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Autore: silvia93    07/12/2015    3 recensioni
Quando Arthur ritorna finalmente da Avalon, ritrova un Merlin un po’ scoraggiato a causa di tutti gli anni passati ad aspettare da solo.
Lentamente, Arthur lo aiuta a rimettere insieme i pezzi e Merlin comincia a credere che Arthur sia davvero lì per restare. Poi ritrovano Gwen e Merlin si prepara a lasciarlo andare, ma la decisione di Arthur non è quella che si aspetta.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Elyan, Gwen, Merlino, Principe Artù, Sir Leon | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Scusate il ritardo, ma dovevo raccogliere dal pavimento i pezzetti del mio cuore dopo l'ultimo episodio di Merlin su Italia2 (se lo avete visto sono partecipe al vostro/nostro dolore. Se non l'avete visto..beh sapete cosa succede quindi potete capire).
Eccoci all'epilogo di questa bellissima storia..volevo ringraziare tutti quelli che l'hanno letta, recensita, messa fra i preferiti ecc.
Silvia





Merlin aveva riavuto Arthur da quindi anni ormai, che paragonati agli anni trascorsi da solo poteva sembrare davvero poco, ma significava il mondo per Merlin.
Non avevano ancora capito perché fosse tornato, non c’erano state minacce ad Albion, ma Arthur aveva la sua teoria.
Era venuto fuori che in quella prima notte in giardino Merlin non si era limitato a far andare via la luce solo nella loro casa, o in città, ma anche in tutta la contea e in quelle limitrofe.
C’erano voluti due giorni perché gli operai riuscissero a riparare il guasto e Arthur lo aveva trovato esilarante.
Dopo quella notte la magia di Merlin era stata quasi fuori controllo, provocando scintille per ogni minima cosa.
Come quando Arthur aveva svegliato Merlin baciandogli il naso e il letto si era alzato ad un metro da terra.
Non l’aveva mai persa del tutto durante gli anni da solo, ma aveva smesso di usarla e l’aveva trascurata.
Quando erano usciti in giardino il giorno dopo, l’avevano trovato coperto di fiori come se fosse il primo giorno di primavera piuttosto che fine estate.
Ed era stato solo l’inizio.
Merlin era riuscito a sentire di nuovo il richiamo della magia e della terra e così anche gli altri che erano accorsi da Merlin come pecore.
Merlin aveva fatto del suo meglio per aiutarli a controllare i loro poteri e smettere di avere paura. Come riuscissero a trovarlo era un mistero, ma Merlin presumeva che la propria magia fungesse da faro.
 
In quel periodo non veniva quasi più nessuno, visto le scuole speciali che il Governo aveva aperto, anche se c’era sempre qualcuno che andava in pellegrinaggio al cottage.
La risposta dello Stato aveva sorpreso Merlin, che aveva temuto che i nuovi stregoni sarebbero stati rapiti per degli esperimenti. Invece il ritorno della magia era stato accolto a braccia aperte.
Sembrava che ci fosse bisogno di qualcosa che allontanasse la tristezza e rallegrasse le persone.
Arthur aveva teorizzato che questo fosse il misterioso momento del bisogno di Albion, che lo Stato avrebbe avuto bisogno della magia in futuro e che toccasse a Merlin farla tornare e per questo Merlin aveva avuto bisogno di lui.
 
Nel corso degli anni il loro piccolo gruppo era cresciuto e cresciuto, partendo da Gwaine.
Anche se era sembrato improbabile erano anche riusciti a ritrovare Hunith. Era stato Arthur a rintracciarla per Merlin, visto che lui non ci aveva nemmeno provato.
Merlin riusciva ancora a ricordare il giorno in cui Arthur lo aveva portato in quella piccola casetta in Galles. Merlin non aveva idea di cosa ci facessero laggiù finché non aveva visto sua madre ad aspettarlo sulla porta. Era più vecchia della prima volta, ma il suo sorriso era lo stesso e il suo abbraccio caloroso come al solito. Non era rimasta con lui a lungo, ma Merlin era stato felice di averla rivista e Arthur era con lui quando lei alla fine era morta.
Non erano riusciti a rintracciare Gaius in tempo, ma avevano ritrovato Uther in una casa di riposo e Arthur andava ancora a trovarlo regolarmente. Quello che una volta era stato un re spaventoso aveva già perso la maggior parte dei ricordi della sua vecchia vita a causa dell’Alzheimer, ma si ricordava ancora di Arthur e la gioia sul suo viso confuso fu abbastanza perché Merlin riuscisse a perdonarlo per il male fatto in passato.
Morgana e Mordred erano stati delle storie più dolorose, che avevano portato Merlin in una spirale di oscurità da cui solo Arthur era riuscito a farlo riemergere.
Avevano trovato Morgana in un ospedale psichiatrico: era rinchiusa lì da quando aveva quattordici anni, i suoi ricordi l’aveveno portata alla pazzia.
Arthur era stato riluttante a permettere a Merlin di andare con lui a farle visita, ma Merlin aveva insistito.
Quella prima visita era stata un disastro: a Morgana era bastato lanciare un’occhiata a Merlin per iniziare ad urlare finché non era stata sedata.
Tuttavia Merlin aveva continuato ad andare una volta al mese e qualche volta Morgana si ricordava di lui, qualche volta no, ma gli permetteva si sedersi accanto a lei, prenderle le mani fra le sue e scusarsi per non averla trovata prima, per aver permesso che si riducesse in quello stato.
Solo una volta era stata abbastanza lucida per parlargli davvero e gli aveva detto che non lo incolpava, che si meritava quello che le stava accadendo per tutto il male che aveva fatto.
Gli aveva detto che le dispiaceva per ciò che aveva fatto e le aveva chiesto di lasciarla andare.
Merlin non era riuscito a fare ciò che lei gli aveva chiesto, ma le aveva rimosso i ricordi della sua vita passata.
Questo non l’aveva guarita, ma per lo meno aveva eliminato le dolorose visioni che la colpivano ogni volta che chiudeva gli occhi. In seguito Morgana lo riconosceva quando lui andava a trovarla, gli sorrideva e gli correva incontro, felice come una bambina. Lo vedeva come una figura protettiva. Lentamente il senso di colpa che Merlin sentiva verso di lei si era affievolito.
Leon aveva rintracciato Mordred attraverso le reti della polizia ed era stato quasi troppo tardi.
Il ragazzo tormentato era scappato di casa il giorno in cui aveva riavuto i suoi ricordi, tre anni prima del ritorno di Arthur, all’età di sedici anni.
La vita di strada e i ricordi, uniti alla depressione, lo avevano alle droghe e all’alcool.
Quando lo avevano ritrovato, a dormire per le strade di Londra,  a Mordred era bastato lanciare un’occhiata ad Arthur per gettarsi sotto un autobus.
Merlin aveva usato tutta la sua magia per fermarlo e impedirgli di uccidersi.
La notizia dell’esplosione di un autobus senza nessuna vittima aveva sconcertato le autorità.
Dopo quell’azione Mordred aveva implorato il perdono di Arthur e Merlin.
Arthur lo aveva perdonato subito, ma Merlin ci aveva messo molto tempo.
Ed era stato solo dopo che Mordred si era disintossicato, con l’aiuto di Gwaine, che Merlin gli aveva preso la mano e gli aveva detto che era libero.
In seguito Mordred se n’era andato, i ricordi ancora troppo dolorosi per lui, ed era scappato in Australia, ma aveva continuato a scrivere a Merlin una volta all’anno e Merlin aveva risposto ogni volta.
Merlin aveva giurato che se fossero rinati un’altra volta ci sarebbe stato per tutti loro, per impedire che succedesse il peggio.
Nonostante il male che avevano commesso in passato erano rinati come innocenti. Erano persone normali, adolescenti normali prima che i ricordi riaffiorassero e lasciare che il rimosso li portasse ancora alla pazzia sarebbe stato molto più che crudele.
Gwen aveva faticato per perdonarli; per molto tempo aveva incolpato Merlin di averle portato via Arthur.
Aveva cambiato idea alla fine, ma aveva sempre mantenuto una certa distanza, trattandoli un po’ freddamente, Merlin in particolare.
Era stato così fino a quella volta in cui Merlin l’aveva chiamata perché li andasse a prendere alla clinica di Morgana, la prima volta in cui le avevano fatto visita, perché Arthur era troppo scosso per guidare fino a casa.
Le era bastato lanciare loro un’occhiata, accoccolati stretti disperatamente l’uno all’altro nei sedili posteriori perché qualcosa in lei si sbloccasse.
Dopo quella volta Gwen era stata molto più aperta nei loro confronti.
Le ci erano voluti sette anni, ma alla fine aveva ritrovato Lancelot, durante una brutta relazione con un collega, una relazione che l’aveva quasi distrutta, ma Lancelot era lì per rimettere insieme i pezzi.
 
Anche se emotivamente feriti e un po’ delusi, tutti i membri del gruppo stavano abbasta bene ed erano felici insieme.
Merlin continuava a scrivere, con il nome di Merlin Pendragon questa volta, ed era prima volta che non usava uno pseudonimo.
Anche Arthur aveva un lavoro, anche se Merlin gli aveva assicurato che non gliene serviva uno.
Aveva preso lezioni di guida così che potesse guidare il furgoncino con su scritto sulla fiancata Falegnameria Pendragon e il logo di un drago creato da Merlin.
Ma nonostante fosse felice, Merlin continuava a preoccuparsi di quanto tempo sarebbe passato prima che avesse dovuto dire nuovamente addio a tutti.
Provava ad allontanare questi pensieri, spingendoli nei meandri più nascosti della sua mente, ma a volte la preoccupazione aveva la meglio su tutto il resto e Merlin si estraniava da tutto finché Arthur non lo riportava in sé.
 
Era nel suo studio ad ignorare le mail del suo editore, massaggiandosi le tempie per cercare di alleggerire una giornata davvero troppo pesante, quando Arthur si fiondò nella stanza sorridendogli stupidamente.
-Una buona giornata?- chiese Merlin distogliendo stancamente lo sguardo dal portatile.
-Sono appena tornato dall’ospedale- rispose Arthur allegramente.
-Perchè? Cos’è successo?- chiese Merlin alzandosi e correndogli incontro tastandolo delicatamente cercando qualche ferita.
-Oh, niente, solo un piccolo incidente in falegnameria- lo rassicurò Arthur mostrandogli la mano fasciata -Solo un paio di punti, ma..-
-Avresti dovuto chiamarmi- insistette Merlin.
-Nah, sto bene, ma ascoltami, il dottore ha detto qualcosa di interessante, secondo le cartelle mediche che hai creato tempo fa, dovrei avere più di quarant’anni adesso- gli disse Arthur.
-Si, beh..avevi più o meno trent’anni quando..-
-Esatto, ma siccome non sono mai andato dal dottore dopo quell’incidente con il tostapane, hanno insistito per farmi un check up- spiegò Arthur.
-Oh mio Dio Arthur cosa hai che non va?- sussurrò Merlin sentendo già gli occhi bruciare per le lacrime dovute alle sue precedenti preoccupazioni.
-Assolutamente niente, infatti il dottore mi ha detto che sono in forma come un venticinquenne-
-Beh, ti mantieni in forma- disse Merlin sorridendo con sollievo.
-No, Merlin, guardami..ti sembra che abbia quarantacinque anni?- gli chiese Arthur lentamente.
-No- mormorò Merlin.
-No. Ho avuto I primi sospetti da quando Gwaine era qui l’altro giorno e si è lamentato dei capelli grigi. Mi ha chiesto se pensavo che tu fossi disponibile ad usare lo stesso incantesimo su di lui e io non avevo capito all’inizio, ma tu non usi la magia per farmi ringiovanire. Merlin credo che io non stia invecchiando- gli disse Arthur eccitato.
-Arthur..- mormorò Merlin, ma lo squadrò, guardandolo davvero e riuscì a vedere che Arthur aveva ragione. Non sembrava un giorno più vecchio di quando era uscito dal lago.
Merlin gli posò una mano sul petto.
-Dipende dal fatto che non sono rinato, non posso morire come gli altri, ma Merlin, sono realmente vivo?- chiese Arthur.
-Certo che sei vivo, sei davvero vivo, forse non proprio convenzionalmente- tirò ad indovinare Merlin -Credo che tu fossi già morto e la tua seconda vita in Avalon doveva essere eterna, forse..forse devi tornare lì-
-Beh, non ci tornerò. Io rimango qui. Te l’ho detto perché lo sapessi. Ti ho detto che sono stato riportato indietro per te- gli disse Arthur con superiorità.
-Lo sei davvero- soffiò Merlin.
-Quindi cosa succede quando il sole esploderà?-
-Solo tu potresti chiedere queste cose- disse Merlin lasciando che Arthur lo abbracciasse.
-Penso..penso che un giorno il mondo non avrà davvero più bisogno di me e allora potrò finalmente entrare ad Avalon e potremmo finalmente andarcene insieme quando vorremo- aggiunse Merlin dolcemente.
-Quindi abbiamo il nostro ‘per sempre’?- gli sussurrò Arthur fra i capelli.
-Abbiamo il nostro ‘per sempre’- confermò Merlin.
  
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