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Autore: FunnyYoungMe    07/12/2015    1 recensioni
Eravamo amici, ora no. Giocavamo insieme, ora litighiamo. Eravamo inseparabili, ora non riusciamo a stare vicini. Però mi piaci.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kyuhyun, Un po' tutti, Yesung
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Scusate ancora per il linguaggio colorito ma sono ragazzi, quindi è normale. In più, ditemi che ne pensate (anche con commenti negativi.. non mordo, lo giuro!)
 

Finita la lezione, Yesung, che di solito veniva ad importunarmi, uscì dall'aula. Subito Siwon venne vicino a me e mi diede una sberla in testa mentre invece Ryeowook mi dava un pizzicotto.

- Sei un brutto pezzo di merda!- esclamò Siwon, lasciandomi a bocca aperta non tanto per la sberla, quanto per l'imprecazione. Doveva essere veramente arrabbiato, più del giorno prima.

- Ma i tuoi genitori ti hanno insegnato a non risolvere i problemi?- domandò Ryeowook, incrociando le braccia sul petto che aveva gonfiato per mostrare il suo furore.

- Io non vi seguo! Che ho fatto di male?- domandai spazientito. Ryeowook sgranò gli occhi e Siwon scosse la testa, si guardarono negli occhi e andarono dietro a Yesung.

Mi accasciai sulla sedia, già stremato e sull'orlo di una crisi di nervi. Era un sogno questo? Un maledetto, fottutissimo sogno? Mi presi la testa tra le mani e sentii qualcuno che mi si avvicinava e appoggiava una mano sulla mia spalla.

- Kyu, non so cosa tu abbia combinato ma... L'atmosfera in classe è tetra: le ragazze ti odiano ancora per la storia di Ryeowook, Yesung è più arrabbiato che mai, Siwon ha appena imprecato e Wookie, quel pasticcino lì, ti ha appena dato del cafone.- rimarcò Changmin, mettendo il dito nella piaga. - Fossi te, andrei a letto con Yesung e la farei finita lì con 'sta storia.-

Alzai la testa di scatto, guardandolo sconcertato. Io e Yesung...scop... Insieme???? Mille immagini si accavallarono nel mio cervello ma non volevo farci caso; almeno non in aula, con del pubb... Non in aula?!? Stavo per forza impazzendo; in condizioni normali non avrei mai fatto questi pensieri..perversi con protagonista Yesung.

- Channie... Vuoi che ti picchi?- domandai freddamente. Cavolo, dovevo risolvere la questione. E in fretta anche, se non volevo ritrovarmi con tutta la classe contro.

Quando arrivò il professore, erano tutti ai propri posti. Tutti tranne Yesung. Ryeowook e Siwon avevano detto all'insegnante che era stato male ed era corso in infermeria. Non so perché, ma mi sentii ancor di più una merda. Aveva proprio ragione Siwon, prima. Ero deciso a rimediare a qualunque cosa avessi fatto, che fosse o meno colpa mia. All'ora di pranzo cercai di parlare con il mio amico ma lui, sentitomi, corse fuori seguito da Siwon. Siccome la calca verso la caffetteria era troppa, non gli scorsi più dopo dieci passi, per cui decisi di andare in caffetteria per conto mio. Giunto lì, guardai verso il nostro solito tavolo.. Era vuoto. Vuoto?? La Diva dov'era? E i due Pesci? All'improvviso non avevo più fame, portando ad un aumento della mia arrabbiatura. Uscii dalla stanza e andai in cortile, semi deserto all'ora di pranzo. Rimasi fuori, sdraiato sull'erba - nonostante fossimo in autunno inoltrato ed io fossi senza felpa - per il resto dell'ora. Quando mancavano cinque minuti all'inizio delle lezioni, mi trascinai fino all'aula, mi sedetti al mio posto e non cercai più di parlare con Ryeowook e Siwon. Ero stanco e la testa mi girava.

Finite le lezioni - alle quali Yesung non aveva partecipato - vidi Ryeowook prendere lo zaino del malvivente ed uscire dall'aula. Certo, visto che erano vicini di casa gli avrebbe portato lo zaino. La cosa mi infastidii ma rimasi zitto, presi le mie cose e uscii, senza rivolgere la parola a nessuno.


La mattina dopo mi svegliai con la febbre a 40. Mia mamma e mia sorella volevano restare con me, per curarmi, ma io le convinsi ad andare a lavorare. Me la sarei cavata. Allora mia sorella mi chiese se doveva chiamare Ryeowook ma la fermai subito, dicendole che non poteva saltare la scuola solo perché io ero malato. Lei trovò l'argomentazione valida e lasciò stare.

Rimasto solo, chiusi gli occhi e dormii per tutta la giornata. Quando le due donne della mia vita tornarono, mi diedero da mangiare, mi fecero cambiare di abiti e rimesso a letto. Io lasciavo fare; adoravo essere coccolato. E inoltre ero arrabbiato: nessuno dei miei amici mi aveva chiamato o scritto un messaggio. Volevo solo dormire e rimanere a casa, dove sapevo che nessuno avrebbe voluto uccidermi o mi avrebbe urlato contro o mi evitava.


Rimasi a letto una settimana, visto che dopo la febbre era arrivata la bronchite. Nessuno si era fatto vivo, né per telefono né visitandomi. Ero arrabbiato come non mai, e il pensiero di tornare a scuola il giorno dopo ed essere "accolto" freddamente da tutti mi spaventava. Quella notte piansi come non facevo da 5 anni, dall'ultimo anno delle medie, quando il mio cuore si era spezzato. Anzi, era stato spezzato. Se in casa sentirono i miei singhiozzi, non lo diedero a vedere; sapevano che odiavo essere visto in stati pietosi. E quello era uno di quelli.

   
 
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