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Autore: mAAdCity    02/12/2015    0 recensioni
Forse era solo uno dei tanti angeli della notte, quelli che resistono, sì, ma fino a un certo punto. Poi non ce la fanno più, e gli angeli tornano nella loro casa.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza era rimasta imprigionata nel grande cimitero della città. I cancelli che erano alle sue spalle erano i due guardiani del cimitero, serrati come il morso di un leone che azzanna la sua preda, nessuno poteva più andare dall'altra parte, una volta chiusi. Così la ragazza cominciò a camminare per la piccola e lugubre stradina che faceva tutto il giro del cimitero. Guardava le lapidi delle persone che un tempo erano vive, si fermava davanti alle tombe e leggeva i nomi sulle lapidi. Si immaginava come fosse la vita di queste persone, e provava dolore quando pensava come i loro cari avessero sofferto per la loro morte, come se lei le conoscesse da una vita. Guardò lo schermo del telefonino: quindici chiamate perse da sua madre e cinque da suo padre. Probabilmente erano preoccupati, ella infatti era da un bel pezzo scappata di casa, e non aveva intenzione di tornarci, si sentiva troppo una delusione per i suoi. Frequentava brutta gente, beveva e si drogava, si vergognava troppo. Così tre giorni fa, una sera, di nascosto, uscì di casa e cominciò a camminare. Alla fine arrivò lì, nel cimitero della città. Era lontano dal centro della città, dove c'era la sua casa. Pensò che stare lì forse l'avrebbe aiutata a tornare a casa, una notte così buia in un cimitero così spaventoso, per di più sola, forse le avrebbe fatto tornare il coraggio di parlare con i suoi. Guardò la luna: era una grande palla bianca come la neve, ma le sembrava anche un grande occhio che la fissava, e che le metteva soggezione. Strano però, perché la luna era molto lontana, pensò, e quando smetteva di concentrarsi sulla luna, essa tornava piccola come una lampadina, ma sempre molto luminosa. Si divertiva ad osservare le cose che la circondavano, cose che aveva visto migliaia di volte, ma che non aveva mai osservato bene. La luna bianca, l'albero imponente, il laghetto che era la casa dei pesci. Casa, pensò, le mancava la sua casa, e soprattutto i suoi genitori. Stava ancora fissando il laghetto, vide poi il riflesso della luna che si spiegazzava sulla superficie dell'acqua, ad un certo punto, il riflesso divenne sempre più luminoso, tanto che la ragazza dovette proteggersi gli occhi con le mani, e cominciò a dilatarsi. Abituatasi a quella luce, sentì una forza che la spingeva verso il laghetto ormai diventato candido come la tunica di un angelo. E, come ipnotizzata, la ragazza si immerse nel profondo portale bianco.
   
 
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