SECONDO CAPITOLO
Annie si voltò verso il
computer, mentre l’amico ancora un poco sconvolto la fissava con sospetto. Un
click e sullo schermo comparve l’immagine di un water, con una fluida sostanza
rossastra-marrognola nel buco dello scarico.
Ridendo un poco disgustato, l’amico esclamò “Ma che cos’è quell’immagine?”
“Te l’ho detto che sto
aprendo un’agenzia di cessi, ma non sono affari che ti riguardano”
“Fammela rivedere! Ho visto che
c’era del sangue laggiù!”
“Ma te ne vai via! Anziché sparare a
zero sulle persone?”
“Fammela rivedere!”
“Non era
sangue…vattene via! Via! Dubitare delle amiche…bah!”
Annie spinse via dalla sua
camera il ragazzo con diversi calci e spintoni. Il ragazzo inalberato esclamò
“Okay, me ne vado, me ne vado” con ambiguo accento libertino.
Dopo aver controllato che il
rompicoglioni se ne fosse andato, Annie tornò in camera sua e aprì l’armadio
con un sorriso. C’era una ragazza dentro, legata e imbavagliata.
Annie le sorrise e la tirò
fuori, gettandola con violenza sul pavimento. Quella, spaventata si dimenava,
cercando di urlare e liberarsi delle corde, ma Annie
prese con velocità un paio di forbici che giaceva sulla sua scrivania e ZAC! I colpi partirono ripetuti sul corpo della donna, che con fatica
cercò di aggrapparsi alla scaletta del letto a castello di Annie gridando
“Aiutatemi! AAAAAAAH!”
Ma il suo corpo fu
trascinato dall’assassina, mentre l’ormai cadavere dipingeva un’accesa linea
rossa sul pavimento.
La stanza inondata dal
sangue, fu risistemata in sole poche ore dalla nuova Annie, scrupolosa
assassina con un’ossessione dei cessi che, nonappena finite le pulizie, si
sedette al suo pc portatile all’ultimo grido e avvio i-tunes ascoltando delle
strane canzoni.
“Questa mi ricorda la
persona che ho appena ucciso” sorrise sotto il movimento frivolo di una stupida
canzone italiana da dancefloor.
Ammirò dapprima la fatidica
foto del cesso sussurrando ridendo a crepapelle “La mia casa notturna!”, ma Fu
nel momento in cui il player di i-tunes cambiò canzone e quando Annie impugnò
il suo mazzo di tarocchi che, l’amico rompicoglioni si ripresentò alla porta di
Annie.
“Cosa vuoi?” urlò Annie
indispettita
“Posso entrare?”
“Entra!” sbuffò Annie
“ Cosa stai facendo?” disse
il ragazzo entrando, notando Annie che stendeva delle carte sulla scrivania
!”Faccio le carte…predigono morte”
“La mano di fatima indica che qualcuno ti vuole uccidere.
La falce sarà l’arma e il sole il tempo dell’omicidio”
“Quindi mi ucciderà di giorno”
“Esatto. Quindi non posso essere io perché io uccidevo solo
di notte”
“Uccidevi…quindi uccidi ancora!”
“Uccidevo ho detto…”
“E questo?” disse il ragazzo spaventato osservando un’orrenda macchia di sangue
sulla scrivania, derivata dal precedente omicidio, che Annie si era dimenticata
di pulire.
“è sangue!”
“Non è sangue…” mentì Annie
“è smalto rosso colato!”
“Ma è fresco questo!”
“Non è fresco!”
“è fresco…hai trovato un modo per seccarlo”
“Se avessi trovato un modo per seccarlo non sarebbe fresco”
“Sempre a mettere i puntini sulle i”
All’improvviso un latrato di Annie, che impugnò un’arma contundente e la spinse
contro l’amico, che spaventato riuscì a fuggire.