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Autore: peppe fanfictor    06/12/2015    2 recensioni
Mi.... mi trovai in uno strano luogo, una... montagna non troppo alta, il cielo era scuro, carico di nubi, e c'era un forte vento, un forte, fortissimo vento; davanti a me vidi una cerva semitrasparente, essa mi spinse a seguirla, io la segui fino in cima al monte, dove vi trovai una panchina, una mappa per i turisti, un accampamento del fuoco, e un faro. Mi avvicinai al punto più vicino alla costa, e vidi... un enorme tornado che faceva roteare tronchi di legno, automobili e quant'altro. Non feci in tempo a preoccuparmi che la punta del faro si stacco e mi cadde addosso .
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Max Caulfield, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Mi.... mi trovai in uno strano luogo, una... montagna non troppo alta, il cielo era scuro, carico di nubi, e c'era un forte vento, un forte, fortissimo vento; davanti a me vidi una cerva semitrasparente, essa mi spinse a seguirla, io la segui fino in cima al monte, dove vi trovai una panchina, una mappa per i turisti, un accampamento del fuoco, e un faro. Mi avvicinai al punto più vicino alla costa, e vidi... un enorme tornado che faceva roteare tronchi di legno, automobili e quant'altro. Non feci in tempo a preoccuparmi che la punta del faro si stacco e mi cadde addosso .







Mi svegliai, mi trovavo ad una delle lezioni del professor Jefferson, sul mio banco vi erano tutte le mie cose, il mio diario, il mio block notes, il mio cellulare e la mia macchina fotografica speciale, perché essa può creare un istantanea delle foto che faccio.
Mentre il prof spiega io prendo la mia fidata macchina, e mi faccio un selfie...
< Ssssh sssh ssssh, Max ha fatto uno che voi comunemente chiamate ''selfie'' … >
il professore colse l'occasione per fare una spiegazione, il nostro professore di fotografia è il famoso Mark Jefferson, il grande artista fotografico, siamo fortunati ad averlo alla Blackwell
<... Allora, Max, dato che hai colto la nostra attenzione, per favore puoi dirci secondo quale processo avvenne la prima forma di ''autoritratto'' >
Cazzo, cosa potevo fare, dissi la prima stronzata tipica della situazione
< P-prof sta parlando con me ? >
< Quante altre Max Coulfield conosci che vanno alla Blackwell ? > chiese lui severo, allo stesso momento Victoria Chase alzò la mano, e il professore le diede la parola, Victoria è la tipica ragazza popolare figlia di papà, insomma, una stronzetta.


Finita la lunga risposta Victoria mi rimando uno sguardo di sfida, e nello stesso momento la campana suono, e il professore ci assegno i compiti
< … E ricordate che sto ancora aspettando le vostre foto per il concorso '' eroe di tutti i giorni'' , Taylor sto aspettando, Kate non voltarti mentre vi parlo, e Max, non fingere di non avermi sentito... >
In poco tempo l'aula si svuoto, fatta eccezione per me e Victoria, che si fermo a parlare con il professore, sembra che le voce siano vere, Victoria ha davvero una cotta per il professore, ma a me non interessava, raccolsi le mie cose, che misi nella borsa, me la infilai a tracolla e usci dall'aula, o meglio, ci provai... perché il professor Jefferson mi fermò. E mi disse
< Max, possiamo parlare... >
mi avvicinai, mentre Victoria uscì dall'aula e il professore continuò...
< Max, so che sei timida, ma vorrei che almeno provassi a portarmi una foto per il concorso, non ci credo che non hai avuto il tempo di farne una... >
< Ma... professore, non … non ne ho una buona > menti, in realtà ce n'era una molto bella che avrei voluto consegnare per il concorso, una mia foto davanti... al mio muro di foto, ma... non ho il coraggio di darla al prof...
 

 

 

 

 

dopo una ramanzina il professore mi lascio andare, ed io potei godermi un momento di pausa...
mi appoggiai al muro, infilai le cuffie e misi la musica ad un volume tale da permettermi di non sentire il casino fatto dagli altri, chiusi gli occhi, e mi estraniai dal mondo che mi circondava.

Io sono Maxine Caulfield, studentessa del primo anno alla Blackwell e cittadina di Arcadia Bay, sono tornata nella mia città natale da ormai un paio di mesi, in seguito al mio viaggio a Los angeles
non ero più tornata da cinque anni... aprì gli occhi, e mi diressi verso il bagno, entrai in bagno, mi sciacquai la faccia e guardai la foto che avevo in serbo per il concorso... la guardai disgustata pensando che quella non era una foto degna di vincere un concorso, la strappai e la buttai per terra.
In quel momento mi accorsi di una rara farfalla blu che si era posata sopra al secchio del bidello, le scattai una fotografia, e in quel momento senti la porta aprirsi, mi nascosi dietro ad una parete divisoria dei bagni, e osservai la scena.
La persona appena entrata era Nathan Prescot, figlio dell'importantissimo signor Prescot, lui e la sua famiglia erano... come una famiglia mafiosa per arcadia Bay, schifosamente ricchi, proprietari di parecchi terreni e... non ci giurerei, ma alcune voci dicono anche che siano invischiati in grossi affari loschi...
< Sta calmo Nathan, sta calmo, sei padrone di questo posto, e potresti farlo saltare in aria se proprio volessi >
in quel momento la porta si apri, e da essa entrò una ragazza sconosciuta dai capelli azzurri corti, una giacca di pelle nera sopra una canottiera bianca, dei jeans sdruciti, degli anfibi neri e un cappello di lana nero.
< Hai controllato il perimetro ? Come direbbe il mio idiotrigno >
disse iniziando a controllare dentro ai bagni, per fortuna non controllo l'angolo in cui mi ero rifugiata.
< Che cosa vuoi ? Non ho niente per te >
chiese il ragazzo incazzato
< Soldi, e so che tu hai quello che voglio, non penso che tu vorresti che i media sapessero i tuoi affari con la droga >
il ragazzo si avvicino brusco e prese per il collo la ragazza
< IO NON HO NIENTE PER TE >
< Non mi toccare, mostro >
adesso sì che Nathan era veramente incazzato, estrasse una pistola, e la puntò verso la ragazza
< Non dirmi MAI quello che posso o non posso fare, NESSUNO può farlo >
detto questo si senti un forte scoppio, la pistola si illuminò di una forte luce dalla quale fuoriuscì un proiettile che colpi la ragazza nel petto, dal quale uscì molto sangue .
Non potevo sopportare quella visione, mi avvicinai, e gridai
< NOOOO !!! > alzando la mano verso Nathan, un gesto... involontario, quasi un riflesso, in quel momento successe... vidi tutto quello che era successo fino a quel momento al contrario, e mi ritrovai nel mio banco durante la lezione di Jefferson, una lezione a cui avevo già partecipato...



O cazzo, che cosa stava accadendo, ero veramente tornata indietro nel tempo ? Cazzo, devo essere impazzita.
Okay Max, se sei veramente tornata indietro nel tempo allora tra poco il cellulare di vittoria vibrerà, e Kate verrà colpita da una pallina di carta, le due cose successero una dietro l'altra, per dimostrare che non ero veramente impazzita decisi di farmi un selfie, se il prof Jefferson avrebbe rifatto la spiegazione, allora quella sarebbe stata la prova che potevo viaggiare nel tempo.
Provai a farmi la foto, ma per sbaglio feci cadere la macchina fotografica, decisi di provare questo ''potere'' che avevo scoperto di avere, alzai la mano, mi concentrai, e quasi per magia la macchina fotografica torno nelle mie mani.
Mi feci la foto, e Jefferson colse di nuovo l'occasione per spiegare.
Adesso che sapevo cosa sarebbe successo da lì a un po' di tempo potevo fermarlo, quando il prof mi fece di nuovo la domanda io gli chiesi se potevo andare in bagno, ma lui rifiutò, Vittoria rispose di nuovo alla domanda, e ancora una volta mi lanciò uno sguardo di sfida, ma lei non sapeva cosa potevo fare, tornai indietro nel tempo, solo che questa volta, alla domanda del professore risposi con le stesse parole di Victoria, ed essa mi guardo con disprezzo.
Ancora una volta al finire delle lezioni il professore mi fermò per parlarmi, ma questa volta usai le sue stesse parole per concludere in fretta il discorso, e questa volta lui mi congedò soddisfatto dicendo
< Sembra che tu abbia studiato più del dovuto, i miei complimenti, puoi andare Max >.



Mi diressi velocemente in bagno, rifeci le azioni precedentemente compiute, mi sciacquai la faccia, strappai la foto e fotografai la farfalla, poi mi nascosi dietro il muro, e ancora una volta assistetti alla rabbia di Nathan. Tornai indietro nel tempo, e cercai un modo per distrarre Nathan e permettere alla ragazza di scappare, decisi di azionare l'allarme antincendio, spostai il carrello del bidello con tutti i detergenti e i detersivi, raccolsi un martello da terra (probabilmente caduto dal carrello ) solo che il tempo a mia disposizione era finito.
Come avrei fatto a salvare la ragazza se non ero abbastanza veloce, tornai indietro nel tempo, nel tentativo di fare tutto più velocemente, in modo da riuscire a salvare la ragazza.
Tornando indietro mi accorsi che il martello che avevo in mano non tornava al suo posto, fico, gli oggetti in mio possesso non subiscono variazioni durante i miei ''viaggi'', forte.
Colpi lo sportellino, e premetti il pulsante, esso suono distraendo Nathan, e permettendo alla ragazza di calciare Nathan nello stomaco, ciò gli fece cadere la pistola dalle mani, lei la calcio, e riusci a scappare.



Nathan invece si rialzo, riprese la pistola e usci dalla stanza imprecando.

Ce l'avevo fatta, avevo salvato la ragazza, questo sì che si poteva definire un atto da '' eroe di tutti i giorni'' . Uscì contenta da quel bagno che già stava iniziando a darmi fastidio, e ricevetti un messaggio dal mio amico Warren...



 









ANGOLO DELL'AUTORE

Salve a tutti lettori, spero che il primo capitolo di : Life is strange vi sia piaciuto, se è così lasciate una recensione, o un commento alla pagina di facebook ( e se volete mettete pure mi piace ^^ )
e... noi i risentiamo la prossima domenica ( ma anche prima a seconda del feedback )
alla prossima,Bye
- Peppe Glad to see you here.




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