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Autore: Vanya Imyarek    07/12/2015    2 recensioni
Chad e Penelope sono finalmente riusciti nel loro intento: rubare la corona di Tolomeo e portarla al sicuro nella Piramide Arena. Ma questo non significa certo che il loro compito è finito: dovranno impedire, al contempo, che Setne risorga e che la giustizia faccia il suo corso, e questo implicherà un viaggio nel luogo più pericoloso del mondo greco.
Dopo una corona contesa tra più parti, i nostri eroi saranno alle prese, come da profezia, con uno spettro da fermare e, al contempo, non fermare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
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                                    PENELOPE

DIMOSTRO  A  TUTTI,  NEL  CASO  CE  NE  FOSSE  ANCORA  BISOGNO,  CHE  IL  DONO  DELLA  PROFEZIA  HA  UNA  TEMPISTICA  PESSIMA



Per una botta di fortuna quasi insperata, saltò fuori che tutte le nostre teorie sull'appartenere al Tartaro e di diventare una sorta di suoi GPS umani non appena avessimo messo piede là dentro erano corrette. 
Non appena fui abbastanza deconcentrata dal pensiero delle Danaidi per riflettere su dove mi trovassi, ebbi l'immediata certezza del punto preciso delle rive del Cocito su cui mi trovavo, e quale fosse la strada migliore da percorrere per arrivare alle Porte della Morte. 
"A sinistra, è sufficiente tirare dritto finchè non arriveremo alla Casa dela Notte. Da lì in avanti, potremo trovare una strada apposita" Chad rese subito chiaro che quanto avevo appena concluso valeva anche per lui. 
"Oh. Non troppo complicato, allora" concluse Sadie. Sembrava quasi delusa dalla semplicità della cosa. Dai, Sadie, se il caso era quello, almeno hai avuto la tua buona razione di guai lungo la strada semplice. 
Giusto a questo proposito, gli egizi decisero che era arrivato il momento giusto per iniziare a tempestarci di domande sul Tartaro.
 "Così, questo è il posto dove stipate il vostro caos primordiale?" esordì Carter.
 "Immagino che la si possa porre in questi termini. E' il luogo dove la stragrande maggioranza degli dei non metterebbe piede nemmeno per sbaglio, dove vanno tutti i mostri a riformarsi quando sono uccisi nel mondo mortale ..." 
"Ecco, a questo proposito" intervenne Sadie. "Se una volta che i mostri vengono uccisi finiscono qui, cosa succede se ci imbattiamo in un mostro e lo uccidiamo?" 
Occavolo. Questa sì che era una questione interessante. Durante tutte le nostre pianificazioni con Thoth, non avevamo mai pensato all'argomento, nè ci eravamo premurati di chiedere a veterani del Tartaro come Percy, Annabeth e Nico. Be', ma del resto, loro dovevano pure essere sopravvissuti lì dentro, no? Per quanto abili come guerrieri, non pensavo sarebbero stati in grado di distruggere mostri immortali. 
"Onestamente, non credo nessuno di noi ne abbia la più pallida idea" misi le cose in chiaro per sicurezza.
 "Ma in qualche modo dovranno pur reagire al fatto di essere uccisi" borbottò Chad. Per qualche motivo, sembrava particolarmente scocciato dalla questione ... come se si trattasse di qualcosa che sfidava tutte le sue leggi della logica, anzichè qualcosa che avrebbe potenzialmente potuto ammazzarlo.
 "Teoricamente" puntualizzò Sadie. "Se vogliamo guardare il rapporto tra la probabilità e la nostra solita fortuna, molto probabilmente siamo spacciati" 
"Ecco, cominciamo questo viaggio in allegria" commentò Carter. 
Un enorme oggetto non meglio identificato sorvolò le nostre teste, mancandole di al massimo una manciata di millimetri. 
"Piegate la testa!" urlò qualcuno che, a giudicare dal suono, era nascosto in un qualche anfratto nella parete. 
"Ecco, Carter, mi sa che a volte devi cominciare a stare zitto pure tu" borbottai mentre obbedivo alla voce. Con ottimi risultati: nient'altro rischiò di darmi mazzate.
 "Grazie!" gridò Carter, cercando di individuare chiunque avesse parlato e accennando a rialzarsi. Ma naturalmente, sarebbe stato troppo bello se quello fosse stato solo un consiglio amichevole: il nostro salvatore voleva solo dire che non eravamo degni di tenere la testa in posizione normale davanti a lui. 
"Resta chinato!" sbraitò, decidendo di smettere di farci giocare mentalmente a 'Indovina Chi' e uscendo allo scoperto. 
Non fosse stato che era alto tre metri, si sarebbe potuto prendere per un tizio normalissimo: capelli castani, viso senza lineamenti particolarmente degli di nota se non una mascella molto squadrata, corporatura robusta. E aveva addosso il chitone più sporco e malridotto che avessi mai visto, come se non lo cambiasse da millenni ... millenni passati nel Tartaro, magari. Cosa che molto probabilmente era anche vera.
 Reggeva in mano una grossa mazza di legno, stile cavernicolo, solo tre volte più grande di quelle che si vedono nei film. L'oggetto  che ci era passato sopra poco prima, evidentemente. 
Il gigante marciò fino a portarsi esattamente davanti a noi, ci guardò male e interrogò: "Chi siete voi quattro? Perchè non avete omaggiato Menezio?"
 Oh, andiamo bene, questo qua aveva peccato di hybris di sicuro. E per la cronaca, noialtri non avevamo la più pallida idea di chi fosse lui. Certo, il nome suonava familiare, ma non mi diceva proprio niente. 
"Scusi, ma lei chi sarebbe?" Carter diede immediatamente la dimostrazione che investigare in merito era la cosa sbagliata da fare. 
"Chi?!" il gigante bofonchiò, con gli occhi che quasi gli uscivano dalle orbite per la sorpresa e la rabbia. "Come potete ignorare?" 
"Siamo stranieri" intervenne rapidamente Chad. "Egizi. Non abbiamo mai sentito il vostro nome" 
E invece sì! Adesso ricordavo dove avessi sentito il nome di Menezio. Nella Teogonia di Esiodo, il libro contenente la profezia sulla fuga di Aidos e Nemesi e tutto il bordello che sarebbe seguito a uno squilibrio eccessivo del kosmos. Naturalmente aveva un posto d'onore nella biblioteca di Thoth, e il dio ce l'aveva prestato come lettura motivante. 
Ovviamente non ci eravamo fermati solo a quel punto, l'avevamo doverosamente spulciato per trovare informazioni sul carattere degli dei - con una menzione speciale ai nostri genitori, devo dire - e a un certo punto avevamo trovato circa due righe dedicate a Menezio. 
Non lo si poteva certo dire un episodio memorabile: Menezio era 'orgoglioso', aveva cercato di dare la scalata all'Olimpo o qualcosa del genere, e Zeus l'aveva schiaffato nel Tartaro. Fine della storia.
 "Io sono Menezio" dichiarò il gigante, molto meno interessato a ucciderci dopo che gli avevamo spiegato come stessero le cose. "Figlio di Giapeto e Climene, fratello di Atlante e, anche se la cosa non mi rende felice, di quei due falliti di Prometeo ed Epimeteo" 
"Uhm, capito" mormorò Sadie, che probabilmente non aveva la minima idea di chi fosse tutta questa gente.
 "Esiliato quaggiù da Zeus dopo aver tentato di recuperare il trono che era stato della mia specie" Ecco, quelle due righe non mentivano. 
"Un tentativo ammirevole" mormorò Carter. Ottima strategia: la cosa migliore da fare al momento era davvero star lì piegati e leccare doverosamente i piedi di Menezio.
 Quest'ultimo, infatti, grugnì compiaciuto. "E voi?" ci chiese. "Perchè Zeus ha cacciato degli stranieri in questo posto? Siete prigionieri di guerra?"
 "Non esattamente" brontolò Sadie, come se si stesse apprestando a parlare di qualcosa che le dava molto sui nervi. Ebbi la felice illuminazione di lasciar fare tutto a lei, da quel momento in poi. 
"Veda, noi siamo maghi egizi. Studiosi che attingono il proprio potere magico dal legame con una divinità del nostro pantheon, cosa per cui in genere si deve studiare come dei pazzi per tutta la vita. Roba un po' più rispettabile che essere tanto forti perchè si è il prodotto di qualche essere dagli ormoni immortali e impazziti. Bene, noi fino a pochi giorni fa ce ne stavamo pacifici e beati a suonarcele con un paio di demoni piazzatisi proprio vicino al nostro territorio, quando di punto in bianco arrivano questi tre tipi con le spade in mano, a ordinarci di toglierci di lì perchè quei mostri erano loro prede. Noi li manciamo a quel paese, com'è buono e giusto, ma quelli non ci danno retta e iniziano ad attaccare i nostri demoni, cercando di allontanarci e riempiendoci di un sacco di domande su chi fossimo e perchè stessimo usando magia contro dei mostri. Noi non eravamo in obbligo di dire loro niente, cerchiamo di tornare al nostro scontro, quelli continuano a stare tra i piedi, scoppia un litigio, e sai com'è nei litigi, gli insulti più gettonati sono quelli sulla famiglia dell'avversario"
 "Quindi avete offeso gli dei senza volerlo?" chiese Menezio, mollando di colpo l'aria vagamente cordiale che aveva messo su da quando Chad gli aveva detto che eravamo stranieri. 
"In un certo senso" chiarì Sadie. "Allora non ne sapevamo niente, ma almeno per quanto mi riguarda, quei tizi erano così odiosi che anche se avessi avuto il loro albero genealogico a partire dall'inizio dei tempi gliene avrei dette quattro. Comunque, come avrai già intuito, quegli dei greci si sono incavolati, e via! A malapena il tempo di capire cos'avessimo fatto di preciso, e siamo stati catturati, fatti passare per un processo-lampo e scagliati quaggiù. E senza neanche avere il diritto a un avvocato difensore o a un'ambasciata straniera!" 
Grandioso. Semplicemente grandioso. Sapevo benissimo che la mia amica aveva una parlantina notevole, ma una dimostrazione così epica non l'avevo ancora vista. Menezio sembrava leggermente confuso dagli ultimi due termini utilizzati, ma pareva aver capito alla perfezione il concetto base: a noi gli dei greci non stavano affatto simpatici. 
"Approvati" ci gratificò. "Adesso che siete quaggiù, vi è stata per lo meno concessa la possibilità di mettervi al mio servizio. Io potrò condurvi fuori da questo buco sudicio, e garantire la possibilità di vendicarvi di chi vi ha gettati quaggiù e prendere il loro posto, purchè accettiate me come sovrano supremo" 
Ceeeerto. Se era così potente, come mai era ancora quaggiù? Dieci a uno che questo qua aveva capito che magari, con la nostra magia, potevamo effettivamente combinare qualcosa per fare uscire tutti di qui. Solo che non era esattamente il caso di farglielo capire, visto che sventolava una mazza gigante attorno. E poi, chissà se a nostra volta non saremmo riusciti a sfruttarlo come guardia del corpo per il Tartaro, promettendogli di aver già trovato un'uscita.
 "Uhm, un'offerta davvero allettante" borbottò Carter. 
Lo guardai con tanto d'occhi. "Scherzi? Questa è la cosa migliore che ci potesse capitare quaggiù. Vuoi mettere qualcuno che è riuscito a sfidare Zeus?"
 Fallendo, ma questi son dettagli di poco conto.
 "Assolutamente" concordò Chad. "Pensate un attimino anche al seguente dettaglio: non avremmo più bisogno di farci un mazzo tanto per seguire il sentiero di una qualche divinità che ci passa la magia quando e quanto fa comodo a lei"
 "Vero" "Sì sì" Sadie e Carter capirono immediatamente il concetto e si affrettarono a concordare. 
Bene. Benissimo. Menezio sembrava compiaciuto. Tutto sarebbe dovuto andare bene. Ma non ne ero convinta ... no, non era possibile che ci avesse creduto così facilmente. Doveva esserci qualche trucco nascosto, noi saremmo stati attaccati quando meno ce lo saremmo aspettato e ... oh cavolo, l'ultima volta che avevo provato sensazioni simili ... dei, stava per succedere un casino! 
Mi ritrovai a penzolare con la faccia a qualche centimetro da terra, con qualcuno che mi tratteneva per una spalla. 
"Ma tu sei proprio programmata per metterti a sparare profezie nei momenti meno indicati, eh?" brontolò Chad, che tra parentesi era quello che mi tratteneva per la spalla, cercando nel contempo di scagliare un coltello con l'altra mano. Nel mio stato ancora mezzo incosciente, riuscii a percepire vagamente Menezio sbraitare qualcosa a proposito di tradimento e servilismo verso gli dei. Oh, andavamo bene. 
Mi misi più o meno in piedi e potei contemplare la situazione circostante. Menezio era completamente imbufalito, e stava mettendo tutti i suoi sforzi nell'ottimizzare l'energia e la potenza nelle randellate da dare a Carter. Quest'ultimo era a sua volta munito di una spada a lama ricurva, che sembrava un giocattolo in confronto a quella mazza fuori scala, e aveva al tempo stesso lo svantaggio di essere molto più debole dell'avversario e il vantaggio di riuscire a calcolare come e dove colpire, non essendo accecato dalla rabbia.
 Sadie, intanto, strillava geroglifici a gran voce, causando danni di varia entità al Titano. Una corda si materializzò dal nulla a legarlo, e questa posizione permise a Carter di mollargli un paio di fendenti ben assestati, ma quel bestione strappò le corde nel giro di neanche venti secondi, troppo perchè il nostro compagno di viaggio riuscisse ad ammazzarlo. Che sfiga avevamo appena avuto! Be', adesso per par condicio ne sarebbe arrivata un po' anche a Menezio, che diamine. 
"Menezio, fatti colpire in pieno dall'incantesimo più pericoloso di Sadie!" gridai.
 La mia amica mi elargì un sorriso a trentadue denti prima di urlare "Ha-di!" 
Ecco, Sadie, quando ho fatto quell'augurio a Menezio, non mi aspettavo che il tuo incantesimo più potente fosse un valido sostituto a una cassa piena di tritolo fatta esplodere dall'interno della vittima. Altrimenti, devo dirlo, gli avrei augurato di essere fatto fuori da Carter. E non lo dico certo per Menezio: lo dico solo perchè non apprezzai molto il fatto di vedere il Titano esplodere e ritrovarmi ricoperta di pelle, sangue e organi interni. 
"Sadie!" sbraitò Carter.
 "Scusa!" rispose lei, ripulendoci tutti con un altro incantesimo. "Oppure no, non ho fatto niente di male. Ti ricordi quando mi sono chiesta cos'avrebbe potuto fare l'Ha-di su una persona? Bene, ho colto l'occasione per verificare!" 
"Una vera pioniera della scienza" brontolò suo fratello, guardandola storto. 
"Esatto. E tu sei un secchione, non dovrebbero piacerti gli scienziati innovatori?"
 Ora, giuro che non è stato per malizia, ma quest'ultima frase mi ispirò l'immagine mentale di Sadie nelle vesti di Frankenstein, con i brandelli di Menezio nel ruolo del mostro. Non sapevo se trovare la cosa divertente o inquietante.
 Per fortuna il pensiero di aver appena pronunciato una nuova profezia mi distolse da questo dubbio amletico. 
"Okay, okay, Sadie ha perfettamente ragione, ma intanto potrei sapere cos'ho detto?" chiesi. Il sorriso sul volto di Sadie si gelò letteralmente. 
"Hai detto parecchie cose inquietanti" Chad fece uno dei suoi stupidi tentativi di alleggerire la tensione. "Tanto per gradire, hai esordito parlando di un sacrificio umano"
 "'Mano non estranea dovrà versare il suo sangue, perchè dei e popoli tornino in pace" ricordò Carter. "'E la stessa mano scaglierà  nel cielo un nuovo Icaro'" 
"Ma che meraviglia" borbottai. Stavi quasi per iniziare a rimuginare sul significato, quando intervenne Sadie.
 "E non è finita qui" il nervosismo con cui parlò era quasi disturbante, dati i suoi scherzi appena precedenti. "'Un amore si ricongiungerà in vita solo se un altro si risolverà in morte'"
 "Anche meglio" soggiunsi. Ecco, adesso mi era ben chiaro il nervosismo di Sadie: pensava a sè e Walt. Certo, dopo una storia così incasinata e con un totale di sfiga, tra tutti i due (tre) coinvolti, decisamente non disprezzabile, era anche legittimo temere per il proprio futuro. Mi augurai che non si trattasse di lei ... in nessuno dei due sensi. Nè che dovesse morire per la felicità di qualcun altro, nè che qualcun altro dovesse morire per lei.
 "Bene" intervenne Carter, riscuotendoci tutti da quest'atmosfera serena. "Che ne dite di spaccarci la testa in proposito mentre proseguiamo, che Setne non di fermerà ad aspettarci?"
 Ci rimettemmo in marcia.
 "Allora, poniamo il fatto che con tutte le coppie che al momento sono coinvolte in questa guerra e possibilmente quelle future, non possiamo avere la minima idea sull'identità dei poveracci cui si riferiscono le ultime frasi" esordì Carter.
 Sadie emise un suono a metà tra un grugnito e un pigolio. Ma anche suo fratello, del resto, non sembrava molto rilassato ... certo che le guerre mitologiche è meglio affrontarle da single.
 "'Mano non estranea dovrà versare il suo sangue perchè dei e popoli tornino in pace', allora" riprese Chad. "Qualcuno ha interpretazioni possibili?" 
"Questa persona sarà uccisa dai suoi stessi commilitoni" ipotizzò Sadie. "E probabilmente si tratterà della stessa persona che ha iniziato il conflitto, tra chiunque sia coinvolto. Gli ex-avversari lo chiederanno come un test di potersi fidare di nuovo"
 "No" rispose Carter, sgranando gli occhi assolutamente inorridito. "E' impossibile. La parte degli dei e dei popoli si riferisce a noi, specie se tieni a mente la precedente profezia di Penelope: si distruggerà da sè la parte avversa. Quale miglior modo avrebbe Setne per indebolirci, se non scatenare una faida tra noi? E nessuno di noi farebbe mai una cosa del genere"
 "E del resto, non possiamo nemmeno dire che i motivi manchino. Non sarebbe il primo conflitto partito solo per differenze culturali" feci notare.
 "E anche se Amos e Carter dovrebbero essere le massime autorità per noi, se qualcuno si incaponisse sul fatto che Greci o Romani sono brutti e cattivi, non credo che si farebbe problemi a creare uno scisma" brontolò Sadie.
 "E voi siete quelli con uno straccio di autorità riconosciuta" aggiunse Chad. "Il Campo Giove e il Campo Mezzosangue sono praticamente in autogestione. Dioniso non fa un tubo dalla mattina alla sera, praticamente, e Chirone è fondamentalmente un direttore delle attività. Nella Seconda Titanomachia, non è proprio riuscito a impedire che un sacco di ragazzi seguissero Crono, e quando si è arrivati allo scontro vero e proprio, ha delegato tutto a Percy" 
"Che, per quanto eroico e carismatico, alla fine è solo un ragazzo come tanti nei periodi normali al Campo" puntualizzai. "Se qualcuno scegliesse di disobbedirgli, non ci sarebbero conseguenze dirette per lui. E i Romani sono ancora peggio: hanno passato l'ultima guerra praticamente in piena lotta interna, giusto per darci una dimostrazione"
 "Bene, e adesso abbiamo preso atto di essere tutti molto più deboli di quel che credevamo" Carter tirò le fila di tutto il discorso. "Ora! Vogliamo cercare un attimo di capire cosa succederà, chi sarà la vittima, e cercare di figurare un modo per evitarlo?"
 Trattandosi di una profezia quasi per direttissima dal dio della sfiga, dubitavo fortemente che i tentativi di prevenire la situazione avrebbero portato a qualcosa.
 "Probabilmente un fanatico razzista dotato di particolare carisma" ipotizzai. "Oppure qualcuno che vuole ottenere visibilità in qualche modo, e lo fa nel modo più comune, ovvero andando contro ai valori del momento"
 "Un imbecille in entrambi i casi, ma non meriterebbe comunque di morire" meditò Sadie. "Io dico che dovremmo essere molto chiari su questo punto, quando riferiremo questa profezia agli altri. In modo che nessuno si faccia venire strane idee"
 "Oppure se le farà venire lo stesso, e le interpreterà come 'se cerchiamo di tornare sui nostri passi e fare pace, finirà in un macello'" aggiunse Chad. "Da qualunque angolazione la si voglia vedere, non mi pare promettere bene"
 "Ma poi, perchè l'azione di un gruppo di scismatici dovrebbe portare discordia tra interi popoli e pantheon?" meditò Carter. "Anche se lo facessero, la maggior parte delle varie fazioni probabilmente continuerebbe a combattere insieme. E gli dei non avrebbero nessun motivo di prendersela gli uni con gli altri"
 Oh, che bello. Un'altra cosa completamente priva di senso. Definizione, quest'ultima, abbastanza calzante al carattere generale degli dei. Avevo paura a dirlo a voce alta. 
"Ma fatto sta che l'ha detto lei, e quindi, essendo una sfiga, succederà di sicuro" Chad supplì a modo suo.
 Carter sospirò. "Bene, perfetto, dalla prima e dalle ultime linee non ne caviamo un ragno dal buco. La seconda, allora? La stessa mano scaglierà nel cielo un nuovo Icaro?"
 "Qualcuno morirà ammazzato perchè qualcun altro lo spingerà giù da qualche parte" Sadie fornì un'ottima interpretazione.
 Pensai a Dakao. Che sorpresa che avessi detto quelle cose proprio pochi giorni dopo che lui aveva perso la capacità di volare. E tanto per la cronaca, Chad aveva visto come sua causa di morte lo sfracellamento da una grande altezza ... nuovo Icaro identificato. Bene, che meraviglia. Una delle persone che seguiva Setne perchè convinto di agire per il bene comune sarebbe stato ammazzato presto e in modo neanche troppo pietoso. Quella 'mano', a chiunque appartenesse, iniziava a non piacermi davvero per niente. 
"Potrebbe anche essere un significato metaforico" intervenne Carter. "Icaro non era l'emblema di qualcuno caduto per aver osato troppo?" 
Eccome, ma probabilmente l'interpretazione di Sadie andava benissimo. 
"Un qualche socio del soggetto di cui sopra, forse. Uno degli iniziatori di questo possibile scisma" ipotizzò Chad. Che ero sicurissima si fosse già fatto tutti i miei stessi ragionamenti, ma stesse cercando di sviare l'attenzione da quella prospettiva. Giusto: del resto, noi non sapevamo niente della ferita di Dakao, forse neanche della sua causa di morte (magari Chad, durante quell'unico scontro in cui l'aveva intravvisto, non gli aveva prestato abbastanza attenzione perchè la sua voce si degnasse di informarlo in merito), e comunque stessero le cose, più dettagli tralasciavamo di comunicare in queste situazioni, meno rischi c'erano di farsi beccare e più possibilità c'erano di elaborare un piano personale. 
"No, no, non c'entra niente" borbottò Sadie. "Perchè dovrebbe essere ammazzato anche lui? Facendosi precipitare da qualche parte, tra l'altro ... no, credo che l'interpretazione letterale sia ancora quella giusta" 
"La sua parte lo ammazzerà lo stesso comunque ... oppure, aspetta, potrebbe darsi che siano loro a incitarlo a seguirli, cosa che poi lo porterà alla sconfitta ..." disse Carter.
 "Certo che qui andiamo proprio di bene in meglio" commentò Chad. Be', era ovvio: notizie fresche da Moros, cos'altro sarebbero potute essere? 
"E nessuna di queste elucubrazioni ci sta portando vicino a una soluzione" brontolò Sadie. 
"Se non invitare tutti alla massima unità possibile, e sperare che gli dei lascino capire il concetto a tutti" Tanta fortuna, Carter. 
L'argomento fu dichiarato momentaneamente chiuso con quelle parole; io cercai di arrovellarmi con quelle piccole informazioni extra in mio possesso. Dunque, chiunque si prospettasse come l'autore del 'sacrificio umano' sarebbe anche stato, direttamente o meno, la causa della morte di Dakao. 
Frank Zhang? Era stato lui a ferirlo, privandolo della possibilità di volare. Ma Zhang non mi sembrava esattamente il tipo che se ne andava ad ammazzare la gente a cuor leggero ... forse in uno scenario davvero apocalittico, con un tradimento ad opera del senato romano? 
No, un momento, lui stesso era uno dei Pretori ... sì, forse la sua collega si sarebbe ribellata all'alleanza attualmente in corso, portando con sè una sostanziosa parte del Campo Giove, e quando questi ultimi avessero deciso di fare dietro front, gli dei l'avrebbero costretto a sacrificare la ragazza, perchè non fosse più causa di scismi. Del resto, la mano di un collega con cui hai lavorato a stretto contatto per almeno un anno non si può proprio definire estranea.
 Dunque, chi era quella ragazza ... Reyna  Un-cognome-spagnolo-che-al-momento-mi-sfuggiva? Non sapevo molto di lei. Avrei dovuto cercare più informazioni in merito, una volta uscita dal Tartaro.
 Per quel che ne sapevo al momento, la mia teoria poteva essere sia verosimile, sia un gran lavoro di fantasia. Decisi che, quando tutti si sarebbero messi a dormire, mi sarei confrontata con Chad in merito. Chissà cha anche lui, malgrado le sue disgraziatissime capacità mentali, non si fosse fatto una sua idea ...








Ladies & Gentlemen,
Alleluja, finalmente sono riuscita ad aggiornare anche questa! Davvero, questo capitolo ha richiesto un sacco di tempo. Il ritardo, comunque, è dovuto al fatto che ho perso la chiavetta con su tutti i documenti relativi alle storie, e proprio in coincidenza con un periodo molto impegnato a scuola, cosa che mi ha lasciato ben poco tempo per recuperare. In ogni caso, stante il fatto che normalmente nell'ultimo periodo ho dovuto fare i salti mortali per riuscire ad aggiornare tutte le storie per tempo, il sistema delle due settimane sarà da questo momento in poi abbandonato. Questa storia, come tutte le altre, sarà aggiornata ogni volta che avrò finito un capitolo. Quindi tenetela d'occhio, il prossimo aggiornamento sarà imprevisto come una multa al velox!
  
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