Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: LadyDenebola    01/12/2015    1 recensioni
"In quel momento sollevò il capo nella loro direzione, e Marina avvertì su di sé uno sguardo scuro e luminoso passarle da parte a parte". I nani di Thorin giungono a Minhiator, piccola città a ovest di Erebor, per liberarla dagli orchi e rafforzare l'amicizia fra i due popoli. Marina è una giovane assetata di avventure e leggende, diversa dall'immagine di donna umana che i nani hanno sempre avuto. Ambientato prima dell'arrivo di Smaug.
I personaggi e le ambientazioni appartengono in buona parte all'incommensurabile genio di Tolkien, io mi limito ad aggiungere il mio tocco (sperando di non fare casini). ^___^
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Balin, Dwalin, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CONFRONTI
 


 
Si era da poco fatto giorno quando i viaggiatori scortati dai nani di Erebor giunsero in corrispondenza di Dale. Erano stati tutti d’accordo sul procedere con calma, almeno nelle prime ore del mattino: i nani erano certi che quei territori erano sicuri come un mese prima, quando i loro ospiti erano arrivati alla Montagna; inoltre, tutti avevano voluto ritardare il momento in cui si sarebbero salutati definitivamente.
La valle di Dale era ancora immersa in una fredda ombra, ma le torri più alte, a guardia della città, erano già baciate e scaldate dal sole. A quella vista, Marina sentì lo stomaco contrarsi dolorosamente, come se non avesse digerito la colazione. Per uno strano scherzo del destino, se avesse sposato Girion sarebbe stata molto vicina più vicina a Thorin.
<< Qui noi ci fermiamo >>annunciò Frerin con un sorriso triste. << È stato un piacere conoscervi e spero di rivedervi presto >>
<< Magari ci chiameranno quando avranno bisogno di un lavoro di manutenzione fatto come si deve >>ridacchiò Dwalin.
<< Oppure per farvi vedere che sappiamo farli meglio di voi >>rise Rio, ma si strinsero vigorosamente la mano, e Frerin benedì il loro viaggio in nome del popolo di Erebor.
Marina prestò poca attenzione a quei convenevoli: erano la prova definitiva che il loro soggiorno nella Montagna Solitaria era terminato. Prima di voltarsi e seguire gli altri lanciò, quasi inconsciamente, un ultimo sguardo a Frerin, così simile nell’aspetto a Thorin. Contrariamente a quanto aveva pensato quando si erano conosciuti, però, ora le sembrava di scorgere con più chiarezza le differenze fra i due. Il sorriso che faceva, nonostante tutto, capolino dietro gli occhi verde smeraldo, l’aspetto più giovane e i modi meno burberi erano solo alcune delle differenze fra i due fratelli. Gli occhi di Thorin non sorridevano così spesso, anzi, il più delle volte Marina vi aveva scorto uno spirito assorto, introverso e, soprattutto, orgoglioso. Ma, quando si rilassava, quello sguardo scuro pareva infuocarsi al pari delle fucine che si trovavano nel cuore di Erebor.
 
Senza i nani ad accompagnarli, il viaggio divenne molto più silenzioso rispetto all’andata, e ora che anche Frerin, Dwalin e Nori erano tornati indietro, i ragazzi parvero perdere ogni voglia o forza per chiacchierare, a meno che non fosse per proporre una sosta. La stanchezza e la nostalgia per la terra appena lasciata li resero taciturni e pensierosi, e in quell’atmosfera Marina avvertì aumentare l’ansia.
Ogni volta che si fermarono a riposare prese l’abitudine a isolarsi, lasciando agli altri il compito di cercare la legna o cucinare. Sapeva, in realtà, che tenersi occupata le avrebbe fatto bene, ma temeva che, rimanendo sola con qualcuno di loro, potesse uscir fuori l’argomento Thorin, soprattutto perché era sicura che Alex avrebbe voluto parlarle prima di arrivare a Minhiator. Più di una volta lo sorprese con la coda dell’occhio in procinto d’aprir bocca, senza però che si decidesse a dire qualcosa.
Quando giunsero in vista di Minhiator, circa sette giorni più tardi, dopo aver incrociato alcuni mercanti che si dirigevano a sud ma, fortunatamente, nessun orco o lupo, Will e Alexander tornarono a sorridere e presero a discutere dei lavori imminenti che li avrebbero accolti. Anche Marina, suo malgrado, provò gioia nel rivedere le mura della città e, in alto, lontano, il palazzo di suo cugino Philip.
L’autunno stava facendo timidamente capolino a Minhiator: gli alberi ai lati della strada cominciavano a tingersi d’oro e marrone, mentre le foglie già cadute scricchiolavano allegramente sotto gli zoccoli dei cavalli. Il giardino del palazzo era già decorato da un tappeto di rosso e oro inframmezzato dagli aghi dei pini, nonostante quel giorno l’aria fosse ancora tiepida.
Philip venne loro incontro mentre entravano nella sala del trono, seguito immediatamente dalla moglie Madeline. I primi minuti trascorsero in caldi saluti e abbracci, e anche Marina si lasciò cullare dalla felicità mentre suo cugino la stringeva, finché non notò le due persone che entrarono subito dopo. Philip aveva appena cominciato a chieder loro del viaggio che Marina si separò da lui per correre incontro ai suoi genitori. Con un misto di ansia e gioia, li abbracciò a turno. La ragazza aveva ripreso molto da entrambi, dai capelli castani all’espressione grave del volto, ma non aveva ereditato la statura del padre né il temperamento irascibile della madre.
Il resto della mattina e il pranzo trascorsero nel resoconto del soggiorno a Erebor, sebbene sia Vermion sia i genitori di Marina avessero tentato, senza successo, di invitarli prima a rinfrescarsi dopo il viaggio. I ragazzi, però, parevano essersi rianimati, e l’idea di un bagno caldo passò in secondo piano davanti alla prospettiva di raccontare tutto quel che era accaduto nelle ultime settimane. I genitori di Marina ascoltarono interessati, non essendo mai stati a Erebor, ma si infuriarono quando Vermion ammise che la ragazza aveva preso parte alla resistenza contro gli orchi.
<< È pur vero che Thror ha apprezzato il suo coraggio e la sua lealtà verso Erebor >>si affrettò ad aggiungere Alex.<< I nani ammirano le donne che sanno combattere >>
<< È stato comunque un gesto avventato e immaturo, e, cosa ancora più grave, niente affatto necessario >>ribatté suo zio guardando furibondo Marina.
<< Annes, i nani spesso giudicano le altre razze in base ai loro metri di giudizio, che sono ben differenti da inostri >>intervenne Philip.<< La destrezza nel lavorare i metalli, il coraggio in guerra… Marina non sarebbe dovuta intervenire per la sua incolumità, ma ha dimostrato che teniamo all’amicizia con la Montagna Solitaria rischiando la sua vita. Non rimproverarla: se la principessa di Erebor avesse difeso Minhiator non l’avresti condannata >>
Annes non replicò, ma dal suo sguardo Marina non aveva dubbi che non condivideva affatto la spiegazione del nipote. Il resto del pranzo trascorse tuttavia più serenamente, e al termine i viaggiatori decisero di andare a riposare. Solo Alex rimase al fianco del fratello per riportare il viaggio al resto dei consiglieri.
Per quanto iniziasse ad avvertire la stanchezza del viaggio, dopo essersi concessa un bagno ristoratore Marina non riuscì a rilassarsi come pretendeva invece il suo corpo. Stesa sul letto a osservare il baldacchino, ripensava all’ultimo mese. Vivide come se le avesse avute davanti agli occhi, rivedeva il suo arrivo a Erebor, l’incontro con Frerin e Dìs, l’Altopiano del Re e, con un brivido, l’immagine dei suoi parenti le ricordò che il momento che aveva a lungo temuto stava per arrivare.
Nel tentativo di dar sfogo all’agitazione, si mise a disfare i bagagli, ma aveva portato così poche cose che nel giro di un’ora aveva già finito. Fu allora che bussarono alla sua porta e un servitore la informò che era attesa nella sala del trono. Quando vi giunse, Marina vi trovò, come si aspettava, i genitori, i cugini e Vermion: nel vederli, ebbe l’impressione che un macigno le piombasse sullo stomaco e avvertì distintamente la sensazione di essere in trappola.
<< Hai riposato? >>le chiese sua madre.
<< Sì >>mentì Marina. Non volle aggiungere altro: a quel punto, tanto valeva iniziare a parlare del matrimonio senza alcun giro di parole.
E, infatti, i suoi genitori la pensavano come lei.
<< Come avrai capito, volevamo discutere con te di questa faccenda del matrimonio >>esordì Annes.<< Devo dire che Vermion ha avuto un’ottima idea nel pensare a Girion, ma vorremmo sapere cosa ne pensi tu >>
Marina si trattenne dal rispondere subito ed esternare quel che pensava davvero, onde evitare la lite: né pensava che rivelare subito i suoi veri sentimenti per Thorin avrebbe compiaciuto la sua famiglia. Avrebbe dovuto procedere con cautela, perciò ponderò bene le parole.
<< Sono sicura che Vermion ha riflettuto con attenzione prima di scegliere Girion, però, francamente, non vedo perché mi si debba organizzare un matrimonio. Raramente la nostra famiglia ha fatto ricorso a matrimoni combinati, e il fatto che io ne sia oggetto non mi lusinga, tutt’altro. Confido che Girion sia un uomo d’onore, ma vorrei essere libera di scegliere con chi e quando sposarmi >>
<< Non ti lusinga ricevere un’offerta come questa? >>interloquì sua madre, sorpresa.<< Ci hai riflettuto bene? Non conosci Girion: potrebbe piacerti >>
<< Potrebbe, forse, ma vorrei essere io a scegliere >>
<< È una buona occasione per rafforzare l’amicizia con Dale >>disse Annes.<< Pensaci con calma: la data non è ancora fissata e avrai tutto il tempo che ti serve per incontrare e conoscere Girion >>
<< La questione non è avere il tempo per conoscerlo >>Marina iniziò a infervorarsi.<< Non sono stata interpellata! Avete deciso tutto alle mie spalle senza prima prendervi il disturbo di chiedermi se potessi accettare un matrimonio combinato! >>
<< Marina ha ragione >>intervenne Madeline prima che i genitori di lei potessero aprir bocca,<< è una decisione che dovrebbe prendere lei sola, senza l’interferenza di nessuno. Come sua famiglia, noi dovremmo guidarla, non forzarla contro la sua volontà. Capisco il vostro punto di vista >>aggiunse quando Annes fece per interromperla,<< ma dobbiamo metterci nei suoi panni: le abbiamo presentato un’offerta così importante senza conoscere prima i suoi pensieri e desideri, pensando solo al nostro beneficio. Credo che ognuno di noi debba riflettere sui pro e contro di questo matrimonio >>
Seguì un lungo silenzio. Marina guardava Madeline, ammirata e piena di gratitudine, felice di trovare un’alleata in famiglia.
<< Condivido le parole di Madeline >>disse infine Philip. Guardò prima Marina, poi Alex. Questo annuì quasi senza esitare, e Marina tornò a respirare normalmente: aveva trattenuto il respiro, non sapendo cosa avrebbero detto i suoi cugini, che fino allora sembravano essere e primi sostenitori dell’idea di Vermion.
Scoccò un’occhiata ai suoi genitori. Annes stava ancora riflettendo, ma la fronte era spianata e l’espressione meno severa. Sua madre, tuttavia, non pareva convinta. Si voltò verso sua figlia, risoluta.
<< Anche se non sei stata interpellata dall’inizio sei stata resa partecipe subito dopo >>disse.<< Posso capire che tu voglia decidere per te stessa, ma non credere che non potrai godere anche tu di questo matrimonio. Dopotutto, se conoscessi Girion potresti trovarlo degno di te >>
Marina si mordicchiò il labbro, a disagio. Ora come non mai sentiva contro la pelle il metallo fresco del ciondolo a forma di farfalla, sotto la veste. Nel fissare negli occhi sua madre si chiese se non avesse dovuto confessare subito i suoi sentimenti per Thorin. Aprì la bocca, ma non seppe da dove cominciare. Pur non vedendoli, era consapevole che tutti avevano gli occhi puntati su di lei.
<< Non dovremmo farle tutte queste pressioni: è abbastanza grande da sapere cosa vuole >>disse Philip, incapace di vederla così a disagio.
<< Marina, devi soltanto rifletterci con calma >>aggiunse Annes.
<< Non sono sicura che potrei apprezzare Girion, per quanto possa rivelarsi l’uomo migliore della Terra di Mezzo >>mormorò infine lei, distogliendo gli occhi dai suoi genitori.
<< Tu prova >>replicò sua madre con tono definitivo.<< Potremo stabilire un giorno in cui incontrare il governatore di Dale e suoi figlio. Tuo padre e io non possiamo restare a lungo, ma vorremmo tornare a… con una tua risposta sicura. Philip, non potresti contattare Dale? Dopotutto, vi hanno aiutato contro gli orchi: non sarà difficile concordare una riunione amichevole >>
<< E cosa ne pensano a Dale? >>esclamò Marina.
<< Sono interessati e vorrebbero parlarne di persona con noi >>spiegò suo cugino, guardandola con attenzione.<< Però credo anche che Girion, come te, abbia le sue perplessità. Anch’io nutrirei qualche dubbio se mi trovassi nella vostra situazione >>
<< Se posso permettermi, vi consiglierei di prendervi qualche giorno per riflettere con serenità. Nel frattempo, potremo contattare Dale >>propose Vermion, che Marina si era aspettata di sentir parlare molto prima.
<< Io non ho bisogno di riflettere, ho avuto abbastanza tempo a Erebor >>ribatté seccata.<< Vi ho detto come la penso, e non credo che fra una settimana o un mese sarò più ben disposta di adesso >>
<< Non puoi partire prevenuta >>esclamò sua madre, arrabbiata quanto lei.<< Incontrerai Girion e te ne farai un’idea >>
<< Tu parti col presupposto che il matrimonio si terrà, a prescindere da quel che voglio io! >>sbottò Marina, incapace di controllarsi.
<< Pyown, facciamo così >>Annes si frappose fra le due e fissando la moglie,<< contatteremo Dale per sapere se sono davvero interessati. Se la risposta sarà positiva potremo invitarli, se Philip e Madeline acconsentono. Io dovrò rientrare a Longshale fra due giorni, non posso lasciare la città in mano ai consiglieri troppo a lungo, perciò tu potrai farti un’idea di Girion: non diamo per scontato che possa piacerci a tutti i costi. È anche probabile che possa dispiacerci, considerando che non l’abbiamo mai incontrato prima d’ora. Marina, tu dovrai solo conoscerlo per capire se possa o no essere degno di te. Per ora non prenderemo alcuna decisione definitiva: il matrimonio non è urgente >>
Marina strinse le labbra, ancora furiosa, ma sua madre annuì seccata e la guardò con malcelata soddisfazione, come se fosse uscita vittoriosa da una battaglia.
<< Nei prossimi giorni scriveremo a Dale, allora >>concluse Philip.
<< Posso contattarli io, signore. Ditemi cosa devo comunicare con esattezza  la lettera potrà partire già domani >>si offrì Vermion.
<< Per questo rivolgiti a me, ma non oggi. Per oggi l’argomento è chiuso >>disse stancamente Annes.
Marina girò sui tacchi e tornò rapidamente in camera, desiderosa soltanto di allontanarsi dalla sua famiglia. Ma la porta non si era ancora richiusa che si spalancò lasciando entrare Madeline. Lei chiuse con cautela e fissò la ragazza con una strana espressione, che Marina rifuggì voltandosi verso la finestra. Con un sobbalzo, si accorse che aveva perso l’abitudine a vedere il cielo dalla sua camera.
<< Sapevo che ti saresti opposta, l’ho detto fin dall’inizio, ma Philip ha comunque voluto scrivere ai tuoi: riteneva corretto informarli >>esordì Madeline.
<< Se solo Vermion non si fosse intromesso mi sarei goduta Erebor e adesso anche il ritorno a casa >>ribatté amaramente Marina.
<< Com’è andata, in realtà? >>
Marina le spiegò che era stato Vermion a convincere suo cugino, ma evitò di parlare del motivo che l’aveva spinto a contattare Dale. Madeline si era seduta sul letto, pensierosa.
<< Vermion è sempre stato un uomo debole e pronto a intromettersi in qualsiasi nostra faccenda pur di sentirsi partecipe delle sorti delle nostre città. O, perlomeno è l’impressione che ho sempre avuto di lui >>disse.<< Ma dimmi, c’è un motivo preciso dietro il tuo rifiuto? >>
<< Credevo lo condividessi >>
<< È vero, però non capisco se si tratta di semplice orgoglio personale o se c’è dell’altro >>
Marina arrossì colpevole pur continuando a guardare ostinatamente fuori. Come mossa da una volontà non suo, sfiorò il pendente. D’un tratto, la rabbia e la frustrazione le piombarono addosso: Alex, Vermion e persino sua madre avevano, chi più chi meno, sostenuto quel matrimonio. Sua madre… Marina la conosceva fin troppo bene per sapere che, una volta che aveva preso una risoluzione, avrebbe fatto di tutto pur di piegarla dalla propria parte. Eppure non si sarebbe mai aspettata un tale accanimento su una faccenda tanto delicata.
<< Tu e Philip non siete stati costretti, vi siete innamorati e basta >>mormorò infine.<< Perché non vogliono permetterlo anche a me? >>
<< Ascolta: per ora si tratta ancora di una proposta che non dovrai accettare se non te la senti. Non escludere però che, se conoscessi Girion, potresti innamorartene. Credo sia quello che, alla fine, sperano i tuoi genitori: non ti costringerebbero a far nulla contro la tua volontà >>
<< Hanno comunque scelto di chi mi dovrò innamorare! Dov’è la mia libertà in tutto questo? >>
Madeline sospirò: era chiaro che neanche lei credeva alle sue stesse parole.
<< E se Girion non mi piacesse? >>aggiunse Marina.<< Lo accetterebbero? Darebbero battaglia pur d’averla vinta! >>
<< Non puoi sapere se ti piacerà o no, ma non puoi escluderlo a priori! Capisco i tuoi sentimenti, ma sembri convinta che il tuo cuore resterà in qualsiasi modo indifferente a Girion. Perciò ti chiedo di nuovo: dietro il tuo rifiuto ci sono altre ragioni? >>
<< E va bene, ci sono! >>sbottò Marina, voltandosi. Vide Madeline sgranare gli occhi e impallidire mentre estraeva il ciondolo e glielo mostrava, tremando suo malgrado.
La giovane donna lo fissò senza fiato, senza osare toccarlo, ma, dietro lo shock, Marina poté leggere nei suoi occhi la meraviglia nel fissare un gioiello così prezioso.
<< Chi te l’ha dato? >>riuscì infine a chiedere.
<< Thorin. La sera prima che ripartissi >>
<< Perché? >>
<< Perché sapessi e ricordassi quanto sono sinceri i suoi sentimenti per me >>nel rispondere, Marina evitò di guardarla.
Madeline sospirò, alzando gli occhi su di lei.<< Quindi lo ricambi? >>
Marina annuì, pentendosi di essersi tradita così in fretta. Madeline la studiò a lungo e in silenzio, ma la ragazza non riuscì a decifrarne l’espressione.
<< Perché non ce l’hai detto, prima? >>
<< Temevo di scatenare qualcosa di troppo grande: eravamo tutti agitati, non potevo tirare in ballo Thorin >>spiegò Marina.<< E poi… ti sembrerà assurdo, ma ho avuto paura anche quando si è dichiarato, e ce l’ho ancora. Non ne riesco a capire il motivo. Lui non mi è indifferente, eppure ho esitato nell’accettare questo pegno >>concluse con un filo di voce.
<< Pensi di esseri lasciata trasportare dal momento? >>
<< No. Quando Thorin si è dichiarato è stato come se anch’io avessi compreso di nutrire qualcosa per lui. Ma so anche gli ostacoli saranno molti, per entrambi >>Era la prima volta che Marina confidava a qualcuno i propri timori su Thorin e il loro pegno: inaspettatamente, ebbe l’impressione che il peso che si portava dentro da giorni si fosse alleggerito di qualche grammo.
Madeline l’aveva ascoltata fissandola attentamente e senza interromperla mai.
<< Avresti dovuto darti del tempo prima di accettare >>disse in tono di rimprovero quando Marina ebbe finito.<< Sai che quel ciondolo corrisponde alla promessa di un legame? >>
<< Una parte di me temeva che, se avessi rifiutato, non ci saremmo più rivisti. Forse mi sono davvero fatta prendere dal momento, ma non dubito che Thorin possa essere il compagno che, inconsciamente, cercavo >>
<< Ti sei messa in un bel pasticcio >>commentò Madeline scuotendo il capo.<< Certo, a questo punto non ti resta che aspettare una sua mossa. Temo che anche Thorin dovrà lottare strenuamente se vuole che il vostro legame si consolidi. La questione, però, è se anche tu riuscirai a lottare e ne uscirai vittoriosa >>
<< Vermion farà di tutto per impedirlo: il matrimonio doveva scongiurare proprio qualsiasi legame fra me e Thorin >>
<< Lascia perdere Vermion. Forse i tuoi genitori potrebbero lasciarsi convincere. Sono rimasti colpiti dai vostri racconti, e se potessero conoscere Thorin potrebbero anche accettare di accoglierlo in famiglia. Se dobbiamo metterla sul piano di matrimoni di convenienza, oserei dire che è anche meglio di Girion: è un nano ma è anche l’erede al trono di Erebor. In fondo, Philip dentro di sé l’ha sempre sperato >>
<< Sarete con me, allora? >>domandò speranzosa Marina, sedendosi accanto a Madeline e stringendole le mani.
La donna la guardò con severità.<< Sì, se è questo che ti renderà felice, ma dovrai essere sincera con tutti gli altri prima che si accordino con Dale >>
Marina abbassò lo sguardo sul ciondolo che teneva ancora in mano. Ripensò alle parole di Thorin e dovette riconoscere che, ora che si era confidata con qualcuno, poteva davvero avere una possibilità di sfuggire a quel matrimonio sciagurato. Era stupido temere Vermion, purché non si fosse più intromesso.
<< Non parlarne stasera, comunque >>la ammonì Madeline.<< Aspetta domani. Io non ne parlerò con nessuno, sarai tu a mettere al corrente gli altri >>
Marina annuì, cercando d’ignorare il disagio che le dava il pensiero di dover rivelare alla sua famiglia cos’era successo fra lei e Thorin. Già sentiva le urla della madre.
<< Thorin è stato davvero uno sciocco, però >>osservò all’improvviso Madeline.<< Avrebbe potuto darti qualche garanzia in più e avvertire suo nonno prima che tu ripartissi, così vi sareste risparmiati molte seccature >>
<< Forse anche lui non era ancora sicuro di quel che stava facendo, considerando che la sua situazione è ancora più complicata della mia. Almeno, io non dovrò guidare alcun regno >>
Madeline la fissò, stupita.
<< Non dovrai guidarlo almeno per il momento >>precisò.<< Ma adesso rispondimi: sei sicura che vuoi passare tutta la vita con lui? Sai che non sarà semplice anche se doveste ottenere la benedizione di Thror e tuo padre? >>
<< Sì, e lo dissi a Thorin, ma lui crede che non sia ancora il momento di preoccuparsene. In effetti, se saremo felici insieme potremo affrontare qualsiasi difficoltà, giusto? >>
<< Non essere così ingenua: sii pronta a ogni tipo di ostacolo. A volte l’amore da solo non basta. Ma se sei sicura dei vostri sentimenti allora posso solo darti il mio sostegno >>concluse Madeline. Si alzò e uscì, lasciando Marina a riflettere se si sentisse più o meno sollevata di quanto non fosse stata nelle ultime ore.
 
***
 
Il silenzio era da poco calato sulle forge di Erebor: tutti gli attrezzi erano stati riposti, gioielli incompleti e pietre appena estratte erano al sicuro nei forzieri, e i fuochi erano spenti. Da alcuni giorni la notte aveva preso a calare più rapidamente, portando con sé un’aria più rigida sulla Montagna, ma, a Dale, l’autunno era solo agli inizi. L’intera valle si stava ricoprendo con incredibile velocità dei suoi colori, uno stuolo d’oro e rosso ramato ai piedi della fredda Erebor, sulla quale le nevi stavano pian piano scendendo di quota.
Erano trascorsi alcuni giorni dalla partenza di Marina, e Thorin non si era ancora deciso a parlare con la sua famiglia. Aspettava il momento propizio per affrontare Thror, sebbene fosse proprio quello, ora che gli orchi non li minacciavano e la Montagna era tornata ai suoi ritmi. Ma, ogni volta che si ritrovava da solo col re, esitava, incapace di avviare il discorso. Inoltre, non poteva sperare di ricevere notizie da Marina, perciò poteva solo augurarsi che la ragazza avesse compreso davvero quanto fossero sinceri i suoi sentimenti. Abituato a ritrovarsela davanti ogni giorno e a sapere che, se avesse voluto vederla, gli sarebbe bastato passeggiare per Erebor o attendere a palazzo, adesso che era tornata a Minhiator cominciava a comprendere quanto lui stesso temeva il matrimonio fra lei e Girion. Non l’avrebbe mai ammesso palesemente, ma Thorin non poteva fare a meno di percepire la lontananza come una minaccia, tanto che più di una volta si era chiesto, amaramente, se Marina non si fosse pentita di aver accettato il pegno ed essere rinsavita, una volta tornata a Minhiator.
<< Ti conosco da una vita ma non ricordavo d’averti mai visto così pensieroso! Su con la vita! Non siamo mica in guerra! >>Dwalin gli posò con forza un boccale di birra davanti agli occhi e si sedette al suo tavolo.
Thorin si riscosse, stupito nel ritrovarsi alla locanda: era rimasto così assorto da non essersi accorto di dov’erano andati dopo aver lasciato le forge. Avvicinò il boccale e vi scrutò dentro, ancora perplesso. Dwalin lo osservò a metà fra il divertito e il preoccupato.
<< Stai peggiorando, amico mio. Adesso disdegni della buona birra dopo il lavoro? >>esclamò.
<< Certo che no! >>replicò Thorin, e mandò giù dei grossi sorsi, lasciando che qualche goccia gli scorresse fin dentro la barba.
<< E ora mi dici che ti prende? Sono giorni che sei silenzioso… più silenzioso del solito, addirittura >>continuò Dwalin.
<< Non mi pare. Pensavo solo a quegli smeraldi che abbiamo estratto ieri >>
Dwalin alzò le sopracciglia.<< Non per vantarmi, ma ti conosco da così tanto tempo che so quando menti. Eri più sereno, quando quei ragazzi erano ancora qui. Devo pensare che ti mancano? O forse te ne manca una in particolare? >>
Thorin tracannò metà boccale, evitando lo sguardo indagatore dell’amico, ma non poté evitare di sentirlo dire:<< Ti sei affezionato alla ragazzina? >>
Il principe continuò a tacere, ma Dwalin non sembrava intenzionato a lasciarlo in pace.
<< Cosa pensi di fare? Se ne è andata e probabilmente non tornerà più >>
<< Lo farà >>Thorin si sentì rispondere involontariamente.
Subito, Dwalin gli piantò addosso uno sguardo inquisitore: non sorrideva, ma anzi aveva assunto un’aria incredibilmente seria. In trappola, ma sentendo anche il bisogno di doversi sfogare con qualcuno, Thorin gli parlò del pegno e, come si aspettava, l’amico alla fine scosse la testa, perplesso.
<< Non avrei mai pensato potessi innamorarti, se devo essere sincero >>fu il suo primo commento.
<< Anch’io ho un cuore, sai? >>sbottò Thorin abbandonandosi sullo schienale della sedia.
<< Innamorarti di una donna degli Uomini >>continuò Dwalin senza dargli ascolto. Ripeté queste parole almeno altre quattro volte, a bassa voce, come se ciò lo aiutasse a metabolizzare meglio la notizia. Alla fine, tornò a guardare il principe senza aver mutato espressione.<< Cosa hai intenzione di fare? Andrai a Minhiator a reclamarla? La porterai qui e la presenterai come tua moglie a Thror? >>
<< È quello che farei anche subito, ma suppongo di dover agire con un minimo di raziocinio >>rispose Thorin.<< Non guardarmi così, dubiti di tutto quel che ho detto? >>aggiunse, perché Dwalin continuava a fissarlo come se fosse impazzito.
<< Non dubito di nulla, ma ancora fatico a capire cosa ti sia successo. Hai sempre mostrato più amore per la guerra o il lavoro nelle forge, e anche quando corteggiavi qualche nana sei sempre rimasto entro certi limiti. Ricordo che una volta Dìs disse che l’amore non ha bisogno di spiegazioni, ma nel tuo caso immagino che ne vorrà avere un bel po’ >>
<< C’è ben poco da spiegare, in realtà. Mi sono affezionato a Marina e non intendo vederla fra le braccia di qualcun altro, fosse Uomo, Elfo o Nano. Dovrò solo convincere il re ad accettarlo >>
<< No, Thorin >>Dwalin si raddrizzò, si protese sul tavolo e lo costrinse a guardarlo negli occhi.<< Dovrai convincere tutta Erebor ad avere per regina una donna Umana, e, credimi, non sarà facile, per quanto Marina e i suoi amici siano riusciti a farsi amare. Certi confini non vanno superati >>
<< Parli come Thror >>sibilò Thorin, seccato.<< Nella storia della Terra di Mezzo ci sono tanti esempi di matrimoni felici fra razze diverse e di altri finiti male fra membri della stessa razza >>
<< Lo so, fosse per lui, Balin continuerebbe ancora oggi a insegnarci la storia dei Tempi Remoti >>Dwalin lo fissò grattandosi il mento irsuto, perplesso.<< Quando hai intenzione di parlarne con Thror? Se vuoi Marina, devi iniziare a preparare il campo >>
Thorin non rispose. Nonostante avesse parlato con determinazione, fu costretto a rimandare ancora di qualche giorno. Thror era tornato a chiudersi nella sala del tesoro e ormai ne usciva solo durante i pasti o quando gli orafi venivano a comunicargli le commissioni di Elfi e Uomini.
<< Cosa ne pensi di questa storia? >>domandò una sera Thorin a suo padre, dopo che il re li ebbe salutati frettolosamente dopo cena.
Thrain sospirò guardando nella direzione in cui Thror era scomparso.
<< Il re è ormai completamente assorbito dalle sue ricchezze. Ho provato a parlargli più di una volta, ma non mi dà più ascolto. Ritiene assurde le nostre preoccupazioni in un tempo di pace come questo >>rispose.
<< La pace non durerà a lungo se lui continuerà a stare così attaccato all’oro! Quando i nostri nemici scopriranno che il re di Erebor passa le sue giornate rinchiuso insieme ai suoi gioielli non ci penseranno due volte prima d’attaccarci! >>esclamò Thorin.
<< Non credere che non l’abbia fatto presente al re! >>sbottò suo padre.<< Sai cosa ha fatto per tutta risposta? Mi ha incaricato di occuparmi di tutte le questioni relative alla difesa e amministrazione di Erebor >>
<< E lui cosa farà? >>esclamò Dìs.
<< L’unica cosa che fa da dieci giorni a questa parte: gestire le entrate del regno e i commerci con l’estero >>Thrain rivolse uno sguardo cupo a Thorin.<< Tieniti pronto a guidare Erebor in caso di emergenza. Le nostre spie mi hanno garantito che non abbiamo molto da temere, al momento, ma voglio che tu sappia che, se le cose non cambieranno, ti ritroverai molto più vicino al trono di quanto possa trovarmici io o tuo nonno >>
Thorin fissò suo padre negli occhi, ammutolito, mentre Dìs, Frerin e Filer spostavano lo sguardo dall’uno all’altro, senza fiato. Poi, Dìs diede in un alto gemito e si piegò su se stessa sulla sedia, premendosi convulsamente le mani sul ventre. Gli altri dimenticarono subito ogni altra cosa mentre la aiutavano ad alzarsi e chiamavano i servitori. Dìs fu portata nella sua stanza, ma solo a Thrain e Filer fu permesso di seguirla mentre i due fratelli furono costretti a rimanere fuori dalla porta, a fissarsi sconvolti.
Una robusta nana comparve nel corridoio e, nonostante fosse molto anziana, si avvicinò di gran carriera seguita da un’ancella di Dìs e scansò con impazienza Thorin e Frerin. Un attimo dopo, anche Filer e Thrain furono sbattuti fuori. Esangue e tremante, Filer rimase a fissare la porta.
<< Pensavo mancassero ancora parecchi giorni >>borbottò alla fine Frerin mentre dall’altra parte si udiva il rumore di catini riempiti, la voce della vecchia ostetrica che impartiva ordini e i lamenti sempre più acuti e frequenti di Dìs.
<< Mi auguro sia un maschio >>fu l’unico commento di Thrain. Diede una pacca a Filer. Come riscosso, il nano si appoggiò al muro dirimpetto, ma sembrava ancora incapace di capire cosa stava accadendo.
Il principe si allontanò lungo il corridoio. Thorin si affrettò a seguirlo e lo blocco all’estremità del passaggio.
<< Temi per Erebor? >>gli chiese schietto.
<< Temo sempre per Erebor >>precisò suo padre.<< Le nostre ricchezze e la nostra forza ci hanno sempre esposti alle mire degli altri popoli. Tu non sei uno sciocco, Thorin, sai che se il re dovesse perdere ogni contatto con la realtà spetterà a noi sostituirlo >>
<< È quel che accade in ogni regno, ma tu sembri non essere sicuro di resistere a lungo. Cos’era quel commento sul figlio di Dìs? >>
<< Più la nostra stirpe sarà forte e numerosa, più sicura sarà Erebor. Thorin, se dovessimo scendere in guerra e tuo nonno non fosse in grado di allontanarsi dal tesoro, qui rimarrebbe solo Dìs. Abbiamo bisogno di tutti gli uomini che la nostra famiglia può dare a tutela della Montagna >>
Un urlo acuto di Dìs attutì le ultime parole di Thrain e fece sobbalzare tutti e quattro i nani nel corridoio. Frerin continuò a tranquillizzare Filer, ma Thorin tornò a guardare suo padre, risoluto.
<< Hai mai pensato a un’alleanza coi nostri amici? >>gli domandò.
<< I sette regni di Durin sono già con noi >>replicò Thrain, perplesso.
<< Non hai capito: se temi che le altre razze possano attaccarci perché non stringere una più profonda alleanza con loro? >>
Thrain si accarezzò la barba color ferro, pensieroso.<< Ci troviamo in buoni rapporti con Elfi e Uomini, i commerci procedono bene con entrambi… ma non dubito che possano diventare pericolosi se iniziassero a interessarsi con avidità ai nostri tesori. Però non capisco che cosa hai in mente. Abbiamo ospitato gli Uomini di Minhiator, l’Oriente e il Nord sono nostri amici – per ora… Pensavi a qualcosa di specifico? >>
Thorin lo fissò negli occhi, le mani strette dietro la schiena. Ignorando i lamenti che provenivano dalla camera della sorella, parlò con voce chiara e sicura:<< Cosa ne penseresti di un matrimonio per rafforzare il legame con gli Uomini del Nord-Ovest? >>
Thrain sbatté le palpebre, ancora più perplesso, così Thorin si affrettò a spiegare:<< Se Erebor suggellasse un simile legame con una città degli Uomini, probabilmente anche il resto di loro ci assicurerebbe una lealtà più forte e sincera >>
Thrain rimase in silenzio per pochi, interminabili secondi mentre le voci dalla camera di Dìs si sovrapponevano concitate.
<< Come mai ti è venuta quest’idea? Nemmeno i nostri consiglieri ci avrebbero mai pensato >>
<< Perché se seguissi il mio consiglio renderesti Erebor ancor più sicura, garantendole anche la benedizione degli Uomini, e tuo figlio felice >>
Gli occhi di Thrain perforarono quelli di Thorin, ma lui non batté ciglio neanche quando suo padre lo trascinò rudemente dietro una colonna in un secondo corridoio.
<< Vuoi farmi credere che vuoi sposarti? Tu, che non ti sei mai interessato a queste cose neanche quando è toccato a Dìs? >>borbottò Thrain con voce rauca.
<< Il matrimonio mi è sempre stato indifferente finché non ho trovato qualcuna degna di condividerlo con me: perché avrei dovuto preoccuparmene prima? >>
Thrain gli strinse la spalla con tanta forza che Thorin sospettò volesse staccargliela pur di sfogarsi, ma riuscì a rimanere impassibile.
<< Tuo nonno aveva visto giusto >>commentò suo padre, rabbuiato.<< Ti sei lasciato conquistare da quella ragazza >>. Davanti lo sguardo risoluto del figlio, però, capì che quello non avrebbe mai ceduto.<< Ti ho cresciuto ed educato per tutta la vita, e so riconoscere quando sei sicuro di una tua decisione. Molto astuto, presentarmi la tua proposta come un’alleanza di cui giovare, ma non vedi il suo punto debole? >>
<< Non mi pare ce ne fossero >>
<< C’è, invece. Il tuo matrimonio dovrebbe fare in modo da riunire tutti gli Uomini del Nord-ovest al nostro fianco ma, perché ciò sia possibile, dovresti sposare una grande regina e non la figlia di un semplice sovrintendente >>
<< Oltre a Dale, la famiglia di Marina è l’ultimo avamposto degli Uomini nelle nostre regioni, prima dello sconfinato Nord. Guida un popolo esiguo ma valoroso e che vanta commerci e amicizia coi Signori dei Cavalli >>spiegò pazientemente Thorin, stupendosi lui stesso di come quegli argomenti – a cui non aveva pensato, finora – gli si stessero presentando così spontaneamente.<< Longshale, Minhiator, Dale… sono città che conoscono queste terre e chi le popola, con loro condividiamo l’arte della guerra e ci siamo sempre aiutato a vicenda. Sono molto più simili a noi che non ai loro parenti del Sud >>
Thrain prese a passeggiare avanti e indietro, la fronte aggrottata, borbottando come un toro che iniziava a imbufalirsi:<< Gli eredi di Erebor devono essere figli di Durin… Avrei capito se avessi proposto una Nana dei Colli Ferrosi, ma una donna degli Uomini! Quella ragazza non resisterà un anno a Erebor, gli Uomini vivono sulle montagne, non dentro >>
<< Non la conosci, ha una tempra più forte di quel che uno potrebbe pensare >>
<< E tu la conosci così bene da volerti legare a lei? >>esclamò incredulo suo padre.<< Mi spiace, Thorin, ma proprio non ti capisco >>
<< C’è poco da capire. Ti ho presentato la mia idea per farti capire come tutti potremmo beneficiarne. Se non sei convinto convoca i consiglieri e parliamone con loro >>
<< Sei davvero sicuro di te >>osservò Thrain mentre Frerin li raggiungeva incuriosito.
<< Ti ho semplicemente messo al corrente di quel che voglio >>rispose con calma Thorin.<< Ho intenzione di invitare qui Marina perché tutti possiate conoscerla meglio e lei possa abituarsi alla vita a Erebor, ma prima ho bisogno che tu e Thror capiate >>
Thrain scosse il capo davanti alla sua espressione risoluta, ma Thorin non si lasciò scoraggiare. Il solo fatto che suo padre non l’avesse mandato al diavolo appena avviato quel discorso gli lasciava sperare di trovare in lui un alleato. Frerin, tuttavia, a quelle parole si voltò verso di lui, accigliato.
<< Ben poche volte l’amicizia con gli altri ha giovato ai Nani >>borbottò Thrain.
<< L’amicizia con gli Elfi, forse, ma gli Uomini sono da sempre i nostri compagni più fedeli, e non puoi negare che Marina e i suoi siano da meno >>replicò prontamente Thorin.
<< È un passo importante, il tuo >>commentò Frerin senza celare una certa asprezza nella voce.
Thorin lo fissò. Se possibile, suo fratello era addirittura più cupo di Thrain. Non potendo fare a meno di sentirsi tradito, Thorin fece per rispondergli con lo stesso tono di sfida ma in quel mentre la porta della camera di Dìs si spalancò con forza. I tre nani tornarono nel corridoio appena in tempo per vedere un’ancella che li aspettava trafelata mentre Filer la guardava diventando ancor più pallido e spaventato.
<< È nato! Un maschietto! >>annunciò la nana con un sorriso enorme e lasciandosi dietro un silenzio attonito che tuttavia durò appena due secondi.
Thrain batté la mani  e scoppiò in una fragorosa risata mentre Filer si accasciava contro il muro ridacchiando isterico. Thorin e Frerin furono più lenti nel recepire la notizia, e si riscossero solo quando Thrain non volle attendere oltre per vedere il nipote.
<< Congratulazioni, papà! >>sorrise Frerin dando una pacca sulla schiena a Filer.
Questo ricambiò il sorriso, ma sembrava ancora incapace di formulare una qualsiasi frase. Solo quando incrociò lo sguardo di Thorin tornò serio e ritrovò la parola.
<< È tardi per chiedertelo, ma accetti l’idea che il tuo prossimo erede è figlio mio e di Dìs? >>domandò con voce roca.
<< Saprò perdonarvi un simile affronto >>rise Thorin.<< Lo amerò come amo te e Dìs, non preoccuparti! >>
L’ostetrica si affacciò alla porta con aria stanca ma ancora energica. Evidentemente, aveva dovuto urlare molto perché parlò con un solo filo di voce per invitarli a entrare.
<< Il principe vuole che salutiate tutti il bambino >>
Entrando, videro Dìs poggiata contro i cuscini, l’aria esausta ma sorridente. Le ancelle avevano già portato via i catini e gli asciugamani sporchi, e l’ostetrica aveva aperto di poco la finestra per lasciar entrare un po’ d’aria fresca.
Filer corse a sedersi accanto alla moglie. Senza badare al fatto che fosse sudata, le scansò dalla fronte una ciocca che vi si era appiccicata e vi posò un leggero bacio.
<< Mi hanno detto che sei stata brava >>
<< Il bambino mi ha dato una mano >>sorrise Dìs con voce flebile.
<< Non ricordo d’aver aspettato così tanto quando sono nati i miei ragazzi >>esclamò Thrain battendo impazientemente il piede a terra, lo sguardo puntato sulla porta del bagno.<< Quanto ci vuole per pulire un neonato? >>
<< Il tempo necessario, maestà. Avete atteso nove mesi: qualche minuto in più ormai non fa alcuna differenza >>ribatté l’ostetrica senza batter ciglio.
Ma quando il principe iniziò a sbuffare e agitarsi andò a controllare di persona, e dopo un minuto uscì dal bagno accompagnando una seconda ancella. In braccio reggeva un piccolo fagotto di lenzuola pulite che porse a Thrain. Questo lo scrutò accigliato per un minuto intero senza mutare espressione. Poi, scoppiò nuovamente a ridere e lo porse con delicatezza a Dìs prima di baciarle con affetto la nuca. Thorin e Frerin si avvicinarono. Non era molto diverso da Dìs quando Thorin la vide per la prima volta nelle braccia della madre, subito dopo che era nata, pensò lui: ancora glabro, teneva gli occhi socchiusi alla luce del candelabro sul comodino, ma anche così se ne poteva distinguere chiaramente l’azzurro.
<< È silenzioso per essere tuo figlio! >>esclamò Frerin, guardandolo con gli occhi sgranati come se si trattasse di qualcosa di estremamente bello ma pericoloso.
<< Anche Dìs e Thorin non piangevano quando sono nati >>ricordò Thrain con gli occhi lucidi.<< Avrà un carattere fermo, questo piccoletto! >>
<< Come lo chiamerete? >>domandò Thorin.
<< Fili >>rispose Filer scambiando un’occhiata d’intesa con Dìs.<< Suona bene, no? >>
<< Lo penso anch’io >>annuì suo suocero con orgoglio.<< Adesso vi lascio: il re ancora non sa nulla >>
Thorin lo seguì quasi automaticamente, approfittando del fatto che tutti erano presi dal bambino per notare la sua assenza. Quando ebbe raggiunto il padre, però, Thrain prevenne ogni sua mossa borbottando a mezza voce:<< Evita di parlare di Marina a tuo nonno, per stasera >>
<< Come vuoi, purché tu convochi quanto prima i consiglieri come ti ho detto >>
<< Se sei così deciso lo farò >>rispose Thrain, irritato,<< ma preparati: non saranno comprensivi quanto me, e sappi che neanch’io sono convinto. Con ogni probabilità, il tuo erede dovrà contendersi il trono con Fili, che essendo il maggiore avrà il diritto di rivendicarlo per sé. E il fatto che tuo figlio sarà per metà Uomo costituirà un ulteriore impedimento, non dimenticarlo >>
<< Mi fa piacere sentire che già pensi al nipote che Marina e io ti daremo >>ribatté Thorin, seccato da quel patetico tentativo di dissuaderlo.
Thrain gli lanciò un’occhiata d’avvertimento.<< Questo sarà solo uno degli argomenti con cui tenteranno di convincerti a lasciar perdere Marina. Prepara tutte le risposte che puoi, perché sarà una dura battaglia e gli orchi in confronto ti sembreranno degli agnellini >>
Thorin lo lasciò andar via da solo, ma, contrariamente a quanto sperasse suo padre, era tutt’altro che preoccupato. Aveva fatto la prima mossa, e ora si sentiva pronto ad affrontare il re e il consiglio. Le parole di Thrain, gli sguardi di Frerin e la nascita di Fili gli avevano messo addosso una determinazione che nessuno avrebbe potuto scoraggiare. Adesso aveva la certezza che, se pure non avesse ricevuto alcun sostegno, avrebbe continuato per la sua strada.
 





Angolino dell’autrice: olè, rieccoci qui! Chiedo subito perdono per il titolo scandaloso, ma l’alternativa sarebbe stata “Capitolo di passaggio”, che non suonava granché bene. Mi serviva un momento di passaggio per mostrare Marina e Thorin alle prese con le loro decisioni: tra l’altro, non gli resta molto tempo se l’arrivo di Girion dovesse farsi imminente. Prometto perciò che dal prossimo capitolo tornerà più azione (ahimè, quanto mi fanno penare quei due!).
Come sempre vi chiedo di pazientare e intanto vi ringrazio per le letture! Questa storia sta sfiancando un po’ tutti XD
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: LadyDenebola