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Autore: Mughetta    01/12/2015    3 recensioni
"Esiste un mondo oltre questo, dove siamo tutti collegati"
Sì.
Credo che Mark Helprin avesse ragione, forse esiste un'altro mondo,
per cui esistono altri esseri diversi da noi.
Due mondi, vite completamente diverse,
ma che a causa di un uomo e di un libro si incroceranno in modo indissolubile.
Ma quando tutte le verità saranno svelate i rapporti che si erano costruiti saranno così forti?
Perché tutto potrebbe svanire proprio come è apparso.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Big Time Rush, Dustin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Plorogo
 
1886
 
Un tempo, molti anni fà, un uomo o meglio un genio decise di voler dimostrare che non esisteva solo il nostro mondo, ma che ne poteva esistere un’altro.
La cosa che l’ossesionava di più era il poter trovare una prova all’esistenza di altri esseri, non comuni esseri mortali, ma badate bene neanche immortali.
Questo pensiero lo tormentava così tanto che non riusciva neanche a dormmire la notte, si continuava a chiedere come riuscire a dimostrare tutte le sue teorie; lui sapeva bene che erano vere, se lo sentiva dentro di sè, ma chi mai gli avrebbe creduto? Quale persona sana di mente gli avrebbe dato per vere le ipotesi.
Col passare degli anni ci rinunciò, ora mai era diventato anziano non poteva più realizzare ciò che tanto desiderava nel suo cuore.
In un mattino come tanti anni, mentre stava passeggiando per le vie di Londra vide una donna, ben vestiva, il suo abito faceva capire che anch’ella fosse aristocratica. L’abito era di color rosa cipria e bianco sopra di esso indossava uno scialle blu con dei ricami rosa, senza dubbio pensò Albert quei colori si abbinavano benissimo con la tonalità dei suoi capelli, un rosso acceso, un rosso sangue, un rosso che ricordava le più belle rose rosse.
I capelli di quella donna era raccolti in una elaborata acconciatura, quando passava molte se non tutte le persone lì intorno si voltavano a guardarla o meglio ad osservarla, perchè se l’avessero vista davvero avrebbero anche notato lo strano, insolito gesto compiuto proprio da quella donna, gesto che però non passò innoservato da Albert.
Dire che Albert in quel moneto era confuso era dire poco, si domandava cosa potesse fare, andare da quella donna a chiedere informazioni su ciò che era appena accaduto? E se ella lo avrebbe preso per pazzo? E se fosse stato tutto frutto della sua ora mai anziana mente?
Albert quasi incosciamente cambiò direzione, seguì il suo istinto, la possibilità di poter spiegare ciò che la sua mente aveva immaginato in tutti quegli anni era lì a un passo e lui non se ne sarebbe restato a guardare.
Seguì quella donna fino ad un parco.
Lì la donna si sedette su una panchina di legno, Albert le si avvicinò, e si sedette al suo fianco deciso a farsi prendere per un pazzo una volta per tutte.
Una volta seduto la donna girò il suo volto verso di lui e Albert potè notare nei suoi occhi uno strano, insolito,ma favoloso luccichio, che in quel moneto Albert trovò inaturare.
-Salve, la stavo aspettando-
Albert rimase interdetto a quelle palore, significava che lo conosceva e sapeva qualcosa che a lui ancora era ignoto.
-Come può una così bella donna aspettare un povero vecchio?-
-Non mi faccia questa domanda, perchè io dovrei chiederle la motivazione che l’ha spinta a seguirmi-
-Io l’ho seguita...perchè...-
La donna non gli fece finire la frase.
-Sò quello che avete visto, e se vi state chidendo se è magia, la risposta è sì-
-Perchè l’ammetete con me? Io potrei prenderla per pazza –
-Ma non lo farete, lo sappiamo entrmbi. Lei stà aspettando questo momento da tutta la vita. Lei ha sempre creduto nella magia e a qualcosa di più, qualcosa di diverso dalla normale umanità-
Albert era affascinato da quello che la donna gli stava dicendo , allora tutto ciò che aveva pensato in quegli  anni aveva senso, non era un sognatore o un pazzo.
-Perchè mi dite questo?-
-Dovreste aiutarmi-
-Cosa dovrei fare?-
-Costruire uno specchio-
-E poi?-
-Nulla, al resto ci penso io-
-Come vi chiamate?-
-Mi chiamo Beverly-
Dopo questo Albert se ne andò da quel parco, con molte più domande di prima, ma con una risposta: non era un pazzo.
 
 

Angolo dell’autrice:
Eccomi di nuovo qui, spero che questo nuovo mio racconto vi possa piacere.
Come credo si sia capito questa storia parte da molto tempo fà , ma dal prossimo capitolo sarà ambientata nel mondo moderno.
Ora devo scappare sono di fretta, spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Un abbraccio da Mughetta.
  
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