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Autore: ThisisAlice    07/12/2015    3 recensioni
“Can’t you see the love around you?
You know, you’re crazy not to take it
Under valued, I can’t be far from the truth.“
Cosa accomuna una ragazza non proprio comune con mille sogni nel cassetto e una popstar internazionale amata da milioni di fans? Niente. Assolutamente niente.
E se invece non fosse così? Pensateci e, mentre lo fate, prendete giusto un bel respiro!
 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Okay, perdonatemi per aver aggiornato la storia così tardi. Sono stata impegnatissima e l'altra mia FF sempre su Michael, ovviamente, mi ha preso tantissimo. Sooooo, ci tenevo a ringraziarvi per le visite e per le recensioni e a invitarvi a leggerla hhahaha si chiama "Love me two times" ed è vista da una prospettiva moolto diversa da questa che c'è in "Just take a breath".
Comunque, questo capitolo è solo una parte, la prima. Volevo infatti farlo più lungo, ma poi ho deciso di dividerlo altrimenti non saprei dire quanto altro tempo sarebbe dovuto passare perima di aggiornare. 
Okay, ora me ne vado e vi lascio alla vostra lettura, sperando sempre che vi piaccia :)
Besoooos :)
Alice








Nove.



«..E niente, questo è quanto» sospiro, terminando il mio racconto riguardo il susseguirsi di eventi anormali avuto oggi.
Sono in camera con Benedetta e la sto aggiornando su quello che c'è stato tra me e Michael, ovvero il bacio e il suo discorso, dove provava a spiegarmi il motivo di quel gesto. Devo averla scioccata, visto che da quando ho concluso di raccontare non ha fatto un frizzo ed è rimasta a bocca aperta. È normale, penso, ho avuto esattamente la sua stessa reazione, solo molto prima di lei.
«Okaay, ora basta di guardarmi così» le dico, vedendo che non accenna a muoversi. Va bene che è sconvolta ma se lei è così, io come posso stare? «Seria Bon, smettila. Mi inquieti» continuo, aggrottando le sopracciglia. Sventolo una mano davanti ai suoi occhi per farla rinvenire, e solo dopo questo pare riprendersi magicamente. Grazie a Dio.
«Cioè, l'hai baciato? Hai baciato un cantante famoso, una popstar mondiale! Complimenti Bekah» esclama, gongolando.
«Nonono, LUI ha baciato me! Io non ho fatto niente, calma» le rispiego, mentre inizio a gesticolare. Ho questo brutto vizio di iniziare a sventolare in aria le mani come un poliziotto sparti-traffico, quando sono nervosa. Ed adesso lo sono, sia per la situazione in sé, sia per Bon che si sta comportando come un'idiota.
«Okay come vuoi..» continua a prendermi in giro, per poi fermarsi a ragionare un attimo «Ehi! Ma tu gli hai risposto davvero in quel modo?» dice, dopo aver avuto un'illuminazione, iniziando a ridere.
La sua risata mi giunge talmente divertita che non posso fare a meno di imitarla a mia volta. Va bene, ammetto che rispondere a tutto quel monologo con solo la spiegazione della pronuncia corretta non sia stato proprio il massimo. «Ma non sapevo che dirgli, andiamo!» esclamo dopo essermi ripresa.
«Poi che è successo?» domanda lei, sempre più curiosa, mettendosi più comoda sul letto.
Imito le sue mosse, schiarendomi la voce. «Poi niente» spiego scrollando le spalle «Per fortuna l'ha chiamato uno dei produttori e io sono praticamente sgattaiolata via» continuo, ripensando alla scena.

Non so che dire, davvero. È tutto così strano per me, è tutto così surreale. Ma perchè devo essere messa in mezzo sempre io? Non si poteva, che ne so, invaghire di un'altra qualsiasi ragazza sulla terra? È gay, diamine.
Eppure non riesco a non essere contenta almeno in piccola parte, c'è uno 0,1 % di me che non avrebbe sopportato l'idea di lui con un'altra. E questo non va bene, non va bene per niente.
«Si ha ragione, sorry» mi dice sorridendo, devo aver tolto con la mia “battutina” almeno un po' di imbarazzo che ormai si era creato.
Non posso fare a meno di piegare le labbra in un sorriso, a mia volta e mentre lo faccio, non penso ad altro che a quanto questa situazione sembri perfetta, da fuori. Insomma, non capita spesso che una popstar mondiale si sia interessata a te. Ma a me, sembra tutto tranne che perfetta. È un totale casino!
«So.. what do you think about this?» mi chiede, poi, abbassando lo sguardo. Deve essere a disagio,non più di me comunque.
«Io.. ehm..» per una strana botta di culo, non faccio in tempo a rispondere che sentiamo una voce chiamare Michael. Sia lodato il Signore, grazie!
«Ehm.. ne possiamo parlare later? I have to go» mi dice, dispiaciuto. Beh, io non sono proprio dispiaciuta, anzi. Sto letteralmente gioendo dentro.
«No tranquillo, faremo un altro giorno» provo a dileguarmi io. Sto già immaginando che Mika non mi lasci andare, ma per la mia seconda botta di culo della giornata la voce del produttore lo richiama di nuovo.
Sembra incerto sul da farsi, so che vorrebbe continuare la conversazione ma deve andare. E chi sono io per impedirlo? «Vai, vai» lo incito, sorridendogli incoraggiante.
Devo averlo convinto, visto che mi saluta e corre via verso l'interno. Finalmente, libera.

La vedo annuire e mi butto sul letto, iniziando ad osservare il soffitto. Dovrei attaccare più foto, penso, ci sono alcuni spazi vuoti che non mi piacciono. E così è la mia vita, esattamente così per l'appunto.
Sopra il mio letto ci saranno non so quante foto mie, dei miei amici, della mia famiglia, dei posti dove sono stata, dei viaggi che voglio fare. Eppure ci sono ancora spazi vuoti, forse per qualcuno che deve arrivare, o forse semplicemente per nuove avventure che dovranno accadere.
Sento un peso buttarsi accanto a me, è Bon. «Andiamoci a preparare per il The Club, stasera ti voglio splendida» dice lei, sorridendomi.
Mi volto verso la mia amica, sorridendole a mia volta. È una sorella perfetta per me.

 

 

«Il tavolo dovrebbe essere lì, venite» dice Alex, indicandoci la direzione. Siamo al The Club e stasera c'è un casino infernale, so che di solito è molto popolare come discoteca, ma stasera si rischia davvero di non respirare dalla gente che c'è.
Afferro la mano che gentilmente mi porge il mio amico, vedendo Chris fare lo stesso con Benedetta. Maledetti tacchi, sono belli per quanto sono scomodi. In più in serate come questa ammetto di non aver fatto un'ottima scelta mettendomeli e infatti tutte le volte mi riprometto di non mettermeli, ma puntualmente mi faccio persuadere da queste scarpe che mi guardano con occhi da cucciolo. Posso resistergli? Assolutamente no.

Dopo aver percorso un breve tragitto, che però è durato tanto a causa della calca, siamo giunti finalmente ai nostri divanetti, dove ad aspettarci ci son alcuni nostri compagni di corso.
«Okay, primo giro?» domanda la mia amica, dopo aver posato la borsa sul tavolo. Annuiamo tutti contenti, stasera voglio ubriacarmi e non pensare a niente.
Appena arriva il cameriere, ordiniamo vari shortini e cocktail che prontamente arrivano. Ingurgito la mia tequila in un solo sorso, non prima di aver fatto un brindisi 'Alla nostra' con gli altri. Faccio una faccia schifata da quanto sia forte ciò che sto bevendo quando il liquido mi attraversa la gola, espressione imitata anche dagli altri.
«Dovrebbe venire anche Fedez, dopo» mi dice Chris, alzando la voce per farsi sentire da me.
«Come mai?» urlo a mia volta, corrugando la fronte. Da quanto sono così amici? E perchè io non ne sapevo niente?
«L'ho sentito prima, ha detto che verrà con alcuni amici» conclude, poi.
Annuisco, Fedez mi è simpatico e la sua compagnia non mi turba affatto. Mi diverto sempre un casino quando è nelle vicinanze, quindi la sua presenza è gradita. Dopo altri vari giri di brindisi e bevute, posso considerarmi alticcia e decido di andare a ballare. Trascino così Benedetta e le altre ragazze verso la pista, insultando quelle tante persone che spingono o che mi si mettono in mezzo, facendomi traballare un po'.
Quando finalmente siamo arrivate ad un posto decente dove poter ballare senza rischiare di essere soffocate o cose del genere, inizio a concentrarmi esclusivamente sulla musica. Ancheggio così a ritmo delle canzone messe dal dj e mi ritrovo a complimentarmi con lui mentalmente, ottime scelte di brani.
Mentre le casse fanno rimbombare la voce di David Guetta, vedo due visi familiari dirigersi verso noi: Chris, seguito a ruota dal rapper e da quelli che presumo siano i suoi amici. Il mio amico mi fa cenno di avvicinarmi a loro, cosa che faccio, dopo aver avvertito le mie amiche che sarei tornata subito.
«Ehi ragazza troppo alta!» mi saluta, sorridente. Mi ritrovo a guardarlo dall'alto al basso a causa delle mie scarpe. Okay che ho acquistato 15 cm con un colpo solo, ma c'è da ammettere che anche lui non è che sia chissà quanto alto.
Lo saluto a mia volta, rivolgendo un sorriso anche ai due ragazzi vicino a lui, che mi presenta. Scopro che si chiamano Danny e Fabio. Devo averli già incontrati da qualche parte, anche se non mi ricordo dove, ma comunque hanno facce conosciute.
Mi intrattengo a parlare con loro alcuni minuti, chiedendogli se fossero solo loro. In quel caso avrebbero potuto benissimo unirsi al nostro tavolo, essendo solo in tre.
Tuttavia mi rispondono di essere insieme ad altri loro amici, che però hanno peso di vista tra la folla, e alle loro ragazze, che invece li stanno aspettando al tavolo.
«Bene! Dopo allora vado a salutare Giulia» dico a Fedez, sorridendo felice. In questo mese, oltre che con i vari componenti di Xfactor ho stretto anche con la sua fidanzata. Poiché molto spesso il rapper è occupato con la trouppe o con lo staff e che io mi annoio, non avendo niente da fare, avevamo iniziato a parlare e a fare vari commenti sul tutto. Inutile dire che in pochissimo tempo ci eravamo ritrovate a diventare amiche.
Subito dopo mi congedo, provando a ritornare dalle mie amiche in pista, ma senza risultati. Visto che me le sono persa. Ora come diavolo faccio? Avanzo un po' e poi mi giro, cercando con lo sguardo almeno Chris o il tavolo dove erano i miei amici, ma senza risultato.
Sbuffo spazientita, mi sono persa tutti tra la folla. L'unica cosa che vedo è il bancone del bar e così decido di fare un tentativo, forse sono lì. E se non ci sono, pace, mi berrò qualcosa per conto mio. Ovviamente, non c'è nessuno di mia conoscenza neanche qui, che bello.
Mi ritrovo di nuovo a maledirmi per non aver fatto più attenzione e ordino alla barista una vodka, senza ghiaccio. Dopo un minuto me la porta e ingurgito tutto l'alcool presente in quel bicchierino.
Lo appoggio sul piano e monto sullo sgabello. Mi sporgo sulla sedia, tentando di individuare qualcuno dei miei amici che mi stanno bellamente ignorando, anche se non proprio di loro spontanea a volontà.
Sono talmente presa dalla ricerca che non mi rendo conto neanche della presenza accanto alla mia destra. Con gli occhi che saettano, tento di intravedere, nuovamente, qualsiasi tizio che conosco ma niente da fare.
«Chi cerchi?» mi fermo. Respiro. So di chi è questa voce, la potrei riconoscere tra mille. Nonostante la musica alta, la gente che urla, che canta, che ordina da bere. La sento, forte e chiara nella mia testa.
«Che ci fai qui?» chiedo, non rispondendo alla sua domanda.
«Lo sai che non si risponde with another question?»
«L'hai appena fatto anche tu, mi pare» mi rigiro verso la pista, non riesco a guardarlo negli occhi, non almeno da oggi pomeriggio.
«Sono venuto with Fedez» dice semplicemente. Non credevo avrebbe risposto. Annuisco, ora ho scoperto chi fa parte degli altri amici che il rapper si era perso tra la massa di gente.
«Talk to me» mi dice dopo un po' di silenzio.
«Di cosa?» domando, non degnandolo si uno sguardo.
«Oggi pomeriggio» afferma deciso.

«Michael..» sussurro io, girandomi verso di lui e guardandolo dritto in quegli occhi nocciola.




 

  
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