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Autore: Robstenina97    06/12/2015    7 recensioni
Julia ha 17 anni e va in terza superiore. Ama leggere e ama scrivere. Odia Peter.
Peter ha 19 anni e va in quinta superiore. E' il migliore amico del fratello di Julia.Ama andare con una ragazza diversa ogni sera. Odia Julia.
Julia e Peter si odiano da morire, litigano sempre.
Ogni giorno è sempre la stessa storia.
Ma cosa succederebbe se questi due capirebbero che anche se si odiano da morire si piacciono?
Tratto da un capitolo della storia:
“Sei uno stronzo.” Dissi irritata tirandoli un sonoro schiaffo sulla guancia.
Lui sospirò annuendo e si massaggiò la guancia.
Sorrisi.
“Ti fa male?” chiesi ridendo.
Lui annuì e sussurrò:
“Hai ragione zombie, sono uno stronzo.” Ammise piano.
Sorrisi vittoriosa.
“Menomale che te lo dici anche, è una buona cosa.” Ammisi sbuffando.
“Però si vede che se due stronzi si incontrano finiscono per amarsi.” Disse piano toccandosi la guancia dolorante dove prima avevo tirato lo schiaffo.
“E’ un modo carino per dirmi che sono stronza?” chiesi irritata più di prima preparando un nuovo schiaffo da tirarli sulla sua guancia.
Scosse la testa e sussurrò piano:
“E’ un modo carino per dirti che ti amo zombie.”
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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“Ragazzi ecco qua il pranzo.” Disse Max tutto sorridente.
Sorrisi alzandomi.
“Finalmente, stavo morendo di fame.” Disse Julia ridendo.
Andammo tutti in cucina e mi misi a sedere accanto a Julia, anzi fui obbligato da Tanya a sedermi accanto a lei.
Il suo telefono cominciò a squillare, lo prese e vidi che c’era scritto Louis.
Sbuffai mangiando.
Appena finimmo di mangiare Tanya portò Max in camera, guardai Julia che sparecchiava, così mi offrii di aiutarla.
“Grazie” disse dolcemente, era così tenera.
Come avevo fatto ad essere così stupido, lei era la ragazza che avevo sempre voluto e l’avevo persa perché ero un orgoglioso di merda.
Le diedi un bacio sul collo e lei sussultò.
“Peter c’è mio fratello” sussurrò cercando di farmi ragionare.

“E’ in camera sua con la sua ragazza e non verrà di certo qua Julia.” Sussurrai facendola girare per poi baciarla.
Mi mise le mani sul petto.
“Non posso Peter.” Sussurrò piano.
“Non puoi?” chiesi baciandole il collo.
Il campanello suonò facendola sobbalzare.
Sorrisi staccandomi da lei.
“Non aprire” sussurrai dolcemente baciandola.
Andò verso il salotto così la seguii.
Lei aprì la porta e in un secondo quel coglione di Louis cominciò a baciarla.
Sbuffai uscendo da casa sua e salii in macchina.
Dovevo assolutamente dimenticarmi di lei, non poteva essere sempre nei miei pensieri.
Stavo diventando un pappamolla e non mi andava bene.
Pov Julia:
Sorrisi baciando Louis e lui mi accarezzò dolcemente una guancia.
“Io vado allora, grazie per la bellissima giornata che abbiamo passato insieme.” Disse teneramente.
Annuii, Peter se ne era andato e non era nemmeno più tornato.
Mio fratello e la sua ragazza erano usciti e io avevo passato una bellissima giornata romantica insieme a Louis facendoci qualche coccola e dandoci qualche bacio sul divano.
“Vuoi che rimanga qui amore?” chiese dandomi un altro bacio.
“No, non preoccuparti.” Dissi sorridendo.
“Okay amore mio, anche perché è l’una di notte.” Disse dandomi un altro bacio.
“Vai pure.” Dissi.
Lui annuì e se ne andò.
Chiusi la porta prendendo il telefono e chiamai Peter, volevo vedere dove era andato.
Mi stavo preoccupando.
Il suo cellulare cominciò a squillare, lo avevo io.
Chiusi la chiamata e presi il suo telefono.
Mi misi a sedere a terra e andai sulla galleria, era piena di foto con lui con delle ragazze.
Sbuffai.
Andai sui suoi messaggi e vidi delle conversazioni con qualche ragazza.
Cliccai su Amour.
Ero io.
Sorrisi a quel pensiero e cominciai a leggere le nostre conversazioni.
Aveva ragione, mi aveva mandato un messaggio che non mi era mai arrivato.
I messaggi che mi erano arrivati erano stati cancellati e i miei che avevo mandato non c’erano.
Chiusi il telefono, qualcuno a nostra insaputa aveva mandato e cancellato i messaggi.
Qualcuno bussò alla porta.
Mi alzai e guardai dallo spioncino, vedevo solo una camicia bianca e un fisico stupendo.
“So che sei lì dietro Julia.” Disse una voce tutta roca.
Era una voce ubriaca, ma che avrei riconosciuto ovunque.
Aprii la porta un po’ impaurita e vidi Peter tutto pieno di sangue.
“Che cazzo ti è successo?” chiesi allarmata prendendolo per un polso e facendolo entrare dentro.
Scoppiò a ridere cascando a terra seduto.
“Peter.” Sussurrai inginocchiandomi.
Aveva il labbro spaccato, il naso che gocciolava di sangue che ricadeva sulla camicia bianca e puzzava di birra.
“Ho fatto a botte.” Disse ridendo.
“Si vedo che hai fatto a botte.” Dissi levandoli una ciocca tutta bagnata dal viso.
Era bellissimo.
“Stai fermo qua, vado a prendere del cotone per tamponarti la ferita.” Sussurrai alzandomi.
Lui scosse la testa alzandosi e mi guardò con la faccia a cucciolo.
“Non andare via. Resta qui con me per sempre.” Sussurrò abbracciandomi.
“Peter sei tutto sporco di sangue.” sussurrai piano.
Lui si allontanò e si cominciò a sbottonare la camicia, ma non ci riusciva.
“Sono troppo ubriaco per farlo.” Disse triste.
“Vuoi che lo faccia io?” chiesi piano.
Lui annuì.
Appoggiai le mani sulla sua camicia e lo guardai negli occhi.
Cominciai a sbottonarli la camicia e qualche volta toccavo il suo petto senza farlo apposta.
Sentire quei muscoli sotto le mie mani era la cosa più bella del mondo.
Appena gli levai la camicia lui mi strinse a se.
“Tu non capisci quanto tu mi faccia stare bene? Ho bevuto come un dannato. Mi sono dimenticato come mi chiamo, quando sono nato. L’unica cosa che non ho dimenticato è il tuo nome Julia. Non ho dimenticato il modo in cui mi fai sentire.” Sussurrò piano al mio orecchio.
“Sei ubriaco Peter.”sussurrai sospirando.
Lui annuì.
“Però quello che provo per te non cambiato nemmeno per un secondo zombie.” Disse piano.
“Con chi hai fatto a botte?” chiesi accarezzandoli i capelli.
Appoggiò la testa nell’incavo del mio collo.
“Non ne ho idea.” Disse triste.
Sospirai.
“Ballavo con la sua tipa, ero davvero ubriaco hahah.” Disse ridendo come un coglione.
“Appoggiati a me, ti porto sul divano.” Dissi e lui fece come avevo detto.
Pesava troppo.
Mi trascinai a fatica sul divano e ci cascammo sopra.
Lui scoppiò a ridere e vidi che aveva anche un occhio nero.
“Peter hai anche un occhio nero.” Sussurrai piano.
Mi diede un bacio sulle labbra annuendo.
“Peter sto con Louis.” Dissi allontanandomi, ma lui mi strinse di più a se.
“Resta qui, non andare via.” Disse chiudendo gli occhi.
“Vado a prendere il kit del pronto soccorso.” Dissi piano cercando di alzarmi.
Lui sbuffò.
“Io sto bene.” Disse ridendo, ma poi mugugnò.
Mi alzai di scatto, mntre lui aveva tolto le braccia dal mio corpo.
Andai in bagno e aprii l’armadietto.
Mi girai e vidi Peter seduto dentro la vasca.
“Mi curi infermiera?” chiese sorridendo.
Sorrisi mordendomi il labbro inferiore e mi inginocchiai vicino alla vasca.
Presi un pezzo di cotone e ci misi sopra un po’ di alcool.
“Brucerà un pochino.” Sussurrai mettendo il pezzo di cotone sul labbro.
Mugugnò.
“Non fare la femminuccia Peter.”dissi tamponandolo piano.
Gli misi una mano su una guancia.
Lui alzò di poco il viso.
“Non sto facendo la femminuccia, ma brucia.” Disse guardandomi imbronciato.
Sorrisi.
Era davvero tenero.
Mugugnò di nuovo.
“Non ti hanno mai medicato le tue sgualdrine?”chiesi sbuffando.
“Gelosa?” chiese ridendo.
Nascosi un sorriso e buttai il cotone dentro al cestino, presi un cerotto e lo misi sopra la ferita.
“Sei mai stata gelosa di me Julia?” chiese prendendomi il viso tra le sue mani.
“No.” Sussurrai mentendo.
Presi un altro pezzo di cotone e ci misi un po’ di alcool sopra.
Appoggiai il cotone sulla ferita e lui sussultò appena.
“Mi sta bruciando.” Disse triste.
“Soffri un altro pochino.” Sussurrai piano.
Odiavo vederlo star male.
“Odio soffrire.” Disse sbuffando.
“Soffrire fa bene.” Dissi triste.
Lui sospirò agitato e strinse i pugni.
“Soffro già abbastanza Julia, mia nonna sta per morire.” Disse tutto d’un fiato.
Feci cascare il cotone nella vasca e sussurrai balbettando:
“C .. che?”
“Si, è anche per quello che sono andato ad ubriacarmi.” Disse Peter sospirando.
Se era uno scherzo, era proprio di cattivo gusto.
“E’ uno scherzo?” chiesi sperando che mi dicesse di si, sperando solo che mi dicesse che era tutta una cazzata.
Lui scosse la testa.
“Non mentirei mai su questo Julia.” Disse offeso.
Lo sapevo che non lo avrebbe mai fatto, ma volevo che fosse uno scherzo.
Mi alzai come una furia.
“Dovevi dirmelo.”urlai con le lacrime agli occhi.
“Lo so.” Disse Peter alzandosi e uscendo dalla vasca.
Non ci potevo credere, non poteva essere vero.
Non poteva succedere di nuovo.
Mi stava venendo un altro attacco di panico.
Cominciai a respirare male, mi mancò l’aria nei polmoni.
In un secondo cascai addosso a Peter.
Lui mi prese per le spalle e mi scosse.
“COSA CAZZO TI SUCCEDE?!?” Urlò preoccupato.
Deglutii.
“Hai un altro attacco?” chiese piano.
Annuii agitata, non riuscivo a respirare.
“Dove sono le pasticche?” Chiese più calmo.
Scossi la testa, non lo sapevo.
Mi mancava l’aria, non riuscivo più a respirare.
“Julia stai calma, ti prego.” Sussurrò stringendomi a se.
Mi accarezzò la schiena.
Nelle sue braccia mi sentivo protetta.
“Stai calma amore mio.” Sussurrò dolcemente stringendomi forte a se.
“Amore mio?” chiesi deglutendo.
“Mi sono fatto prendere dallo spavento.” Disse piano.
“E’ il secondo attacco di panico in un mese Peter.” Sussurrai piangendo.
Mi coccolò un pochino cercando di calmarmi.
“Stai calma, ti prego. Io sono qui e non me ne vado per nessuna ragione al mondo, nemmeno se mi danno un milione. Io non ti lascio Julia, non ti lascerò mai..”sussurrò baciandomi la fronte.
Singhiozzai.
Non volevo che Adriana morisse, non si meritava di andarsene.
“Non può morire.” Dissi stringendo più forte Peter a me.
Il mio viso toccava appena il suo petto.
“Lo so.” Disse piano con la voce rotta dal pianto.

Pov Peter:
Strinsi a me Julia che stava dormendo come una bambina accoccolata a me.
Aveva pianto tantissimo e io odiavo vederla piangere, non se lo meritava non dopo tutto quello che aveva passato.
“Ti amo Julia, ti amo così tanto che mi fa male.” Sussurrai piano al suo orecchio.
Si strinse di più a me.
“Sono ancora sveglia lo sai ..” sussurrò teneramente baciandomi il collo.
Sorrisi.
“Sei una nana malefica ..” dissi accarezzandole il collo.
Sorrise e mi diede un altro bacio sul collo.
“Julia mettiti con me.” Dissi prendendo il suo viso tra le mie mani e poi la costrinsi a guardarmi.
“Sono fidanzata.” Disse abbassando lo sguardo.
La baciai, un bacio piccolo e casto.
“Ti aspetterò.” Dissi sospirando.
 
ANGOLO AUTRICE: 
Ehilà ciao a tutti, mi dispiace per questo enorme ritardo e mi scuso davvero con il cuore in mano.
Spero che non vi siate arrabbiate perchè non ho aggiornato, sò che ne avreste tutte le ragioni al mondo.
Vi voglio ringraziare perchè mi avete fatto gli auguri per la patente, però mi hanno spostato l'esame e lo darò a Gennaio O.o Sono arrabbiata per questo, ma okayy!! Voi che mi raccontate? come state?
Il capitolo vi è piaciuto? Una mia amica che ha letto la storia shippa Louis e Julia!! Voi che ne pensate?!? Shippate Louis e Julia o Peter e Julia? Voglio saperlo eh ;)
Ora mi dileguo perchè mio fratello vuole il pc e sennò rooooooompe ahahhaha :D
SCIAO"!!!!

  
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