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Autore: Hika_chan    03/12/2015    2 recensioni
In questa raccolta di 15 one-shot intendo associare un libro ad ogni personaggio su cui ho scelto di scrivere.
Cap 1: Edward Low - Elogio della follia [Low/Eleanor] Introspettivo. Ambientato nella notte della S02e01
Cap 2: Abigail Ashe - Alice nel paese delle Meraviglie [Billy/Abigail] Missing Moments. Ambientato durante la S02e08, il viaggio di ritorno a Charles Town di Abigail nella Warlus.
Cap 3: Mrs Mapleton - La signora delle camelie Pre s02e08 Missing Moments.
Cap 4: Jack Rackham - Il Principe [Jack/Anne] 1/3 parte. La citazione scelta è ripresa dalla S02e02. Jack ha fatto arrabbiare qualcuno che tenta di ucciderlo. Insieme ad Anne cercherà di scoprire chi lo vuole morto.
Cap 5: Anne Bonny - Diario di un killer sentimentale. [Jack/Anne - Max] 2/3 parte. La citazione scelta è stata ripresa dalla S02e10.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti!
Questo capitolo lo dedico a Funny Jumping Sparrow che ha proposto di accostare Jack Rackham a “Il Principe” di Niccolò Machiavelli.

Non ho voluto indagare troppo sul perché di questa sua scelta, nonostante la curiosità, per non influenzare quella che è diventata la one-shot qui pubblicata.
* chiacchiere *
Ho deciso di non voler comparare questa mia “visione” del trattato in correlazione al personaggio di Jack Rackham con Funny Jumping Sparrow perché volevo scrivere qualcosa frutto della mia immaginazione, per dedicarle qualcosa che fosse “farina del mio sacco” insomma. Sono curiosa di sapere il suo parere, sperando di aver trattato bene quest'accoppiata.

Da canto mio ho trvato appropriato il trattato con la figura di Jack perché credo che i princìpi descritti bene si accostino con questo particolare pirata.
Mentre leggevo il libro ho pensato anche al Captain Flint, e per un paio di capitoli a Charles Vane, ma due delle qualità che Machiavelli attribuisce al Principe sono astuzia e violenza; la prima accostata alla figura della volpe e la seconda al leone.
Questo particolare ha messo in moto la fangirl shippatrice che è in me; insomma l'astuzia:violenza=Jack:Anne.

La one-shot sarà ripartita in tre capitoli, per cui al momento c'è un solo accenno al trattato scritto da Machiavelli.

Spero di essere riuscita a raggiungere gli obbiettivi che mi ero posta e che la storia piaccia.

Grazie a Lely1441 per il betaggio! :)

Grazie e buna lettura!

 
***
 
Jack Rackham

 
* Il Principe *

* Niccolò Machiavelli *




“L'esperienza mi ha insegnato che più è elusivo l'enigma,
più la sua soluzione è terribilmente ovvia.
Bisogna solo essere disposti a vederla.
Prendiamo la nostra situazione, per esempio.
Tu hai un sacco di informazioni, ma non hai i mezzi per sfruttarle,
puoi solo venderle in cambio di una commissione
e facendolo rischi una rappresaglia dalla signora Guthrie.
Io, d'altro canto, ho un'attitudine impareggiabile per gestire una ciurma,
ma mi vedo negata ogni opportunità di sfruttare questa abilità.
Ed eccola, la soluzione, così ovvia.
Tutte le informazioni che otterrai da questo posto, le darai a me.
Io deciderò quali sfrutteremo e quali potrebbero provocare l'ira della signora Guthrie.
Io e Anne prenderemo quelle informazioni, ci procureremo una nave, recluteremo uomini,
e metteremo insieme, dal nulla, una nuova ciurma, che farà capo a noi tre.
Avevi chiesto capitani migliori.
Ecco a voi il Capitano Jack Rackham.”
[Jack Rackham to Max]









Immerso nella vasca da bagno, Jack Rackham teneva la testa reclinata indietro così da avere la visuale sul soffitto; non che il soggetto fosse interessante, ma perdersi tra quelle trame lignee lo aiutava a concentrarsi. Il vapore saliva dall'acqua calda con piccole spirali che sembravano danzare mosse dalla brezza che entrava dalla finestra aperta. I mugolii soddisfatti dei clienti, insieme a quelli recitati dalle puttane durante il loro lavoro, sfondavano la barriera creata dalle sottili pareti riempendo l'aria. Annoiato si strofinò il petto con un pezzo di stoffa insaponato mentre i capelli castani gli ricadevano bagnati sugli occhi.
Jack immerse il piccolo asciugamano nell'acqua e lo portò a coprirsi il volto cercando di estraniarsi dall'ambiente che lo circondava. Così escluse le luci e l'olezzo proveniente dalla strada, si accomodò meglio intenzionato a dedicarsi ad una delle sue occupazioni preferite: immaginarsi nelle vesti di capitano rispettato con una ciurma che lo seguisse fedelmente e lealmente.
Picchiettava un dito sul bordo della vasca con fare assorto quando una mano affusolata gli strappò l'asciugamano dal viso. Stropicciò gli occhi mentre con una mano afferrava la spada, resa scivolosa dall'acqua insaponata caduta a terra. Si alzò in fretta schizzando acqua da tutte le parti e scavalcò impacciato la vasca pronto a gettarsi nella mischia. Scorse Anne, intenta a sfilare il pugnale dal polmone del suo avversario, e si buttò senza indugi sull'energumeno che tentava di afferrarlo. Reso scivoloso dal sapone, Jack riuscì a liberare un braccio dalla morsa in cui era stretto tanto da fargli mancare il fiato e tirò un pugno sul mento del suo avversario. Sentì le nocche bruciare contro l'osso duro e tirò il braccio indietro per prepararsi a tirare un secondo colpo. Si stupì quando il rivale sgranò gli occhi, un uomo di quella stazza e dalla mascella possente non poteva essere battuto con un singolo pugno. Chiuse la bocca quando lo sconosciuto gli tossì addosso, ma ciò non evitò che un grumo di sangue lo colpisse alla guancia impregnandogli la basetta. Venne trascinato dal peso di quel corpo che ancora non si decideva a lasciarlo andare, a terra sgusciò da quel contatto indesiderato e vide la compagna pulire la propria lama sull'asciugamano che aveva lanciato a terra poco prima.
Con le spalle dritte ed i capelli in disordine, Anne Bonny guardava il compagno con gli occhi socchiusi. La linea dura della bocca non nascondeva la preoccupazione per quel che sarebbe potuto accadere se non ci fosse stata lei a risolvere tutto. Guardò i due corpi stesi a terra, circondati dal loro sangue che sgorgava sempre più debole dalle ferite mortali.
<< A quest'ora saresti un fottuto cadavere. >> masticò tra i denti.
Muoversi silenziosamente era diventata un'abitudine per lei, resa necessaria dai vari “incarichi” che era solita svolgere. Quando doveva passare inosservata, come in situazioni simili, quella sua qualità le tornava molto utile. Continuava a stringere il piccolo asciugamano a contatto con la pelle accaldata, liberando così l'acqua che stava scivolava lungo le sue bianche gambe fino a terra.
Coperta solo dall'abituale blusa color notte, troppo grande per il suo corpo esile, la ragazza restava in piedi a guardare il compagno.
<< Fortuna che ci sei tu, tesoro, che mi guardi le spalle. >> Le rispose Jack, con un tono lievemente amareggiato, alzandosi. Non potè evitare di notare le gote arrossate di lei, non certo per quella piccola baruffa e nemmeno per quella battuta pungente. Sapeva benissimo da dove veniva, portava ancora l'odore della brunetta sulla sua pelle: un profumo d'incenso che male le si addiceva.
Con un passo il pirata colmò la distanza che li separava e, tenendole una mano sotto il mento la costrinse a guardarlo. Non trovò in quelle iridi azzurre il lampo di sfida che erano solite emanare, ma acque burrascose pericolose da esplorare. Il loro rapporto era sempre stato particolare, ed il momento che stavano passando – un momento che aveva un nome, due labbra sensuali e due occhi profondi – non rendeva le cose più semplici, ma sapeva che non era intenzione della compagna ferirlo e che la sua preoccupazione era sincera. Sospirò, rifiutandosi di lasciarsi andare a quei pensieri.
Anne si liberò stizzita e lanciandogli il ritaglio di stoffa che ancora stringeva lo apostrofò:
<< Che cazzo stavi facendo, eh Jack? Chi diavolo hai fatto incazzare per mandare qualcuno a farti il culo? >>
<< Calmati, cara, non ho fatto incazzare nessuno. Questi gentiluomini erano sicuramente qui per un altro motivo. >> tentò di rabbonirla mentre strofinava la guancia intenzionato ad eliminare qualsiasi traccia di sangue vi fosse impressa.
<< Col cazzo che erano qui per un altro motivo! Quelli sono venuti per fotterti, Jack! E se non fossero passati davanti a quella cazzo di camera ti avrei trovato con le budella attorno al collo! >> inveì lei additando un punto che doveva corrispondere alla stanza da cui era uscita per proteggere il compagno.
<< Darling, non intendevo che non volessero farmi fuori, ma che per una volta non sono io ad aver fatto incazzare qualcuno. >> Proseguì chinandosi sopra i corpi degli aggressori senza sentire il bisogno di coprirsi. Le diede le spalle, evitando così di posare gli occhi sul corpo semivestito di Anne che lo portavano a pensare alle attività che aveva abbandonato per accorrere in suo aiuto. Non aveva nemmeno bisogno di immaginare le gambe delle ragazze intrecciarsi, od i gemiti di piacere confondersi; aveva toccato tutto con mano, se poteva permettersi quella battuta.
Frugò in tutte le tasche e borselli, finché non tastò un sacchetto con quella che doveva essere la caparra del lavoro che prevedeva la sua morte. << O forse no… chissà chi è il mandante… >> mormorò soppesandola.
<< Cazzo Jack, vedi di metterti dei fottuti vestiti e andiamo ad ammazzare chi voleva farti la pelle. >> ordinò la ragazza prima di chiudersi la porta alle spalle.
Rimasto solo, Jack sfilò il foglio ripiegato che aveva trovato nella tasca del gilè dell'uomo ucciso da Anne. Era per lo più illeggibile, impregnato del sangue fresco del messaggero.
“...se non che bisogna ad uno principe sapere usare l'una e l'altra natura: e l'una senza l'altra non è durabile. Sendo dunque necessitato uno principe sapere bene usare la bestia, debbe di quelle pigliare la volpe et lione: perché el lione non si difende da' lacci, la volpe non si difende da' lupi; bisogna adunque essere volpe a conoscere e lacci, e lione a sbigottire i lupi: coloro che...”
Jack rigirò il foglio tra le mani, cercando di capire la provenienza di quell'unica prova. Il foglio era leggero, una carta stampata di bassa qualità, con l'inchiostro sbafato su tutte le “a” e – decise – di qualcuno molto vecchio a giudicare dal modo di parlare.
<< Chi cazzo ha un libro su un principe a Nassau? >> mormorò pensieroso.
Tornò a concentrarsi sulle poche parole salvate dalle macchie di sangue. Sull'altra facciata del foglio una seconda frase poteva distinguersi.
“E senza quella, a fare quello effetto, l'altre sua virtù non bastavano: e li scriptori, in questo, poco considerati da l'una parte admirano questa sua actione. Dall'altra dannano la principale cagione di epsa.” Anche questa volta nulla d'importante.
Continuò per un po' ad osservare quello stralcio di parole, cercando di porsi domande utili più che curiose come lo portava invece a fare la sua indole. Rassegnato distolse lo sguardo e notò il cranio calvo dell'uomo; una forma oltremodo buffa così schiacciata da assomigliare ad un'incudine, una forma difficile da dimenticare. Forse questo tratto distintivo lo avrebbe aiutato nello scoprire almeno chi fosse.
<< Che cosa ci fai ancora nudo come un fottuto verme, Jack? >> ringhiò Anne con i canini che spuntavano dalle labbra fine.
Non le era servito troppo tempo per indossare i suoi abituali vestiti, un altro discorso era stato il tempo impiegato per dare una spiegazione a Max per quella spiacevole interruzione.
Teneva i palmi delle mani poggiate sull'elsa dei pugnali e la falda dell'inseparabile cappello malcelava la scintilla di ferocia dei suoi occhi.
In quel momento, pensò Jack, sembrava davvero una leonessa.
Riportò lo sguardo al foglio che ancora teneva in mano; se Anne era il leone, lui era senza dubbio la volpe ragionò. Poteva quasi sentire i piccoli ingranaggi della sua mente muoversi ad una velocità superiore al normale con l'ausilio dell'adrenalina che pervadeva il suo corpo.
<< … Jack! Jack! Cazzo, ma ci senti? Che cazzo è quello? >> lo scrollò la voce rauca della compagna dai suoi ragionamenti.
<< Un indizio, cara. >> spiegò mentre si alzava e stirava le gambe anchilosate per esser stato chino a lungo. << Ora liberiamoci dei nostri ospiti e fammi finire di pensare, ti spiegherò di fronte una bella bottiglia di rhum. >> concluse mentre si allacciava le braghe.
 



[Fine Prima Parte]



*************************************************************************************************************************



La prima frase in corsivo è ripresa dal capitolo XVIII mentre la seconda dal capitolo XVII de “Il Principe” di Machiavelli.

È la prima volta che mi cimento in qualcosa con tematiche gialle, come “semi-battaglie”, indizi da seguire ed il resto che emergerà da questa one-shot. Spero che alla fine dei tre capitoli uscirà una cosa per lo meno decente!

Il prossimo capitolo sarà Anne Bonny con “Diario di un killer sentimentale” di Luis Sepùlveda.

Grazie per aver letto!
A presto!


 
  
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