Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: teddy90    01/12/2015    1 recensioni
Adelaide, per gli amici Addy, studentessa di medicina, è una superfan di Game of Thrones. La sua vita è tranquilla (forse anche troppo), i suoi genitori e i suoi amici non la fanno mai sentire sola ma lei sente che le manca qualcosa, così spesso cerca rifugio nel mondo di Game of Thrones. Ma cosa succede se misteriosamente si ritrova catapultata nel pericoloso e spietato mondo del trono di spade? Riuscirà a resistere alla tentazione di aiutare i suoi personaggi preferiti? E se interferendo cambiasse il corso della guerra per il dominio dei sette regni?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 10 – A CACCIA



<< Jon, sono stanca.... Non ho voglia di parlarne adesso! >>

<< E quando? >> chiese lui esasperato.

<< Non lo so.... E poi cos'è questa voglia improvvisa di parlarne?? Mi sembra che neanche tu ne fossi tanto ansioso fino a poco tempo fa! >>

<< Si, ma prima o poi dovremo parlarne, quindi perchè non ora? >>

<< Perchè non ne ho voglia! >>

Ma lui non era un ragazzo timido, silenzioso e introverso? “ pensò Addy ricordando come veniva descritto nei libri.

<< Smettila di fare la bambina... >>

<< Io?? E tu invece saresti un uomo maturo? >>

<< Sicuramente più di te! >>

Questa è davvero bella! E' stato lui il primo a far finta di niente e ad evitare l'argomento e ora sarei io quella immatura? “ pensò giunta al culmine della sopportazione.

<< Ok, cosa vuoi sentirti dire? Che mi piaci? Si, mi piaci! Ma il punto non è questo, il punto è che è sbagliato! >>

<< Credi che non lo sappia? Ma sapere che tu provi ciò che provo io mi da conforto, mi fa sentire meno solo e soprattutto meno idiota. >> ammise il comandante.

<< A me invece non aiuta per niente sapere cosa provi per me, anzi! Mi fa sembrare questa situazione ancora più assurda. >> dichiarò la ragazza irritata. << Tu sei un guardiano della notte ed hai fatto un giuramento, ma io no! E questa situazione è frustrante per me.... >>

<< Ma il vero problema non è il mio giuramento, vero? >> chiese lui prendendola alla sprovvista.

<< No, il problema sei tu, ti odieresti per questo ed hai già sofferto tanto, per non parlare della storia con Ygritte che ti ha spezzato il cuore. Io non voglio farti soffrire, non resterò qui per sempre prima o poi tornerò a casa e …. >>

La mascella del comandante si irrigidì sentendo il nome della bruta baciata dal fuoco.

<< E? Ammettilo! >> questa volta Jon era davvero infuriato << Il problema non sono io, sei tu! Tu hai paura di soffrire , hai paura di innamorarti perchè sai che questa storia non porterà a niente, sai che te ne andrai e non mi rivedrai mai più. >>

<< Si! >> ammise tra le lacrime << Ho paura! Tu no? >> urlò.

<< Certo! Sono terrorizzato! >> urlò ancora più forte della ragazza.

I due si guardarono per alcuni secondi senza dire una parola, non c'era solo rabbia nei loro occhi, ma anche frustrazione e tristezza e la consapevolezza che qualunque scelta avessero fatto avrebbero sofferto entrambi.

<< Io sono stanca di discutere con te, parlarne non porterà a niente. Facciamo finta di niente, comportiamoci come abbiamo sempre fatto. >>

<< Cioè tu vuoi fare finta che tra noi non sia successo niente? Vuoi ignorare i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra? >>

<< Si, credo che sia la soluzione migliore.... >>

<< Perfetto. Come vuoi tu lady Addy. >> disse salutandola con un inchino ed uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Addy prese a calci una sedia per sfogare la rabbia e, dopo essersi probabilmente rotta un dito del piede e aver deciso di essersi resa abbastanza ridicola, si mise a letto e si addormentò per la prima volta da sola, senza la compagnia del metalupo.

Nei giorni seguenti i due ragazzi non si rivolsero la parola, Jon non si presentò agli allenamenti così la ragazza si esercitò con Grenn; cercavano di evitarsi in tutti i modi, se per caso si incontravano durante le loro visite ad Olly si salutavano freddamente ed uno dei due trovava sempre una scusa per svignarsela. Durante il suo tempo libero Addy studiava i libri dategli dal maestro Aemon e mangiava sempre da sola nella sua camera, l'unico a farle compagnia era il metalupo albino che, dopo l'unica eccezione della notte in cui aveva discusso con Jon, la seguiva come un'ombra.

Una mattina, dopo essere scesa nel cortile per i soliti allenamenti, trovò Grenn che la stava aspettando a cavallo.

<< Buongiorno mia signora! >> la salutò << Purtroppo stamattina non potrò aiutarvi ad esercitarvi. E' il mio turno di andare a caccia. >>

Non ho voglia di restare chiusa in camera tutto il giorno “ pensò Addy.

<< Vengo con te! >> annunciò.

<< Ma, mia signora, non mi sembra il caso.... >>

<< Che male c'è? Inoltre me la cavo abbastanza bene con l'arco, potrei esserti utile. >> disse con uno sguardo implorante.

<< Va bene.... >> rispose rassegnato << Però dovete starmi sempre vicina! >>

<< Affare fatto! >>

Grenn la aiutò a montare a cavallo, una bellissima giumenta nera come la notte, e partirono al galoppo seguiti da Spettro.

I due cacciarono tutta la mattinata, lepri, un paio di cinghiali e perfino un daino ( ovviamente ucciso da Grenn ), Addy contribuì prendendo qualche lepre e un paio di scoiattoli. Ormai avevano cacciato abbastanza così decisero di fermarsi a mangiare per poi tornare a Castello Nero prima che facesse buoio, Grenn accese un fuoco per cucinare una lepre mentre Addy gironzolava lì intorno insieme a Spettro.

Questa foresta è stupenda! “ pensò ammirando i magnifici alberi secolari che svettavano verso il cielo come dei grattacieli, ma la loro bellezza, la loro eleganza era nettamente superiore, erano affascinanti come solo la natura sa esserlo.

Quel mondo era bellissimo, ma non poteva fare a meno di pensare al suo di mondo, ai suoi genitori, ai suoi amici; gli mancavano tanto e l'allontanamento da Jon le faceva sentire ancora di più la mancanza di casa, si sentiva sola.

Il richiamo di Grenn, che la informava che il pasto era pronto, la riportò alla realtà, così scacciò i brutti pensieri e godette della compagnia del corvo mangiando la lepre davanti al fuoco. Dopo aver finito di mangiare, mentre il guardiano della notte preparava i cavalli, Addy rimase davanti al fuoco godendo del suo tepore ancora un po' e guardando le fiamme che danzavano ad ogni folata di vento gelido, le osservò attentamente finchè non le sembrò di vedere tra di esse la sagoma di un drago, poi il buio.


**************************


Quando riaprì gli occhi si rese conto di trovarsi in una stanzetta buia con un letto striminzito e nessun altro mobile ad arredarla. Si girò e si ritrovò davanti due occhi grigi come quello di Jon, ma questi erano diversi, non la guardavano con dolcezza, la guardavano con sospetto.

<< Chi sei? >> le chiese la ragazza.

Era alta quasi quanto lei, aveva i capelli che le arrivavano alle spalle e assomigliava moltissimo a Jon, per cui per lei non fu molto difficile capire chi si trovava di fronte a lei.

<< Tu devi essere Arya.... >> constatò Addy.

<< Ti sbagli, io sono nessuno. Chi ti ha mandata qui? Cosa vuoi? >>

<< Sei uguale a tuo fratello, ostinata come un mulo. >> commentò Addy sorridendole ricevendo come risposta soltanto uno sguardo truce da parte della ragazza. << Io mi chiamo Addy, sono un'amica di Jon.... >>

<< Jon?? >> i suoi occhi si illuminarono istantaneamente sentendo il suo nome << E' lui che ti manda? >>

<< Tecnicamente no, non so neanche come ci sono finita qui. L'ultima cosa che ricordo è che mi trovavo davanti al fuoco con Spettro quando.... >>

Il fuoco! Il fuoco è la chiave! Giusto! “ realizzò Addy in quel momento.

<< Vieni con me. >> disse prendendo per mano Arya << Non c'è un camino da queste parti? >>

<< Si.... >> rispose la ragazza confusa.

<< Fammi vedere dov'è, forse ho trovato un modo per portarti da tuo fratello. >>

Arya sembrò felice e terrorizzata allo stesso tempo, ovviamente desiderava con tutta se stessa di rivedere suo fratello, ma cosa avrebbero detto nella casa del dio dai mille volti? Comunque non c'era tempo per preoccuparsi di questo, Jon era la sua famiglia, il suo branco e come le aveva spiegato suo padre, quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, mentre il branco sopravvive.

<< Aspetta! Devo prendere Ago. Tu resta qui, non ti muovere. >> disse la ragazza uscendo dalla stanza.

Addy attese per qualche minuto ed Arya ricomparve nella stanza con la spada alla cintola e un sorriso soddisfatto dipinto sul volto, poi la prese per mano e la trascinò via passando per molti corridoi tutti uguali, giungendo in fine in una piccola camera arredata semplicemente, dove in un angolo c'era un camino con delle fiamme scoppiettanti al sui interno.

<< Perfetto! Chiudi a chiave la porta. >> ordinò la profetessa alla piccola Stark, poi si inginocchiò di fronte al fuoco cercando di ricordare ciò che aveva fatto per provocare quella “visita” alla Casa del Bianco e del Nero. Quando Arya si inginocchiò al suo fianco la prese per mano ed iniziò ad osservare le fiamme attentamente.

Maledizione! Perchè non funziona?? “

Poi sentirono dei passi e qualcuno bussò con veemenza alla porta.

<< Ci hanno scoperte! >> constatò Arya agitata.

<< Aprite la porta! >> ordinò la voce di un uomo.

Addy si girò di nuovo verso le fiamme e cercò disperatamente di concentrarsi il più possibile. “ Ti prego! Ti prego! Ti prego! Portaci da Jon! “ La porta veniva percossa sempre più forte. “ Ti prego! “

Proprio mentre sfondarono la porta, le due ragazze vennero avvolte dalle fiamme e sparirono, poi Addy non vide nient'altro che il buio.


********************


La testa le doleva come se le avessero spaccato il cranio con un martello, non aveva il coraggio di aprire gli occhi per vedere dove diavolo era finita.

Sentì una mano calda che stringeva la sua, aprì gli occhi e constatò con sollievo di trovarsi nella sua camera a Castello Nero al sicuro e a soprattutto al calduccio. Si voltò e trovò e al suo fianco trovò Jon che dormiva seduto su una sedia con la testa poggiata sul suo letto e la sua mano destra che la stringeva, cercò di tirarsi su, ma una fitta di dolore alla testa la colpì strappandole un'esclamazione di dolore che fece sussultare il giovane comandante.

<< Addy! Sei sveglia! >> la salutò con un sorriso sollevato.

<< Non urlare.... Ho la testa che mi scoppia. >> rispose confusa, poi improvvisamente si ricordò tutto ciò che era accaduto.

<< Arya dov'è? Sta bene? >> scattò cercando di nuovo di rialzarsi.

<< Si, sta benissimo. Sta giocando con Spettro nel cortile. >> la rassicurò << Ora mettiti giù devi riposare, hai preso una bella botta in testa. >>

<< Ma cosa è successo? I miei ricordi sono po' confusi.... >>

<< Questo devi dirmelo tu, io so solo che Grenn stava sellando i cavalli e che quando si è girato tu eri scomparsa, così è tornato al Castello Nero per dare l'allarme e poi ti abbiamo cercata nel bosco fino a notte fonda, quando Spettro ha trovato Arya che cercava di trascinarsi dietro te priva di sensi. >>

Bene, quindi mi sono praticamente teletrasportata a Bravos grazie a non si sa quale magia.... “

<< Io ricordo solo che stavo guardando le fiamme e poi mi sono ritrovata a Bravos, dove ho incontrato Arya, immagino che il resto te lo avrà raccontato lei. >>

<< Si. >> le rispose Jon guardandola in modo strano tenendo ancora stretta la sua mano.

<< Che c'è? Perchè mi guardi così? >>

<< Perchè sei stata un'incosciente! Come diavolo ti è venuto in mente di andare nei boschi con Grenn?? Non posso lasciarti un attimo da sola. >>

<< Cosa?? Aspetta un attimo, io ho riportato tua sorella da te e questo è il ringraziamento?? E poi la colpa è tua! Tu mi hai ignorata per giorni e io mi annoiavo così sono andata con Grenn. >>

<< Quell'imbecille. >> ringhiò il comandante.

<< Non è colpa sua, sono stata io ad insistere e comunque non ho fatto niente di male, sarebbe potuto succedere anche se fossi rimasta nella mia stanza. >>

<< Certo, ma probabilmente non ti saresti ferita alla testa e non ti avrei cercata per tutta la foresta sperando che non fossi morta o tornata nel tuo mondo. >> disse con tono meno brusco e più dolce.

<< Mi dispiace, non era mia intenzione farti preoccupare. E' che mi sentivo sola ed ero infuriata con te..... >>

Le sue parole lo irritarono di nuovo << Sei proprio una bambina! Io ho semplicemente fatto ciò che mi hai chiesto. >> urlò.

<< Non ti ho detto di ignorarmi! >> replicò la ragazza sentendo un'altra fitta propagarsi nella testa.

Per tutta risposta Jon le si avvicinò prendendole il viso tra le mani e incastrando i suoi occhi in quelli di Addy , costringendola a non guardare nient'altro.

<< Non farlo mai più! Mi hai spaventato a morte. >> le sussurrò ad un centimetro dal suo viso, poi la baciò dolcemente, lentamente, cogliendola di sorpresa senza darle il tempo di replicare o di respingerlo.

In principio non rispose al bacio, in parte perchè non se lo aspettava e in parte perchè cercò di mantenere il controllo, ma più lei insisteva, più il ragazzo la baciava con dolcezza indugiando con la lingua sulle sue labbra ancora chiuse.

Infine però cedette e si lasciò andare permettendosi di godere a pieno di quel contatto, quando Jon si rese conto che lei finalmente aveva abbassato le sue difese, il bacio divenne più profondo.

Addy si sentì inebriata dal suo odore, dal suo sapore, non ricordava più dov'era né di avere una ferita alla testa e neanche le importava, tutto ciò che contava erano lei e Jon. Entrambi si lasciarono andare dando sfogo ad un desiderio fin troppo soffocato, Jon le baciò il collo lasciandole una scia rovente sulla sua pelle, mentre lei intrecciò le sue dita ai riccioli scuri del ragazzo con il cuore che galoppava all'impazzata.

I loro sguardi si incontrarono di nuovo illuminati dalla stessa passione, dalla stessa felicità. Lei riprese a baciarlo, impaziente di sentire ancora il suo sapore, prendendo Jon alla sprovvista. Le loro mani vagavano accarezzando ogni parte del corpo dell'altro, infastidite dalla presenza degli indumenti che si frapponevano tra loro e la pelle di entrambi della quale percepivano il calore attraverso la stoffa. Addy stava proprio per slacciare i lacci della camicia del comandante quando qualcuno bussò alla porta interrompendoli bruscamente. Ebbero appena il tempo di ricomporsi prima che una chioma rossa facesse capolino dalla porta.

<< Disturbo? >>

Si! “

<< No, prego lady Melisandre accomodatevi. Addy si è appena svegliata. >> la salutò Jon lanciando uno sguardo di ammonimento alla ragazza, come per imporle di essere gentile e non dare in escandescenze.

<< Salve Melisandre, è sempre un piacere incontrarvi. >> la accolse Addy, cercando di far trasparire il più possibile il suo tono ironico.



Salve ragazzi!

Chiedo umilmente perdono e mi prostro ai vostri piedi per l'enorme ritardo! Lo so, mi faccio schifo da sola! Comunque spero che ne sia valsa le pena aspettare e prometto che cercherò di pubblicare più spesso.

Spero che non mi odiate e che continuerete a leggere ciò che scrivo.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Baci,

Teddy90 ; )


  
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