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Autore: alaskha    08/12/2015    3 recensioni
Il fatto è che Vicky non vorrebbe darci tanto peso, ma non ce la fa, e si sente stupida. Non tanto perchè ci sta ancora pensando perchè dai, poteva morire e chi è che non rischierebbe l'infarto? Ma a Vicky non importa nulla, lei riesce solo a ricordarsi dell'azzurro così vivo di quegli occhi che l'avevano guardata dal vetro della macchina. E la cosa che la indispettisce di più è il fatto che quel ragazzo, non lo rivedrà mai più. Ma non perchè le piaccia o gli voglia spaccare la faccia, cioè sì, un po’ le piacerebbe, ma a Victoria spaventa come le persone riescano ad infiltrarsi nella vita o nei pensieri altrui, senza mai entrarci sul serio.
 
“Allora posso associare queste tette ad un nome?" dice con quel sorriso strafottente.
"Non so, potresti essere un serial killer, uno stalker, uno psicopatico scappato da un manicomio”
"Dovrai fidarti della mia parola, sono solo Harry"
"Ok solo Harry, io sono Charlie." Dice Erin.
"È un piacere Charlie."
"Erin! - urla una voce dall'altro lato del negozio - Lolita, non hai idea della felpa che ho trovato. È.." Zayn si interrompe, non appena nota con chi la sua amica stesse parlando.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3.
 
 
 
Quando Victoria finisce di bere la sua seconda tazza di caffè, si incastra una sigaretta tra le labbra.
"Ehi Vicky - fa Erin, con le gambe sul tavolo ed una canottiera dei Lakers che ha causato tante volte litigi con Victoria, tutti sanno che lei preferisce i Celtics - sei già psicopatica di tuo, perchè aggravi la situazione ingerendo quantità abnormi di caffè?"
Vicky non reagisce ai simpatici insulti della sua migliore amica, si limita a tirare indietro i suoi corti capelli biondi.
"Ho dormito due ore, stanotte, Er - fa l'altra - quindi o la caffeina, o il suicidio"
Erin afferra il pacchetto di sigarette posato sul tavolo, estraendone una.
"Mi presti la macchina?" tenta poi, mentre Vic s'infila il suo giaccone beige.
"Te lo sogni! - risponde, risentita, recuperando i mille fogli sparsi qua e là dei suoi appunti - ieri ho rischiato di morire per colpa tua e di Saddham!"
La Lopez rotea gli occhi al cielo, mentre si accende la sigaretta che stringe tra le labbra.
"Allora dopo aver superato l'esame a pieni voti, mi passi a prendere al lavoro?"
Victoria non puó far altro che sorridere, mentre alza la testa, dopo essersi allacciata anche l'altra Nike roche one nera, 'che Erin sa sempre cosa dire, per tranquillizzarla. Quindi la James si avvicina alla sua migliore amica, per scoccarle un bacio sui capelli, correndo poi alla porta.
"Dimmi in bocca al lupo, caso umano!"
"Spaccali, James!".




Erin non avrebbe indossato la ridicola uniforme che Target le aveva assegnato due mesi fa, quando aveva iniziato a lavorare lì, per nulla al mondo. Aveva passato l'intero primo mese a litigare con il capo reparto ma, come era ovvio che succedesse, alla fine l'ha avuta vinta lei. Per questo adesso, mentre è dietro al bancone della cassa, si lega i lunghi capelli biondi sfoggiando orgogliosamente la sua maglia dei Lakers, comprata proprio in quello stesso negozio. 
Erin sta giocando ad Angry Birds con il suo cellulare quando la porta de negozio si apre facendo risuonare il campanellino attaccato sopra che, lo giura, prima o poi lo staccherà e lo butterà via.
Quando alza gli occhi sul nuovo cliente, non le resta che spalancare la bocca sconvolta. Non può avere così tanta sfiga. 
Si ricompone in fretta, Erin, 'che di farsi trovare con la bocca aperta e gli occhi sbarrati proprio non ne ha voglia. 
"Buongiorno" dice, inespressiva e pronta a qualsiasi battuta di cattivo gusto del ragazzo. 
"Non ci credo! - esclama Harry, sorridendo entusiasta - Charlie - sottolinea duramente il nome fasullo - Lavora qui! E dire che leggendo le recensioni del negozio avevo letto che ci lavorassero solo commesse fighe ma non ci credevo!" 
"Beh, penso che dovrai ricrederti, no?!" Esclama ghignando Erin. 'Che se lui vuole fare lo stronzo, lei lo sarà di più. 
"Credo proprio di sì." fa lui, avvicinandosi al bancone. 
"Volevate qualcosa in particolare?" Chiede Erin, cambiando discorso e salutando con un sorriso l'amico di fianco ad Harry. 
"Se ti rispondo con un "volevo te", è troppo da film?"
"Sarebbe troppo vomitevole anche per te." Gli risponde lei. 
"Comunque, - inizia il riccio dopo aver riso - Cercavo una maglia per me, avete quella dei Celtics con il numero 99?" 
Erin proprio non ce la fa a non ridere, 'che dai!, se lo aspettava troppo che da uno stronzo come lui tifasse per quella squadra. 
"I Celtics? Ma fai sul serio?" Lo prende in giro, avviandosi -seguita dai due ragazzi- verso lo scompartimento del basket.
"Ma certo! Come ho fatto a non notare la tua maglia! - esclama indignato - Solo Lakers potevi tifare." 
"Sfortunatamente sono sto lavorando e non posso risponderti male o mi gioco il lavoro! - gli dice allora lei, passando la maglia sulla cassa e imbustandola - Ma quando ci vedremo fuori da qui ti farò pentire di aver offeso la mia squadra del cuore!" 
"Allora ci vedremo di nuovo?" Esclama con voce roca Harry, prendendo la busta e sfiorando la mano della bionda. 
"Chissà, il beneficio del dubbio non è poi così male sai?" 
"Io dico che ci vedremo! Insomma, incontrarci tre volte in tre giorni non è da tutti in una metropoli come New York. - le fa un occhiolino il moro - Ci vediamo, Erin!" 
E prima che la ragazza possa rispondere, i due, sono già fuori dal negozio. Erin sospira. 
Quel ragazzo la mette davvero in crisi.



Dopo l'increscioso incidente del giorno precedente, Victoria guarda per ben due volte sia a destra che a sinistra, prima di attraversare la strada. Spalanca il portone in vetro della New York University e si sfila la sciarpa, in preda al panico. 
Aveva passato gli ultimi due mesi solo sul libro di letteratura contemporanea, per poter passare quel dannato esame, 'che la Nixon la odia e non vede l'ora di bocciarla, lo sa.
Sale le scale e svolta l'angolo, in un'azione meccanica, che compie tutti i giorni e: "Niall!"
Il biondo si volta di scatto, e Vicky lo squadra: indossa un maglione grigio e dei jeans normali, è tranquillo, ha le mani in tasca, tutto il contrario della sua amica.
"New York! - esclama felice, abbracciandola di slancio - sei pronta, piccola? Christine Mayer ha quasi finito, sei la prossima"
"Sì, è bello parlare con te, Horan - fa sarcastica - tu sì che sai come calmarmi!"
Niall ride.
"Non ne hai bisogno, sei pronta, sarai la migliore e lo sai, piantala di agitarti"
"Mi aspetti? Andiamo a bere qualcosa, dopo?"
"Mi piacerebbe New York, ma devo scappare - le fa presente - mio padre ha bisogno in negozio"
"Victoria James?"
La voce della professoressa Nixon arriva forte e chiara, ai due. La bionda si paralizza, e Niall la accompagna in aula, 'che lo sa che la sua Vicky da sola ancora non ce la fa.


Il sorriso che Victoria porta come premio, non potrebbe essere più bello: il suo nuovo numero preferito è senz'altro il 28. Non avrebbe mai creduto che lei, Victoria James, sarebbe riuscita a raggiungere un voto cosí alto, in un corso così difficile. Eppure ce l'ha fatta e non riesce a smettere di sorridere, non vede l'ora di dirlo a Niall, che se ne è andato prima, a Erin, a Zayn, a Thiago, a sua madre..
"E guarda dove vai!"
Vicky sta perdendo colpi, probabilmente, perchè non si accorge proprio del ragazzo che le stava venendo incontro.
Nonostante il modo poco cortese che ha appena utilizzato per rivolgersi a lei, Vicky vede che le sta porgendo una mano, per aiutarla ad alzarsi, dato che è rovinosamente caduta a terra.
La bionda la accetta, e una volta in piedi, si pulisce i jeans chiari. E poi, solo poi, guarda in faccia il ragazzo sui cui è andata a sbattere.
"Ancora tu?"
Vicky riconosce gli occhi azzurri di 24 ore prima, ma questa volta, non la stanno guardando da un vetro.
"Ciao biondina - ha una voce candida, quando non urla, pensa Vic - mi viene da pensare che tu stia in qualche modo cercando di abbracciare la morte, sbaglio?"
La ragazza lo guarda meglio, e si meraviglia davanti a quel sorriso sfacciato. Lo odia.
"Se tu stessi più attento, magari" puntualizza.
"Io? - fa, indicandosi platealmente, il ragazzo occhi cielo - se non ricordo male, sei tu quella che attraversa le strade di New York senza guardare e cammina sorridendo come una matta senza preoccuparsi di chi ha davanti" 
La prende lievemente in giro, e questo fa infuriare Victoria, da matti. Lui non la conosce, come si permette di rivolgersi a lei in quel
modo? È sicura, lo odia.
"Io non sorrido come una matta - si difende, spazientita - adesso spostati e cerca di starmi lontano"
Vicky fa per allontanarsi da lui, ma il ragazzo alza il braccio proprio davanti a lei, per appoggiarsi alla parete affianco a loro. La bionda non puó far altro che sbuffare, spazientita.
"Vuoi davvero andartene? Potevi rompermi il naso, lo sai?" 
Victoria odia il suo sorriso, a morte. Incrocia le braccia al petto, esibendo una smorfia annoiata.
"Si puó sapere cosa vuoi da me?"
Il pirata della strada la squadra, da capo a piedi, per poi mostrarle un ghigno malizioso, che a Vic non passa di certo inosservato.
"Sono Louis - fa lui, porgendole la mano - Louis Tomlinson"
La James guarda la sua mano, scettica, e poi ancora lui.
"Victoria" dice infine, senza stringerli la mano.
Vuole solo che questo tipo si levi di torno, non ne puó più, i suoi occhi ed i suoi sorrisi inopportuni la mettono tremendamente a disagio.
"Non mordo, lo sai?" 
Victoria fa per aprire la bocca e rispondergli che non sa di che cosa lui stia parlando, ma la suoneria del suo iPhone non glielo permette.
"Erin! Sto arrivando, datti una calmata, porca puttana!"
La bionda mette giù e Louis la guarda, stupito.
"Che hai da fissare?" gli chiede, per poi spostarlo lievemente con un braccio - scusami ma devo proprio andare, è stato un piacere non farmi uccidere da te, a mai più"
Vicky cammina sicura lungo il corridoio della sua università, mentre sente i suoi occhi su di lei.
"Ti rivedró qui, domani?"
Vic si volta verso di lui, continua a camminare all'indietro, gli scocca ub occhiolino e: "Spero di no!". 




Erin e Victoria adorano talmente tanto la Citroen nera, che le hanno addirittura affibbiato un nome. Vicky parcheggia Roxanne e si avvia all'entrata di Target, ancora scombussolata per l'incontro di poco prima.
"Buonasera 28! - la saluta Erin, che ancora una volta non ha ceduto e non indossa la sua uniforme - ho già scritto a Zayn, sta organizzando una mega festa per te, secchiona!"
Vicky ride leggermente, ma proprio non ce la fa a non pensare all'azzurro degli occhi di Louis Tomlinson.
"Terra chiama Vicky - fa la Lopez, passandole una mano davanti agli occhi, come per risvegliarla - dai andiamo, oggi mi sento te, ho una fottuta ansia di incontrare ancora quello stronzo che suonava al centro commerciale"
"Ancora che pensi a quel figone?" fa Vicky, con un sorriso malizioso.
Erin apre la porta del negozio in cui lavora e si dirige verso la macchina, con un'alzata di spalle.
"Lo sai che è più forte di me, James!".


Durante il tragitto in macchina, ad Erin è venuta la splendida idea di mangiare cinese e quindi Vicky, con uno sbuffo, ha alzato il volume della musica ed ha fatto manovra, destinazione: New York Mart.
Dal dover prendere solo due pacchi di spaghetti di soia, sono riuscite a riempire un intero carrello, che guida Victoria perché "dai Vic non ho voglia!" 
Si sono divise, nel tentativo di fare prima, e, mentre l'amica non ha idea di dove sia finita, Erin è nel reparto merendine alla ricerca di qualcosa di assolutamente pieno di grassi da mangiare. 
Sta buttando alla rinfusa tutte le cose che sembravo stuzzicarle l’appetito.
"Hai davvero intenzione di mangiarti questa cosa preconfezionata piena di conservanti?". 
Quella. Dannata. Voce. 
Erin non riesce a credere di averlo incontrato perfino lì, non dopo averlo visto qualche ora prima a lavoro. 
Harry tira sù dal carrello quello che lei chiama paradiso, o più comunemente Kinder Cereali. 
"Io potrei mangiarmi un bufalo in putrefazione, pensi davvero che non riesca a mangiare quella cosa? - dice scherzando - E poi tu cosa ci fai qui? Avevo ragione allora a non volerti dare il mio nome! Sei uno stalker!" Urla divertita, perché ormai QUASI le fa piacere incontrarlo così. 
"No non sono uno stalker, devo mangiare anche io ogni tanto e si dal caso che abito proprio qua difronte"
"Uh, interessante, davvero - dice la Lopez - ma ora me ne devo andare!" 
Gli volta le spalle, facendo un solo passo lontano da lui prima che una mano le afferri delicatamente il polso e la riporti difronte a Harry, che si preme su di lei schiacciandola contro uno degli scaffali, facendolo traballare.
"Non avvicinarti o giuro che ti rompo la testa con questo pacco di merendine gigante formato famiglia a 3 dollari!"
Harry rise divertito, sfoggiando quelle splendide fossette mentre si avvicina pericolosamente al suo viso. 
Occhi a occhi, verde e marrone, si fissano mentre i loro nasi si sfioravano.
Erin respira profondamente e chiude gli occhi. 
"Dannazione Erin!" 
Victoria James non è mai stata una persona con un tempismo perfetto, ma Erin deve ammettere che questa volta (s)fortunatamente è arrivata in perfetto orario.
"Io.. Scusa. - balbetta Erin, guardando gli occhi verdi leggermente delusi - Devo.. Devo andare, ciao". 
Erin Lopez non ha mai balbettato in tutta la sua vita.



Chiunque le conosca sa che Victoria James ed Erin Lopez, sono inseparabili, non si puó parlare di una senza farlo automaticamente anche dell'altra. Fanno tutto insieme e non si tradiranno mai, l'hanno giurato su quel figo di David Beckam.
Ed una delle cose che le due amiche amano fare, è mangiare sul loro comodo letto a due piazze, meglio se cinese. Vicky tiene sulle gambe un grande cartone, da dove sta mangiando i suoi spaghetti di soia preferiti, quelli alle verdure, 'che le è sempre piaciuto giocare la parte della salutista. Erin, invece, ha appena finito il suo pollo al limone e sta già rollando una canna con abilità.
"Che programma del cazzo - dice poi Victoria, cambiando canale - è persino meglio questo film italiano, di quella merda"
"Stai seriamente insultando Misfits, James? - si indigna Erin, mentre finisce di leccare la cartina lunga - le entità superiori sapranno come punirti"
Victoria rotea gli occhi al cielo e non resiste davvero più: "Ma si puó sapere cosa stavate facendo tu ed il figone riccio, appartati al reparto merendine?"
"Stavamo discutendo su quante calorie contenessero alcune paste - dice ironica Erin, alzando gli occhi al cielo - Eravamo a mezzo centimetro di distanza, cosa stavamo facendo secondo te?"
"Si okay, lo avevo capito! - sbotta ansiosa di sapere altro dall'amica - Quello che voglio sapere è se vi siete baciati! Bacia bene? Dio, è un figo se dovesse baciare male.."
"Victoria! - grida Erin interrompendola - Non ci siamo baciati, fortunatamente sei arrivata in tempo per evitarmi quella tortura!"
"Tortura? Erin Lopez ti ho sentita balbettare e, cazzo!, ti conosco da sette anni e non ti ho mai sentita parlare intimidita in quel modo neanche quando tuo fratello ti beccò a scopare sul suo letto con Zayn!" Conclude Vicky con voce acuta alla fine. 
"È solo perché avevo battuto il fianco sullo scompartimento, balbettavo dal dolore! Dal dolore okay?" Sbotta la Lopez. 
"Bene, comunque, fatto sta che ti piace Bambi" 
Victoria usa quel soprannome -dato in una giornata al mare, completamente sbronze perché "ti chiamerò Bambi! Perché i cerbiatti mangiano l'erba.. Beh tu la fumi ma è lo stesso!"- solo per tranquillizzare la sua amica, 'che lo sa anche se non glielo dice, che Erin ha paura delle sue stesse reazioni quando si tratta di quel ragazzo. 
"Non mi piace affatto, non è il mio tipo. Insomma è castano con gli occhi verdi da bravo ragazzo." precisa Erin con faccia schifata.
"Non provarci, non provarci proprio con me. Non mi fregherai mai, ti conosco come le mie tasche. Ti piace, lo vedo dal modo in cui ne parli. E non sollevare gli occhi in quel modo odioso o ti mollo uno schiaffo!" La rimprovera acida, suscitando un'espressione sconvolta sul viso dell'amica. 
"Cristo Vic! Devi seriamente prenderti una vacanza - le dice Erin, accendendosi lo spinello - Piuttosto tu, quando ti trovi qualcuno?"
Vicky si zittisce immediatamente, perdendo tutta l'acidità e la spavalderia che stava mostrando, non appena Erin le fa quella domanda.
"Vicky? - domanda la sua amica, inclinando la testa e guardandola con furbizia - ma sei arrossita?"
"No! Certo che no! - sbotta lei - ma che diavolo dici? Stai peggiorando, Lopez"
Le ruba la canna dalle dita e ne prende un profondo tiro.
"Ehi, vacci piano Biancaneve! - Erin la chiama così da sempre, per i suoi modi da principessa, a volte, ed i suoi occhioni enormi - allora, raccontami tutto di questo misterioso Don Giovanni"
"Meno canne, Bambi"
Victoria scoppia a ridere nervosamente e, mossa sbagliata, perchè adesso Erin ne è convinta, la sua migliore amica le sta nascondendo qualcosa.
"Sei tu quella che sta fumando e.. - la Lopez non si distrae peró, va dritta al punto - chi è? Noi ci diciamo tutto! Non fare la stronza!"
Vicky sbuffa, restituendole la canna, arresa, 'che lo sa che Erin non mollerà il colpo.
"Ti ricordi l'altro giorno? - comincia, sedendosi a gambe incrociate, con i suoi pantaloncini della tuta grigi e comodi - quando stavo per essere investita?"
"In realtà sei morta e io sto vivendo come in uno di quei film tipo Ghost? Mi stai dicendo che vedo la gente morta?"
Erin finge di essere allucinata mentre stringe prepotentemente il filtro dello spinello tra pollice e indice.
"Cogliona - bercia Victoria, incolore - ti sto dicendo che il ragazzo che mi stava per uccidere, frequenta alla New York University!"
"Ommioddio i liceali sono fighi ma gli universitari sono il top! - urla Erin, un pó troppo su di giri - cazzo, Vicky, che culo!"
"Sì, anche tuo fratello la pensa così.." butta lì maliziosa, rubandole ancora la canna.
"Vaffanculo! Non te la meriti la mia erba!"
Erin fa per riprendersela, ma Vic allontana la mano, dando il via ad una specie di lotta, che finisce con le due amiche morte dal ridere, sdraiate l'una accanto all'altra.
"Okay hai vinto, tienila tu" dice poi la Lopez, 'che Victoria è l'unica persona con cui riesce a mostrare dolcezza.
"Si chiama Louis - si scioglie un pó Vicky, forse per merito dell'erba, o forse è solo Erin - ha gli occhi più azzurri di quella mia maglietta di Abercrombie, te la ricordi? Ma io lo odio, cristo, eccome se lo odio! Se lo vedessi, Er, davvero ti verrebbe voglia di prenderlo a schiaffi!"
Vicky sta ridendo, ancora nervosamente, ancora come prima, mentre Erin la guarda con un sopracciglio innalzato, alzandosi con il busto. con i gomiti appoggiati al letto ed uno sguardo sexy.
"Prenderlo a schiaffi, eh?" continua, scettica.
"Odio anche quello sguardo - le fa presente Vicky - è quello che rifili al figone riccio ogni volta che lo vedi? Quand'è che farete un bambino ed andrete a vivere tutti insieme felici e contenti?"
"E quand'è che vi sposerete te e questo Louis? Dai non dirmi che non vorresti portartelo a letto, lo hai descritto con gli occhi a cuoricino e non hai neanche mai visto i suoi addominali, magari potresti grattugiarci del parmigiano, un giorno dovresti provarci!"
"Non ci finiró a letto"
"Mai dire mai, Biancaneve".
 





 
ciao fiori!
vi premetto subito che sarò di poche parole, perchè è mezzanotte e venti e sono stanca da morire.
in più ho la voce di Genn nelle orecchie e ciao proprio.
comunque, non aggiornavamo 5 a.m. da un pò, ma siamo tornate.
io e Giulia vi ringraziamo e vi amiamo a morire. speriamo che la nostra storia vi piaccia e che continuiate a seguirla.
lot of love from Giulia, Simona, Benji, Genn e Nolo.




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