Cap.7 Una minaccia per tutti
Come Alex aveva pronosticato, il viaggio all’interno del Monteluna procedeva tranquillamente. Aveva sconfitto molti pokèmon e la sua squadra si era rinforzata. Piuma si era addirittura evoluto in Pidgeotto. Bruce ci aveva messo un po’ a crescere, complici le mosse poco efficaci che conosceva. Ma una volta imparato Morso le cose migliorarono sensibilmente. Notava che una certa sinergia stava nascendo tra i suoi pokèmon, ma dovevano allenarsi ancora. Li aspettava un’altra dura sfida nella palestra successiva.
 Non avrebbe commesso due volte lo stesso errore. Avrebbe allenato per bene la sua squadra e avrebbe affrontato Misty solo quando tutti sarebbero stati pronti.
-Non dovrebbe mancare molto- disse Alex a Bruce che gli svolazzava accanto –Quel Montanaro che abbiamo incontrato prima ha detto che in mezz’ora saremmo stati all’esterno-.
Infatti poco dopo l’allenatore cominciò ad intravedere una luce in fondo alla galleria. L’uscita era vicina.
Alex allungò il passo. Non vedeva l’ora di sentire di nuovo i raggi del sole sulla sua pelle.
Una voce proveniente da un cunicolo alla sua destra attirò la sua attenzione.
-Smetti di poltrire buono a nulla. Stai scavando da una settimana. Secondo le tue teorie, questo posto dovrebbe essere pieno di fossili. Invece l’unica cosa di valore trovata è stata quella Pietralunare. Datti una mossa!!!!-.
Alex doveva saperne di più.
Seguì il cunicolo da cui aveva sentito provenire la voce. Era stato scavato recentemente.
Giunse in un stanza scavata nella roccia molto larga. Vide due uomini di spalle. Uno indossava una uniforme nera. L’altro stava scavando con un piccone. Accanto a loro un’enorme macchinario con una trivella in punta.
Alex capì che avevano scavato il tunnel con la macchina. Adesso stavano procedendo con il piccone.
-Non c’è niente qui. Cambiamo posto- disse l’ uomo con il piccone.
-No!!! Mi avevi assicurato che avremmo trovato un vero e proprio giacimento di fossili qui. Continua a scavare-.
Quelle parole spiegavano fin troppo bene la situazione. Il ragazzo con il piccone era tenuto in ostaggio per portare a termine un qualche tipo di compito impostogli dal suo aguzzino.
Alex doveva intervenire.
-Lascialo in pace- disse l’allenatore uscendo dal suo nascondiglio.
La sua comparsa colse i due uomini di sorpresa ed entrambi si girarono.
-Chi sei? Come osi interferire con i piani del potente Team Rocket?- rispose l’uomo in nero.
Team Rocket. Questo nome suonò familiare nella mente di Alex. Sicuramente spiegava la grossa R rossa che l’uomo aveva cucita sul petto. Ma non aveva il tempo di pensare. Doveva agire.
-Mi sembra evidente che quell’uomo non sia un tuo amico che sta facendoti un favore- disse il ragazzo – posso sapere perché lo costringi a scavare contro la sua volontà?-
-Non sono affari tuoi mocciosetto. Ma se eri in cerca di rogne le hai trovate. Vai Koffing-
Alex non aveva mai visto un Koffing da vicino. Ma quello che lo colpì maggiormente non fu il suo aspetto. Ma l’odore nauseabondo che il pokèmon emanava.
Bruce si lanciò all’attacco.
L’avversario si nascose dietro delle nuvole di fumo. Ma il pokèmon pipistrello riuscì ad individuarlo grazie al suo sonar. Pochi attacchi e la battaglia era finita.
-Non mi aspettavo di trovare allenatori così forti qui. Avrei dovuto prendere qualche altro pokèmon di scorta- disse l’uomo.
Stava per andarsene quando aggiunse –Oggi hai vinto. Ma ti sei fatto un nemico potente. Un giorno controlleremo Kanto. E tu farai una brutta fine mocciosetto. Stai in guardia-.
Il membro del Team Rocket sparì nel buio nella caverna.
-Grazie mille chiunque tu sia. Ti sarò eternamente riconoscente. Erano giorni che quel tizio mi faceva scavare. Non ne potevo più di cercare inutilmente-.
-Chi era quel tizio? Cosa è questo Team Rocket?- chiese Alex
-Il Team Rocket è un’associazione di delinquenti che sfrutta i pokèmon per fini di lucro. Aspira a prendere il controllo di Kanto. Immagino che volessero sfruttare in qualche modo quello che mi stavano obbligando a cercare…-
-Cosa stavate cercando?- chiese incuriosito il ragazzo.
-Questi- e dicendo ciò l’uomo tirò fuori da una sacca due rocce.
-Sono fossili di pokèmon preistorici. Sono molto rari. Ora ancor di più visto che all’Isola Cannella hanno un macchinario per riportarli in vita-.
Ad Alex brillarono gli occhi. L’idea di avere nel suo team un pokèmon preistorico lo allettava.
-Tieni. Prendine uno come ringraziamento. Non ho idea di che pokèmon verrà fuori ma sono sicuro che ti sarà comunque utile-.
Alex scelse il fossile con una grossa corazza lasciando all’uomo quello che mostrava una spirale. Dopo di ciò si separarono.
Alex uscì dal Monteluna felice come non mai. Chissà che pokèmon sarebbe diventato quel fossile. Ma era presto per pensarci. L’isola Cannella era ancora una tappa lontana. Il fossile sarebbe rimasto tale ancora per un bel po’.
Lungo il tragitto per la città, Alex incontro un ragazzo con un abito di karate che si offrì di insegnare Megapugno a Charmeleon. Il ragazzo accettò di buon grado la proposta.
Ebbe pure l’occasione di catturare Bonnie, una bellissima Spearow.
Rise sul fatto che la sua squadra cominciava ad assomigliare ad uno stormo di pokèmon volanti.
Finalmente giunse a Celestopoli. Si sentiva carico come non mai.
Continua nel prossimo episodio….
Pokemon:4
Squadra: Claw (Charmeleon) lv 21 maschio. Natura Modesta
Piuma (Pidgeotto) lv 21 maschio. Natura Ingenua
Bruce (Zubat) lv 21 maschio. Natura Placida
Bonnie (Spearow) lv 10 femmina. Natura Quieta
Morti:2