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Autore: blackings    06/12/2015    0 recensioni
Dal capitolo 8:
«Scorpius, sconvolto dal racconto, non sapeva che fare: non aveva mai visto il padre così apparentemente fragile e impotente, e penava per lui come per le ragazze.
“Cosa possiamo fare?” chiese quando l’uomo si fu ripreso e, rindossata la sua maschera di padre autorevole e imperturbabile Malfoy, si andò a versare il terzo cicchetto di whisky.
“Non possiamo fare nulla, Scorpius”
“Ma ci dev’essere qualcosa che risolva tutto! Padre, dovete aiutarle! Dobbiamo aiutarle!” gridò scattando in piedi e afferrando il braccio del padre. Draco, sconvolto, gli tirò uno schiaffò in pieno viso, facendolo retrocedere. Il ragazzo stava quasi per barcollare e cadere a terra, quando il padre lo afferrò e lo strinse a sé. Che cosa stava facendo? Allontanava persino suo figlio, che gli chiedeva aiuto non per sé, ma per le sue sorelle? L’immagine di una Hermione Granger torturata gli attraversò la mente, e non riuscì a reprimere le lacrime. Reprimeva persino suo figlio, pur sapendo che presto gli sarebbe rimasto solo lui.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 18: “Draco è stato forte a non morire, in questo inferno”
 
 
Fuori dai cancelli di Hogwarts
 
“Ragazzi, capisco che sono vent’anni che non scopate, ma dovevate farlo per forza facendovi  scoprire dalla Mc? E poi nello stesso posto di quando eravate ragazzini, dai, è palese che volevate farvi vedere mentre ci davate dentro!” scherzò Harry ridendo come un bambino appena usciti dai cancelli.
“Non fare lo stupido Harry, pensiamo piuttosto a cosa fare adesso” rispose secca Hermione mettendo su il broncio come una bambina.
“Ci accampiamo qui!” rispose giovale l’Auror.
“Che?!” rispose scioccato Draco.
“Lo so che per te è un po’ spartano, Furetto, ma qui ancora potremo controllare i movimenti all’interno del castello e, silenziosamente, entrare dove il fascio ci indicherà”
“Harry, come pensi di entrare nel punto esatto dove il raggio segnerà la presenza di Bella?”
“Smaterializzandoci, Herm, chiaro” rispose l’uomo estraendo una spilla dal taschino della giacca verde militare “Licenza da Auror”
“Hai sempre avuto un debole per l’inflazione delle regole, Potter” ghignò bonario Draco.
“Non mi pare che sia proprio ortodosso scoparsi una Grifondoro, mio caro Salazarino” lo canzonò Harry.
 
La mente di Rose
 
Non è possibile che si sia tolto la vita. Non è possibile che sia morto. È rimasto nella mia mente, lo so. Forse c’è rimasto troppo a lungo,  forse dev’essere liberato... Ma come liberarlo? Come scioglierlo da questa forzata prigionia? Non se ne andrà con la morte, la sua anima resterà qua dentro… e Agnes, mio dio, povera Agnes… come liberarlo? Come fare che almeno la famiglia possa dargli conforto nel freddo della morte? Ma sì, ma sì, forse l’unico modo per liberarlo, liberare tutti noi, è che la mente che ci ospita cada… che la mia mente cada, che io cada con lei… che io mi tolga la vita, che la mia mente cada, che cadiamo, insieme… che bruciamo. Amore mio… Bruceremo insieme, te lo prometto.
 
Malfoy Manor
 
“Si è mosso, Lily?” chiese Agnes scendendo le scale con la classica freddezza che i Malfoy assumevano dopo aver ricevuto una delusione.
“Negativo, Agnes: sbianca sempre di più, ma respira”
“Bene, per ora… notizie da tuo padre e gli altri?”
“No, ma mia madre e zio Ron sono ancora di sopra”
“Che stanno facendo?”
“Non lo so, mio zio ha dato di matto come sempre”
Agnes si sedette accanto all’amica puntando i suoi occhi sul corpo bianco del fratello. Se non fosse stata una Malfoy, probabilmente avrebbe pianto. Si limitò a rimanere immobile per un paio di minuti, fin quando Lily, temendo che stesse male, non si avvicinò ancora di più a lei.
“Tutto apposto, Agnes?”
“Sì, Lily, sì… sto bene”
“Ti porto qualcosa?”
“No, no, grazie… però fammi un favore”
“Che c’è?”
“Manda un gufo a tuo padre. Devono sbrigarsi: qua la situazione sta degenerando, io… non riesco più a vedere Scorpius in queste condizioni. Ma non posso chiamare mio padre, non posso, non posso…” Agnes si accasciò contro lo schienale del sofà in modo goffo e riprese a fissare il soffitto.
Lily la accostò. “Perché non puoi, Agnes?” le chiese scostandole i capelli biondi che le avevano coperto il viso.
“Non conosci le regole della famiglia Malfoy” rispose Agnes mettendo su un sorriso stanco. “Un tacito codice di leggi vige tra queste mura, e una è questa: i Malfoy non chiedono aiuto, e non lo ricevono. Ognuno deve sbrigarsela da solo. Scorpius mi ucciderebbe se sapesse che ho domandato aiuto a nostro padre per salvarlo: sarebbe un’onta troppo grande per lui, e mio padre, beh, mio padre probabilmente non lo aiuterebbe per ripicca. Hai visto come ha reagito davanti alla sua debolezza.” Una lacrima rigò la guancia sinistra di Agnes, per la prima volta nella sua vita, e Lily fece finta di non accorgersene.
“Tuo padre non è come voi lo conoscete, Agnes” disse Ginny Weasley che, scendendo le scale, aveva sentito la discussione tra le due ragazze “è un uomo fantastico, è stato un ragazzo fantastico. Gli errori che ha fatto, non sono stati dovuti a sue scelte, e gli errori che fa non sono dovuti a suoi difetti, ma a un passato di cui non riesce a liberarsi. Lasciatelo dire da chi da ragazza lo odiava, almeno fino al quinto anno: quando ha avuto quella breve ma intensa storia d’amore con Hermione, inizialmente ero confusa e incerta. Pensavo che la tenesse con sé solo per il sesso, ma quando ho visto quello che affrontava giornalmente per stare con lei, ho dovuto ricredermi. È forse l’uomo più forte che io abbia mai conosciuto, alla pari di Harry. Hanno forme di forza diverse: Harry ha avuto la forza di andare avanti nonostante nessuno credesse in lui, nemmeno lui stesso, Draco ha avuto la forza di restare fedele a un sistema che gli andava stretto per amore, per rispetto, per dignità. So che a voi potrà sembrare una stupida forma di egoismo, ma non è così: Draco è stato forte a non morire, in questo inferno”.
 
Fuori dai cancelli di Hogwarts
 
Hermione, dopo aver montato la tenda e eretto barriere di protezione intorno all’accampamento, si era seduta distante da dove i due uomini pianificavano il da farsi. Giocherellava con la sua storica borsetta a perline, estraendone boccette di varie pozioni e disponendole davanti a se in fila. Ordinare le cose l’aveva sempre aiutata a calmarsi. Non alzò gli occhi quando Draco la accostò e si sedette accanto a lei, facendosi sempre più vicino. Restarono in silenzio per un paio di minuti, poi lei voltò il viso di lui e lo baciò con passione.
“Her…mione… c’è Potter” disse Draco con palpabile stupore dopo aver ripreso fiato.
“Stai tranquillo, lui ha sempre saputo, è stato lui che ci ha coperto per mesi”.
Draco si voltò verso Harry, che alzò gli occhi e mise su un sorrisetto soddisfatto, per poi ritornare a fissare la Mappa del Malandrino.
 
 
   
 
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