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Autore: ilpiercingdiluke    07/12/2015    2 recensioni
Arriva con dieci splendidi minuti di ritardo, come quelli delle star, all'angolo della via dove una Jo dall'espressione rassegnata la sta aspettando. Pochi secondi dopo, quest'ultima, sale sul furgoncino: sul suo viso adesso, c'è spazio solo per un grande sorriso che Leah non può fare a meno di ricambiare.
Quella è la loro estate.
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Road Trip

 

La mattina dopo, alle undici e diciassette sono già tutti in piedi, pimpanti e – più o meno – allegri, impegnati a tentare di chiudere tutte le tende, rimettere le sdraio e le sedie nel furgoncino e infilare i sacchi a pelo al loro posto.
Seattle, alla fine, si è finalmente mostrata per come l’hanno sempre descritta tutti: piovosa. E’ una pioggerellina fitta e fastidiosa, quella che si abbatte sulle loro teste e che rende decisamente più complicati i loro movimenti; ad aiutarli ci sono anche Effy e Sam, leggermente più esperte di loro nel sistemare questo genere di cose, e grazie a dio, perché senza di loro probabilmente non saprebbero nemmeno da che parte incominciare.
Leah e Jo sono immusonite, per la pioggia, la sveglia “presto” e gli uccelli che non hanno fatto altro che fare casino per tutta la notte; continuano a imprecare e a borbottare a mezza voce, e sembrano non avere voglia né la testa di parlare con chiunque altro non sia la propria migliore amica.
Ashton le guarda divertito, qualche metro più in là, trovando incredibilmente buffo il viso imbronciato di Leah, i suoi capelli bagnati che le si appiccicano sulle guance e il nasino arricciato; Luke, invece, trova molto più difficile osservare liberamente Jo. La bionda, infatti, ha coperto la testa e parte del viso con il grosso cappuccio della sua felpa nera, da cui spuntano solo piccole ciocche di capelli biondi; inoltre, le poche volte in cui ha alzato gli occhi chiari su di lui, lo sguardo che gli ha dedicato era incredibilmente pericoloso e omicida.
Ashton sospira, lasciando cadere l'ultima tenda dentro al furgoncino. Finalmente hanno finito!
«Okay ragazzi – esclama Samantha, dopo essersi aggiustata il cappuccio in testa – È stato un vero piacere conoscervi meglio» Sorride, con il suo solito modo solare e tranquillo e a Calum verrebbe la voglia di chiederle cosa cazzo ha da sorridere in un giorno di pioggia come quello.
«Aspettate! – le ferma Leah, prima che montassero nella loro cinquecento bianca – Avete detto che siete dirette al Coachella anche voi, giusto? Perché non facciamo la strada insieme?» chiede sorridendo appena e alzando le spalle. Fa veramente freddo.
«Cazzo si! – grida eccitata Effy, correndo dentro al furgoncino per prendersi un posto – Scusa Sam! Ho sempre sognato di fare il viaggio con uno di questi!» ride divertita, facendo calare il silenzio per qualche secondo prima che ognuno di loro iniziassero a correre verso il proprio posto e facendo imbronciare due di loro.
«Andiamo Cal! – gli dice Luke dal finestrino sopra le risate di tutti gli altri – Non puoi lasciarla sola con quel catorcio di macchina - senza offesa Sam -, vai con lei! Ci vediamo alla prossima sosta, d'accordo?» ridacchia.
Calum Hood alza gli occhi al cielo, trattenendosi dal prendere a pugni quei coglioni dei suoi amici per averlo messo in una situazione del genere.
«Cazzo, okay, che palle!» tira un leggero pugno al furgoncino delle due ragazze provocando un "Hey piano stronzo!" Da parte di Jo.
'Che le due amiche hanno sudato per un anno prima di poterselo permettere.
«Forza andiamo – sussurra intimidita Sam, 'che dai, okay che non sono andati d'accordo in questi due giorni, ma le sembra comunque esagerata la sua reazione. È davvero così fastidiosa? – Vuoi guidare tu?»
«Assolutamente! – dice lui prendendole le chiavi di mano – Per lo meno sarò sicuro di non fare incidenti se guido io!»
Samantha sospira scuotendo la testa, sarà un lungo viaggio, lunghissimo.





Sono in viaggio da circa venti minuti e già all'interno del furgoncino ci sono state le prime discussioni su che musica ascoltare.
Jo e Luke, approfittando della distrazione degli altri, si scambiano sguardi imbarazzati e toccatine veloci; uno sfioramento con le mani, con le ginocchia o direttamente un sorriso.
«La prossima città è Portland giusto?» le chiede Luke a bassa voce.
«Si, così ha detto Leah – disse indicando l'amica addormentata con il busto sul petto di Ashton – È lei che ha la cartina» Luke annuisce, sorridendo appena e avvicinandosi alla bionda.
«E se io e te appena arriviamo andiamo fuori a cena?» fa lui, parlandole all'orecchio e facendola arrossire leggermente.
«E se ti dico di no?»
«Beh – finge di pensarci – Ti porterei con me a forza»
«Molto romantico Hemmings!»
«Non ho mai detto di esserlo! – alza le spalle e le mani al cielo – Ma non mi lasci altra scelta, io voglio stare un po' solo con te»
«Come sei egoista – scherza la Margolis – Condividimi anche con i nostri amici»
«Penso che potranno fare a meno di noi due per una sera. – le dice – E poi Ashton sicuramente non dispiacerà stare con Leah, Mike ed Effy non hanno smesso un secondo di parlar tra di loro, sembrano in un mondo a parte e Calum e Samantha devono imparare a vivere civilmente insieme. Quindi non farà male a nessuno di loro averci tra i piedi.»
Jo si lega i capelli biondi in una crocchia disordinata, lancia una breve occhiata a Michael alla guida e si volta verso Hemmings.
«Quindi è un appuntamento?» gli chiede, aspettando che Luke annuisca.
«È un appuntamento».





Un paio di sedili più avanti, Leah sta dormendo profondamente, la bocca semichiusa da cui escono dei respiri regolari e la maglietta nera stropicciata per il vento che proviene dal finestrino aperto; Ashton, seduto di fianco a lei, si é svegliato poco tempo prima a causa delle risate di Effy e Michael e adesso si é perso a guardarla.
Un soffio leggermente più forte degli altri porta un ciuffo di capelli scuri sulla guancia della ragazza, provocando in lei un piccolo borbottio, nel sonno; Ashton si china verso di lei per sistemargli la ciocca dietro all'orecchio - e nel frattempo cogliere l'occasione di accarezzarla - ma appena le sue dita sfiorano la guancia di Leah, la ragazza sobbalza sul posto e spalanca gli occhi scuri.
«Cristo Ashton, sei pazzo? Mi hai fatto prendere un colpo, porca puttana!»
Leah lo guarda con gli occhi fiammeggianti, mentre Ashton si lascia andare ad una risata divertita. Leah Norris è una delle persone più divertenti che abbia mai conosciuto.
«Dio Leah, sei mai un po' meno esagerata, ogni tanto?» Replica lui, continuando a ridere come un matto di fronte all'espressione inferocita di Leah.
«Sei tu che mi fissi mentre dormo, come un cazzo di maniaco!» Borbotta lei, mentre si accende una sigaretta e lancia un'occhiata di sbieco ad Ashton; anche se non lo ammetterà mai, soprattutto non a lui, svegliarsi con il viso sorridente del ragazzo a pochi centimetri dal suo è stato davvero bello.
«Eri bella e sì, ti guardavo; mi hanno insegnato a guardare le cose belle» Spiega lui pacificamente, guardandola con la coda dell'occhio e godendosi i pomelli rossi che compaiono sulle guance di Leah.
«"Eri"? Stai dicendo che solitamente non lo sono? Che ORA non lo sono?»
Leah si é girata verso di lui completamente, squadrandolo con un'espressione di sfida che, ovviamente, non riesce a metterlo in soggezione.
«Oh Leah, sul serio non te ne sei accorta? Io ti vedo sempre bellissima.»
Leah distoglie velocemente lo sguardo da lui, arrossendo come non mai e cercando di coprirsi con le mani; poi, riprendendo il suo solito carattere da chi non si fa mettere i piedi in testa dal primo belloccio che le passa davanti, incomincia a lanciargli piccolo pugnetti sulle braccia muscolose, incurante di fare più male a se stessa, che a lui.
Ashton ride, sotto i baffi.






«E Luke e Ashton sembravano già abbastanza presi da Leah e Jo, così abbiamo deciso di andare tutti insieme al Coachella – Michael sta guidando per la prima volta Kurt, Jo e Leah glielo hanno concesso solo perché avevano un disperato bisogno di dormire, e al suo fianco, spaparanzata sul sedile del passeggero, Effy lo ascolta con gli occhioni azzurri che seguono ogni suo movimento e, lo deve ammettere, lo mettono un tantino in soggezione. – E quindi.. eccoci qui!» Conclude, con un grande sorriso, rivolgendo una veloce occhiata, tramite lo specchietto retrovisore, ai suoi amici addormentati nei sedili posteriori; ha appena finito di spiegare ad Effy come si sono incontrati con Jo e Leah e, più andava avanti con il racconto, più si rendeva conto di quanto fosse incredibile tutta la storia in cui sono rimasti coinvolti. Insomma.. chi l’avrebbe mai detto?
«E poi una matta con i rasta e una mezza tossica si sono aggiunte a voi, giusto?»
Un sorriso triste fa ombra sui lineamenti delicati di Effy mentre pronuncia le ultime parole, e lei si trova costretta a distogliere lo sguardo dal viso di Michael e a rivolgersi verso il finestrino e la strada che si snoda velocemente sotto i suoi occhi chiari.
Michael sospira, piano, sperando di non farsi sentire da lei, perché davvero non si aspettava che l’argomento sarebbe stato tirato fuori così spontaneamente, non da lei, e non è preparato ad affrontarlo; nella mente ha ancora ben stampate le immagini della sera in cui l’ha conosciuta, scossa dai tremiti e con gli occhi bianchi rivolti all’indietro, fragile come non mai. Ovviamente nota il sorriso macchiato di tristezza di Effy – è sinceramente convinto che noterebbe qualsiasi espressione prendesse campo sul viso di quella ragazza – e si affretta a cercare un modo per riportarla a sorridere, sorridere davvero.
«Una bellissima tossica, però.» Dice sinceramente, guardandola con la coda dell’occhio, speranzoso. Effy si volta di scatto verso di lui, gli occhioni blu pieni di sorpresa perché, davvero lo pensa?, e le guance che già si sono un po’ arrossate, stupidissime ed inutili guance; lo guarda un po’ sospettosa, come se volesse accertarsi della sua sincerità, ma poi sorride.
Sorride davvero.





Intanto nella macchina dietro al loro furgone, tra Samantha e Calum regna il silenzio. Il ragazzo guida tenendo gli occhi puntati sulla strada, la fronte corrugata per l’irritazione e un migliaio e mezzo di bestemmie che gli circolano per la testa, pronte ad uscire alla prima occasione; Samantha, comodamente appollaiata sul sedile del passeggero, con le gambe incrociate e il visino sorridente, rispetta il suo silenzio, parlando solo se strettamente necessario, mentre si gode il soffiare dolce del vento sulle guance.
Ciò che infastidisce particolarmente Calum è lo sguardo vivace di Samantha puntato su di lui, in continuazione; non lo ha mollato un secondo da quando sono entrati in macchina, e non sembra essere in soggezione quando lui le lancia occhiata assassine ma anzi, continua imperterrita nella sua osservazione accurata.
«Si può sapere che cazzo hai da guardare?» Sbotta alla fine, ‘che proprio non ce la fa più a sentirsi i suoi occhi addosso così, senza motivo.
Sam sobbalza impercettibilmente sul posto, non si aspettava proprio di sentirlo parlare e, soprattutto, non con quella voce rabbiosa, come se lei fosse la causa di tutti i mali del mondo.
«Mi piace guardare le persone – Risponde, serena, mentre si stringe nelle spalle. – Cercavo di capire se sei incazzato sempre o solo quando ci sono io» Aggiunge poi, lanciandogli un’altra occhiata penetrante, mentre incomincia a giocherellare con uno dei lunghissimi dread, come se niente fosse.
«Solo quando ci sei te» Si affretta a rispondere lui, nella speranza di farla tacere e togliergli quell’espressione allegra dal viso; quella sua serenità e tranquillità perenne gli fanno salire i nervi, se poi si aggiungono gli occhioni con cui lo guarda e il sorriso gentile che ha sempre stampato sul volto, il nervoso diventa vero e proprio fastidio.
«Okay, allora».
È un borbottio arrabbiato quello che esce dalle labbra di Samantha, mentre lei si accoccola meglio sul sedile e, per la prima volta da quando sono saliti in macchina, distoglie gli occhi da Calum per rivolgerli ad un punto indistinto delle sue ginocchia.
Calum è riuscito nel suo intento, l’ha fatta stare zitta e le ha tolto il sorriso dalla faccia.
E allora com’è che si sente ancora più incazzato di prima?



 


#SSSALVE
Scusateci il ritardo, ma ormai dovreste conoscerci.
Spero vi piaccia questo capitolo e nel prossimo finalmente succederanno alcune cose che alcune di voi aspettavano da un po'. (anche noi in realtà)
E niente; da oggi odio gli One Direction perchè c'erano solo venti fan all'aeroporto di Londra e loro non si sono fermati ne hanno cagato nessuno, quindi 'fanculo. Ecco. 
Mai una volta mi andasse bene! D:
Anyway;
Ci farebbe molto piacere leggere qualche vostro commento sulla storia, cosa ne pensate e cose vi piacerebbe leggere, tutto quello che volete!
Un bacione grande grande.
Chiara e Giulia.

  
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