Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Ricorda la storia  |      
Autore: a k u r o s a    03/12/2015    1 recensioni
Quella volta che Rufy si prende cura di Zoro. Tanta nakamaship e uno Zoro un pò diverso dal solito.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro
Note: Missing Moments, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
n/t: un piccolo momento un pò angst. La si può considerare una storia parallela a "Do Not Swallow Your Tears" con i ruoli invertiti.
      Come al solito, un grazie ad akurosa per aver scritto quest'altra piccola perla. E un grazie a tutti voi che l'apprezzerete.

The Day the White Hilted Katana Cries

(Il giorno in cui la katana dall'elsa bianca piange)


«Ma il grande Usop non è l'uomo che si nasconde come un codardo per la paura, e così si alzò ed esclamò-»

Rufy scoppiò in una risata selvaggia quando Sanji calpestò il piede di Usop nella fretta di servire le sue dame, ma la risata venne soppressa dall'urlo di dolore del cecchino. Usop saltellava su una gamba inveendo contro il cuoco in sette modi differenti, prima di essere messo a tacere efficacemente quando Sanji scagliò il vassoio ormai vuoto dritto nella sua bocca.

Con le mani che mai arrestavano il rapido movimento dalla sua cena alla bocca, Rufy scrutò il ponte compiaciuto di vedere i suoi compagni divertirsi e godere del bel clima. Ma si interruppe, confuso, quando non trovò la familiare testa verde che di solito sedeva accanto al loro barile di birra e il pirata aggrottò le sopracciglia quando in fine trovò la sagoma di due katana contro la luna, su nella coffa.

Il capitano afferrò l'ultimo cosciotto d'agnello e fu in piedi in pochi secondi, balzando via. Il resto dei suoi compagni lo richiamarono allarmati ma lui soffiò via le preoccupazioni con un sorriso e si avviò sull'albero maestro.

Lì trovò chi stava cercando, seduto contro la balaustra in legno davanti la sua katana bianca che era stata sguainata e conficcata nel pavimento ligneo in modo che stesse in piedi. La luna che pendeva bassa nel cielo fornì abbastanza luce a Rufy per vedere il volto del suo spadaccino che si rifletteva sull'elegante lama.

Rufy guardò il suo primo ufficiale, in silenzio. Alcuni sarebbero piombati nel silenzio perché avrebbero percepito l'infausta oscurità che dimorava da qualche parte nella testa dello spadaccino e non avrebbero avuto il coraggio di provocarlo ulteriormente. Rufy non pronunciò parola per una ragione molto più semplice. Quando Zoro era di tale umore, più silenzioso, più riservato e distante, i suoi sensi intensificati a un livello al di là di chiunque altro su quella nave, Zoro avrebbe parlato quando avrebbe voluto.

E a quanto pareva quella sera, dal modo in cui Zoro era già seduto verso destra lasciando spazio sufficiente per una seconda persona, Zoro voleva.

Il capitano colse l'invito e prese posto – il suo posto – sistemandosi volutamente abbastanza vicino così che i gomiti si toccassero e attese, senza badare al suo cosciotto d'agnello che iniziava a raffreddarsi.

E diversi secondi o minuti o forse ore più tardi (Rufy non lo sa perché non gli importa perché aspetterà finché Zoro ne avrà bisogno), Zoro si lasciò sfuggire un sospiro mozzo, e c'era un dolore malinconico e una sfinita sofferenza per un ricordo d'infanzia che ribolliva solo un giorno ogni anno e Rufy voleva dire al suo amico quanto gli dispiacesse non averlo ricordato prima e che conosceva l'orribile vuoto aggrovigliante e che avrebbe fatto qualsiasi cosa per far andare via il dolore ma voleva dire tutto e subito. Così Rufy fece. Seduti fianco a fianco, sotto la luce della luna, e di fronte la lama scintillante, Rufy silenziosamente disse al suo amico.

“Sono qui.”
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: a k u r o s a