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Autore: silvia93    04/12/2015    2 recensioni
Quando Arthur ritorna finalmente da Avalon, ritrova un Merlin un po’ scoraggiato a causa di tutti gli anni passati ad aspettare da solo.
Lentamente, Arthur lo aiuta a rimettere insieme i pezzi e Merlin comincia a credere che Arthur sia davvero lì per restare. Poi ritrovano Gwen e Merlin si prepara a lasciarlo andare, ma la decisione di Arthur non è quella che si aspetta.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elyan, Gwen, Merlino, Principe Artù, Sir Leon | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
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Durante tutto il viaggio di ritorno, Arthur aveva continuato a lanciare occhiate preoccupate a Merlin, ma quest’ultimo non aveva trovato la forza per rassicurarlo del fatto che stesse bene.
Comunque non stava affatto bene.
Aveva la nausea, la testa gli scoppiava, gli occhi bruciavano e voleva solamente raggomitolarsi sotto le coperte e non uscire più.
Aveva detto tutto questo ad Arthur mentre si dirigevano a casa.
 
Arthur lo portò in camera e lo fece stendere delicatamente, assicurandosi che stesse comodo prima di uscire di corsa. Merlin sentì un’altra ondata di solitudine mentre si rannicchiava sotto le coperte.
Quando Arthur tornò, Merlin lo sentì chiudere le tende e poi avvicinarsi al letto.
-Merlin?- sussurrò.
Merlin abbassò le coperte che gli coprivano il viso e riaprì gli occhi trovandosi al buio.
-Internet dice che hai un’emicrania- lo informò Arthur dolcemente.
-Grazie WebMD- gracchiò Merlin prima di richiudere gli occhi.
Arthur posò una mano fredda sulla sua fronte accarezzandogli le palpebre con il pollice.
-Vado al negozio per prendere delle medicine, ok?- gli disse Arthur a bassa voce.
Merlin annuì lentamente.
-Lascio il cestino accanto al letto se dovesse tornarti la nausea. Tornerò il prima possibile- disse Arthur con voce preoccupata.
Merlin era certo di essersi immaginato la pressione delle labbra sulla sua fronte umida prima di scivolare nell’incoscienza.
Quando si risvegliò gli sembravano fossero passati solo pochi minuti.
-Mi dispiace svegliarti- mormorò Arthur -Prendi queste e poi puoi tornare a dormire- lo spronò passandogli delle pastiglie e un bicchiere d’acqua.
Merlin prese gli antidolorifici e tornò a stendersi.
-Arthur- senza riuscire a farne a meno, Merlin allungò la mano in cerca di Arthur.
-Shh, Merlin, sono qui- sussurrò Arthur.
-Saresti dovuto andare a bere un caffè con Gwen- gli disse Merlin.
-E’ stato meglio che non sia andato- dissentì Arthur passando una mano fra i capelli di Merlin per confortarlo.
-No, voglio dire..-
-Dormi e basta Merlin- gli disse Arthur  dolcemente.
Merlin dormì per tre giorni e per la maggior parte del tempo non fu particolarmente cosciente.
Gli antidolorifici lo avevano intontito per bene, ma era certo di essersi immaginato Arthur che lo imboccava con un cucchiaio e che gli accarezzava teneramente i capelli.
Tuttavia, era sicuro del fatto che Arthur fosse sempre stato lì con lui e che sembrasse molto preoccupato.
Merlin si ritrovò a sperare di aver immaginato anche questo, che in realtà anche Arthur stesse dormendo e sognando, perché non lo avrebbe mai voluto vedere così preoccupato.
 
Quando, il terzo giorno, Merlin si svegliò completamente, era tardo pomeriggio e sentiva la testa più leggera.
Arthur stava dormendo sulla poltrona accanto al letto e aveva una scodella di zuppa, ormai fredda, sulle ginocchia.
Merlin ricordava a malapena cos’era successo, ma a quanto pareva il sogno di essere stato imboccato era reale. Di sicuro non aveva la fame che ci si aspettava da qualcuno che non aveva mangiato per giorni, ma grazie al cielo non gli veniva neanche da vomitare.
Prese delicatamente la scodella, attento a non svegliare Arthur, e andò in cucina.
Lavò le varie pentole e padelle che erano state lasciate nel lavello, più silenziosamente possibile, e poi pensò a quello che avrebbe dovuto fare.
Era ovvio che fossero tornati tutti, difficilmente poteva essere tanto fortunato.
Si chiese quanto tempo sarebbe passato questa volta prima che lo lasciassero di nuovo tutto solo.
Sospirò e si passo una mano insaponata sul viso.
E poi c’era Gwen; ovviamente Arthur sarebbe tornato da lei, era sua moglie, dopotutto.
Forse Arthur aveva desiderato davvero questa cosa tra loro.
Ma era quando pensava che Merlin fosse l’unica cosa rimasta della sua vecchia vita, ora non era più così.
Aveva sua moglie e i suoi Cavalieri.
Fintanto avesse continuato a volerlo come amico, Merlin pensava che sarebbe stato in grado di accettarlo.
Sapeva che avrebbe dovuto salvarsi dal dolore imminente e prendere le distanze adesso, ma non riusciva a farlo, aveva appena riavuto Arthur, non era pronto a lasciarlo andare. 
-Merlin?- Arthur lo chiamò dalla porta della cucina.
-Si, Arthur- rispose Merlin allontanandosi dal lavello e asciugandosi le mani.
-Sei sveglio. Stai bene?- gli chiese guardandolo come se avesse paura che sarebbe svenuto da un momento all’altro.
-Sto bene, Arthur- disse Merlin -Tutto passato-
-Grazie al cielo- sospirò Arthur chiaramente sollevato -Ero preoccupate per te-
-Grazie per esserti preso cura di me- disse Merlin con sincerità.
-Ma certo- rispose Arthur con voce stanca lasciandosi cadere sulla sedia.
Merlin tornò a lavare le pentole e finì, sempre con la consapevolezza dello sguardo di Arthur su di sé per tutto il tempo.
Quando ebbe finito si sedette al tavolo di fronte ad Arthur.
-Senti Arthur..-
Fu interrotto da un beep.
-Ti è arrivato un messaggio?- chiese Merlin sorpreso.
-Ah si, dev’essere Guinevere, penso abbia fretta di bere quel caffè- Arthur guardò il suo telefono.
-Vuole sapere se andiamo da lei per cena, ti senti abbastanza bene per andare?-
-No, Arthur, ma tu dovresti andare- insistette Merlin provando a suonare ottimista per il bene di Arthur -Sembra che sia impaziente- aggiunse.
-Si, beh, le ho detto che tu stavi male, cosa si aspettava? Che ti lasciassi qui a soffrire per andare a bere un caffè?- chiese Arthur guardando male il telefono.
-Non lo so, Arthur, ma dovresti andare a cena. Ti farà bene- gli assicurò Merlin.
-Mi farà bene?-
-Non puoi passare tutto il tuo tempo con me, Arthur- disse Merlin dolcemente.
-Va bene- rispose Arthur pensieroso.
Mandò un messaggio a Gwen che rispose istantaneamente.
-Mi passa a prendere tra un po’. Ha una macchina-
-Molte persone hanno una macchina, Arthur- gli disse Merlin -Forse dovresti darti una ripulita- disse indicando lo stato in cui si trovava.
-Si, certo. Puzzo quasi quanto te- scherzò Arthur mentre si alzava per andare a fare una doccia.
Merlin rimase dove si trovava, a fissare la sedia lasciata vuota da Arthur finché questo tornò indossando vestiti puliti.
-Sei sicuro do stare bene, Merlin?- chiese Arthur.
-Si, Arthur, starò bene- disse Merlin lentamente.
Arthur lo squadrò per un secondo prima di annuire.
-Devo incontrare Gwen sulla strada principale. Ci vediamo dopo, va bene?-
-Ci vediamo dopo- disse Merlin con voce triste guardandolo allontanarsi.
Rimase seduto in cucina per mezzora prima si scattare in piedi, decidendo che non si sarebbe permesso di tornare allo stato in cui si trovava prima del ritorno di Arthur.
Fece la doccia e si ripulì per bene prima di raggomitolarsi sul divano con il suo portatile.
Sintonizzò la televisione su qualche documentario per avere del rumore di fondo, non la stessa cosa delle continue domande di Arthur, ma meglio del silenzio.
Concentrò il proprio dispiacere nella scrittura, ideando trame più tetre del solito fino a sentirsi un po’ meglio.
Poteva farcela, dopotutto l’aveva già fatto, e questa volta sarebbe stato un amico per Arthur, non il suo servitore e questo avrebbe reso le cose più semplici.
Continuò a scrivere fino a farsi dolere le dita e bruciare gli occhi, poi si stese sul divano e si abbandonò al suono della televisione.
 
~
 
-Solo tu puoi essere ancora stanco dopo aver dormito per tre giorni- lo svegliò Arthur.
Merlin scattò a sedere, improvvisamente completamente sveglio.
Era giorno e lui era coperto da una trapunta.
Arthur era seduto sulla poltrona e lo guardava contento.
-Sono tornato ieri sera e ti ho trovato a sbavare su tutti i cuscini così ho pensato di lasciarti qui, ti ho portato avanti e indietro abbastanza ultimamente- lo stuzzicò.
-Sei tornato- sussurrò Merlin.
Arthur sbuffò all’evidente sorpresa di Merlin.
-Dove altro sarei dovuto andare?- chiese con curiosità -Per la cronaca ho invitato qui Guinevere, Elyan e Leon, abbiamo intenzione di preparare un piano per trovare tutti gli altri. A meno che tu non ti senta troppo bene-
-Quando?-
-Saranno qui fra un’ora- lo informò Arthur.
-Arthur- si lamentò Merlin -Avresti dovuto svegliarmi prima-
-Adesso sai come ci si sente- gli rispose Arthur con superiorità.
-Pensavo saresti rimasto da Gwen- disse Merlin a bassa voce.
-Perché?-
-Arthur, è tua moglie- disse Merlin frustrato, non voleva davvero parlare di queste cose.
-Si, beh..lo era, ma adesso..aspetta..- Arthur si interruppe e la realizzazione fu visibile sul suo viso
-Per favore non dirmi che hai pensato..hai pensato che ti avrei abbandonato- lo accusò camminando verso il divano e vi si inginocchiò accanto.
-No, solo che..senti, è giusto..non posso certo aspettarmi che rimarrai qui adesso che Gwen è tornata e va bene, davvero- balbettò Merlin.
-No, Merlin, non ho intenzione di andare da nessuna parte-
-Ma è Gwen e tu la ami!- urlò Merlin -La ami ancora?-
-Credo di si, ma non come..-
-E lei ama te- disse Merlin stizzito, torcendosi le mani in frustrazione.
-Lei mi ama, non è vero?- disse Arthur preoccupato.
-Si, ma è una cosa buona, giusto?-
Arthur sembrava confuso e si passò una mano fra i capelli.
-Non lo so- ammise.
-Senti Arthur, va bene. Andrà tutto bene. Gwen è il tuo vero amore, dovresti stare con lei- disse Merlin tristemente, cercando di nascondere la grandissima delusione per com’erano andate le cose.
-Forse una volta, ma non più..io..-
Arthur fu interrotto dal campanello.
-Pensavo avessi detto un’ora- sibilò Merlin mentre andava ad aprire.
Arthur scrollò le spalle, troppo occupato ad elaborare quello che stava succedendo nella sua mente.
Merlin aprì la porta e vide Elyan, Leon e Gwen.
Gwen corse ad abbracciarlo e Merlin non riuscì ad impedirsi di restituire l’abbraccio.
-Scusa se siamo un po’ in anticipo- si scusò -Arthur ha detto che sarebbe stato difficile da trovare quindi siamo partiti presto, ma è stato più semplice di quello che ci aspettavamo. Come ti senti Merlin?- gli chiese guardandolo con una preoccupazione così sincera che fece contorcere lo stomaco del giovane.
-Sto bene, ma..uhm..Arthur mi ha appena svegliato- spiegò imbarazzato.
Elyan e Leon risero mentre Gwen sembrò un po’ dispiaciuta per lui.
-Venite, Arthur è in soggiorno, io vado a cambiarmi- disse lasciandoli entrare.
Prima che riuscisse a correre a nascondersi, Elyan lo sorprese attirandolo in un forte e lungo abbraccio, imitato poi da Leon.
-E’ bello rivederti, vecchio amico- disse Leon con affetto.
-Anche per me, Leon- rispose Merlin sorridendo ai suoi amici
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