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Autore: DarkSide_of_Gemini    01/12/2015    3 recensioni
“Hades non era solo il nome dei un locale alla moda di Vienna improntato al gusto dark e gotico, era qualcosa di molto più oscuro, e loro SAINT avevano appena iniziato a grattare la superficie brillante per scoprirne il vero significato”.
Dopo aver arrestato il narcotrafficante Julian Kevines, la squadra dei SAINT deve affrontare una nuova minaccia che stavolta prende il nome dal dio della morte: Hades.
Tra nuove indagini e un avversario più che mai enigmatico i SAINT dovranno riuscire ancora una volta a sconfiggere il crimine del mondo moderno.
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'SAINT'
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SAINT

The Hades Chapter

 

2

Ad Atene

 

*

-Perché non posso entrare con voi? Ormai sono un SAINT anche io!-

 

Protestava Kanon.

Saga non si degnava neanche di guardarlo mentre si allacciava il giubbotto antiproiettile e sistemava la Sig Sauer nella fondina sulla coscia.

 

-Qual è il problema?-

 

Si intromise Sion.

 

-Io la chiamerei insubordinazione. Kanon si rifiuta di restare al posto che tu gli hai assegnato in questa operazione-

 

Il capo della SAINT, Sion Liang, scrutò a lungo Kanon con una smorfia di disappunto.

 

-Forse è il caso di rifare quel discorso sulla disciplina che ti ho fatto il mese scorso. Ed il mese ancora prima. E non so quante altre volte in questi due anni. Kanon, voglio che tu resti qui con Shaina ed Aioria. Controllate la situazione quando usciremo e state pronti a prendere in consegna Stephanos Galekos-

 

Neanche Kanon, con tutta la sua fama di essere insubordinato e polemico, poteva discutere un ordine diretto del capo della SAINT nel bel mezzo di un’operazione, quindi non gli restò altro da fare che raggiungere Aioria, Shaina e Marin all’interno del blindato.

 

-Dai, Kanon, non te la prendere. Ci saranno altre occasioni per partecipare direttamente-

 

Gli disse Aioria.

 

-Mi da fastidio essere trattato come un novellino-

 

-A te da fastidio essere qui mentre Saga è là dentro ad acchiappare i cattivi. Dai, muoviti, verrai con me a prendere Galekos non appena usciranno gli altri-

 

La strada sul retro era male illuminata e la squadra sul furgone lavorava con la luce artificiale dei computer di Shaina.

Erano a due isolati dal palazzo dove c’era il loro obbiettivo: si erano dovuti fermare prima perché tutta la zone era transennata ed il rumore del motore rischiava di mettere Galekos sulla difensiva, o peggio di convincerlo a far saltare tutto.

Erano arrivati con il motore acceso al minimo e a luci spente per cogliere di sorpresa l’uomo che si era barricato da due giorni all’interno della sede delle industrie Keleon ed aveva piazzato cariche di esplosivo in ogni pilastro del palazzo.

Non c’erano state minacce né rivendicazioni: Galekos aveva completato il suo lavoro con l’esplosivo durante i due mesi di preavviso prima del licenziamento.

Tutti i colleghi erano convinti che facesse tanti straordinari per ingraziarsi il capo e fargli cambiare idea, nessuno aveva immaginato che fare lo straordinario quando gli uffici erano deserti gli servisse per portare cariche di esplosivo dentro il palazzo e nasconderle nei sotterranei.

La sua richiesta era essere riassunto, ed aveva minacciato di far saltare tutto se fosse intervenuta la polizia per portarlo fuori.

Per questo la squadra dei SAINT si era fermata nel vicolo due isolati prima ed aveva fermato il mezzo: da lì avrebbero proseguito attraverso i sotterranei per entrare nel palazzo delle Keleon senza essere visti dall’uomo all’interno dell’edificio.

 

-Sai, Aioria, secondo me però questo Galekos  non ha tutti i torti. Ha lavorato tanti anni per loro, e adesso lo vogliono licenziare perché il proprietario deve fare un favore ad un amico e vuole assumere suo figlio al posto di quel poveretto-

 

-Lo so, Kanon. Ma fare esplodere i palazzi non è un buon modo per far valere le proprie ragioni-

 

-Bè, quando nessuno ti ascolta immagino che diventi disposto a tutto-

 

-Zitti un po’, voi due!- li interruppe Shaina -Sono dentro-

 

Kanon ed Aioria si avvicinarono al monitor con la mappa in 3D dell’edificio.

Shaina aveva fatto un lavoro eccezionale con quel programma che permetteva loro di muoversi virtualmente all’interno del palazzo e seguire gli spostamenti del resto della squadra.

Ognuno dei membri era un puntino verde chiaro contrassegnato da una sigla su uno sfondo nero su cui la piantina dell’edificio era disegnata in linee azzurre.

 

-Perché non hai messo i loro nomi?-

 

-Questioni elementari di segretezza. Se per caso questo programma dovesse cadere nelle mani sbagliate non voglio che possano usarlo contro di noi-

 

-E le scritte cosa sono?-

 

-Ho dovuto usare un altro codice. Ho inserito le abbreviazioni dei loro segni zodiacali come identificativo-

 

-Gem è Saga, Ar è Sion, Sag è Aioros, Cap è Shura…-

 

-Grazie, Aioria, abbiamo capito-

 

***

 

Nel garage sotterraneo le luci erano spente ad eccezione delle piccole lampadine rosse lungo il perimetro e delle targhe verdi delle uscite di emergenza; non si vedeva quasi niente, e la squadra si muoveva usando i visori notturni.

Sion fece loro cenno di avanzare, dopo aver controllato che il garage in cui erano sbucati fosse quello giusto.

Per prima cosa Saga ed Aioros si occuparono di disattivare le telecamere di sorveglianza perché non era improbabile che Galekos stesse controllando l’edificio dalla sala dei monitor.

Se era riuscito a produrre esplosivo in casa non era escluso che sapesse anche gestire una sala di controllo.

Camus, Shura ed Aphrodite avevano il compito di trovare l’esplosivo e di disattivarlo.

I due chimici, rilevatori alla mano, controllavano i livelli di nitrati e di materia organica nell’aria per individuare l’esplosivo.

Sion, Saga Death Mask ed Aioros invece dovevano entrare nell’edificio, trovare l’uomo e catturarlo prima che lui sparasse o facesse saltare il palazzo.

 

-Saga, secondo te dove possiamo trovarlo?-

 

-Se è intelligente e non è un sentimentale sarà nella sala di controllo, se invece è intelligente ma è anche un sentimentale probabilmente lo troveremo nella sede degli uffici, alla sua scrivania-

 

Sion annuì. Era esattamente per quello che si era portato Saga: perché pensasse come l’uomo che cercavano e desse loro un certo vantaggio su di lui prevedendo le sue mosse.

 

-Prima la sala controllo. È al primo piano, più vicino a noi, e se non è lì saliremo fino al terzo agli uffici-

 

Si mossero rapidi e silenziosi con Sion in testa.

La sala dei monitor era fuori dall’area frequentata dal pubblico ed era anche meno sorvegliata.

Quando si trovarono davanti alla porta chiusa Sion fece cenno che si preparassero ad entrare.

La porta era con il maniglione antipanico, cosa che dava loro un certo vantaggio.

Aioros si buttò contro la sbarra, e la porta cedette di colpo.

Non era sbarrata dall’interno. E dentro non c’era nessuno.

 

-Saliamo agli uffici- disse Saga –Presto. E speriamo che non si sia accorto del rumore che abbiamo fatto ora-

 

Per raggiungere il terzo piano Saga consigliò di separarsi e ad Aioros di uscire sulla scala antincendio e di salire da lì, per poter cogliere Galekos di sorpresa. Se avesse sentito il rumore forse sarebbe stato di guardia, ma non poteva controllare contemporaneamente i due lati opposti del piano.

 

***

Aioros sapeva che Saga aveva ragione, e sapeva che dividersi era stata l’idea migliore.

Ne ebbe conferma appena entrò dalla scala antincendio nell’edificio.

Le luci erano accese, e questo poteva voler dire che Galekos si era accorto di qualcosa e che aveva acceso le luci per controllare meglio l’ambiente.

Si alzò gli occhiali sulla fronte visto che per il momento non gli servivano e si mosse svelto lungo il corridoio; dietro l’angolo sentì delle voci ed allora ringraziò l’intuito di Saga, sempre un passo avanti agli altri.

Prima di svoltare l’angolo si sporse per dare una sbirciata veloce.

Stephanos Galekos era di spalle. Era un uomo alto, sui quarant’anni, con i capelli castano scuro. Da come si parlava e si muoveva a scatti si capiva che era spaventato. Aveva minacciato di far saltare tutto e di non avere nessuna paura di restare coinvolto nell’esplosione lui stesso, ma evidentemente dirlo era una cosa e farlo era un’altra.

Aioros corse svelto fino alla porta a vetri e si abbassò per nascondersi nella metà inferiore dove il vetro era colorato.

Saga e Sion stavano mantenendo l’uomo con le spalle verso il corridoio da cui sapevano che sarebbe arrivato lui.

Aioros non cercò di stabilire un contatto visivo con nessuno dei due per non scoprire il loro gioco. Rimase fuori dalla porta a vetri, sperando che la parte inferiore di vetro smerigliato nascondesse la sua presenza.

Era pronto a sparare a Galekos se ce ne fosse stato bisogno, ma sperava di no, perché se avesse sparato avrebbe dovuto ucciderlo per impedirgli di fare saltare il palazzo.

Saga stava parlando, poi fece un passo verso Galekos e lui gridò qualcosa, probabilmente di stare lontano.

Sion e Saga gettarono le pistole a terra, probabilmente per un ordine dell’uomo

Saga fece per muoversi di nuovo in avanti e Galekos lo minacciò, solo che in mano non aveva una pistola e non la puntava direttamente su Saga.

“Il detonatore!” pensò subito Aioros.

Saga doveva essersi accorto della sua presenza ed aveva manipolato Galekos in modo che esponesse il detonatore e che fosse alla portata della sua mira.

Aioros non perse altro tempo: si alzò in piedi, aprì la porta con uno scatto e prima ancora che Galekos potesse sentire il rumore, lui aveva sparato con la Sig Sauer centrando in pieno il detonatore e strappandoglielo di mano.

Per pochi secondi l’azione si svolse al rallentatore: Saga e Sion si gettarono in avanti per bloccare il prigioniero dalle braccia.

Non fu un’operazione facile perché lui era forte e forse aveva seguito qualche corso paramilitare o di arti marziali, perché sembrava capace di metterli in difficoltà.

Aioros gli puntò contro la pistola e solo allora Galekos smise di fare resistenza.

Sior riuscì a bloccarlo a terra e ad ammanettarlo.

 

-Aioros, voglio che tu lo porti fuori. Vai direttamente dagli altri sul blindato ed aspetta lì me ed il resto della squadra-

 

-Non usciamo tutti insieme?-

 

-Io e Saga aiuteremo gli altri a disinnescare le cariche. Ora che il detonatore è distrutto non possono esplodere al suo comando, ma essendo un esplosivo fatto artigianalmente è molto instabile, quindi prima lo disinneschiamo tutto e meglio è. Tu sei in grado di portarlo al sicuro da solo-

 

Aioros esitava.

Non gli era piaciuto per niente il tono con cui Sion aveva detto che l’esplosivo era molto instabile ed avrebbe preferito restare con i suoi compagni.

Guardò Saga in cerca di un indizio su come comportarsi.

 

-Vai, Ros. Ci ritroviamo tra mezz’ora massimo con tutti gli altri. Abbiamo una missione da portare a termine, te lo ricordi?-

 

Certo, loro erano SAINT, non potevano permettersi di lasciarsi distrarre da sciocchezze come i presentimenti.

 

-Va bene. Saga…-

 

-Sì?-

 

-No, niente… ci rivediamo dopo-

 

Aioros spinse Galekos avanti e lo fece scendere più in fretta che poteva dalle scale.

Si sforzò di non guardarsi indietro altrimenti non avrebbe più avuto il coraggio di allontanarsi, soprattutto da Saga.

Durante ogni missione la paura più grande di Aioros era sempre quella: che a lui o a Saga succedesse qualcosa, e che non avrebbe potuto dirgli “ti amo” un’ultima volta.

Guardò l’uomo che camminava davanti a lui.

Aveva avuto delle ragioni forse comprensibili per comportarsi come aveva fatto, ma ciò non toglieva che se a Saga fosse successo qualcosa, se fosse rimasto ferito o peggio, Aioros avrebbe per sempre considerato Stepahanos Galekos come unico responsabile.

 

****

 

Mezz’ora dopo sul blindato l’atmosfera era tesissima.

Galekos era stato preso in consegna dalla polizia statale, mentre Aioros aveva raggiunto Aioria, Kanon e Shaina davanti allo schermo del computer.

 

-Che fanno, Shaina?-

 

-Sono nei piani inferiori. Si muovono. Stanno ancora disinnescando l’esplosivo secondo me-

 

-Tutto questo tempo? E quanto ce n’era?- Si intromise Kanon -Shura è veloce con gli esplosivi ed aveva gli altri ad aiutarlo. Aioros ha ragione, ci stanno mettendo troppo tempo-

 

-Adesso basta. Sono tutte persone che sanno il fatto loro, non hanno bisogno che noi stiamo qui a rosicare come vecchie zie iperansiose-

 

Aioria la faceva facile, ma ugualmente suo fratello non si sentiva tranquillo.

Le parole di Sion circa l’esplosivo particolarmente instabile gli erano rimaste incastrate in testa e lui non riusciva in nessun modo a scrollarsi di dosso quella brutta sensazione di una catastrofe incombente.

 

-Ora sono tutti fermi. Perché si sono fermati tutti? Perché non vengono fuori da lì?-

 

-Calmati Aioros. Il sistema non rileva movimenti nel raggio inferiore a un metro, quindi magari loro si muovono ma noi non li vediamo. Certo, si sono fermati tutti nello stesso momento…-

 

Non poté finire la frase perché un boato fece tremare il terreno.

Aioros si precipitò fuori dal blindato, subito seguito da Kanon.

Vennero immediatamente investiti da una valanga di polvere e di aria calda.

L’esplosivo essendo fatto artigianalmente è particolarmente instabile.

Aioros non si rendeva conto che stava urlando il nome di Saga quando Aioria lo tirò di peso di nuovo dentro.

Era troppo sotto shock per fare altro che gridare.

“Non sarei dovuto andare via! Dovevo restare con lui. L’ho lasciato solo!”.

Sul monitor azzurro tutto quello che restava di metà della migliore squadra di polizia d’Europa erano sei puntini che da verdi erano diventati rossi, ed i nomi in codice dei loro proprietari erano stati sostituiti dalla scritta “undetected”. Non rilevato.

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Angolo di Makoto: eh-ehm… dite che cominciamo male? Eh, ma è Hades, mica tarallucci e vino! E poi ancora non tutto è perduto. Ancora…

Ora lascio la parola alla sorcia, che ci illuminerà con qualche arguto commento *ironia mode on*

 

Angolo di Rory: Arguto? Pfwahaha, cosa essere codesta strana parola? Comunque sì: avete letto bene! Metà della squadra ha fatto kaboom! Bè, dai… considerate che nella serie originale schioppano dopo sì e no tre puntate, dovevamo pur trovare un modo per farli sparire dalla circolazione >: ) e poi ci sono ancora gli altri, Mur, Aioria, Saori… Saori?! Ohimadonna, allora siamo messi male!

Passando alle cose serie: ringraziamo chi ha voluto riprendere la lettura della storia, in particolare sasuchan7 per averla inserita tra le Preferite, shuuemma7 per averla inserita tra le Seguite e mery83 per averla inserita in tutte e tre le categorie :D

E ancora grazie a isabeldithule e Ai91 per le recensioni *-*

 

Abbiamo finito? Abbiamo finito, per adesso.

Continuate a indagare con noi ;) al prossimo capitolo!

  
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