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Autore: Kicca95    03/03/2009    2 recensioni
Viveva per uccidere, era un assassino. Un assassino che non provava né gioia né dolore. Che non conosceva il proprio passato e non aveva idee sul proprio futuro.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sai

Pioggia e solitudine


Nuvole scure solcavano il cielo grigio di quel mattino d'inverno. Presto la pioggia avrebbe iniziato a cadere sulla terra come lacrime mai versate. Un ragazzo sedeva su un tronco caduto e scarabocchiava distrattamente su un blocco da disegno. Era solo. Solo nel vero senso della parola. Non aveva genitori, non aveva amici, non aveva compagni di squadra. Ormai non sapeva nemmeno chi fosse veramente lui. Il giorno successivo, avrebbe incontrato i suoi nuovi compagni di squadra per partire per una missione. Solitamente andava solo, ma questa volta Danzou aveva insistito perché partecipasse. In verità, il suo vero scopo era trovare e uccidere Sasuke Uchiha, traditore di Konoha. Gli era stato anche assegnato un nome: Sai. Aveva cambiato così tante volte nome che non ricordava più l'originale. La sua vita era fredda, priva di emozioni, proprio come lui. Non sapeva cosa significava amicizia, né amore. Erano parole sconosciute, vuote, senza significato. Lui non era nessuno e nessuno sarebbe sempre stato. Una goccia di pioggia cadde sul disegno appena terminato. Esso rappresentava un angelo senza ali che giaceva a terra, apparentemente senza vita. Le piume candide erano sparse intorno alla creatura. Sai sapeva benissimo che l'angelo non si sarebbe mai più rialzato, proprio perché l'angelo era lui. Era caduto senza identità e non sarebbe riuscito a ritrovarla, mai. Altre gocce caddero bagnando il disegno. Il giovane lo prese e lo ripose nello zaino che portava sulle spalle. Non poteva rischiare che si rovinasse. Mentre lo riponeva, la sua mano sfiorò per un istante la katana che teneva sempre con sé. Arma. Guerra. Morte. Viveva per uccidere, era un assassino. Un assassino che non provava né gioia né dolore. Che non conosceva il proprio passato e non aveva idee sul proprio futuro. Era a conoscenza solo del presente, un presente che avrebbe preferito evitare. Un presente di morte e disperazione. Ormai pioveva a dirotto, ma non gli importava. Non aveva una casa, non aveva una famiglia. Aveva solo se stesso. Un ombra. Ecco chi era. Un ombra che rimane nella notte, invisibile, per poi attaccare. Ma era anche l'ombra legata ad un passato sconosciuto. Chi era lui? Qual era il suo scopo? Perché aveva ricevuto il dono della vita? La pioggia cadeva come lacrime. Le lacrime che non poteva versare, poiché era un essere privo di emozioni. Un venticello leggero si levò da ovest e attraversò il bosco. Solitudine, malinconia, rabbia. Sensazioni sconosciute, eppure Sai nel profondo del suo cuore stava soffrendo. Una sofferenza che sarebbe durata in eterno, una sofferenza e una solitudine senza fine.

  
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