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Autore: Sylvie91    05/12/2015    2 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Non riesco a dormire, non faccio altro che sfiorarmi le labbra e appena chiudo gli  occhi ritornano come un disco rotto le immagini del bacio con Fili e le sensazioni che mi ha dato; penso a quando un bacio mi abbia conquistato e ghermito così tanto.
Il primo bacio con Christopher è stato un disastro, penso ridacchiando… eravamo talmente imbarazzati e impacciati, che più un incontro tra labbra è stato uno scontro tra incisivi e dopo siamo morti dalle risate quella volta.
Anche se dopo quel piccolo episodio non ho mai avuto niente da ridire sui baci che io e Christopher ci scambiavamo; tuttavia tutti quei baci non hanno niente a che fare con questo… anche solo sentire la sua lingua leccarmi le labbra per chiedermi il permesso mi ha fatto girare la testa.
Ed ora da una parte mi sento leggera e dall’altra mi sento proprio una stronza a sentirmi così bene; mi siedo sul pagliericcio grattandomi la testa non sapendo proprio cosa fare e poi mi alzo pensando che una passeggiata tra i nani ronfanti mi farà stare bene.
Sto attenta a non urtare alcun corpo dormiente e cerco di avvicinarmi alla grande finestra che da all’esterno nella speranza di vedere un pezzo di cielo o anche solo il giardino che abbiamo superato di corsa.
Una volta giunta davanti alla finestra mi siedo su una grande cassapanca, sentendo ancora un po’ il fastidioso pizzicore alla caviglia per lo sforzo dei quattro passi fatti autonomamente, per poi guardare fuori la finestra ammirando la luna tonda e piena far capolino sopra gli abeti.
Sembra così grande e così vicina, è stranamente uguale a quella del mio mondo così come le stelle e mi chiedo perché non mi sono accorta di ciò prima…
-I pensieri di una donna che guarda la luna sono sempre quelli più dolci e nostalgici, dicono i nostri canti.- mi distrae la voce affettuosa di Balin dietro le spalle, mi volto per sorridergli e lo invito a farmi compagnia con la mano.
-Forse i vostri canti hanno ragione.- affermo.
-Ne dubito, la maggior parte dei nostri canti raccontano di leggende e profezie, la maggior parte che si devono ancora realizzare.- mi spiega il nano –Tuttavia la tua espressione sembrava davvero nostalgica. Che problemi ti tormentano, bambina?-
Sorrido al vecchio nano, non si meriterebbe altre bugie da parte mia, tuttavia ho già detto a due nani la mia vera storia e ho promesso a Thorin di stare attenta –Non è niente, Balin… solo un po’ di confusione.-
-Confusione… mia cara bambina, chi o cosa ti confonde così tanto?-
Io mi mordo le labbra indecisa, forse mi fa bene confidarmi –E’ che non so cosa fare… se continuo questa avventura trovo la mia casa, ma perderò voi e…- taccio non posso sbottonarmi così tanto. Non c'è niente da fare sono proprio bipolare.
-Sono contento che ti trovi bene con noi. Ma non credo che tu debba sacrificare noi per la tua famiglia… insomma alla fine siamo sempre sulla stessa terra.-
Altra affermazione di Balin che mi fa venire un nodo alla gola… che gli rispondo?
-Forse sono io che sono troppo drammatica, Balin.-  affermo sorridendo e cercando di sviare il discorso –Vado nel mio giaciglio. Buonanotte e grazie.- lo saluto con un bacio sul capo per poi scendere veloce dalla cassapanca.
-Buonanotte. Se hai bisogno di parlare sai che sono sempre disponibile.-
Mi ributto sulla paglia ancora calda, mi riaddormento sperando che la sveglia di Gandalf arrivi il più tardi possibile, invece non si fa attendere dopo poco sento che lo stregone mi scuote col bastone, stropiccio un po’ gli occhi –Dormito bene Anaïs?- mi chiede con il suo solito sorriso.
-Potevo dormire un po’ meglio.- affermo sbadigliando.
-Alzati, che adesso facciamo una riunione con gli altri…- mi avvisa Gandalf, mentre io mi rigiro nel giaciglio
-Nah, cinque minuti.- prego, ma dopo l’ennesima bastonata sugli stinchi mi alzo sbuffando e seguo lo stregone fino ad arrivare in fondo della stalla dove c’è un apertura; il sole illumina il paesaggio circostante e i suoni del risveglio sono armoniosi come una dolce sinfonia.
Mi ricorda molto la Contea: l’erba alta, che ieri sembrava gialla, oggi assume un colore più vivo e su di essa si sentono dei cavalli nitrire felici di poter correre liberamente senza redini; persino le vespe sembrano voler augurarci il buongiorno svolazzandoci attorno senza pungerci.
La riunione era già cominciata quando sono arrivata –Dovevamo darcela a gambe e scappare dal retro- afferma Nori.
-Ehi tu, io non scappo da nessuno- controbatte malamente Dwalin
-Non serve a nulla litigare, non attraverseremo le Terre Selvagge senza l’aiuto di Beorn- inizia Gandalf –saremo catturati prima di arrivare alla foresta; allora questo richiederà una gestione delicata, dobbiamo agire con prudenza; l’ultima persona che l’ha spaventato è stata ridotta a brandelli…Io andrò per primo! Bilbo e Anaïs verrete con me.- dichiara senza ammettere ulteriori discussioni Gandalf.
Sbuffo un po’, pensando che questo Beorn non lo conosco e non è che mi piaccia frequentare gente che ha nel curriculum “ faccio a brandelli chi rompe”, tuttavia lo stregone sembra aspettare proprio una mia risposta -Va bene.- sospiro andando verso lo stregone.
-E’ una buona idea?- chiede timoroso Bilbo.
-Sì, voi altri rimanete qui e non comparite sino al mio segnale e niente mosse improvvise e rumori forti e non stategli addosso… uscite solamente in coppia! Bombur tu vali per due perciò uscirai da solo e aspettate il segnale.-
Io, lo hobbit e lo stregone usciamo dal nascondiglio per andare verso un uomo che già in lontananza sembra enorme e che sta tagliando la legna, Gandalf non sembra molto tranquillo o almeno non ha il suo solito sangue freddo.
-Sei agitato?- chiede Bilbo.
-Agitato? Che sciocchezza.- risponde lo stregone.
-E’ agitato.- intervengo sorridendo, contenta di stuzzicare Gandalf dopo la sveglia che mi ha riservato.
-Anaïs, quando saremo davanti a lui non dovrai dare alcuna opinione e possibilmente neanche fiatare.-
-Respirare?- chiedo ironicamente.
-Si, ma silenziosamente.-
-Eh se avessi il raffreddore?- domando nuovamente.
-Trattieni il respiro. –conclude sbuffando lo stregone.
Ci fermiamo ad un distanza di sicurezza, credo per non essere a portata di scure –Buongiorno!- saluta Gandalf, mentre io e Bilbo ci nascondiamo dietro di lui.
L’uomo comunque non smette di tagliare la legna come se non ci avesse sentito, automatica è la constatazione della differenza di altezza tra lui e lo stregone, come anche la sua strana estetica, con capelli che arrivano fino al fondo della schiena, anche se mi sorge il dubbio che quelli siano lunghi peli allineati.
-Buongiorno!- continua lo stregone.
-Chi sei tu?- risponde l’uomo senza voltarsi.
-Sono Gandalf, Gandalf il Grigio- fa un accenno di inchino lo stregone, mentre l’uomo si gira e non posso fare a meno di dare una breve occhiata al nostro anfitrione: il suo volto è severo e scuro, e la peluria sulla guance anch’essa molto lunga come i capelli di un castano scuro, anche se perde tonalità alla luce del sole.
E il corpo è alto e possente, con delle catene su uno dei polsi… credo che sia stato ridotto in schiavitù o imprigionato per quelle che sono le sue capacità di mutapelle.
-Mai sentito nominare.-
Fantastico! Ci ucciderà… stupenda idea Gandalf,  penso cercando di trattenermi a dar voce a ciò che mi salta in mente.
-Sono un mago, mai sentito parlare del mio collega Radagast il Bruno? Risiede a sud di bosco Atro.-
-Che cosa vuoi?-
-Semplicemente ringraziarti per la tua ospitalità, avrai notato che abbiamo trovato riparo nel tuo alloggio qui, ieri sera.- risponde Gandalf con un sorriso che dovrebbe rassicurare l’uomo.
Io e Bilbo spuntiamo fuori con la testa dal nostro riparo.
-Chi sono questi due piccoletti?-
-Lui è mastro Baggins della Contea e lei la mia aiutante Anaïs di… Brea!-
Lo guardo un attimo perplessa, ma vengo distratta dall’uomo che riprende in mano l’ascia –Non sono nani vero?-
-Ma no, lui è un Hobbit e lei un’umana entrambi con ottima reputazione.-
-Un mezz’uomo, una donna e un mago…. Come mai siete qui?- chiede curioso Beorn.
-Beh il fatto che abbiamo avuto una brutta esperienza, con gli orchi e i mannari.- risponde tranquillamente lo stregone.
-Perché vi siete avvicinati agli orchi? Che stupida cosa da fare.- afferma Beorn, dandoci in poche parole degli idioti.
-Hai assolutamente ragione.-
… Grazie, Gandalf… diamoci degli stupidi e idioti.
All’improvviso dei passi dietro di noi e vediamo comparire Dwalin e Balin, mentre Beorn riprende in mano l’ascia in posizione di guardia, i nani si presentano con un gesto di saluto.
-Devo confessare che parecchi del nostro gruppo sono in effetti nani.- afferma Gandalf.
-Tu chiami due parecchi?- chiede Beorn guardando sospettoso i  due nani.
- Beh ora che la metti così loro ehmm mmm- borbotta ancora un po’ il mago – Sì, loro potrebbero essere più di due.- ed ecco uscire Gloin e Oin che fanno un inchino all’anfitrione, il quale ha una faccia alquanto basita –Oh ecco altri della nostra allegra truppa.-
-E tu chiami sette una truppa? Che cosa siete un circo ambulante?- domanda l’uomo.
E mentre Gandalf ride ecco uscire altri due nani… io mi chiedo: ma chi è che da il tempo di uscita che gli tiro il collo, l’uomo qui davanti si sta un agitando un po’ troppo.
Altro rumore ed ecco altri due nani –Dori e Ori al tuo servizio!- dice il nano più anziano chinandosi e facendo chinare anche il fratello minore.
-Non voglio il vostro servizio.- afferma Beorn
-Assolutamente comprensibile…- cerca di calmare le acque Gandalf inutilmente dato che escono anche i nipoti di Thorin –Oh Fili e Kili, me ne ero completamente dimenticato.-.
E di botto altri quattro nani… ma accidenti avevamo detto due alla volta –Nori, Bifur, Bofur e Bombur.-
-Non c’è altro?- chiede seccato –Ce ne sono ancora?-
Ed esce fuori alla fine altero come sempre Thorin.
 
Alla fine Beorn ci accoglie a casa sua offrendoci latte caldo e pane col miele, siamo in un enorme stanza con un altrettanto grande tavola a cercare di soddisfare il nostro appetito silenziosamente per non indisporre il nostro burbero anfitrione… a pensare che dagli elfi abbiamo fatto disastro: tra bruciare le sedie e rubare i candelabri.
Ad un certo punto l’uomo mentre ci versa il latte interviene guardando Thorin –Tu sei quello che chiamano Scudodiquercia? Dimmi perché Azog il profanatore ti sta dando la caccia?- domanda, il quale è su un angolino della stanza non approfittando della tavola imbandita.
-Tu sai di Azog…Come mai?- chiede a sua volta il nostro caposquadra.
-La mia gente è stata la prima a vivere sulle montagne, prima che gli orchi scendessero dal nord…Il profanatore ha ucciso quasi tutta la mia famiglia, ma alcuni li ha resi schiavi.- afferma e guardo i suoi polsi dove ci sono ancora i suoi bracciali di ferro.
Ci scommetto che lui era uno di quei schiavi le catene parlano da sole…capisco la sua diffidenza deve aver sofferto immensamente per la perdita della sua famiglia.
–Non per lavorare capisci… ma per sport, catturare mutatori di pelle e torturarli pareva che gli divertisse molto.- continua Beorno.
-Ci sono altri come te?- chiede ingenuamente Bilbo.
-Una volta ce n’erano molti.- risponde l’uomo tradendo un po’ di agitazione nella voce.
-E ora?- domanda nuovamente lo hobbit.
-Ora ce n’è solo uno… dovete raggiungere la montagna, prima degli ultimi giorni di autunno.- afferma cambiando discorso nuovamente.
-Prima del Di di Durin arrivi si…- interviene Gandalf, mentre Thorin si muove agitato non gli piace che estranei vengano a conoscenza della loro missione, per lui deve rimanere segreta a tutti da quel che ho capito.
-Non avete molto tempo.- osserva l’uomo versandomi un po’ di latte nell’enorme bicchiere, mentre lo ringrazio con un sorriso.
-Perciò dobbiamo attraversare Bosco Atro.- afferma a sua volta lo stregone.
Beorn sembra dubbioso su questa scelta -Un’oscurità grava su quella foresta, cose malvagie strisciano sotto quei alberi… io non mi ci avventurerei, se non per grande necessità.-
-Prenderemo la strada elfica quella zona è ancora sicura.-
-Gli elfi silvano di bosco atro non sono come i loro parenti, sono meno saggi e più pericolosi; ma non ha importanza…- dichiara Beorn allo stregone alzando le spalle e sedendosi un attimo.
-Che vuoi dire?- chiede Thorin alzatosi da suo posto.
-Quelle terre brulicano di orchi ed il loro numero è in aumento… voi siete a piedi non raggiungerete mai la foresta da vivi.- afferma Beorn, che si alza dalla sua poltrona ergendosi in tutta la sua altezza, quest’uomo talvolta mi irrequieta; non riesco a capire quando è tranquillo o quando è sul punto di attaccare, parla lentamente e la sua voce è molto bassa ma non per questo mi tranquillizza.
Sono seduta tra Fili e Kili ed entrambi notano questo mia irrequietudine, probabilmente perché non ho detto una parola da quando siamo rientrati e ho mangiato poco, preferendo studiare il nostro anfitrione… Fili mi prende la mano da sotto il tavolo e la accarezza gentilmente, io sorpresa salto sul posto come se avessi ricevuto la scossa, ma non riesco a staccare la mia mano dalla sua.
Guardo Gandalf che guarda accigliato, anche lui si è accorto del mio comportamento però dai suoi occhi capisco che non devo cercare fiducia in Beorn, ma in lui… gli rispondo sorridendogli e con un cenno di assenso, devo mantenere la mia fiducia in te vecchio stregone.
-Non mi piacciono i nani.- comincia l’uomo- Sono avidi e cechi, cechi verso la vita di coloro che ritengo più miseri di loro.- si porta davanti a Thorin con un topolino bianco in mano, la differenza di altezza fra i due è esorbitante, ma il nano non perde il suo portamento orgoglioso per così poco –Ma gli orchi li odio di più! Che cosa ti serve?-
-Pony e provviste.- risponde il nano, non staccando lo sguardo dal suo interlocutore.
-Le avrai…-
   
 
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