissipando.
Liara non era un oggetto da controllare così come avevano fatto i razziatori con loro.
La giornata volgeva al termine ma era stata positiva. Pur parlando di argomenti generici c'era il rischio che potesse presentarsi un collasso emozionale e una ricaduta. La Chakwas stava monitorando ossessivamente i diagrammi della paziente, ma ormai non era più necessario. Il comandante era di nuovo in sè.

La mattina del giorno dopo era già in piedi quando sentì improvvisamente un rumore confuso provenire dal corridoio, come di un qualcosa in corsa. Non ebbe il tempo nemmeno di alzare un braccio che si ritrovò distesa sul letto con un varren addosso che le aveva già disgustosamente leccato tutto il viso.
“Tesoruccio biotico della mamma ti ricordi della zietta bella? Ma che bravo"
Era il turno di Jack con il suo varren biotico. “Ehi Shep , hai visto come ti fa le feste?”
“Jack ti trovo bene.” In realtà era sempre vestita malissimo, o meglio svestita malissimo con più tatuaggi che vestiti addosso. E poi quei ridicoli capelli...
“Allora comandate hai finito di battere la fiacca? E' ora di un po' d'azione”
“Sono sempre pronta ad uccidere ciò che c'è di malvagio nell'universo. Come va alla Grissom, Rodriguez se la cava?"
“Ma come fai a vivere in questo posto di mer...meravigliosa austerità. Comunque sì tutto bene anche se ha più potere biotico il mio cucciolo che quella incapace piscia-a-letto”
La solita cara vecchia Jack. Ma a dispetto della sua durezza esteriore anche lei era stata lì undici mesi in attesa, Shepard era stata la sua luce interiore in mezzo all'oscurità ed i suoi allievi all'accademia avevano trasformato la luce in un sole. Ma senza Shepard non avrebbe fatto una bella fine.
“Ma ti permettono di tenerlo lì in accademia? Di solito è permesso un gattino o un pesciolino e non mi sembra che il tuo rientri nella categoria.”
“Che ci provi la Sanders se ha coraggio. E poi è buonino buonino il mio cucciolino cucciolotto della mamma. Anche se ha il vizio di far volare i cuochi con le padelle da dopo la nostra visita a casa tua, chissà perchè”
“Ma almeno gli hai dato un nome?” sorvolò Shepard
“Un nome? E perchè? Boh, io lo chiamo varren tanto lui viene sempre. Meglio che ti eserciti tu a trovare nomi invece, tanto tra poco...”
Cosa significava quella frase? Cosa aveva voluto dire?

“Diamine senti che puzza, pensavo fosse il varren invece sei tu Jack” Miranda era apparsa sulla porta della stanza probabilmente reduce da una corsa o da un allenamento visto i pantaloncini attillati ed una maglia completamente bagnata che a stento conteneva la sua esuberanza fisica. Se vi fossero stati presenti degli uomini sarebbero svenuti tutti, uno ad uno. Certi vizi in fondo resistevano ancora. Tuttavia non poteva Viola fare a meno di notare che quei dannati capelli erano sempre vaporosi e voluminosi anche in quelle condizioni. Che invidia!
“La cagna di Cerberus si fa viva alla fine, guardati come sei sudata, sei tu che puzzi di carogna con quei vestiti.” Ci risiamo, avevano iniziato un'altra round anche se a terra.
“Pensavo fosse il criceto di Shepard quello che hai in testa invece sono proprio i tuoi capelli. Ti posso consigliare un bravo esperto, E se vuoi ti posso anche regalare della vernice, almeno potrai dipingerti un bel vestito addosso invece che utilizzare tatuaggi”
“Cheerleader, vedi di tapparti quella fogna o sarò io a disegnarti un occhio nero su quel tuo bel faccino modificato.”
La cattiveria delle donne è davvero incredibile. Ma Shepard sapeva che quella era tutta una scena. Durante la sua degenza si erano incontrate tante volte lì vicino alla struttura ed il sentimento di riconoscenza che provavano entrambe per Shepard aveva finito per avvicinarle. In più Jack aveva conosciuto Oriana e lei aveva addolcito il risentimento di Jack verso la sorella. O meglio verso la sua appartenenza a Cerberus. Non si può dire che fossero diventate amiche, ma adesso almeno si stimavano. Le loro mani d'altronde non presentavano la tipica aura blu di quando stavano per scatenare l'inferno. Si stavano solo divertendo, come al solito.
“Io vado a cambiarmi Shepard a meno che tu non creda che la biotica psicotica possa piazzare una bomba atomica vicino alla struttura" concluse Miranda con un sorriso beffardo.
“VAF... vai a rinfrescarti finché puoi farlo con le tue gambe str... strana donna”. Shepard avrebbe potuto stare lì ad osservarle per ore. Anzi avrebbe voluto chiamare Jeff e farsi portare i popcorn per osservare in relax la commedia. Ma Jack all'improvviso tirò fuori da un borsello un contenitore decisamente grande. Era quello che utilizzava per inserire i crediti quando utilizzava parolacce all'accademia. Viola non poteva fare a meno di pensare, vedendone le dimensioni, che Joker non aveva esagerato dicendo che forse si sarebbe potuto comprare un incrociatore con i risparmi accumulati.
“A me non serve più Shepard te lo regalo. Credo che da adesso servirà più a te viste le spese che ti aspettano. Intanto ti saluto, ci vediamo all'accademia Shep, sperando che Rodriguez riesca finalmente a fare una barriera decente. Vieni bello, su, su...”
“Aspetta che significa che servirà più a me da adesso? Karin c'è forse qualcuno delle tasse in visita? Ma io ero morta, mica dovevo pagarle le tasse? O no? Ehi Jack, Jaaack!”
Forse era il caso di ripensare alle parole di Barla Von su alla cittadella. E chiamarlo.

La serata passò tranquillamente o quasi. Ma la buonanotte della Chakwas prima di dormire la rendeva sempre felice.

Un nuovo giorno ed una nuova visita. Li sentì arrivare con passi ansiosi, e li vide apparire lì di fronte:
“Contrammiraglio-ambasciatrice Tali Zorah Vas Normandy e consigliere d'emergenza Garrus Vakarian, vedo con piacere che state ancora insieme dopo tutto questo tempo.”
“Nah – rispose Garrus- è solo una questione di destro-amino-acidi." Shepard era sicura di aver visto un'espressione rabbiosa nella faccia della Quarian che nel frattempo si era voltata verso di lui, pur sotto quella maschera.
“Allora, Shepard, come stai? Avrei voluto in questo periodo stare qui con te e vedere “Flotta e flottiglia” e tanti altri olo-film ma la Chakwas mi ha sempre impedito di entrare a causa delle tue condizioni.”
“Purtroppo qui non vi sono dispositivi adatti a gustarsi lo spettacolo, Tali, mi spiace, ma mi sarebbe piaciuto farlo insieme a te” le rispose Shepard mentre mentalmente si premurava di annotare che avrebbe dovuto fare presto un enorme regalo a Karin per lo scampato pericolo. Ma dopo i saluti e convenevoli di rito il discorso dovette cadere su argomenti seri, in questo caso c'erano questioni rilevanti ed inevitabili da affrontare e Tali e Garrus erano stati con lei fin dall'inizio.
“Tali come va su Rannoch?“ Secca e diretta.
“Ecco Shepard, purtroppo l'esplosione del portale che hai provocato ha avuto come effetto la disattivazione della maggior parte dei Geth. Probabilmente la causa è stata la presenza dei potenziamento dei razziatori a quanto abbiamo capito. Il sacrificio di Legion è stato inutile purtroppo, anzi è stato peggio. Se non l'avesse fatto, se non avesse diffuso la sua matrice a tutti i Geth, ora sarebbero tutti vivi. Anche lui."
Le servì una piccola pausa prima di riprendere
“Adesso non esiste neanche più il consenso Geth per quanto sono esigui di numero i sopravvissuti, sono diventati poco più che giocattoli per bambini. Ci vorranno secoli per ricostruire Rannoch. Ci credi? Abbiamo passato tre secoli a cercare un modo per eliminarli e riprenderci Rannoch ed adesso che non ci sono più mi mancano. Non è più la stessa Casa. Lui mi manca, bosh'tet...”

“Oh amica mia, ma ricordati che non mi tirerò indietro quando sarà il momento di aiutarvi. Mi farò sentire presso l'Alleanza e questa volta mi dovranno ascoltare. Me lo devono. TUTTI me lo devono" disse girandosi verso Garrus. Ovviamente non era lui il bersaglio dell'avvertimento, ma il governo turian. Tuttavia si rendeva conto anche che sarebbe stato più facile ottenere aiuto dal primarca Victus che dall'Alleanza. I turian erano tipi strani ma quando c'era in ballo l'onore non si tiravano mai indietro. E tutto il popolo turian le doveva qualcosa.
Ma Shepard era conscia che la disfatta Geth aveva causato anche altro; fu Garrus ad anticiparla:
“e non è tutto. Molti geth si erano installati nelle tute Quarian per aiutarli a ristabilire la situazione ma quando sono stati disattivati si è scatenata un'epidemia generale. Sono morti due milioni di Quarian su Rannoch” il tono era calmo e distaccato come se stesse parlando di un argomento poco interessante. I turian erano avvezzi alla disciplina militare fin da piccoli e quindi la loro società aveva un approccio decisamente meno drammatico alla morte. E Garrus non aveva mai capito quell'atteggiamento di disperazione tipico degli umani o altre specie.
“Scusami Shepard, devo uscire un attimo” disse la quarian con voce tremula. Povera Tali ! Nonostante il suo grado, nonostante le sue esperienze di guerra era sempre una bambina dall'animo semplice. Ed in quel momento così drammatico aveva rivolto un pensiero dispiaciuto ai Geth. Ed a Legion, lei che li avrebbe voluti spazzare via fino a qualche anno prima. Anche lei aveva un cuore d'oro sotto quella tuta ermetica.
“C'è da dire che il resto della flotta quarian vorrebbe disattivare i Geth rimasti piuttosto che provare a ricostruirne altri per ripristinare il consenso. Una scelta saggia anche se difficile. Io lo farei.”

Garrus era sempre Garrus.
Il comandante aveva avuto tanti valorosi soldati al suo servizio, persone eccezionali e molti di questi erano sicuramente lì in attesa di visitarla. Ma con Garrus aveva sempre avuto un feeling speciale. Lo aveva reputato un po' strano la prima volta che l'aveva visto sulla cittadella alla torre del Consiglio ma le aveva sempre ispirato fiducia. Da quel giorno, in ogni battaglia, se l'era sempre trovato fianco a fianco pronto a proteggerle le spalle ad ogni costo così come lei lo avrebbe sempre protetto a sua volta. Lo considerava il suo gemello turian ed il punto di riferimento in battaglia. Abile e deciso. Con qualche problema nell'allungo rispetto alla sua flessibilità...

“Alla fine Garrus il diavolo ci deve ancora aspettare. Forse ho ancora un arcangelo in cielo che mi protegge”.
“Già, con un mantis di precisione in braccio e proiettili corazzati perforanti. Sai, aiuta parecchio."
“Su vecchio mio, non vorrai farmi credere che dovrò attendere quel famoso bar in paradiso per bere qualcosa o non esiste alcool in questo posto?"
Garrus non rispose. Con fare circospetto si guardò attorno dopodiché arretrò di qualche passo silenziosamente verso la porta della stanza e si assicurò che non vi fosse nessuno prima di chiuderla. La Chakwas sapeva che l'altro vizio terribile di Shepard era l'alcool. Durante i loro brindisi sulla nave le aveva visto ingurgitare quantità incredibili di liquori e si era sempre chiesta dove finisse tutto quel liquido visto il corpo agile e snello del comandante. Ma era anche sicura che Garrus avrebbe portato qualcosa da bere. Il Turian era però un militare scaltro e navigato, sempre pronto a prevenire le mosse del nemico con abili strategie diversive. In questo caso aveva fatto in modo che la dottoressa potesse trovare la grande bottiglia che aveva malamente nascosto in un pseudo dono e non la piccola ampolla verdastra di alcool turian sintetizzato che stava giusto estraendo. Ed aveva appena levato il tappo quando la stessa ampolla esplose inondandolo del liquido viscoso contenutovi.
“Come vedi Vakarian non sei furbo come credi" disse la Chakwas che si era affacciata cautamente e silenziosamente dalla porta. Lei era una dottoressa ma aveva più anni di servizio di tutti nella Marina. Ed aveva servito sotto il comando di un uomo eccezionale come Anderson. Non era una sprovveduta e lo aveva appena dimostrato. Intuendo l'inganno di Garrus aveva chiesto a Zaeed di provvedere per lei ed al mercenario non parve vero di poter innescare uno dei suoi dispositivi trappola in quel luogo.

“Ah ah dottoressa, sei stata in gamba” si complimentò l'alieno.
Nel frattempo, mentre si godeva l'inusuale complimento, finì di entrare nella stanza recando però in mano una bottiglia di Brandy Serrice Ice Turian collectors edition! Roba da intenditori.
“E' praticamente passato un altro anno Viola ed è ora di stappare un'altra bottiglia alla nostra salute. Anche perchè forse questa sarà l'ultima occasione per poterlo fare insieme visto che probabilmente ci dovremo separare a causa delle tue faccende.”
Che voleva dire Karin? Mica se ne sarebbe andata su un altro pianeta e comunque lei era assegnata alla sua nave. Anche se ad Hackett avrebbe dovuto comunicare una decisione maturata da poco. Erano tutti diventati melodrammatici in quel periodo, forse anche lei voleva godersi quel momento di gloria ottenuta su Garrus.
Tali era rientrata giusto in tempo per unirsi al brindisi.
“Come va la tua porta di ingresso d'emergenza Tali?" Le chiese Shepard
Ma non ebbe il tempo di rispondere:
“Brindo ad un sereno e radioso futuro per noi e le nostre famiglie" celebrò Karin.
Nella stanza solo due persone formavano una famiglia, pensò Shepard, ovvero Tali e Garrus forse. A meno di non considerare ugualmente anche la loro seppur in senso lato.
A te Karin, alla mia unica famiglia"

 
   
 
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