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Autore: ehitsfrannie    08/12/2015    1 recensioni
Esistono Tre Pietre: la pietra dell'equilibrio, quella della saggezza e dell'amore. Tre Pietre essenziali per far tornare la magia a Storybrooke. Il compito di trovarle viene affidato ad Alice, una ragazza tormentata dal suo passato turbolento che sarà costretta a lottare contro i Cattivi più malvagi delle fiabe. Per fortuna (o sfortuna) ci sarà il Cappellaio Matto ad affiancarla in questo viaggio insieme ad un'altra ragazza temeraria tanto quanto il fratello.
Tre Pietre. Tre personaggi. Una sfida per ognuno di loro.
Riuscirà Alice a portare a termine la sua missione? Qual è il vero obbiettivo di Jefferson? Cosa centra Tremotino in tutto ciò? E se Capitano Uncino avesse una sorella?
[le parti di Rumbelle mi sono state gentilmente concesse dall'autrice padme83 alla quale vanno i crediti per le one shot della sua raccolta "In the morning you always come back" di sua totale creazione e stesura.]
Genere: Avventura, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cora, Jefferson/Cappellaio, Matto, Killian, Jones/Capitan, Uncino, Signor, Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XV

 

Alle prime luci dell'alba, Jefferson aprì gli occhi. Sentì i conati di vomito salirgli alla gola e un fortissimo mal di testa, come se avesse ripetutamente sbattuto la testa contro un muro. Massaggiandosi le meningi, si mise in piedi con lentezza osservando la natura svegliarsi con lui. Il suo sguardo cadde infine su Alice che, dritta accanto a lui, lo fissava in modo truce.
«Buongiorno, Alice...»
Questa, senza ricambiare il saluto, lo tirò per il collo della giacca fino a lasciare pochi centimetri di distanza uno dal naso dell'altro.
«Per chi lavori? Eh? Chi ti ha incaricato di prendere le Tre Pietre?»
Jefferson si girò, il volto tramutato in una smorfia. «Chi ti ha detto questo?»
L'altra si morse il labbro e guardò altrove, mentre il suo muro di sicurezza mostrato fino a quel momento prima crollava.
«Alice. Quando e cosa ti ha detto chi.»
«Era...un ragazzo. Forse Peter Pan.» pronunciò la ragazza con voce flebile. «Mi ha detto che l'orologio di Ernest potrebbe portarci subito nel mio mondo. Perché siamo impegolati in quest'isola, alla ricerca di pietre magiche della discutibile funzionalità?»
Jefferson non rispose. Alice lo lasciò andare, ma i suoi occhi erano ancora puntati su di lui.
«Quelle pietre non sono per noi. Non è così?» si trattenne dal tremare.
Il cielo grigio era incatenato alle acque del mare più azzurrino, rovesciandosi su di esso come in una tempesta e il Cappellaio presto non sarebbe più riuscito a sostenere quello sguardo. «Alice, io...»
Un rumore alle loro spalle li fece girare entrambi. Alcune foglie larghe strisciavano tra di loro, fino a mostrare la figura che si nascondeva dietro di loro.
I capelli schiariti dal sole erano spettinati e le ricadevano sul viso, ma Alice riconobbe subito il primo ufficiale che l'aveva accolta sulla Jolly Roger. Le corse incontro, scostandole i ciuffi all'indietro.
«Kendra!»
Questa si mise dritta, mostrandosi confusa. «Alice? Ma...Non ti chiami Amalia?»
Alice inviò una richiesta d'aiuto con la coda dell'occhio al Cappellaio, il quale però se ne stava immobile senza comprendere.
«Ho inventato un altro nome perché ci sono delle persone che mi stanno cercando...scusa, ma non potevo rischiare.» spiegò Alice con cautela. «Non sono una Bimba Sperduta e Jefferson non mi sta portando da Peter Pan...o almeno, così credevo.»
«Cosa stai cercando di dire? Credi che dopo quello che abbiamo passato...» replicò Jefferson avvicinandosi alle due.
«Sta' zitto.» lo interruppe lei acidamente. «Dobbiamo andare da Pan perché la Seconda Pietra è al suo collo.»
Seguì un incrocio di sguardi tra i tre: quello nervoso di Jefferson, quello confuso di Kendra e quello di Alice, incerta su chi fidarsi proprio come all'inizio.
Infine Jefferson ruppe il silenzio, rivolgendosi a Karen. «Che cosa ci fai qui? Non eri con Uncino?
«Ero. Ho deciso di andarmene.»
«Bene, sappi che non ho alcuna intenzione di portarti con noi!»
«Io non so cosa state cercando, né dove.» disse seccamente lei. «So solo che Alice mi ha aperto gli occhi e per questo le devo tantissimo. Killian non ha bisogno di me, né tanto meno io di lui. Però forse posso esservi d'aiuto...Rubare è lavoro da pirati, no?»

 

**


Dopo che Jefferson ebbe spiegato a Kendra la situazione in cui si erano cacciati, la più giovane del gruppo raccontò l'incontro della scorsa notte.
«C'era questo ragazzino con uno smeraldo appeso al collo, grande più o meno come l'ametista che ho in tasca.»
Peter Pan sa di certo che siamo alla ricerca della Seconda Pietra. Perché non fa nulla per ostacolarci?
Poi il ricordo di ciò che le aveva detto Cora le affiorò sulla mente, facendola divenire pensosa e inquieta.

''«Non...non volete giustiziarmi?»
«Certo.» ammise la Regina senza timore. «Ma se andrà come predico io, otterrò ugualmente quello che voglio.»"

Quindi Cora e Pan sono in combutta contro di noi? E una volta presa l'ultima, fatidica Pietra...cosa succederà?
La voce ottimista di Kendra la distolse dai suoi cupi pensieri. «Credo di avere un'idea, seguitemi.»
Alice e Jefferson le vennero dietro con perplessità. Marciarono attraverso la giungla, fermandosi di tanto in tanto lasciando che Kendra si orientasse.
Infine capitarono davanti un ruscello, le quali acque zigzagavano facendosi strada cadendo in piccole cascate. Lungo la riva crescevano rossi papaveri, innocenti e colorati adiscapito del verde che li circondava
Kendra ne raccolse una ventina, controllando attentamente che i petali non fossero rovinati o mangiucchiati dagli insetti.
«Cosa credi voglia fare?» domandò a bassa voce Alice.
«Non ne ho idea, l'importante è che funzioni.» Jefferson scrollò le spalle. «Sei sicura di aver visto bene?»
La ragazza s'irrigidì, punta sul vivo. «Al contrario mio, tu non hai alcun motivo per dubitare.»
Vennero interrotti da Kendra che, con un sorriso raggiante, metteva in bella mostra il mazzolino di papaveri che aveva raccolto. «Ecco!»
«Papaveri?»
«Polvere di papaveri!» corresse lei sapientemente. «Induce un sonno profondissimo.»
Jefferson annuì ma Alice parve ancor più confusa. «Un sonno profondissimo?»
«Esatto, basta spargerne un po' attorno per far addormentare chiunque.»
La più giovane si voltò automaticamente verso il Cappellaio con gli occhi ricchi di stupore. «Ecco perché ci hai messo così tanto a svegliarti! Pan l'ha usata su di te!»
«Direi di si...» ammise lui. «Non credete che questo trucchetto non basti per prendere qualcosa di così importante? Voglio dire, siamo contro Peter Pan, anche se nel mio mondo lui è un po' diverso...»
«Se non proviamo, non lo sapremo mai.» concluse Kendra alzando le spalle.
Protetta dagli alberi, questa iniziò a preparare la polvere, mentre Jefferson e Alice facevano i turni di guardia.
Ma dov'è casa?

 

**


Era ormai sera quando Alice, Jefferson e Karen decisero di agire.
Armati di polvere di papavero, avevano percorso l'isola trovando senza difficoltà l'accampamento di Pan e dei Bimbi Sperduti. Si erano arrampicati sui rami più alti degli alberi vicini e con il fiato sospeso aveva atteso a lungo fino a quando, dopo che il sole fu tramontato, le vittime del loro piano non caddero nel luogo della trappola.
Accesero un falò ed Alice poté riconoscere la figura di Peter Pan che, suonando il suo flauto, faceva ballare i Bimbi attorno al fuoco mentre gridavano come selvaggi. Ebbe lo strano impulso di unirsi in quella danza tribale, ma rimase lì al suo posto, incantata.
Quando la musica finì, i Bimbi Sperduti si sedettero in cerchio. Erano una ventina ma solo uno, il capo, se ne stava in piedi con le mani appoggiate ai fianchi e rivolgeva un sorrisetto soddisfatto a tutti loro. Incominciò a parlare, ma Alice non ascoltò una parola: Jefferson aveva dato l'ordine di buttare su ognuno la polvere di papavero.
Cautamente, presero a piccoli grumi la polvere e dall'alto questa cadde come pioggia. Cinque minuti dopo, il nemico svenne per terra con gli occhi chiusi.
Kendra balzò giù dall'albero con agilità ed attese che Alice scendesse con goffaggine e la raggiungesse. La ragazza prese la Seconda Pietra, la quale brillò tra le sue dita.
Kendra sorrise soddisfatta.
«Ottimo! Jefferson, puoi pure scendere, abbiamo...»
Kendra si interruppe. Entrambe si guardarono intorno, ma del Cappellaio Matto non c'era alcuna traccia. Alice si allarmò, girando la testa da una parte all'altra quasi impazzita. «Dove può essersene andato?»
Kendra si diresse verso l'albero su cui era salito Jefferson e ne controllò il terreno circostante. Poi spalancò gli occhi e fece segno ad Alice di raggiungerla. Seminascosta tra le foglie e il fango, se ne stava una lunga piuma bianca.

«Jefferson non se n'è andato.» mormorò Kendra maneggiando la piuma. «L'hanno rapito gli Indiani.»

 

 

 





Here I Am!
Lo so, ho saltato una settimana, ma si sa che le settimane di dicembre sono sempre le più dure e ho dovuto posticipare i capitoli.
No words per la finale di OUAT. Devo ancora assimilare e ho le lacrime agli occhi da l'ultima puntata (in realtà dal primo episodio della prima stagione, ma vabbe'...).
Comunqueeee, torniamo al capitolo! Le parole di Pan sembrano fondate, dunque, L'orologio di Ernest potrebbe davvero portare Jefferson e Alice a casa, ma Jefferson segue un'altra volta le istruzioni di Rumplestiltskin alla lettera e alla fine sapremo se ha fatto bene oppure no hihi.
C'è anche una nuova comparsa al gruppo (ye!), Kendra, che finalmente ha deciso di lasciare il fratello per cercare un posto su misura per lei nel mondo di Alice. Stavo pensando a come sarebbe carino scrivere una storia a parte sui fratelli Jones e raccontare per benino tutte le loro avventure, maaaa vedremo. 
Sconfiggere Peter Pan con della banale polvere di papavero vi sembra troppo facile? Lo pensa anche Alice, che ricorda le parole dette da Cora a Wonderland. Ma non sembra aver tempo di riflettere più a lungo che Jefferson scompare e Kendra scopre che in mezzo ci sono gli Indiani. Mancano le sirene a questo punto, ma dubito vivamente di una loro comparsa :') 
Come faranno Alice e Kendra a salvare Jefferson sonosempreneiguai Hatter? A domenica, e non dimenticatevi di lasciare una recensione! c:
Frannie. 

   
 
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