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Autore: peppe fanfictor    20/12/2015    1 recensioni
Mi.... mi trovai in uno strano luogo, una... montagna non troppo alta, il cielo era scuro, carico di nubi, e c'era un forte vento, un forte, fortissimo vento; davanti a me vidi una cerva semitrasparente, essa mi spinse a seguirla, io la segui fino in cima al monte, dove vi trovai una panchina, una mappa per i turisti, un accampamento del fuoco, e un faro. Mi avvicinai al punto più vicino alla costa, e vidi... un enorme tornado che faceva roteare tronchi di legno, automobili e quant'altro. Non feci in tempo a preoccuparmi che la punta del faro si stacco e mi cadde addosso .
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Max Caulfield, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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< E poi che è successo ? > chiede un ragazzo dai capelli neri
< … D-devo proprio continuare ? > chiede la giovane fotografa
< Sì, ricordi il patto mia cara, tu mi racconti tutta la storia fino alla fine, ed in cambio... >
< Sì, ricordo a memoria tutto ciò che abbiamo pattuito giorni fa... dicevamo... >.



Ricevetti un messaggio da Warren, Warren è un ragazzo un po' nerd, abbastanza simpatico, è stato uno dei primi amici che mi sono fatta alla Blackwell. Nel messaggio Warren mi chiese se potevo restituirgli la pen drive che mi aveva prestato giorni addietro per farmi vedere alcuni film ( e per fortuna fra questi film non c'erano porno ).Mi diede appuntamento al parcheggio della scuola, vicino ai dormitori, ma prima sarei dovuta andare nella mia stanza per recuperare la chiavetta.



Uscita dal bagno incappai nel preside Wels, che stava controllando che tutti gli studenti uscissero dall'istituto, cercai di comportarmi in  modo normale e di uscire normalmente, ma il preside mi fermò per parlarmi, mi aveva vista uscire dal bagno agitata, quindi stava cercando di scoprire cosa avessi per comportarmi in modo così... strano.
Gli rivelai tutto ciò che sapevo riguardo a Nathan, ma il preside non mi credette, e mi fece una sfuriata su quanto sia sbagliato mentire. Così tornai indietro nel tempo, e nascosi il ciò che avevo visto, ma così facendo il preside si insospettì e mi disse che mi avrebbe tenuta d'occhio. Tornai ancora una volta indietro nel tempo, e cercai un altro modo per uscire dalla scuola.




Per fortuna c'era un'altra porta che conduceva all'esterno, così facendo evitai ogni sospetto da parte del preside, evitando di minare la mia credibilità.


Una volta fuori me la presi con comoda, dato che avevo la possibilità di tornare indietro nel tempo non ero più schiava delle scadenze. Scattai alcune fotografie, parlai con alcuni studenti della Blackwell.




Poi andai ai dormitori femminili, su una panchina vi era Alyssa, una ragazza in carne dai capelli viola ed un look un po'... Gotico, Alyssa stava leggendo tranquillamente un libro, quando uno di due ragazzi che stavano giocando con una palla la colpi alla testa, nessuno problema per una che poteva tornare indietro nel tempo, tornai indietro, e la avverti, si spostò appena in tempo per evitare di essere colpita dalla palla...
< Wow Max, grazie per avermi salvata >  mi disse.

Parlai un po' con Kate, la ragazza alla quale hanno tirato una pallina di carta durante la lezione del professor Jefferson. Kate era molto eccitata, perché quella sera stessa sarebbe andata ad una festa del Vortex club, Kate era una ragazza introversa, molto religiosa e austera, ma era anche una ragazza dalla testa a posto, ogni tanto io e lei andavamo a prenderci un the; sperava che andando alla festa potesse farsi qualche amico in più.




Infine andai verso la porta del dormitorio, ma, a sbarrarmi la strada vi erano Victoria e le sue seguaci, Taylor e Courtney, chiesi gentilmente a Victoria se poteva farmi passare, ma quest'ultima mi rispose a malo modo insultandomi, le sue parole esatte furono ''vaffanselfie''. Non si sarebbero spostate con le buone, quindi... a mali estremi, estremi rimedi.
Sabotai il manico del secchio di vernice del custode Samuel, che doveva ridipingere il muro del dormitorio, poi andai nella sala del custode, e azionai gli irrigatori al momento giusto, bagnate dall'acqua spruzzata dagli irrigatori le tre ragazze si spostarono, nel preciso momento in cui il secchio di vernice del custode cadde dalla scale a cui l'aveva appeso, e sporco di vernice le tre ragazze, Victoria allora, al culmine di rabbia inviò le sue scagnozze a recuperare degli asciugamani.




Mi avvicinai alla ragazza, che era davanti a me, in una condizione in cui mi trovavo in grado di sfotterla, oppure di mostrarmi superiore e caritatevole. Decisi di fare la seconda cosa, tanto in caso mi pentissi della mia scelta potevo riavvolgere il tutto, sorprendentemente Victoria si comportò in modo umano con me, si scusò per quanto fatto prima, e mi lasciò passare.




Entrai nella mia stanza, e diedi dell'acqua alla pianta regalatami da mia madre, in modo da non lasciarla morire, poi cercai la pen drive, cercando nei cassetti trovai delle vecchie foto di me e la mia vecchia amica Chloe... Chloe, la mia migliore amica, erano anni che non la rivedevo, mi manca  tanto, da quando sono andata a Seattle non ci siamo più sentite, un giorno di questo dovrò andare a farle visita.



Ma non era il momento da lasciarsi andare ai ricordi, nel cassetto dove doveva esserci la pen drive trovai un post it, era di Dana, un'altra... mia amica ? Non saprei se definirla più un amica che una conoscente, non sono una ragazza molto socievole, conosco molte persone alla Blackwell, ma non saprei dire se posso definirmi loro amica o conoscente.
Il messaggio diceva che aveva preso lei la chiavetta per vedere un po' di film. Andai nella sua camera, ma vi trovai davanti Juliet, una  studentessa molto amica di Dana, nonché reporter della gazzetta scolastica, la ragazza teneva l'amica chiusa dentro. Allora io le chiesi per quale motivo avesse chiuso nella stanza Dana, ma lei mi rispose arrabbiata:
< Max Caulfield, come mai tutto questo interesse, scommetto che nemmeno sai qual'è il mio cognome >

cavolo, non ricordavo veramente il suo cognome, o meglio, avevo dei ricordi vaghi, ma non sapevo qual'era quello giusto, così... li provai tutti, grazie al mio potere indovinai il suo cognome, ciò fù sufficiente a smorzare lievemente la sua rabbia, allora mi spiegò che ''la sua amica'' aveva sextato ( inviato messaggi erotici ) al suo fidanzato, Zachary. Le chiesi chi glie l'avesse detto, la risposa non mi stupi, ovviamente era stata Victoria.




Mi intrufolai nella sua stanza ( che ovviamente era piena di gingilli di lusso )per indagare al riguardo, e trovai la suddetta conversazione, ma sul pc di Victoria, infatti era stata lei a sextare con Zachary, stampai una copia della conversazione, e la mostrai a Juliet, che appena vide il foglio sbianco. Apri la porta della sua amica, e si scuso, poi andò a cercare Zachary, o Victoria, e ringraziai di non trovarmi nei loro panni.



Entrai nella stanza, e Dana mi ringrazio, e mi indicò la chiavetta sul tavolo, la presi, poi buttai quasi per sbaglio l'occhio su una scatola di cartone, nella quale vi era un test di gravidanza, lo raccolsi, e notai che era positivo, Dana furente me lo tolse di mano, e mi urlo di non toccare le cose altrui. Riavvolsi il tempo per evitare di far arrabbiare Dana, la ringraziai e usci.



Sulla strada per andare al parcheggio vidi la guardia della Blackwell, il signor David Madsen che urlava contro Kate, allora in un atto di coraggio mi feci avanti difendendo la mia amica, David allora se ne andò con la coda tra le gambe, Kate mi ringrazio, e io mi diressi verso il parcheggio.




Warren mi accolse felicemente, scherzammo e chiacchierammo per un po', poi Warren mi chiese:
< Max, senti, so che non sono fatti miei, ma... ti vedo... strana ti è successo qualcosa ? >

< In effetti... sai, oggi mi sono successe delle cose... a dir poco strane... >
< Racconta >
< E' una lunga storia... >
< Il tempo non mi manca >
< Beh, vedi, tutto è iniziato ad una lezione del prof Jefferson, quando... >


la nostra discussione viene fermata da Nathan Prescott, che si avvicinò pericolosamente a noi, e mi spinse...
 
< So che tu sai che è successo Max Caulfield >
il ragazzo continuò a spingermi, finché un auto si fermò a pochi centimetri da me, la ragazza al volante era la stessa ragazza dai capelli azzurri di questa mattina, il suo viso era molto familiare, lei era...
< Chloe ? >
< Max ? >
in quel momento Warren saltò addosso a Nathan, distraendolo, e beccandosi qualche pugno...
< Max salta su presto >
Sali in macchina con Chloe e partimmo sparati fuori dalla scuola. Per tutto il tragitto abbiamo parlato di cosa avevamo fatto ultimamente, e di quanto fossero marci i Prescott, mi accorsi che la mia macchina fotografica si era rotta cadendo dopo una spinta di Nathan, Chole notandola mi disse che forse avrei potuto trovare degli attrezzi per aggiustarle nel garage di casa sua.






Così, ancora una volta, dopo tanto tempo mi ritrovai nella casa della mia migliore amica, salì in camera sua, e lei si sdraio sul letto a fumarsi uno spinello, mi disse se potevo metterle della musica.

Cercai i dischi, e li trovai in una valigia sotto al letto di Chloe, insieme ad una foto, la ragazza nella foto, l'avevo già vista...
< Chloe, conoscevi Rachel Amber ? > Rachel era una ragazza scomparsa i quali manifesti ricoprivano... beh, quasi tutti gli edifici di Arcadia Bay.
Tristemente Chloe mi disse che Rachel era una sua carissima amica, che le è stata accanto quando io me ne sono andata, e che era stata lei a tappezzare Arcadia Bay con i manifesti.


Una volta messa la musica lasciai la mia amica là a fumare, mentre io cercavo gli attrezzi nel garage. Nel cercare gli attrezzi per riparare la macchina fotografica trovai, quasi per sbaglio, un monitor che era collegato a delle telecamere che controllavano tutta la casa, il patrigno di Chloe doveva essere un vero maniaco del controllo. Trovati gli strumenti salì al piano di sopra, e tentai di riparare la mia macchina fotografica, con scarsi risultati, Chloe si avvicino a me, per vedere se poteva dare una mano, e noto una foto, una foto che avevo fatto quella mattina nei gabinetti della scuola...

< Ehi, aspetta, ho già visto questa farfalla, Max, hai sentito la conversazione che ho avuto con Nathan ? >
< Solo l'ultima parte in cui parlavate di soldi >
< Aspetta, aspetta, sei stata tu ad attivare l'allarme ? Sì, questo ha senso, Max, tu mi hai salvata >
prese una cosa da uno scaffale, poi me la porse dicendo:
< Questa era la macchina fotografica di mio padre, tieni, voglio che la tieni tu >
< Chloe, era di tuo padre, non posso accettare >
< Vedilo come un regalo di benvenuto, ed in cambio prenderò questa foto, in segno della nostra ritrovata amicizia >
disse prendendo la foto, poi alzò il volume dello stereo, e inizio a ballare sul letto mentre fumava
< Coraggio Max, vieni a scatenarti, oppure scatta una foto con la tua nuova macchina fotografica >
Scattai una foto, ed iniziai a ballare pure io, questo finché...

< CHLOE, QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON METTERE LA MUSICA COSI' ALTA >
sentimmo dei passi provenire verso di noi dal piano di sotto, allora Chloe spense la musica, nascose lo spinello, poi mi disse di nascondermi mentre lei cercava di fermare il patrigno, mi nascosi nell'armadio, proprio nel momento in cui il patrigno di Chloe sfondò la porta, il patrigno della mia amica altri non era che David Madsen, quest'ultimo era salito per chiedere alla figlia se ne sapesse niente della sparizione di una delle sue pistole, poi vedendo lo spinello inizio ad urlare contro la figlia, non sopportavo che qualcuno maltrattasse la mia amica, allora usci dall'armadio, e mi presi la colpa dello spinello, David se ne andò dicendo:
< Maxine Caulfield, mi ricordo di te, sei la stessa di questo pomeriggio al parcheggio, me ne ricorderò >

disse uscendo. Chloe allora decise di mostrarmi una cosa, prese qualcosa da sotto il letto e poi disse in stile agente segreto:
< Sono Chloe, Chloe Price > disse puntando la pistola
< O MIO DIO CHLOE, ABBASSA QUELLA COSA >
lei mi tranquillizzo dicendo che era scarica, ma che non lo sarebbe rimasta ancora per molto, poi mi spiegò che dopo ciò che era accaduto quella mattina preferiva... una protezione.




Poi mi esorto ad uscire per farmi vedere un posto, uscimmo dalla finestra, e ce ne andammo in macchina.






Chloe mi portò al faro, lo stesso faro delle mie visioni, poi mi spiego per quale motivo voleva dei soldi da Nathan: Nathan aveva drogato Chloe, e l'aveva violentata, perciò lei decise di ricattarlo per ottenere dei soldi che le sarebbero bastati per pagare alcuni conti in sospeso, e per potersene andare da Arcadia Bay. Io le rivelai ciò che mi era successo quel giorno, compresa la parte delle visioni e dei poteri, ma lei non ci credeva, pensava mi fossi fatta
< Chloe, io ti ho vista morire, in che altro modo avrei potuto salvarti > le dissi, in quel momento, malgrado il cielo sereno, e il caldo iniziarono a cadere dei fiocchi di neve, un avvenimento molto strano, ma fu sufficiente a far  sì che Chloe mi credesse
< Max, puoi raccontarmi tutto da capo... >





ANGOLO DELL'AUTORE
Salve a tutti quanti, se siete giunti fino a qui, significa che vi siete interessati alla mia storia, allora, so che alcuni di voi potrebbero dire '' che razza di fanfiction è ? Non c'è quasi niente di differente dalla storia originale dal gioco'' ma io vi dico che per il momento anzi per il momento preferisco non smuovere troppo le acque, per fare in modo che anche chi non conoscesse la saga potesse leggere e godere a pieno della storia, ma non vi preoccupata, entro la fine la storia cambierà, detto questo vi saluto. Bye
                                                                                                    -Peppe Thanks for reading

Pagina di facebook: https://www.facebook.com/Peppe-fanfictor-1507351526229564/
   
 
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