Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: unbreakable    04/12/2015    2 recensioni
Qualche volta le persone sono belle. Non per l'aspetto, non per quello che dicono. Semplicemente per quello che sono.
Sarà questo ciò che impareranno i personaggi. Impareranno a non soffermarsi sulle apparenze, ad accettare sé stessi ed anche gli altri. Capiranno che la vita è fatta di cose giuste ed ingiuste, di cose belle e brutte. Si convinceranno che è arrivata l'ora di crescere e di lasciarsi il passato alle spalle, di andare avanti così da superare ogni momento difficile. Verranno a conoscenza di sentimenti mai provati, e la coscienza di ognuno li porterà ad affrontarli e ad agire di conseguenza. Saranno in grado di vivere il presente e di accettare quello che sono?
 
–––––––––––––––––––––––––––––––––
Pairing principali: Gruvia - Nalu - Stingue - KyokaSeilah - LyonUltear
Pairing secondari: Gerza - Gajevy - SilvUr
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 1 «Tua madre se n'è andata, te lo ricordi?» Domandò l'uomo al bambino, che in cambio ricevette solo un cenno col capo. «Ottimo» Cominciò ad appuntare qualcosa sul blocco note che aveva tra le mani, ed il bambino guardava la penna muoversi con insistenza.
«E quando tornerà?» Chiese ingenuamente il ragazzino, giocherellando con la stoffa della maglia. L'uomo, che era seduto sulla scrivania di fronte a lui, si alzò e si inginocchiò di fronte al bambino. Si levò gli occhiali e lo guardò con rammarico, ma il piccolo non riusciva a comprendere il perché di quello sguardo. Più lo guardava, più le sue idee si confondevano e la voglia di allontanarsi da quell'uomo che ormai gli faceva visita tutti i giorni si diffondeva nella sua testa.
«Non tornerà» Il bambino piegò la testa di lato, scrutando il viso pieno di rughe del signore. Riceveva sempre quella risposta quando chiedeva della sua mamma, tranne da suo padre che ignorava semplicemente la domanda. «Tua madre non tornerà mai più» Continuò l'anziano, ricevendo un'occhiata infastidita da parte del bambino che, per ripicca, sbuffò e portò lo sguardo sul pavimento.
«So che è difficile accettare la realtà, ma io sono qui per aiutarti» Poggiò la mano tra i capelli scuri del ragazzino, mescolando le sue dita tra quest'ultimi. Quel tocco non gli fece sentire niente, anche se si sentì costretto a voltarsi verso l'uomo di fronte a lui. I suoi occhi tristi lo sciolsero un po', tanto che decise di ascoltare quello che quest'ultimo aveva da dire. Un sospiro di rammarico uscì dalle labbra poco screpolate dell'anziano, che attirò ancora di più l'attenzione del bambino.
«Sono qui per farti capire cosa è successo. Probabilmente lo hai già capito e non riesci a fartene una ragione, ma non è colpa tua. Credo che per sfuggire al dolore, senza che tu te ne rendessi conto, la tua mente abbia eretto un muro. Un muro che ti difende dalla consapevolezza di ciò che è successo. Per il tuo benessere, hai bisogno che questo muro venga abbattuto» Più che al bambino, l'anziano stava parlando con il padre, che era stato tutto il tempo davanti alla porta ad ascoltare la loro conversazione. Lui aveva ben capito cosa volesse dire, mentre il piccolo non aveva inteso le sue parole. L'anziano sospirò nuovamente, per poi guardare verso il genitore del ragazzino. Quest'ultimo non riuscì ad intuire l'occhiata che i due si lanciarono, ma lo sguardo preoccupato dell'uomo inginocchiato di fronte a lui gli fece intuire che, probabilmente, qualcosa di brutto sarebbe uscito dalla sua bocca.
«Gray, tua madre è morta un mese fa a causa di un incidente stradale» In quel preciso istante, il bambino avrebbe voluto diventare sordo. Il suo sguardo rimase fermo ad osservare il volto dell'uomo, senza battere le palpebre. La sua bocca era semi aperta, ma non usciva niente se non solo un respiro più affannato rispetto a prima. Improvvisamente, i suoi occhi cominciarono a sguizzare da una parte all'altra della stanza, come se stesse cercando una possibile via di fuga. Era sempre riuscito a nascondere la realtà dentro di sé, nessuno fino a quel momento aveva mai cercato di strappargliela di dosso per paura di ferirlo, ma adesso gli avevano fatto capire che non poteva più nascondersi. Avrebbe dovuto tirar fuori tutto il dolore che aveva trattenuto, il suo animo era completamente distrutto e sentiva che gli occhi gli stavano andando a fuoco. Percepiva le lacrime scorrergli sulle guance, aveva il desiderio di urlare ma quando ci provava, il fiato e le parole gli rimanevano in gola. Tremante si portò le mani tra i capelli, stringendoli nei palmi in un pugno. Le nocche diventarono completamente bianche per quanto stava stringendo, ma il sospiro dietro di sé gli fece allentare solo di poco la presa.
«Mi dispiace...» Pronunciò il padre di Gray alle sue spalle, in lacrime. Non ebbe il coraggio di voltarsi, ma a quelle parole il suo corpo venne cosparso da una marea di brividi che lo costrinsero a tremare maggiormente. Si accasciò contro la spalla dell'anziano, ricevendo in seguito un abbraccio da parte sua.
Aveva capito di essere debole, e che la debolezza sarebbe da sempre rimasta al suo fianco. Era sicuro di non potersene liberare.

Un suono fastidioso alla destra del suo letto lo fece mugolare, destandolo dal sonno. Allungò un braccio verso la sveglia, picchiettandola più volte per farla smettere di suonare. Dopo vari tentavi riuscì a zittirla, per poi aprire piano gli occhi. Guardò l'orario scritto sopra il marchingegno, e segnava puntualmente le 6:30. Pensò che fosse troppo presto per alzarsi, quindi biascicò qualche imprecazione e chiuse nuovamente gli occhi, per ritornare alla sua dormita - anche se non era stata tanto piacevole -. E infatti ci ripensò, soprattutto perché sapeva che non sarebbe riuscito a riaddomentarsi. All'improvviso la porta di camera sua si spalancò, facendo quasi spaventare il ragazzo che sobbalzò lievemente sul posto, ancora sdraiato.
«Ancora a letto? Non devi far tardi il primo giorno di accademia, quindi alzati!» A quelle parole, Gray sbuffò rumorosamente. Si era completamente dimenticato che sarebbe dovuto andare alla Fairy Tail, essendosi iscritto almeno tre mesi fa. Con fatica alzò il busto dal letto, ancora totalmente assonnato. Si stropicciò gli occhi con entrambe le mani, per poi togliersi la coperta di dosso. Non sentì nemmeno un po' di freddo, essendo - come suo padre - un mago del ghiaccio. La sua pelle era fredda come esso e ciò significava che il freddo era immune su di lui. Non appena alzò lo sguardo dalle coperte, notò che Silver era ancora lì, a guardarlo con un sorriso stampato in viso.
«Mi sto alzando» Disse con voce roca il corvino, osservando l'espressione del padre.
«Lo so» I due si guardarono per almeno qualche minuto in silenzio. Gray aveva gli occhi assonnati ma si percepiva la sua irritazione nel guardare suo padre che continuava ad osservarlo, sempre sorridente. Alle volte Silver riusciva ad essere davvero un tipo invadente, ma Gray ci aveva fatto l'abitudine. Gli dava comunque fastidio che qualcuno cercasse di avere una conversazione con lui non appena sveglio, voleva essere lasciato in pace così da prepararsi con calma.
«Papà, mi devo preparare» Si alzò dal letto e si incamminò verso il suo armadio, prendendo un paio di vestiti totalmente a caso. Silver continuava a guardarlo senza dire una parola, sapendo comunque quanto stesse irritando il figlio. Sembrava quasi che volesse godersi quel momento, dato che sapeva quanto Gray fosse emozionato all'idea di andare all'accademia. L'espressione del figlio non dava l'aria di essere tanto entusiasta, ma quando venne accettato - almeno un mese fa -, dimostrò di essere veramente contento all'idea di frequentare altri maghi della sua età e anche più grandi. Ignorò totalmente il padre, entrando in fine nel suo bagno personale. Chiuse la porta a chiave, non volendo che il suo vecchio facesse qualcosa di inaspettato. Sentì solo una risata da parte di lui, con in seguito un «Veloce che la colazione è pronta» e i passi di lui che uscivano dalla sua stanza. Sospirò, piuttosto infastidito dallo strano comportamento del padre. A quanto pare lui era più emozionato di Gray, ma non era di certo in quel modo che lo avrebbe aiutato a calmarsi. Dopo essersi ricordato che quello era il suo primo giorno alla Fairy Tail aveva un po' d'ansia addosso, per questo aveva deciso di ricomporsi con una doccia fredda. Si spogliò del pigiama e dell'intimo, per poi buttarlo a terra, così come fece anche con i vestiti presi dall'armadio. Entrò dentro ed aprì l'acqua, lasciando che le gocce fredde di quest'ultima attraversassero la sua pelle. Lasciò che l'acqua picchiattasse contro il suo volto, ricordandosi in seguito del sogno che aveva fatto. Quasi ogni notte sognava sempre quel momento della sua vita, era diventato quasi un'ossessione. Credeva di averlo capito, di considerare la realtà come un dato di fatto, ma ancora non riusciva a farlo. Qualche volta, inconsciamente, si domandava dove fosse sua madre e quando sarebbe tornata, anche se subito dopo si ricordava dell'incidente di cui era stato informato. Per un periodo di tempo aveva smesso di pensarci ed aveva accettato come stavano le cose, ma nell'ultimo periodo aveva ricominciato a chiedersi se avrebbe mai rivisto la madre.
«Dovrei dirlo a papà?» Si domandò, guardando fisso la parete bagnata dalle gocce d'acqua della doccia. Respirò profondamente, scuotendo ripetutamente il capo. Non voleva rovinarsi la giornata, quello era un giorno importante per lui. Era sicuro che la sua vita sarebbe cambiata, e che era pronto a tutto per diventare un bravo mago come lo era Silver. Non voleva deludere le sue aspettative, soprattutto perché sapeva quanto il padre credeva in lui. Voleva renderlo fiero e non sarebbe stata l'incertezza a tirarlo indietro.

«Che aspetto appetitoso!» Commentò Silver, osservando la figlia portare i toast a tavola. L'uomo si era già messo al suo solito posto, ovvero capo tavola, ed aspettava che Gray finisse di prepararsi.
«Quanto manca a Gray? Io devo andare a lavorare, non posso aspettare i vostri comodi» Commentò seccata Ultear, ignorando i complimenti del padre anche se le aveva fatto piacere udirli. Silver sorrise a vedere la figlia impaziente, specialmente perché sapeva che non era per il lavoro. Sarebbe dovuta arrivare al centro commerciale alle 8:00, quindi mancava ancora un'ora e aveva tutto il tempo del mondo. Anche lei, come Silver, era nervosa per il primo giorno di accademia del fratello. Certo, era emozionata, ma non perché era contenta per Gray: lei non era mai stata d'accordo con la decisione del ragazzo di andare a frequentare Fairy Tail. Avevano discusso parecchie volte in quei tre mesi per la decisione presa, la sorella cercò di far capire a suo padre che, secondo lei, Gray non era ancora pronto a relazionarsi con troppe persone. Tuttavia, Silver non era mai stato d'accordo con le sue parole e, infatti, dava il massimo supporto al figlio, che ne aveva bisogno. Dal canto suo, anche se litigavano spesso, Gray ignorava quasi sempre l'irruenza con cui la sorella gli sputava addosso le sue opinioni. Per lei era ancora un bambino bisognoso di cure e affetto, che ancora non si era separato dal passato. Non voleva capire che era cresciuto e che voleva cominciare una vita decente, e per farlo aveva aspettato che le acque in casa sua si calmassero. Era passato moltissimo tempo, e lui aveva preso quella decisione all'età di 17 anni. Per il ragazzo era arrivato il momento di uscire dal guscio e di respirare una nuova aria, ed era sicuro che alla Fairy Tail ci sarebbe riuscito.
Non appena Gray scese le scale per arrivare in soggiorno, vide suo padre già a tavola, pronto a gustarsi la colazione preparata dalla sorella. Rimase per un attimo a fissarlo, ripensando al giorno in cui lo aveva informato della sua decisione di entrare all'accademia. Non si sarebbe mai aspettato una reazione positiva da parte del padre, ma non lo aveva mai visto così felice come in quel momento. Era stato il suo sorriso a dargli la forza di continuare su quel percorso e, proprio in quell'istante, decise che sarebbe andato avanti a testa alta, così da renderlo orgoglioso. In seguito a quei pensieri, si presentò a tavola, sedendosi alla destra del padre che, non appena Gray si mise a sedere, iniziò a mangiare un paio di toast. Gray si accontentò di una semplice brioche ed un bicchiere di aranciata fredda, che beveva sempre ogni mattina. Quella bevanda era come il caffè per lui: gli dava carica ed il sonno spariva subito al primo sorso.
«Allora figliolo, sei emozionato per il tuo primo giorno all'accademia?» Domandò Silver, dopo aver finito di mangiare i primi due toast.
«Abbastanza» Rispose, agguantando con i denti la brioche. Cercava di ignorare lo sguardo euforico del padre su di sé, ma era praticamente impossibile dato che la gioia fuoriusciva da ogni angolo del suo corpo.
«Vuoi che ti accompagni? Come facevo quando andavi alle elementari» A quella proposta, il boccone che Gray aveva in bocca gli andò di traverso. Tossì varie volte, respirando con affanno, per poi prendere subito il bicchiere riempito di aranciata e sorseggiarlo quasi tutto. Ciò che lo attanagliava di più, era lo sguardo sereno con cui Silver glielo avevo chiesto.
«Non ci pensare neanche!» Urlò, dopo aver preso un bel respiro. Era contento che suo padre fosse interessato alla sua imminente giornata in accademia, ma stava davvero esagerando.
«Va bene, va bene. Ma dovresti sbrigarti» Disse con tono deluso il padre, bevendo un sorso di latte dal suo bicchiere. Gray si sbrigò e guardò l'ora sul suo orologio da polso, notando che doveva essere in accademia tra 15 minuti. Si maledì per averci messo così tanto a fare la doccia, dato che quella mattina aveva deciso di fare le cose con calma. Ma a quanto pare, anche il suo primo giorno all'accademia era destinato ad essere estenuante. Dopo aver bevuto l'aranciata rimasta nel bicchiere, si alzò da tavola e corse verso la porta. Proprio in quel momento, Ultear uscì dalla cucina e si avvicinò al fratello, cercando di sorridere.
«Gray» Lo chiamò lei, ricevendo subito il suo sguardo su di sé. I loro occhi si incrociarono per un paio di secondi, ma il ragazzo si sbrigò a riportare lo sguardo sulla porta. «Buona giornata» Disse in seguito, tentando di sembrare il più positiva possibile. Nonostante non fosse d'accordo con quella decisione e Gray ne fosse al corrente, quest'ultimo apprezzò molto il piccolo incoraggiamento ricevuto.
«Grazie, anche a te» Rispose semplicemente, senza voltarsi. Sparì dalla vista della sorella non appena aprì la porta e la richiuse in seguito, dopo essere uscito. In quel momento, Ultear strinse forte i pugni, lasciando percepire a Silver - che aveva guardato la scena da tavola - la sua preoccupazione. Poteva capirla alla perfezione, d'altronde avevano vissuto l'inferno anni fa ed il loro rapporto si era sgretolato col passare del tempo. Ma anche lei, secondo il padre e Gray, doveva smetterla di pensare al lato debole del fratello e concentrarsi su quello forte, che aveva messo in evidenza nell'ultimo periodo. Prima o poi ce l'avrebbe fatta ed avrebbe ammesso di essere troppo protettiva nei confronti del ragazzo o, almeno, questo era ciò che pensava e sperava Silver.

Nel mentre che Gray correva nel marciapiede con la speranza di non arrivare in ritardo, tornò a pensare al sorriso del padre che aveva visto sin da quando si era svegliato. Non lo vedeva sorridere in quel modo da tantissimo tempo, e sapere di essere la causa di quella gioia lo faceva sentire vivo. Aveva causato molti problemi in casa a causa di tutto quello che era successo, ci aveva messo parecchio tempo per riprendersi dall'incidente ma, adesso, poteva dire di star diventando una persona completamente diversa da quella precedente. La sua nuova vita doveva ancora cominciare, ma a riguardo aveva dei buoni propositi e, per questo, si sentiva molto positivo. Durante l'andata non incontrò nessun ragazzo della sua età che si dirigeva nella sua stessa strada, quindi pensò di essere l'unico a non essere in anticipo. Si maledì nuovamente per averci messo troppo a fare la doccia, ma era una sua abitudine rilassarsi sotto il getto d'acqua.
"Cazzo! Non posso tardare il primo giorno di accademia!" Pensò irritato, mentre continuava a correre velocemente verso la Fairy Tail. Alcune volte il suo sguardo andava a posarsi sulle macchine che percorrevano la strada accanto a lui, e quest'ultime lo portavano ad aumentare il passo. Sarebbe arrivato sudato e sicuramente non profumato come lo era prima di essere uscito di casa, ma almeno non avrebbe fatto la figuraccia di arrivare tardi e perdersi la cerimonia di apertura che Fairy Tail faceva ogni anno per accogliere i nuovi studenti.
Non tanto lontano da dove era, poteva vedere l'alta costruzione dell'accademia dove si stava dirigendo. Gli mancava davvero poco ed era emozionato all'idea di fare nuove esperienze e conoscenze, specialmente con ragazzi con la sua stessa dote. Il nervosismo e la foga erano aumentati durante la corsa, ma sentiva di non veder l'ora di oltrepassare il cancello dell'accademia. Cosa che fece subito dopo qualche metro, ritrovandosi davanti ad una moltitudine di ragazzi che, a piccoli passi, si muovevano verso l'edificio. Col fiatone si avvicinò alla folla di studenti, studiando i volti che riusciva a notare. Notò qualche ragazzo della sua stessa età ed altri più grandi, alcuni in uniforme scolastica mentre i nuovi con i loro soliti abiti.
"Ma quanta gente c'è?" Si domandò mentre si muoveva insieme alla folla. Gli studenti in uniforme si stavano tutti spostando da un'altra parte, ma essendo lontano non riuscì a vedere dove si stessero dirigendo. Perciò, curioso, decise di inoltrarsi in mezzo al branco di ragazzi e di avvicinarsi di più alla struttura, così da capire meglio cosa stesse succedendo. Si rivelò essere una decisione assai ardua, in quanto gli fu difficile oltrepassare la maggior parte degli studenti senza dare alcuno spintone. Una voce alta, tirata fuori da un anziano piccolo e basso, fermò la sua marcia e si sentì costretto a fermarsi. Portò lo sguardo all'entrata dell'accademia, notando che alcuni uomini e donne erano posizionati lì, dietro l'anziano.
«Buongiorno a tutti» Disse, attirando l'attenzione di quasi tutti gli studenti che tacquero nel sentire la voce dell'uomo. «Come alcuni già di voi sanno, io sono Makarov Dreyar: il preside di questa accademia. Per me è un piacere dare il benvenuto ai nuovi studenti, e spero che voi siate altrettanto contenti di essere qui» Comunicò al grande pubblico, facendo sentire la sua voce a tutti i presenti da un microfono che teneva in mano. Gray tirò un sospiro di sollievo dato che, inizialmente, credette di essersi perso la cerimonia.
«Come ogni anno, ci tengo ad informare i nuovi studenti che percorso intraprenderanno durante gli anni dell'accademia. I primi due anni saranno di formazione: cercheremo di aiutarvi il più possibile per migliorare le vostre tecniche e per informarvi di quello che c'è da sapere sul mondo della magia. Ci sarà molto teoria e poca pratica, ma quest'ultima comincerà ad essere più frequente dal terzo anno in poi. Ovviamente la formazione continuerà per tutti i cinque anni di accademia, ma nei primi due ci concentreremo soprattutto su questo, mentre negli altri vi lasceremo respirare un po'» Il silenzio calò totalmente e Gray approfittò della piccola pausa per guardarsi intorno: alcuni studenti sembravano già demoralizzati, mentre nel volto di altri si poteva vedere la determinazione e la voglia che avevano di mettersi a studiare. Lui era tra i due fuochi: non vedeva l'ora di darsi da fare, ma una parte di lui aveva paura di mettersi così in gioco. Aveva già deciso mesi fa che si sarebbe impegnato e che avrebbe cercato di diventare un mago coi fiocchi, ma essere lì ed ascoltare ciò che il preside aveva da dire lo metteva abbastanza sotto pressione.
«Dunque... l'anno scorso abbiamo aggiunto i club, che servono sia per divertirsi che per imparare. Non potete scegliere quello che volete in quanto, ogni club, è specifico per ogni studente. Per farvi capire meglio, vi farò un esempio: il club dell'energia è esclusivamente per i ragazzi che usano quel potere. Uno studente che usa il fuoco non può farne parte. Inoltre, vi informo che potrete chiedere l'iscrizione solo a metà del primo anno, in quanto saprete già qualcosa in più e le vostre capacità saranno mgiliorate. O almeno, spero...» Ironizzò alla fine, facendo sollevare solo qualche risata da pochi ragazzi.
«Vi informo anche che, alla fine di questi cinque anni, dovrete fare due esami: uno teorico ed uno di pratica. Se non prenderete almeno la sufficienza ad entrambi, non potrete lasciare l'accademia. Per ora gli studenti del primo e del secondo anno non devono preoccuparsene, ma dal terzo in poi le cose saranno più difficili. Le ore di teoria saranno di meno ma gli argomenti che tratterete saranno molto più difficili e sarà importante mettersi a studiare con serietà. Inoltre, alla fine di questi cinque anni e se supererete l'esame, potrete fare una scelta: se rimanere all'accademia altri due anni per allenarvi, oppure andarvene e cominciare la vostra vita come maghi ufficiali. È ancora presto per prendere una decisione, quindi non pensateci adesso. Ora i professori qui presenti vi annunceranno in che classe siete stati inseriti, quindi aprite bene le orecchie» Detto ciò, il preside passò il microfono ad una donna con lunghi e lisci capelli neri, truccata di rossetto e ombretto viola.
«Salve studenti, io sono Minerva Orland, professoressa di teoria. Come vi ha comunicato il preside, annuncerò in che classe siete. Se alcuni ragazzi che chiamerò sono assenti, potranno degnarci della loro presenza entro tre giorni, altrimenti saranno espulsi. Dunque, cominciamo» Nonostante fosse una bella donna, Gray aveva già intuito che non doveva farsi assolutamente ingannare dalla sua eleganza: il tono di voce che aveva usato era stato abbastanza acido, e non voleva avere alcun problema con una come lei.
Annunciare le classi di ogni sudente era stato assai pesante: erano stati almeno un'ora in piedi, soprattutto per riuscire a passare in mezzo a quella mandria di ragazzi. Gray capitò nella classe E, e notò che almeno una trentina di studenti facevano parte della sua classe. Erano molti, perciò si chiedeva quanto fossero grandi le aule in quell'accademia. Senza ulteriori indugi, un uomo coi lunghi capelli neri, raccolti in una coda, li incoraggiò a seguirlo. In fila indiana entrarono dentro la struttura, ed alcuni studenti - mentre avevano aspettato di essere chiamati - avevano già fatto conoscenza, quindi bisbigliavano qualcosa tra di loro, creando un po' di rumore. Subito all'entrata c'era la portineria, occupata da alcune bidelle che sorrisero non appena gli studenti entrarono. Le pareti della struttura erano di un allegro beige, e quel colore sembrò immediatamente strano agli occhi di Gray. Per il resto, l'interno era come una comune scuola, solo che in ogni corridoio c'erano un sacco di porte. Non appena si svoltava la portineria, c'era un lungo corridoio a destra che portava verso varie aule. C'erano tutte le prime classi, e infatti sembrava quasi che il corridoio non finisse mai. Arrivarono alla loro classe, la E, tirando un sospiro di sollievo. Si misero tutti a sedere, lasciando pochi spazi liberi, e Gray ne approfittò per andarsi a sedere per conto suo al penultimo banco nella fila a sinistra, accanto alla finestra. Si sentì quasi sollevato quando vide che nessuno decise di mettersi a sedere accanto a lui, ma era solo il primo giorno ed aveva tutto il tempo che voleva per socializzare con calma con i suoi compagni.
«Bene... da quello che ho visto abbiamo già qualche assente, ma non importa. Oggi non faremo granché, solo conoscerci meglio» Disse con tono allegro il professore, osservando qua e là l'aula. «Io sono Mard Geer Tartaros, un professore sia di pratica che di teoria» Si presentò, per poi tirar fuori dalla sua borsa nera una cartella di color azzurro scuro. La aprì e dentro c'erano molto fogli, ma ne prese uno solo e, in seguito, si mise a sedere.
«Vi chiamerò uno per uno, e non appena verrete chiamati dovrete alzarvi in piedi e fare una breve presentazione di voi stessi. Che potere usate, da quanto ne siete a conoscenza, la vostra esperienza in ambito di magia, se anche i vostri genitori la utilizzano e se avete mai frequentato una scuola media sulla magia» Spiegò brevemente, portando poi lo sguardo sul foglio dove c'erano sicuramente scritti tutti i loro nomi. Gray non era molto contento di dover parlare di sé alla classe come se niente fosse, ma non poteva di certo tirarsi indietro solo perché aveva paura di essere criticato dagli altri. Tirò un sospiro, cercando di rimanere positivo, ma lo sbattere della porta che si aprì all'improvviso attirò la sua completa attenzione. Sollevò lo sguardo e cercò di vedere il proprietario di tutta quella irruenza, vedendo solo un ragazzo che doveva sicuramente avere la sua stessa età.
«Scusi il ritardo, non ho sentito la sveglia e mi sono perso girando per l'accademia» Disse il ragazzo dai capelli rosati, con un sorriso beffardo. Il professore lo perdonò senza alcuna esitazione, per poi dirgli di andare a sedere accanto a Gray, essendo l'unico ad essere rimasto senza compagno di banco. Non appena si sedette, il corvino ne approfittò per lanciargli un'occhiata veloce. Dalla faccia sembrava essere un tipo abbastanza allegro, e all'apparenza non gli diede l'impressione di essere un ragazzo studioso.
«Ehi, ciao» Disse all'improvviso, facendo sobbalzare Gray. Si voltò verso di lui e lo guardò un po' perplesso, notando la mano dell'altro porta verso il corvino. «Io sono Natsu Dragneel» Con un po' di esitazione strinse la sua mano, notando l'esagerato calore che quest'ultima emanava. Riuscì ad intuire senza problemi che quel ragazzo doveva essere per forza un mago del fuoco, dato che solo loro potevano avere la pelle così bollente.
«Gray Fullbuster» Pronunciò, abbastanza irrequieto. Se doveva essere sincero, non si aspettava di fare subito la conosceva di qualcuno il primo giorno di accademia. Non gli era mai capitato, nemmeno quando andava alle elementari.
«Mago del ghiaccio, eh? La tua mano è fredda come un ghiacciolo!» Ironizzò il rosato, ridendo a bassa voce. L'altro annuì e basta, sorridendo semplicemente. Il professore aveva iniziato già da qualche minuto a chiamare gli studenti ed a farli presentare, e da subito non era stato attento. Nonostante gli fosse indifferente conoscere gli altri compagni, si era promesso che sarebbe stato attento ad ogni lezione e che non si sarebbe lasciato sconcentrare da niente e da nessuno, ma il ragazzo accanto a lui non sembrava della stessa opinione. Non solo era arrivato in ritardo il primo giorno e si comportava come se fosse a casa sua, ma chiacchierava di continuo anche se non riceveva nessuna risposta da parte di Gray. Da una parte gli faceva piacere avere un compagno allegro accanto, ma dall'altra lo infastidiva un po'.
«Questa accademia è davvero enorme, per trovare la classe mi ci è voluto un sacco! Probabilmente ho fatto male a saltare la cerimonia, ma non avevo voglia di stare in piedi per chissà quanto e ascoltare le loro chiacchiere» Pronunciò Natsu, accovacciandosi sul banco.
«Come facevi a sapere in che classe eri se hai saltato la cerimonia?» Chiese Gray, stranamente curioso. Per un attimo il ragazzo rimase in silenzio, ma poi alzò il capo e sorrise verso il corvino.
«Sapevo da un pezzo in che classe ero, sono andato a vedere un mese fa nel sito dell'accademia» Rispose lui, facendo rimanere di sasso l'altro. Non aveva idea che nel sito della Fairy Tail ci fossero anche quelle informazioni, sennò avrebbe fatto esattamente come Natsu invece di stare un'ora ad aspettare. E, come lui, si sarebbe perso girovagando per la struttura in cerca della classe. In un certo senso, forse era stato meglio se non era andato a vedere nel sito dell'accademia.
«Natsu Dragneel, dato che è molto chiacchierone, che ne dice se adesso parla un po' a tutti?» Lo richiamò il professore, con tono non troppo severo. Lanciò comunque un'occhiata ad entrambi, così da richiamare anche l'attenzione di Gray che si era lasciato andare alle chiacchiere del compagno di banco.
L'altro si alzò in piedi e annuì alla proposta dell'uomo, schiarendo la voce. «Sono un mago del fuoco, sono a conoscenza del mio potere da quando sono bambino e mi sono allenato un po' con mio padre, anche lui mago del fuoco. Questa è la prima volta che frequento un'accademia di magia» Informò i presenti con un sorriso, che fece suscitare la simpatia di Gray. Nonostante parlasse troppo, si era dimostrato un ragazzo simpatico e non aveva timore a socializzare, ma purtroppo per lui, il professore lì presente lo aveva già preso di mira e sapeva che avrebbe dovuto tenerlo d'occhio. Anche il corvino pensò che si sarebbe cacciato nei guai con quel carattere troppo allegro, ma aveva capito che si sarebbe divertito se avesse passato del tempo con quel ragazzo. Era anche stato il primo a parlargli ed a sedersi di fianco a lui, dunque non voleva lasciarsi scappare la possibilità di fare amicizia con una persona di quel tipo. Inoltre, i loro poteri erano totalmente l'opposto ed era curioso di sapere di cosa fosse capace quel presunto mago del fuoco. La curiosità non era quasi mai stata presente nella sua vita, ma Natsu Dragneel gli suscitava un certo interesse. Probabilmente aveva fatto la scelta giusta: l'accademia Fairy Tail era il posto che avrebbe cambiato lui stesso e la sua vita.





–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Salve a tutti i lettori!
Sono tornata con un'altra long, anche se questa è AU. Ho notato che ultimamente nel fandom vengono pubblicate solo questo tipo di storie, ma non importa... penso a questa storia almeno da due mesi e ci tenevo a pubblicarla. Ammetto che le long non sono il mio forte, sono più per le oneshot, ma volendo imparare a scrivere meglio ho voluto cimentarmi in un'altra fanfiction a più capitoli. L'unica differenza è che, questa volta, non la cancellerò né mi demoralizzerò se non piacerà. Ho intenzione di portarla a termine dato che è un obiettivo che mi sono fatta sin da quando ho avuto l'idea di scriverla.
Probabilmente sarà monotona, ma le AU non sono così difficili da scrivere e da portare avanti, soprattutto in questo ambito... spero solo che il primo capitolo possa avervi ispirato e che possa piacervi. Ho voluto farvi conoscere subito un po' del passato di Gray per un motivo, ovvero che è l'unico che mi ha dato l'ispirazione per il primo capitolo, sennò non avrei scritto ancora niente. Anche lui forse è un po' monotono, ma non volevo inventare chissà cosa e dovevo pur scrivere qualcosa su questo personaggio che fosse interessante. Già dal primo capitolo dovreste aver capito qualcosa di lui, e questo qualcosa
verrà ripreso più avanti! Non vedo l'ora di continuare a scriverla, ho un sacco di idee in mente per i vari personaggi!

Grazie per aver letto il capitolo e spero che possa avervi incuriosito.
Alla prossima!
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: unbreakable