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Autore: Sylvie91    06/12/2015    3 recensioni
-Perché il tuo libro ha il nome di Bilbo?-
-Non lo so, ti posso solo dire che il titolo non mi è nuovo… è come se l’avessi già letto, ma quando l’ho aperto ho scoperto che non vi è scritto nulla dentro-
Gandalf apre il libro con aria incuriosita, poi rialza lo sguardo verso di me e dice –C’è un capitolo-
-Cosa?-
- Si è scritto, c’è il racconto dell’incontro tra me e Bilbo, di te non c’è alcuna citazione al riguardo è come se non esistessi-
Gli prendo il libro dalle mani e comincio a sfogliarlo in maniera nervosa, leggendo a salti e in maniera incompleta; alla ricerca del mio nome, perché non è scritto? È come se non esistessi ed allora cosa sono in questo mondo?
... IN REVISIONE!!! MOLTI CAPITOLI CAMBIANO, ALTRI SONO RIVEDUTI E CORRETTI... vi auguro comunque una buona lettura se vi va! le recensioni vecchie non le ho cancellate ma saranno man mano spostate al capitolo corrispondente.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bilbo, Gandalf, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'angolo del nano.'
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Alla fine hanno deciso di partire nel pomeriggio ed io non posso essere che contenta di riuscire a riposarmi dopo una notte in bianco, passeggio un po’ fuori dalla casa di Beorn tra quell’erba alta dove mi potrei anche nascondere inginocchiandomi.
Sento le voci dei nani che vengono dalla casa, sanno essere davvero tanto chiassosi quando ci si mettono di impegno; ridacchio divertita e continuo la mia passeggiata solitaria, godendomi questo momento sapendo che i miei compagni prima o poi si renderanno conto della mia assenza.
Mi allontano dal retro della casa rapita dalla vegetazione lussureggiante, finchè non raggiungo un tranquillo ruscello dall'acqua limpida; adesso che ci penso non mi lavo da Gran Burrone e tutta quell’acqua mi fa venir voglia di un bagno rigeneratore.
Arrivo fino alla riva e immergo la mano costatando che l’acqua è davvero gelata.
Se devo morire perlomeno il mio corpo deve essere pulito penso tra me e me; non ho voglia ti trascurare un giorno di più la mia igiene, poi il sole è abbastanza caldo, bene o male dopo mi fermerò per abbronzarmi almeno un poco.
Comincio a togliermi gli strati di vestiti, fino ad arrivare all’intimo; mi guardo un attimo attorno per essere sicura che non ci siano sguardi curiosi e finalmente mi libero anche di quello entrando piano piano in acqua.
Il fiume si tinge di colori scuri appena entra in contatto con la mia pelle ed io comincio a grattare per togliere via lo sporco incrostato, stando attenta a non scivolare sui ciottoli del fiumicello; c’è vicino a me una grande pietra battuta dal sole e forse è anche il caso di pulire anche i vestiti.
Contenta della mia trovata comincio a lavare sia i pantaloni, che camicia, che intimo insomma tutto ciò che mi capita sotto mano, tranne il mio mantello rosso… che stranamente non è molto cencioso.
Dopo aver finito di lavare e stendere i miei abiti sulla roccia mi immergo nuovamente nel fiume, quando sento la voce possente di Dwalin –Gloin! Guarda un fiume! Chiama gli altri che ci diamo una lavata!-
Oh… cazzo…
-Gente, un fiume!- urla Gloin, per essere subito seguito da voci maschili.
Che cosa faccio, se esco ora dall’acqua mi vedranno TUTTI nuda, se arrivano comunque TUTTI mi vedranno nuda, se… accidenti a loro! Non potevano stare a ronfare fino a questo pomeriggio?
Si vede che no, non potevano stare a ronfare ed ora li sento scendere sul fiume a modo di carica.
Li guardo un attimo e noto che si stanno togliendo i vestiti nella corsa, oddio non ho tenuto conto che anche loro saranno TUTTI  nudi e… no! Devo trovare un modo per uscire di qui.
Mi avvicino al mio mantello rosso in modo da coprirmi, ma vengo inondata dai tuffi di quattro o cinque nani; che una volta riemersi mi guardano come se fossi una rarità (in effetti nella compagnia…) ed io ho gli occhi sgranati che li guardo a mia volta nascondendo il seno con un braccio.
Mi copro andando sott’acqua, studiando gli sguardi di tutti c’è chi sghignazza, c’è chi si copre le mani come se accecato (manco fossi medusa), chi semplicemente è a bocca aperta e poi Fili che ha trovato il mio reggiseno e lo sta studiando con curiosità.
-Allora? È la prima volta che vedete una donna? Che c’è da guardare? Giratevi!- li urlo in faccia, con le guance rosse dalla vergogna.
-A cosa serve?- chiede invece Kili, indicando l’oggetto trafugato dal fratello.
-Serve… serve…- balbetto imbarazzata, chiedendomi perché sempre a me devono succedere 'ste cose–Serve per reggermi il seno.-
-Non sembrava cadente.- interviene Dwalin, mentre a me viene voglia di prenderli tutti a badilate.
-Ridatemi il reggiseno e poi giratevi, così la facciamo finita.- ribatto non volendo dare conto all’affermazione del guerriero, che sembra aver guardato un po’ troppo.
-Fili, dai, dagli quel coso.- afferma Dwalin.
Il nano biondo in questione mi si para davanti e devo dire che non posso far finta di non vedere il suo fisico; ha di quelle spalle così larghe e le braccia muscolose, per non parlare dei pettorali e degli addominali spruzzati con una leggera peluria bionda.
-Beh tieni.- dice passandomi il reggiseno, mentre io mi allungo a recuperarlo alzandomi dall’acqua, sempre attenta a non far vedere il seno col braccio.
-Bene, grazie.- borbotto per poi dargli le spalle, il suo fisico non deve entrare più nel mio raggio visivo altrimenti la mia testa partirà con delle immagini davvero poco caste –Ora giratevi, che esco.- affermo e sento i nani obbedienti muoversi a darmi le spalle.
Faccio un sospiro di sollievo ed esco coprendomi con il mantello rosso come se fosse un asciugamano, mi volto nuovamente verso i nani tutti girati, anche Fili perlomeno ha rispetto della mia nudità e non ne approfitta.
-Ho fatto!- esclamo prendendo le mie cose e girando i tacchi, senza neanche augurarli buon bagno.
 
È pomeriggio, dopo aver riposato ulteriormente all’interno della casa di Beorn e dopo aver evitato i nani che hanno disturbato il mio bagno, usciamo dall’abitazione e vediamo che i pony e due cavalli sono già sellati e carichi di provviste; mi sa che il nostro anfitrione ci vuole velocemente lontani.
Salgo su uno dei due cavalli, l’altro è certamente di Gandalf che per il momento non è nei paraggi; mi volto dietro di me e lo vedo parlare con l’uomo, sono entrambi molto seri e cupi.
Suppongo che altre prove ci attengono.
Gandalf, chiusa la conversazione, mi si avvicina e sorride, salendo sul cavallo e andando già al galoppo seguito poi dal resto della compagnia.
Galoppiamo velocemente per le verdi colline, sarebbe anche bello se non fosse per gli ululati lontani e la sottile pioggia che ci accompagna; credo che la foresta da attraversare non sia lontana altrimenti che senso avrebbe partire di pomeriggio con il rischio di bloccarci nuovamente durante la notte?
Mi avvicino allo stregone –Gandalf, quanto manca a Bosco Atro?-
-Non molto, perchè?- chiede curioso.
-Beh siamo in una zona collinare e non nascosta da  alberi… è un po’ pericoloso.-
-Probabilmente andrete da un luogo pericoloso ad uno che lo è di più.- afferma lo stregone, mettendomi una leggera stizza.
-Sai che novità… scusami ma perché “andrete”, il verbo giusto è andremo.- lo correggo, facendo prevalere il mio lato da nazi-grammar.
-Non verrò con voi.- ribatte.
-E non puoi dire il perché…-
-Esattamente, ma ci rivedremo cara Anaïs prima che tu torni a casa, se torni a casa.- afferma, sempre convinto che io rimanga in questa terra.
-Ci conto.- gli sorrido facendogli l’occhiolino.
Dopo poco vediamo in lontananza ergersi un foresta grigia che si allunga sia verso nord che verso sud in una linea, di cui non riusciamo a scorgere ad occhio nudo la fine.
Una volta arrivati davanti alla foresta la mia impressione non è di quelle positive: i rami degli alberi sono contorti e spogli, la sua entrata è piastrellata malamente non si può considerare accogliente… a pochi passi dall’inizio del sentiero c’è un pozzo che è costruito in mezzo ad uno spiazzo.
Mi viene naturale paragonare la luminosità dell’architettura di Gran Burrone con questa e mi meraviglio di quanto siano diverse tra loro le opere pur essendo costruite entrambe da elfi: la prima un connubio tra edifici e natura e la seconda spoglia e triste come la foresta che li circonda.
-La porta degli elfi.- dice Gandalf entrando all’ingresso della foresta –Qui c’è il nostro sentiero all’interno di Bosco Atro…liberate i pony che ritornano dal loro padrone.-
-Questa foresta sembra malata.- afferma Bilbo –Non c’è modo di aggirarla?- chiede speranzoso allo stregone.
-No, a meno che non andiamo a 200 miglia a nord o il doppio di quella distanza a sud.-
Scendo dal cavallo e l’accarezzo ringraziandolo del passaggio, per poi togliergli gli zaini con le provviste e farlo andare via assieme agli altri pony –Non il mio cavallo, mi occorre!- esclama Gandalf.
So già cosa sta per dire lo stregone e quindi faccio qualche passo all’interno della foresta, l’aria è già pesante e sembra quasi rarefatta, ho già la testa un po’ pesante non oso pensare a quando ci immergeremo nei suoi meandri.
Mi avvicino al pozzo e guardo al suo interno, non ha fine…  solo buio dentro di esso; ritorno dai miei compagni e l’aria fuori dalla foresta mi rinfresca, essendo più leggera e la testa non è più oppressa dagli oscuri pensieri che si stavano concentrando.
-Ci vediamo allo spiazzo di Erebor, non entrate nella montagna senza di me.- saluta Gandalf –C’è un ruscello nel bosco, non toccate quell’acqua passate sul ponte di pietra, l’aria della foresta è pesante, crea illusioni… Dovete restare sul sentiero, se lo lasciate non lo ritroverete mai più.- conclude lo stregone allontanandosi.
Io guardo il suo cavallo allontanarsi di gran corriera e mi dispiace davvero tanto questa separazione, alla fine per me Gandalf è un punto di riferimento non da poco.
-Coraggio dobbiamo raggiungere la montagna prima che il sole cali sul Dì di Durin!- ci incoraggia Thorin entrando per primo nella foresta –Abbiamo una possibilità per trovare la porta.-
Ci incamminiamo al suo interno seguendo la guida sicura di Thorin, mi guardo un attimo indietro e vedo Bilbo piuttosto titubante, mi avvicino a lui –Bilbo, su andiamo… prima entriamo e prima usciremo.-
-Non lo so Anaïs, questo posto non mi piace…- afferma Bilbo guardandosi attorno con gli occhi sbarrati.
-Neanche a me… ti volevo chiedere una cosa.- cambio discorso volendo sapere che cosa ha combinato Bilbo nelle grotte dei gobli.
-Cosa?- mi chiede di rimando.
-Per caso hai trovato qualcosa nei meandri della città degli orchi?-
-Io… Tu… come?- balbetta preso in contropiede.
-Hai trovato un essere di nome Gollum?- lo interrogo tenendo una certa distanza dai nostri compagni non voglio che sentano i nostri discorsi.
-Come fai a saperlo?- chiede confuso e mettendosi una mano sul taschino.
-Lo so e basta, non ti deve interessare come, hai trovato anche un anello?- azzardo infine colpendolo nel vivo.
-Io…-
-Tienilo nascosto, non farlo vedere a nessuno mi raccomando… usalo solo se necessario e a fine avventura lo devi far vedere a Gandalf, è importante…- gli spiego, credendo che questa sia una soluzione buona.
-Avevo l’intenzione prima di confessare il tutto a Gandalf; ma qualcosa mi ha bloccato, come se lo stesso anello potesse influenzare la mia volontà.- mi confessa Bilbo, abbassando la testa.
-Un motivo un più per parlarne con lui… non sai la sua natura come non la so io.- afferma cercando di convincerlo.
-Mi dovrai spiegare un giorno…su come sei riuscita a sapere di quanto successo in quel posto.-
-Si, un giorno.-
 
È da ore che camminiamo all’interno di questa foresta, è così buia e cupa, il sentiero è ricoperto da foglie secche, mi chiedo come fanno ad esserci: i rami intorno a noi ne sono privi, ma la loro nudità sembra essere una condizione costante e non determinata dalle stagioni.
I raggi non so se sono della luna o del sole danno una sensazione ancora più opprimente del posto, tagliano l’atmosfera e l’aria illuminando solo poche zone, i rami sembrano delle mani scheletriche pronte a acchiapparti e imprigionarti.
Ad ogni passo la mia testa diviene più pesante e sento mancare l’aria, la quale si assottiglia man mano che ci avventuriamo nei suoi meandri; le radici talvolta nascondono il sentiero tanto che facciamo fatica a capire dove andare.
Questa foresta è una cupola non ci permette di respirare e cominciamo ad inalare una polvere bianca, sembrerebbe polline… ma non è stagione, ad ogni respiro la testa mi gira vorticosamente e quel che vedo non è ciò che realmente mi si dovrebbe figurare.
Mi tengo il capo cercando di concentrarmi sui miei passi e non su quello che la mia mente suggerisce, ma ad ogni singolo passo cedo… comincio a camminare per inerzia poggiando la mano sulla spalla di Fili che mi sta davanti in modo da mantenermi sulla strada.
-Fermiamoci qui!- ordina ad un certo punto Thorin –Per oggi non faremo altra strada.-
Io lo ringrazio mentalmente, non ce la faccio proprio più a camminare ed ho bisogno di sedermi per recuperare un po’ le forze, cerco un posto un po’ isolato per farmi un giaciglio comodo quando alzando lo sguardo vedo davanti a me degli occhi gialli a fissarmi.
Trattengo un urlo e raccolgo le mie cose avvicinandomi di nuovo ai nani che stanno mangiando, sono affannata e scossa; non so di chi appartengono quegli occhi e non lo voglio sapere.
-Anaïs, vuoi un po’ pane e miele?- mi chiede Bofur –Questa è la tua razione.-
Guardo un po’ desolata quella fetta di pane ben carica del miele di Beorn e guardo le fette dei miei compagni più scarne, anche Bilbo ha una fetta più scarna della mia –Perché c’è così tanto miele?- chiedo a Bofur.
-Perché Thorin ha deciso così, sembri davvero stanca oggi… - afferma Bofur.
-Bofur non voglio trattamenti preferenziali perché sono donna.- ribatto acida, sentendo un po’ di mal di testa che mi affligge le tempie; Bofur mi guarda desolato con ancora la fetta in mano, finchè non interviene anche Thorin –Non è perché sei donna, è perché oggi sembravi a pezzi e la mia compagnia deve rimanere in forze.- risponde secco.
- E se non avessi voglia di mangiare?- chiedo, toccandomi la tempia che sembra voler scoppiare.
-Nessun ti porterà in braccio domani.- ribatte Thorin –Mangia e taci.- ringhia infine, mentre Bofur silenzioso e con il sorriso mi allunga ancora il pane –Non lo badare anche lui è stanco.- mi rassicura ed io gli sorrido appena prendendo la fetta.
La mangio in fretta, in effetti non avevo poca fame e questa foresta mi fa inacidire, me ne rendo conto.
-Anaïs, cosa ti  succede?- mi chiede Fili sedendosi vicino a me e cercando di circondarmi le spalle, ma mi divincolo scostando il suo braccio.
-Lasciami stare.- rispondo, non ho affatto voglia di avermelo intorno… non voglio avere attorno nessuno.
-Che cosa ho fatto? Sto solo cercando di rincuorarti… sembri agitata e allo stesso tempo stanca.- ribatte lui cercando il mio sguardo che invece è fisso a terra –E guardami negli occhi, quando ti parlo!- continua sollevandomi il volto e allora incontro il suo sguardo azzurro così preoccupato e così deciso allo stesso tempo.
-S-scusami è la foresta… mi sta  togliendo l’aria ed ho un gran mal di testa.- rispondo quasi piangente, sentendo la testa scoppiare come se ci fossero mille aghi a trafiggerla.
-Vieni andiamo a dormire… ho il secondo turno di guardia, ma ti posso fare compagnia sino ad allora.- mi risponde protettivo allungandomi la sua mano, per poi dirigermi verso il suo giaciglio dove c’è anche quello del fratello.
Mi distendo nel mezzo e lo stesso fa lui, io mi guardo attorno preoccupata e impaurita…
-Dai Anaïs, chiudi gli occhi… ti farà bene riposare.- afferma Fili accarezzandomi appena i capelli, io alzo lo sguardo verso di lui –Ho paura di vedere gli occhi gialli.-
-Occhi gialli?- ripete confuso.
-Sì, erano nella foresta… immersi nella foresta e mi guardano, ci guardano.- rispondo stringendomi in una posizione fetale, mentre lui mi mette le coperte.
-Sei solo stanca Anaïs, qui non c’è creatura vivente a parte noi e gli elfi.- risponde lui e mi prende una mano –Dormi, starò qui io a vegliare  che gli occhi gialli non ti facciano male.- gli sorrido appena prima di prendere sonno, stringendo con entrambi le mani la sua.



Ciao: )
Non sono riuscita ad aspettare per pubblicare questo capitolo parzialmente nuovo! xD spero che vi piaccia!
Come sempre vi ringrazio tutti! E un ringraziamento particolare a Shaon Nimphadora che ha inserito la storia tra le preferite!
A presto! Bisous
Syl
 
   
 
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