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Autore: Alohomora__    03/12/2015    2 recensioni
Jily|7° anno
Lily, per colpa di una pozione, fa uno strano sogno che in realtà si scopre essere qualcosa di più. E' in Russia, e fa parte della famiglia Romanov. Al risveglio dal sogno, ne ha solo un vago ricordo. La sera stessa, al ballo della Vigilia di Natale, James Potter la invita a ballare, e lei accetta. Mentre ballano, tutto torna al suo posto.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily Evans aveva sempre avuto una particolare attitudine per Pozioni. “Lei le capisce, le pozioni- diceva spesso Lumacorno mentre lavorano in classe, scatenando gli sbuffi da parte sua e le occhiate sottecchi e viscide di Severus- durante la preparazione è sempre concentrata, e non cambia gli ingredienti a suo piacimento. Nevvero, signor Lupin?”  Remus aveva spesso le guance in fiamme, a quel punto, e a Lily veniva da ridere perché diamine, era Remus Lupin! Prefetto, diligente, studioso…e un disastro in pozioni. Lily lo aiutava quando poteva e tuttavia ancora non erano riusciti a non far scoppiare una postazione da lavoro. Sentendosi osservata, alzò gli occhi dal calderone, dove la sua pozione (già del bellissimo color blu notte descritto nel manuale) ribolliva placida per puntare gli occhi in quelli di James Potter dall’altra parte dell’aula. Si sentì arrossire e distolse velocemente lo sguardo, lasciandolo abbastanza interdetto: Lily Evans che arrossisce per una sua occhiata?
Tuttavia lui non sapeva. “Lui non sa nulla-pensò Lily guardandolo di nascosto- non sa come mi sento ora”.
Quella strana situazione era iniziata un mese prima, quando si era resa conto che quell’anno James Potter era un po’ meno stupido e un po’ più responsabile, pur mantenendo le sue classiche caratteristiche quali ego un po’ troppo grande e tendenza a far casino. Inspiegabilmente, da quel giorno ogni volta che lo incrociava si sentiva arrossire. Sbuffando, prese dal tavolo le radici di Garofano che le servivano per completare la pozione Sogni Tranquilli, pronta a contarle minuziosamente per non farne cadere una di più nel calderone. Ne aveva già aggiunto 4 e stava per mettere la quinta e ultima radice quando la voce che apparteneva al suo migl suo ex-migliore amico la fece sobbalzare, facendone cadere altre tre all’interno del calderone. Guardò Severus orripilata, per poi rigirarsi verso il calderone e vedere il composto aveva ora un colore bianco neve. Si avvicinò cautamente, per controllare meglio, e per sbaglio ne aspirò il fumo.
Le girò la testa, e si ricordò le parole che Lumacorno ripeteva frequentemente alla classe: “Mai, e dico mai odorare una pozione se non si sa cosa essa effettivamente sia!”
L’ultima cosa che sentì fu la voce di James gridare il suo nome.

****
 
-Gran Duchessa! Gran Duchessa si sente bene?
Lily aprì gli occhi a fatica. Era stesa su un sontuoso divanetto con addosso uno splendido abito e circondata da cameriere con l’aria veramente preoccupata. Scosse la testa, mettendosi a sedere. “Cosa sta succedendo?”
-No, no sto bene!- si sentì dire, con una voce che era la sua ma non lo era.
Una delle cameriere la guardò e le chiese se volesse qualcosa da mangiare per ritirarsi un po’ su.
-Siete pallida, vostra grazia…
Lei sorrise e congedò tutti, ringraziandoli per l’aiuto e scuotendo la testa.
Appena anche l’ultima ragazza fu uscita dalla camera, si mise davanti allo specchio, scrutandosi e cercando di capire cosa fosse effettivamente successo. Non trovando risposta, si avvicinò al piccolo scrittoio posto lì vicino, catturata da un piccolo quaderno di pelle marrone. Sulla prima pagina, a caratteri russi e inglesi vi era scritto con un elegante corsivo:
“Proprietà della granduchessina
Anastasija Lily Romanova”
Sbarrò gli occhi. Era Anastasia Romanov? Scosse la testa, spazientita. Certo che lo era, come aveva potuto dimenticarlo? Ancora un po' interdetta, lesse le ultime pagine del diario, che parlavano della festa che si sarebbe tenuta quella sera a palazzo per la Vigilia del Natale 1917. Un vago accenno a dei reali arrivati dall’Inghilterra e dalla Francia per partecipare alla festa, ma nient’altro. Tuttavia c’era qualcosa che non andava. Lei sapeva di essere Anastasia, ma allora perché sentiva qualcosa di strano? Perché quel nome accanto al suo, nel quaderno, le sembrava così tanto familiare ma allo stesso tempo così sbagliato? Si prese la testa fra le mani, attenta a non far sgualcire l’acconciatura che aveva portato via la pazienza delle cameriere, per poi sbuffare sonoramente.
-So che non è proprio divertente stare strizzata in quell’abito, ma non pensi dovresti essere almeno un po’ contenta del fatto che stasera potrai ballare fino a romperti le scarpe?
Lei sobbalzò al suono di quella voce, per poi sorridere e alzare lo sguardo. James Potter, il principe inglese venuto con la famiglia per il ballo, la guardava sorridente da dietro un pannello del muro. Uno dei tanti passaggi segreti che lui e il fratello adottivo Sirius avevano scovato in quei giorni.
-James! Cosa ci fai qui? Se Margaretta* dovesse vederti, sarebbero guai per entrambi! Non dovresti essere nelle tue stanze a prepararti per stasera? Sirius poi? Dove si è cacciato?
James rise piano, cercando di non far troppo rumore per non destare sospetti e uscì dal muro, avvicinandosi al letto della ragazza.
-Sir è ancora in stanza, finendo di farsi bello. Penso sia una ragazza nell’animo!
Sorrisero, guardandosi negli occhi. Le loro famiglie, anche se all’inizio avevano un po’ storto gli occhi, erano contente di quella loro amicizia. Tuttavia non sapevano ne’ che oramai non si davano più del voi da tempo ne’ che James regolarmente la andava a trovare nelle sue stanze. Un leggero bussare li fece trasalire, e James si tuffò velocemente nel passaggio, facendo segno a Lily che si sarebbero visti poco dopo.
-Avanti!
La testa di Margaretta fece capolino dalla porta, sorridendole e invitandola a scendere dalla famiglia per dare inizio al ballo. Poco dopo, si trovava di fronte alla sala completamente addobbata e piena di gente che danzava. Il padre le sorrise e le porse una mano, che lei accettò felice. Adorava ballare. Dopo qualche canzone (il padre aveva richiesto musicisti francesi per l’occasione) si separarono, e il padre continuò a ballare con la madre. Lei stava per uscire dalla pista, quando una mano liscia e gentile si posò sulla sua. Le fece fare una giravolta, per poi riprenderla al volo in posizione da Valzer. Lily sorrise a James, e approfittando del momento richiesto per trovare il ritmo giusto, lo osservò attentamente.
James era raggiante. Bellissimo nel suo abito blu notte, in contrasto con il suo bianco neve, coordinati dalla fusciacca di lui e dai gioielli di lei. Lo avevano fatto apposta, ovviamente, tuttavia nessuno a parte loro lo sapeva. Sarebbe stato inopportuno e loro lo sapevano. Così, sembrava solo una dolce coincidenza.  Ballavano sulle note della canzone preferita di Anastasia, una melodia a cui lei aveva aggiunto delle parole.

 
Festa e balli, fantasia 
è il ricordo di sempre 
ed un canto vola via 
quando viene Dicembre. 
Sembra come un attimo 
dei cavalli s'impennano 
torna quella melodia 
che il tempo portò via…

 
Lily sorrise. Si sentiva bene.  James, a metà canzone, si fermò. Lei lo guardò sorpresa, per poi spalancare gli occhi quando il ragazzo poggiò dolcemente le labbra sulle sue. Dopo pochi secondi li chiuse, per poi poggiare le mani sul petto del ragazzo. Poteva sentire il cuore di James battere all’impazzata, sempre coordinato al suo.
-Scusami, ma non potevo più aspettare. Non dopo così tanti anni.
Lei sorrise, per poi rimanere interdetta. “Dopo così tanti anni?” Stava per chiedere spiegazioni al ragazzo, quando un improvviso giramento di testa la colse impreparata. Si aggrappò alle spalle di James e lo guardò negli occhi cercando aiuto. Occhi grandi e color nocciola. Così simili a quelli…
Svenne.
****

-Lily? Lily sei sveglia! Oh mio dio, finalmente! Madama Chips! Madama Chips, Lily è sveglia!
Lily balzò a sedere, con gli occhi sbarrati. Si guardò intorno, e riconobbe l’ambiente familiare dell’infermeria. Da dietro un separé vide spuntare la testa di James Potter –perché tutto questo le dava un senso incredibile di déjà-vu?-seguita da Madama Chips. Lei arrossendo e sbuffando gli chiese cosa stesse succedendo, sentendosi rispondere dalla Medimaga.
-Signorina Evans, in seguito ad una pozione mal riuscita, è stata ricoverata in stato d’incoscienza.
Lily sobbalzò, ricordando tutto. La pozione blu notte, la voce di Severus che la chiamava piano, la distesa bianco neve che era diventata la sua pozione.
-Cosa…la mia media in pozioni sarà rovinata! Non ci posso credere, come farò a- si interruppe, sentendo la risata di Potter riempire l’infermeria- Ah Ah Ah, Potter, sai che risate. Piuttosto, quanto sono restata incosciente?
James si passò una mano tra i capelli, smettendo di ridere e avendo la decenza di arrossire leggermente.
-Una settimana, Lily, siamo alla sera della Vigilia di Natale..
-E’ Evans per te, Potter.

Sorrise un po’, notando come lui aveva abbassato lo sguardo, per poi posare una mano sulle sue e sussurrare un “Grazie, James” che ebbe il potere di far brillare gli occhi a lui e far mancare il fiato a lei.
Sempre sorridendo, lui si alzò dalla sedia e si congedò:
-Vado a prepararmi per stasera, sperando che Sir abbia finito…penso sia una ragazza nell’animo!
Cercando di contenere la crescente sensazione di déjà-vu, Lily si riscosse, scendendo dal letto e chiedendo a Madama Chips il permesso di uscire dall’infermeria. Una ramanzina da parte di Alice, abbracci da parte delle altre ragazze, baci da parte di Alice, auguri da tutti, una doccia e cinque incantesimi liscianti dopo, Lily era davanti allo specchio del dormitorio, i capelli raccolti in un elaborata acconciatura e un vestito bianco a fasciarle il corpo longilineo, una collana di pietre blu adagiata sul collo sottile e la pochette dello stesso colore stretta tra le mani. Dopo un ultimo sguardo allo specchio, si decise a scendere le scale, certa che non se la sarebbe mangiata nessuno se fosse uscita. In sala comune c’erano solo Alice e Frank, che le sorrisero per poi cominciare tutti insieme a scendere verso la sala grande. Arrivata davanti alle porte, Lily fece un gran respiro, non capendo il perché di tutta quell’agitazione. Aprirono le porte e la sensazione di essersi scordata qualcosa colpì Lily con la forza di un proiettile. La sala era addobbata, piena di gente che danzava, e tutti in abiti sontuosissimi.
-Granduchessa!
Lily sobbalzò e si girò verso Frank, sbattendo velocemente le palpebre gli mise una mano sulla spalla.
-Come scusami?
Lui la guardò inclinando leggermente la testa.
-Ho detto “Guardate che festa!”…Lily, stai bene? Forse non saresti dovuta uscire dall’infermeria così presto…
Lei scosse la testa sorridendo e lo rassicurò. “Granduchessa…come mi è saltato in mente?” rise all’interno della sua testa. Metà della serata la passò in compagnia di Alice, Mary ed Emmeline, ma a un certo punto Frank tornò nel gruppetto portandosi dietro i Malandrini vestiti di bellissimi abiti. Lo sguardo di Lily s’incatenò alla figura di James. Portava uno smoking blu scuro, con dettagli bianchi. Il suo esatto opposto. Notò che anche lui la stava fissando, facendo le sue stesse considerazioni.
-Lily, ti va di ballare?
L’aria della Sala Grande si congelò a quella frase. I loro amici stavano trattenendo il fiato, certi di star assistendo all’inizio di qualcosa, e trasalirono sorpresi quando Lily, con un sorriso luminoso quanto una stella posò la sua mano su quella di James e disse un semplice sì.
Lui sorrise e la portò proprio al centro della pista. La avvicinò a sé, mentre le note di una canzone risuonavano nell’aria.
…Sembra come un attimo 
dei cavalli s'impennano 
sento quella melodia, 
nella memoria mia… 
forse un giorno tornerò 
il mio cuore lo sente… 
ed allora capirò 
il ricordo di sempre… 
ed un canto vola via… 
quando viene Dicembre.
Lily spalancò gli occhi, continuando a ballare. Ricordò dell’altro ballo, dell’altro James- così maledettamente simile a questo- e di quella canzone. Sorrise dolcemente. James la guardava come se fosse stata la cosa più bella al mondo. Così, quando si fermò e premette le labbra sulle sue, Lily non perse secondi preziosi a essere sorpresa, semplicemente si avvicinò ancora di più a James e ricambiò il bacio.
-Scusami, ma non potevo più aspettare. Non dopo così tanti anni.
Lei scosse la testa, sorridendo.
Non sarebbe svenuta quella volta, perché ne era certa, quello non era un sogno.
Ed un canto vola via
quando viene Dicembre…






 
Margaretta*: Una delle governanti di Anastasia
Seeera a tutti! 
Ho sentito oggi dopo tanto tempo "Quando viene Dicembre", e ho voluto riportarla sulla Jily, che è in assoluto la mia OTP.
Adoro Anastasia, sia il cartone che la storia reale. 
MI farebbe molto piacere se mi faceste sapere cosa ne pensate! 
Un bacio a tutti,
-Mars

 
  
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