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Autore: SynysterIsTheWay    02/12/2015    3 recensioni
Dal prologo:
-Non lo voglio.- Sbottò improvvisamente Brian, facendo crollare tutte le speranze della sedicenne che sbarrò
gli occhi di colpo.
-Perché dovrei accettare questi stupidi cioccolatini? Preparati da una sfigata come te, per di più.
Ti aspettavi davvero che accettassi un gesto del genere?- Borbottò il ragazzo con acidità e freddezza,
distruggendo il cuore di Aria che aveva già smesso di battere da un po'.
Aria stava cercando di trattenere le lacrime il più che poteva dinanzi a quegli occhi così gelidi quasi
quanto lo era stato il suo tono di voce.
-Che perdita di tempo.- Sbottò ancora il ragazzo, prendendo il pacchetto dalle mani della ragazza
per poi frantumarlo contro il pavimento.
Lo aveva gettato a terra e la giovane stava rischiando quasi un collasso nell'osservare quel gesto
di rifiuto da parte del ragazzo che tanto le piaceva.
Tutti gli studenti erano scoppiati improvvisamente a ridere di lei e a prenderla in giro
mentre Brian si limitò a sorriderle con cattiveria.
Un sorriso di sfida che le fece gelare il sangue nelle vene.
-Se devi piangere, sii almeno abbastanza rispettosa da farlo per conto tuo. Grazie.-
Con quelle ultime parole, Aria scappò via dalla mensa in lacrime
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Preciso che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente
a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa ff".

8° Is there a hospital for the broken hearts?








 
"Un uomo si innamora di una donna quando sente di aver incontrato l’avversario giusto".
(Sherry Argov)










Aria aprì improvvisamente gli occhi.
Le sue labbra si allontanarono da quelle del ragazzo quando
tornò la luce nella camera in cui si sentiva soffocare d'amore.
"E' tornata la luce!", urlò qualcuno dal corridoio mentre la giovane
sbarrò improvvisamente gli occhi, sentendosi mozzare il fiato.
-BRIAN?!- Urlò sconvolta, portandosi poi una mano sulle labbra.
-E così...mi ami ancora, eh?- Ribatté il ragazzo, inarcando un sopracciglio.
Aria, scioccata, sgranò gli occhi come se avesse visto un fantasma.
Avrebbe dovuto sapere che l'uomo che pensava di rimpiazzare con Brian, era lui stesso.
Non si sarebbe mai liberata di lui, neanche se lo avesse realmente voluto.
-Come hai potuto fare una cosa del genere?!- Sgridò ancora la ragazza, osservando
Brian sorridere con malizia.
-E' solo un bacio.- Rispose Haner, con tranquillità.
In quell'istante, Aria aveva capito tutto.
Si era ricordata di tutte le lacrime che avevano speso per lui le altre studentesse
dopo un bacio avuto proprio con il sottoscritto.
Ed aveva capito.
Aveva capito che quel bacio per Brian non avrebbe mai avuto alcun valore.
Non avrebbe mai significato tutto ciò che significava invece per Aria, che, aveva deciso
di non lasciar fuoriuscire dai suoi occhi neanche una piccola ed insulsa goccia di rugiada.
Lei non avrebbe pianto come invece avevano fatto tutte le altre.
Avrebbe incassato quel bacio dato solo per divertimento ed avrebbe accettato il gioco
senza dire una sola parola in più.
-Allora, sei pronta a piangere, mocciosa?- La sfidò il ragazzo, affondando una mano
nella tasca dei suoi jeans.
-Io non piangerò più per te. Non vedrai più neanche una sola lacrima scendere dal mio viso.
Questa è una promessa, Haner.- Ringhiò Aria, più delusa che mai mentre stava per uscire dalla
camera che non sembrava essere neanche un bagno di servizio.
Si era ritrovata in una camera da letto, senza volerlo.
-Non puoi negare che non ti sia piaciuto.- Disse ancora Brian, facendo voltare
di scatto Aria che avrebbe tanto voluto prenderlo a schiaffi.
-E' stato un bacio stupendo, Brian. E' un peccato che sia stato proprio tu a darmelo.-
-Avresti preferito che fosse stato qualcun altro a baciarti in quel modo?- Le domandò Gates,
osservando il vuoto dinanzi a sé.
-Certo che lo avrei preferito! Volevi divertirti con me e ci sei riuscito al meglio! I miei complimenti
per il nuovo trofeo che ora potrai aggiungere alla tua collezione...- Esclamò la giovane con fare
scontroso mentre stava facendo di tutto per trattenere le lacrime.
Brian, invece, esitò.
Non disse una parola mentre Aria lo stava guardando con tutto il rancore di quel mondo.
Sapeva che quel ragazzo aveva solo giocato.
Che quel bacio non significava nulla e che la sua intenzione era solo quella di farle del male.
Voleva ferirla.
Per qualche strano motivo, quel ragazzo, amava ferire le persone più di ogni altra cosa al mondo.
Era fatto di ghiaccio.
-E' inutile restare qui e dirti che avrei preferito il bacio di qualsiasi altro ragazzo al tuo. Almeno,
sarebbe stato più sincero e non avrebbe rovinato tutto quello che stavo provando. Ero sicura che se fosse
stato qualcun altro a baciarmi...beh, avrei davvero potuto dimenticarti.- Mormorò la ragazza con debolezza, 
osservando poi Brian rivolgerle uno sguardo quasi minaccioso.
-Tu sei innamorata di me!- Urlò con nervosismo Gates, zittendo improvvisamente Aria.
Gli occhi del ragazzo rimasero fissi su quelli della ragazza che, stava ricominciando a sudare.
-Non riuscirai mai ad innamorarti di nessun altro che non sia io!- Le urlò ancora contro Brian,
vedendola sgretolarsi dinanzi ai suoi occhi.
Aria trattenne il respiro il più che poteva sapendo che le parole di Gates erano così fottutamente
vere da ferirla sempre di più.
Quanto avrebbe voluto urlargli contro che aveva ragione. Che tutto ciò che le aveva appena detto era solo
la più pura e sincera verità.
Ma, non lo fece.
Aprì le labbra come per dire qualcosa, ma, le richiuse l'istante successivo.
Non disse nulla e se ne andò da quella stanza sapendo che Brian non avrebbe fatto nulla per trattenerla
al suo fianco.
Lo conosceva troppo bene per aspettarsi una reazione del genere dall'uomo che amava più di quanto
poteva amare sé stessa.
Ed il cuore le sanguinava.
E gli occhi stavano iniziando ad appannarsi.
Ed era stanca.
Stanca.
Tanto stanca che cadde a terra, sotto gli occhi di chi non aveva neanche fatto caso a lei
perché era troppo occupato a sballarsi e divertirsi.
Poi, improvvisamente, si rialzò.
Non avrebbe più pianto per lui. Dopotutto, si sentiva ancora in vena di mantenerla quella promessa.
Scese le scale ed incontrò gli occhi gioiosi di Val e le sue braccia aperte, pronte ad accoglierla.
Valary l'abbracciò senza dire una sola parola.
Aria si strinse a lei, ma, senza né piangere né urlare.
Jimmy, Matt, Johnny e Zacky le giravano attorno cercando di capire cosa stesse accadendo.
Poi Brian scese quelle scale superando il corridoio e capirono tutto.
Aveva vinto ancora.

















***
















-Jimmy, perché hai quattro teste?!- Esclamò Aria, ridendo con la sua testa
posizionata sul bancone da bar.
-Ehi, la ragazzina ci è andata giù pesante con l'alcool...- Disse poi Jimmy,
osservando il viso arrossato della sedicenne e le bottiglie di birra vuote accanto
alla sua testa.
-Le avevo detto di non esagerare ma ha iniziato a tracannare tutto senza mai fermarsi.- Spiegò Val, accarezzandole
i capelli per poterglieli allontanare dal viso.
-E' troppo piccola per questo genere di feste. Non essendo abituata a bere si è data alla pazza gioia.- 
Borbottò poi Matt, inarcando un sopracciglio ed osservando Aria guardarlo con nervosismo.
-Io non sono troppo piccola! Ah...mi ci vuole un'altra birra...- Mugulò Aria con una vocina stridula
che sembrava non appartenerle.
-Non se ne parla, tesoro. Hai già bevuto abbastanza per questa sera!- Le disse poi la bionda,
fermandole il polso che stava per ordinare un'altra bottiglia.
-Ma che palle che sei, io volevo solo un'altra birra!- Sbuffò la mora, ridacchiando tra sé e sé.
-Dobbiamo dire però che è proprio buffa conciata in questo modo! Quasi la farei ubriacare di proposito
la prossima volta.- Ridacchiò Johnny, facendo ridere anche Zacky.
-Toccala anche solo con un dito Christ e dovrai vedertela con me!- Minacciò poi Val.
-Uh, guardate, un maiale volante!- Urlò improvvisamente Aria, strizzando gli occhi e ridendo
fino a contorcersi.
-Sta messa proprio male.- Gnignò poi Zacky, osservandola quasi con tenerezza.
-Forse sarà meglio portarla a casa...- Continuò Jimmy, mentre, Aria continuava a parlare
da sola e mugulare cose che non stavano né in cielo e né in terra.
Aveva proprio esagerato con quelle birre. Si era data alla pazza gioia così come non aveva
mai avuto il coraggio di fare.
Nello stesso istante, Brian si avvicinò ai suoi amici e quasi sbarrò gli occhi osservando
la sedicenne conciata in quel modo.
-Ehi, ma si può sapere cosa cazzo state facendo qui?- Domandò Haner ai suoi migliori amici,
vedendoli poi fare le spallucce.
-Direi che stavamo ridendo sulla goffagine della pivellina che ha di sicuro bevuto
qualche birra di troppo.- Spiegò Shads, dando vita alle sue fossette.
-Ma quanto cazzo ha bevuto?- Sbottò ancora Haner, osservando Aria fare delle faccie strane,
a dir poco assurde e divertenti.
Era proprio uscita fuori di testa.
-Un bel po', direi.- Disse Val, indicando le bottiglie sul banco.
-Oh, ma guardate un po' qui chi c'è! L'uomo di ghiaccio per eccellenz...- Aria non riuscì a finire
la frase, perché, aveva perso l'equilibrio dallo sgabello e stava rischiando di cadere a terra.
-Attenta.- Le sussurrò Brian, prendendola tra le sue braccia prima che potesse cadere.
Aria si fermò dinanzi al ragazzo e lo guardò attentamente negli occhi, ricominciando a ridere.
-Avresti potuto farti male, stupida.- Le disse Gates, senza pietà, osservando gli occhi roteanti della
ragazza ed il modo in cui continuava a mordersi le labbra.
Le sue guance erano diventate ancora più rosse mentre sospirava di continuo.
Valary sorrise alla scena mentre gli altri preferivano far finta di niente.
-Allora ogni tanto ti preoccupi per me...- Gli disse Aria, cacciando fuori tutto ciò
che aveva dentro.
Così, senza pensarci troppo.
E Brian sussultò, senza guardarla negli occhi.
-Ma figurati.- Sbottò il ragazzo, tenendola ancora tra le sue braccia perché sapeva bene che 
se l'avesse lasciata in quell'istante, sarebbe caduta. In tutti i senti psicologici e fisici che esistevano.
-Dobbiamo riportarla a casa!- Esclamò improvvisamente Val, preoccupata.
-Dobbiamo?!- Brian la fulminò con un solo sguardo.
-Io non guido, Gates!-
-Beh, la accompagnerà Zacky allora!- Continuò Brian, vedendo poi l'amico iniziare a svignarsela.
-Ma non ci pensare neanche, ho un tavolo pieno di cibo che mi aspetta!-
-Oh, amico mi dispiace ma anche io ho da fare, ho lasciato delle ragazze ad aspettarmi!- Disse poi anche Jimmy.
-Io...ehm...vado con Jimmy!- Finì per dire anche Johnny, svigniandosela con Zacky e James.
-Oh grazie tante, che belli amici del cazzo che ho!- Urlò Brian con sarcasmo, contro i suoi migliori amici
che in lontananza se la ridevano divertiti.
-Ma perché tratti così male anche i tuoi migliori amici? Certo che tu sei proprio un tipo strano, eh Gates?
Ed io che pensavo fossi una sorta di principe azzurro pronto a donarmi una bellissima storia d'amore
come quella delle favole!- Mormorò Aria, sbuffando di continuo.
-Cazzo, cazzo, cazzo! Perché l'hai fatta bere tanto, Val?!- Ringhiò Brian, contro la ragazza
che si portò di scatto le mani sui fianchi con nervosismo.
-L'avevo vista mentre prendeva quelle cazzo di bottiglie e le tracannava di sua volontà! Ho provato
a fermarla più volte ma poi l'ho lasciata stare. Avevo solo capito che aveva bisogno di dimenticare
e sorridere un po' di più! Lei aveva bisogno di bere.- 
-Già, così magari rischierà anche di vomitarmi addosso!- Ribatté Haner, seccato dalla situazione.
-Sarebbe il minimo che possa fare per il modo in cui continui a trattarla!-
-E tu chi saresti diventata? La sua avvocatessa personale?-
-Io non voglio che le accada la stessa cosa che è successa a me, Haner! Aria non lo merita e per di più
smettila di fare il cretino se sei tu il primo ad affogare tutta la merda che sei nel fondo di
una bottiglia!-
-Che cosa hai detto che sono, saputella?!- 
-Ehi, ehi, adesso smettetela di litigare. Che qualcuno riporti questa ragazza a casa e che non se ne
parli più.- Disse Matt con diplomazia, dividendo Val e Brian.
-Bene Matt, a te l'onore.- Sbottò Gates.
-Sono il padrone di casa. Come posso allontanarmi dalla mia stessa festa? Cazzo, sai quanto sono idioti
alcuni...oh merda, quello no, ehi...stronzi di merda lasciate stare quella lampada!- Matt si allontanò da Val e Brian
per rincorrere dei ragazzi che stavano quasi giocando a pallavolo con una lampada abbastanza costosa.
-Beh, in bocca al lupo con la mocciosa, Valary.- Borbottò poi Brian, salutando la bionda con un cenno di mano e lasciando
sedere di nuovo Aria sullo sgabello.
-Brian, presuntuoso che non sei altro, torna qui!- Lo chiamò disperatamente Val ma, vedendo che il ragazzo
non osava neanche voltarsi, si ritrovò costretta a restare al fianco della sua amica con l'intenzione di riportarla
a casa a piedi.
-Okay Aria, adesso ti riporto io a casa. Magari una passeggiata ti aiuterà anche a prendere
un po' d'aria, ti va?- Le domandò Val con dolcezza, accarezzandole il viso.
-Ma Val, io sono stanca, non riesco a camminare! E poi, vogli-voglio restare qui e bere.- Balbettò
la giovane, sentendosi quasi mancare il pavimento da sotto ai piedi.
-Devi tornare a casa tesoro, hai bevuto troppo e con tutto questo caos rischi di sentirti peggio.- 
-Valary! Valary!- Una ragazza di colore si avvicinò improvvisamente alla bionda, attirando la sua attenzione.
-Vicky? Che succede?- 
-Ma chi è questa vestita da cipolla?- Ridacchiò Aria, osservando il vestito bianco di Vicky,
prendendola in giro.
-Ehi, tu, vuoi litigare?!- 
-No, Vicky, calmati. Aria stava scherzando, è solo troppo ubriaca quindi non darci peso. Comunque
sia, devi dirmi qualcosa?-
-Sì, Michelle sta male! E' in bagno e sta vomitando l'anima...ho paura che stia rischiando un collasso.-
-Oh no! Ci mancava solo questa adesso!- 
-Dobbiamo sbrigarci!-
-Okay, okay. Aria, io soccorro un attimo mia sorella e quando torno da te, ce ne andiamo. Però resta qui
ti prego e non ti muovere. Addormentati pure sul banco se vuoi ma, resta ferma qui, intesi?-
Aria annuì alle parole di Val senza dire nulla di troppo. Era così ubriaca che non riusciva neanche
a capire del tutto cosa le stava dicendo la sua amica.
La bionda si voltò per raggiungere il bagno ed Aria si alzò dallo sgabello, barcollando per tutta la casa.
Non riusciva a vedere nulla ed aveva la testa che sembrava quasi esploderle.
-Ehi, ma guarda dove cazzo cammini!- Le urlò qualcuno contro mentre non riusciva neanche a scusarsi.
Stava camminado ma non sapeva neanche lei dove stesse andando.
Si sentiva vuota quasi quanto quelle bottiglie di birra che aveva bevuto senza pietà.
La verità era che voleva dimenticare della morte di suo padre.
Voleva dimenticare i problemi che aveva a casa.
Voleva dimenticare Brian.
Tutto e tutti.
E c'era quasi riuscita.
Un po' di alcool le era bastato per non capirci più un cazzo. Per non sapere più che fine stava facendo.
Vedeva quella casa quasi capovolgersi e le persone triplicarsi e moltiplicarsi di continuo dinanzi ai suoi occhi.
Rischiava di cadere molte volte, ma, riusciva in qualche modo a farsi sorreggere da un qualche mobile o sedia
nei dintorni.
Anche Brian aveva bevuto un po'.
Non era ubriaco. 
Era abbastanza sobrio infatti da vedere Aria aprire la porta di casa ed uscire.
Gates si alzò di scatto dal divano su cui era seduto con due ragazze sulle sue gambe.
Spense la sigaretta su di un posacenere, diede degli schiaffi sui fondoschiena delle groupies ed aprì la porta che si era appena chiusa la giovane
alle spalle.
Uscì dalla villa anche lui e dopo essersi guardato intorno per alcuni secondi, vide la ragazza barcollare
verso la strada e posarsi una mano sulla fronte.
Nello stesso istante, un'auto stava sfrecciando lungo l'asfalto, illuminando gli occhi scuri di Aria con i suoi
fari accecanti.
Colui che era alla guida dell'auto stava suonando con forza il clacson nella speranza di riuscirsi a frenare
prima che potesse buttarla sotto.
-Stupida, vieni via da lì!- Le urlò contro Brian alle sue spalle, mentre, vide il veicolo avanzare verso
di lei con una velocità assurda.
Il clacson rimbombò nelle orecchie di Brian insieme alle urla strazianti di Aria che si era sentita
travolta da quelle solite enormi braccia che sembravano esser diventate la sua salvezza.
Brian si era lanciato su di lei ed insieme erano finiti col rotolare sull'asfalto mentre l'auto era corsa
via senza colpirli.
-Scema, volevi farci uccidere?!- Le urlò di nuovo l'uomo di ghiaccio, quella volta con rabbia, vedendola sana e salva
tra le sue braccia.
Erano entrambi sdraiati sull'asfalto freddo.
Aria rise, Brian no.
-Che cazzo ti ridi adesso? Stavamo per farci investire, ma te ne rendi conto?!- La rimproverò ancora
Gates, vedendola ridere a crepapelle.
-Saresti morto con me, Synyster Gates! Era quello che volevi? Salvarmi o morire con me?- Gli domandò Aria,
divertita più che mai. 
Non sapeva neanche lei cosa gli stava dicendo ma dentro di sé si era sentita improvvisamente libera.
-Che cazzo di domande sono queste? Merda, stavo per morire anch'io per evitare che morissi tu!-
Aria rise ancora.
Forse, era felice.
Era felice di sapere che Brian si era preoccupato per lei.
Synyster Gates aveva appena dimostrato di essere una...persona.
Un essere umano.
Ma quanto gli sarebbe ancora servito per scongelarsi? 
Brian aveva sentito una stretta allo stomaco che non riusciva a spiegarsi nello stesso momento in cui aveva
visto la sedicenne essere quasi investita da quell'auto in corsa.
Si era convinto di non poterla lasciare in quella casa, soprattutto
da ubriaca.
-Smettila di ridere, stupida! Sì, cazzo. Sei proprio una ragazzina...- Le disse ancora Gates nella speranza
di offenderla.
Ma la giovane rideva ancora ed ancora senza mai fermarsi.
Fino a quando poi, Brian la prese in braccio e la portò verso la sua auto.
-Br-Brian, dove mi porti?- Balbettò Aria, roteando gli occhi mentre Gates era riuscito a farla sedere sul sedile
posteriore della sua auto.
Dopo aver caricato la ragazza in auto, egli si sedette al posto di guida ed accese il motore con una velocità
quasi incredibile.
-Ti fa male qualcosa?- Le domandò il ragazzo, posizionando le mani sul volante.
-Sì.- Rispose Aria, dietro di lui, aggiustandosi il vestitino.
-Bene, ci mancava solo questa ora. Ti porto al pronto soccorso.-
-Non credo sia il caso, Haner.-
-Perché? Se ti senti qualcosa di rotto devi assolutamente farti vedere.-
-Credo sia impossibile.-
-Sei una cazzo di testarda! Oltre che stupida, anche testarda!-
-Vedi, Haner. Il problema è che per quello che mi fa male non potranno curarmi.-
-Okay, okay. Che cosa ti fa male?-
-Il cuore, Brian. Mi fa male il cuore. Lo sento che batte forte, così forte che credo potrebbe
esplodermi dentro. Ho qualcosa di rotto ma neanche i migliori dottori del mondo potrebbero riparare
un cuore che soffre. I battiti che emette sono così...tristi. Vorrei farteli sentire per farti capire
cosa sto provando ma, non so come. Esiste un ospedale per i cuori spezzati?-
Mormorò la ragazza con gli occhi
fissi sui suoi piedi.
Brian esitò.
Non osò rispondere e tossì come a sentirsi in imbarazzo.
-Ti porto a casa.- Disse semplicemente, toccandosi i capelli con nervosismo e sfrecciando via alla velocità della luce.
A metà strada, si ricordò di dove abitava Aria solo perché di tanto tanto la vedeva al mattino quando scendeva
con En per raggiungere l'istituto scolastico.
Lungo tutto il tragitto, Brian non disse una sola parola mentre Aria, invece, canticchiava delle canzoni
come se si sentisse completamente sola.
Poi, la giovane iniziò ad abbassare le bretelle del suo vestitino e Gates non poté fare a meno di osservarla
dallo specchietto retrovisore dell'auto.
-Che stai facendo?- Le domandò, deglutendo.
-Io sto morendo di caldo!- Esclamò Aria, ancora sotto l'effetto della sbronza, iniziando a sfilarsi
via il vestitino dal basso.
-Ma che...- Il ragazzo continuò ad osservarla dallo specchietto mentre la vide togliersi il vestito e lanciarlo
sul sedile accanto.
-Adesso sì che si ragiona!- Esclamò Aria, ritrovandosi in intimo dinanzi al ragazzo che stava cercando
di far finta di non vederla.
-Dovresti rivestirti.- 
-E tu dovresti guardare la strada.-
-E' quello che sto facendo.-
-Cosa c'è, Haner? Non hai mai visto una ragazza in intimo per caso?- Gli domandò la giovane, più divertita
che mai.
-Rivestiti o ti prenderai qualcosa.- 
-Io sto bene così.-
-Perché hai bevuto tanto? Se stavi tanto male potevi restartene a casa.-
-Non lo so perché ho bevuto. Forse perché la mia vita è un tale disastro... o forse perché mi manca
tanto mio padre. Così tanto che vorrei che fosse qui.-

-Tuo padre, dici?-
-Beh, cosa vuoi fare ora, il buon samaritano? Non te ne è mai importato nulla di me, spero
che tu lo faccia per i prossimi cento anni cosicché non dovrò più illudermi.-

-Qualsiasi cosa sia a farti del male, non dovresti prendere la decisione di bere per dimenticare. 
L'alcool non ti aiuterà mai a dissolvere il vuoto che ti porti dentro. Mai.-
-Qualcosa mi fa pensare che tu ne sai una più del diavolo.-
-Bevevo anche più di te alla tua età. Nelle mie vene scorre più alcool che sangue ma è comunque
la scelta più sbagliata che si possa fare. Che questa sia la prima ed ultima volta che ti vedo ubriaca.-

-Ti stai preoccupando per me?-
-Certo che no.- Rispose Brian, ritornando il solito freddo di sempre.
Se non altro, Aria aveva ancora gli occhi colmi di luci scintillanti.
Se fosse stata sobria, non avrebbe mai potuto credere a tutto ciò che le stava accadendo.




















***




















Brian parcheggiò l'automobile dinanzi all'abitazione di Aria mentre lei sembrò essersi addormentata.
Il ragazzo scese dal veicolo e ne aprì lo sportello, osservando la ragazza dormire con tranquillità
e spensieratezza.
-Ehi, su, svegliati...siamo arrivati.- Le disse Brian, dandole qualche schiaffetto innocente sul braccio.
Aria mugulò qualcosa nel sonno, ma, non sembrava proprio in vena di svegliarsi.
-Papà...quando torni?- Sussurrò la ragazza nel sonno mentre Brian la osservava quasi con compassione.
-Non tornerà. Sai che non lo farà.- Le disse ancora il ragazzo, vedendola poi aprire gli occhi con lentezza
e svegliarsi.
-Quasi ci stavo sperando.- Rispose Aria sentendosi la testa quasi come un campo da combattimento.
-Alzati, siamo arrivati.- 
-Ma cosa...oddio...perché sono nuda?!- Sbottò la ragazza, sussultando e coprendosi con velocità con
il vestitino trovato al suo fianco.
-Non vorresti mai saperlo.- Continuò Gates, guardandola con malizia.
-Che cosa mi hai fatto?!- Urlò ancora la ragazza, più spaventata che mai dalla situazione.
-Stupida. Ancora ed ancora stupida. Eri solo ubriaca...-
-Oh cazzo, sì. Ricordo di aver bevuto delle birre e poi...oh no, ricordo pochissimo...-
-E' l'effetto dell'alcool. Tutto normale, insomma.-
-Che cosa ci fai tu qui con me?-
Brian sospirò e quasi non voleva risponderle.
-Stavi per finire sotto ad una macchina e per evitare che facessi altri casini o meglio per
evitare di vedere qualche studente disperarsi per la tua perdita ho deciso di accompagnarti
a casa. Ma non montarti troppo la testa, non l'ho fatto perché mi andava...mi sono quasi sentito
costretto. Tutto qui.-
-Oh...sì, certo. Dopotutto...tu sei sempre il solito pezzo di ghiaccio.-
-Farai bene a ricordartelo.-
-Dopo tutto il male che mi hai fatto è quasi impossibile per me provare a vedere del
buono in te.-
-Volevo solo farti capire che sarò sempre il primo a farti guerra, in ogni circostanza. Che
puoi ricominciare a preoccuparti perché non userò mai le buone maniere nei tuoi confronti.-
-Meglio che me ne vada, prima che mi congeli anch'io con tutta questa freddezza che emani.- Rispose a tono Aria,
scendendo dall'auto ed indossando il vestitino con velocità.
Prima ancora che Aria potesse raggiungere la porta di casa, sua madre le si parò dinanzi agli occhi
insieme ad En che sembrava essere abbastanza preoccupato.
La mora barcollava ancora e Brian era rientrato nella sua auto pronto a tornare a casa di Matt.
Ma qualcosa andò storto.
Gates sentì le urla della donna arrivarle alle orecchie e la voce di En più preoccupata che mai.
-Sono le tre di notte, Aria! Che cosa diavolo pensavi di fare?!- 
-Mamma, mi dispiace. Non volevo farvi preoccupare, ero ad una festa e...ho perso la cognizione del tempo.- Provò
a difendersi la ragazza, sentendosi più debole che mai.
-Una festa? Che festa, Aria? Ti hanno drogata? Sei ubriaca?!- Borbottò poi En, guardandola come per paura di saperne la risposta.
-Sto bene, vedete? Sono viva e vegeta e...ero solo andata ad una festa!-
-Per poi ritirarti a quest'ora?! Aria, quasi non ti riconosco più!-
-Mamma io non...- Aria non riuscì a finire la frase, perché qualcuno aveva ben pensato di scendere
dalla sua auto e raggiungerla.
-La colpa è mia, signora.- Disse improvvisamente Brian, apparendo alle spalle della giovane.
En strabuzzò gli occhi nel vedere Gates dinanzi a sé mentre la donna non riusciva più a capire
cosa stesse accadendo.
Aria si voltò di scatto verso Brian, sorpresa dalla sua reazione.
-Tu...- Sussurrò En, rivolgendosi con rabbia verso il ragazzo tatuato.
-E' stata tutta colpa mia, signora. Aria non centra niente. Sono stato io a convincerla di restare
un altro po' alla festa in modo che poi avrei potuto darle un passaggio non appena sarebbe finita. Non volevo
che l'accompagnasse qualche studente ubriaco fradicio e mi sono preso io stesso la responsabilità di riportarvela
sana e salva. Lei non centra niente, se proprio deve prendersela con qualcuno, lo faccia con me.-
Disse Brian,
zittendo tutti, mentre, Aria era rimasta a fissarlo a bocca aperta.
-Ma è comunque tornata tardi per colpa tua.- Ribatté En, ringhiando come al solito.
-No, allora va bene così. Come ti chiami, giovanotto?- Domandò poi la donna, calmandosi.
-Non è importante. E' stato un piacere fare la sua conoscenza, anche se in una brutta circostanza. Buonanotte.-
Brian sussurrò quasi l'ultima parola per poi rivolgere uno sguardo serio ad Aria e tornare alla sua auto.
Aria iniziò a sorridere senza smettere neanche per un secondo.
-Torniamo in casa, tesoro.- Le disse sua madre, iniziando ad avviarsi.
-Aria...che cosa ci faceva lui con te?!- La rimproverò invece En con un solo sguardo.
-Niente. Forse voleva portarmi in un ospedale per i cuori infranti...-
-Che cosa?-
-Non fare caso alle mie parole. Credo che tra un po' dovrò subirmi un bel doposbronza.-































N0TE DELL'AUTRICE.

Buonsalve lettori!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare! Ringrazio tutti per i tweet sulla storia,
davvero, no words!
Finalmente siamo a dicembre! Questo significa...vacanze di Natale, regali e tante decorazioni!
E significa anche che la vostra Gates sta invecchiando...
Maaaaaa anyway...che cosa ne pensate di questo nuovo capitolo?
A voi i pareri sulla strafottenza/preoccupazione del nostro Brian!
Dite che il nostro ghiacciolo sta iniziando a sciogliersi? EHEHEHEHEH.
Ne vedrete delle belle, posso assicurarvelo!
Quindi...se volete continuare a leggere questa storia...mi aspetto di trovare
delle recensioni per capire un po' cosa ne pensate!
Vi ricordo che trovate la ff anche su Wattpad! Anche lì ovviamente mi chiamo "SynysterIsTheWay".
E c'è anche una mia foto, Dio, che vergogna!
Ma vabbé che molti di voi mi hanno comunque chiesto l'amicizia su facebook rendendomi la scrittrice
più felice del mondo.
Ehm, si, okay...passiamo oltre!
Grazie come sempre a tutti voi che continuate a seguire e a leggere le mie storie.
Facciamo rientrare anche questa ff nelle più famose? Bene, allora continuate a mettere
la storia tra i preferiti!
Grazie ancora a tutti e attendo con ansia le vostre recensioni e considerazioni sulla storia!















-SynysterIsTheWay.
   
 
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