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Autore: Paperetta    08/12/2015    1 recensioni
Seiya e Haruka si ritrovano a lavorare insieme, loro malgrado, in un futuro lontano secoli e sotto false identità. Ma per ritrovare Usagi e salvarla dal destino di cavia umana possono sopportare questo e altro. E, chissà, imparare ad andare un po' d'accordo.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Haruka/Heles, Seiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Titolo: L'inseguimento

Fandom: Sailor Moon

Personaggi: Kou Seiya, Haruka Tenoh/Sailor Uranus

Rating: giallo (per la presenza di alcune parolacce e di una lotta)

Generi: avventura, azione, science-fiction

Contesto: dopo la fine

Avvertimenti + Note: nessuno

Intro: Seiya e Haruka si ritrovano a lavorare insieme, loro malgrado, in un futuro lontano secoli e sotto false identità. Ma per ritrovare Usagi e salvarla dal destino di cavia umana possono sopportare questo e altro. E, chissà, imparare ad andare un po' d'accordo.

NdA: IMPORTANTE! Prima di cominciare la storia sarebbe meglio leggere la premessa, dal momento che questa one-shot è un estratto di una ipotetica long e rischiate di non capirci molto! ;P

 

PREMESSA

Alcuni anni dopo la conclusione della quinta serie, Usagi scompare nel nulla. Nessuno ha più sue notizie per settimane. Tutte le guerriere si adoperano per trovarla, ma gli indizi sono praticamente inesistenti, fino a quando Setsuna non fa una scoperta; la distorsione spazio-temporale che aveva percepito alcune settimane prima non era dovuta alla partenza di Chibiusa nel suo futuro, ma a un altro viaggio nel tempo che qualcuno ha effettuato nello stesso momento. Compreso il problema, continuano nelle ricerche e scoprono infine che Usagi è stata attirata in una trappola, indotta a combattere contro un mostro e rapita dai membri di una pericolosa associazione che vive alcuni secoli più avanti nel tempo. I rapitori conoscono l'identità delle Sailor e vogliono studiarle per i loro esperimenti.

Nel frattempo, poco prima che le inner e le outer senshi e Mamoru partano a loro volta nel futuro, le Three Lights arrivano sulla Terra. Anche loro avevano percepito che qualcosa non andava e sono venute per controllare. Fighter, sconvolta per quanto accaduto, decide di partire con le guerriere terrestri, mentre Healer e Maker preferiscono tornare su Kinmoku, dove c'è bisogno di almeno alcune di loro.

Giunte nel futuro, e dopo aver studiato il funzionamento di quella nuova epoca, alcune di loro riescono ad assumere nuove identità nella speranza di trovare più facilmente Usagi. Haruka e Fighter, che nel frattempo ha assunto le sembianze di Seiya, riescono a farsi assumere in polizia, avendo così accesso a dati e armi e a molti più luoghi delicati.

 

La storia che segue vede Haruka e Seiya durante un appostamento. Normalmente, Haruka lavora con il collega più anziano, ma questa volta si sono ritrovate a operare insieme perché l'uomo cui danno la caccia potrebbe sapere qualcosa di utile.

 

*** *** ***

 

Tenoh Haruka teneva il visore puntato sul portone. Era così concentrata che alcune gocce di sudore le scivolarono lungo le tempie, ma neppure se ne accorse. Il palazzo distava parecchio e l'unico modo per averne una visione ottimale e non farsi scoprire era quella sorta di binocolo ipertecnologico. Roba da fantascienza.

Nel sedile accanto a lei, la stessa posa rigida e seria, Kou Seiya sorvegliava le finestre del terzo piano, dove l'uomo che pedinavano aveva dimora.

Era la prima volta che Haruka usciva di ronda con qualcuno che non fosse il suo collega, e per tutto il tempo dell'appostamento non aveva potuto fare a meno di rimpiangere quell'uomo scorbutico e grosso come un panzer. Seiya era fin troppo istintivo, si concedeva poco tempo per pensare prima di agire e voleva fare sempre a modo suo.

« È lì dentro da due ore, possibile che ci metta tanto? » disse Seiya con uno sbuffo, mentre per qualche secondo posava il binocolo e strizzava gli occhi secchi.

« È casa sua ed è ora di cena » rispose Haruka « non ci vedo niente di strano ».

« Due ore per mangiare? Cos'è, il cenone di Capodanno? »

Non ottenne risposta, così mormorò un « bah! » e tornò al suo binocolo. Ma in quell'auto c'era un silenzio troppo pesante per i suoi gusti.

« Certo che gli appostamenti con te sono proprio divertenti! Di' un po', anche col tuo collega di pattuglia sei così loquace? »

« Si dà il caso che quel bestione sia ancora più silenzioso di me, quindi ritieniti fortunato che ti risponda ».

« Oh beh, grazie » fece Seiya, ironico. « E con Michiru? »

« Con Michiru cosa? » La voce di Haruka tradì una nota irritata.

« Niente... »

« Non è niente. Cosa volevi dire? »

Seiya alzò le spalle in un gesto di finto disinteresse. « Solo che mi domando come faccia a sopportarti. Hai un carattere pessimo! »

« Detto da uno che è stato abbandonato dai suoi amici... »

« Non mi hanno abbandonato! » s'indignò Seiya, voltandosi a guardarla.

« A me risulta che non siano volute venire con te, è per questo che dei Three Lights – sottolineò ironicamente le parole – qui sei l'unico ».

« Allora ti risulta male, perché si dà il caso che ci sia bisogno di noi su Kinmoku e Healer e Maker siano dovute tornare indietro ».

« E dunque tu hai lasciato i tuoi doveri sul pianeta natale che hai tanto rimpianto per anni perché... »

« Per trovare Odango e riportarla a casa, ovviamente ».

Haruka continuava a tenere gli occhi incollati al portone, mentre Seiya la guardava con profondo rancore.

« Non mi hai ancora risposto » continuò Haruka. « Perché stai cercando Usagi? »

« Come “perché »? Non capisco »

« Lei non ti ama. Lo sai bene. Non è la tua principessa e sicuramente in questi tre anni si sarà dimenticata di te, quindi cosa speri di ottenere? »

Gli occhi di Seiya si spalancarono per l'incredulità.

« Ma che stai dicendo? » esclamò furibondo. « Pensi davvero che voglia qualcosa da lei? È una mia amica e voglio salvarla! »

« Lo dicevi anche tre anni fa e alla fine... »

« Alla fine cosa? La finisci di parlare a rate? »

« Zitto! »

« Cos... » fece Seiya, ma poi intuì e prese il binocolo che giaceva dimenticato sulle gambe. Il sospetto era uscito di casa precipitandosi verso la propria macchina, lanciando un'occhiata chiaramente diretta a loro.

« Accidenti! Sta scappando! »

« Vai vai vai! »

La macchina nera si sollevò in aria e con un rombo schizzò in avanti come un jet militare. Sei secondi e la distanza col sospetto si azzerò, ma gli immensi grattacieli e il traffico erano sempre più fitti e l'uomo abbastanza furbo da passarci in mezzo.

« Così lo perdiamo! » esclamò Seiya.

« Non credo proprio... »

Haruka decelerò di colpo e si portò sopra il mare di aiuto e luci che le impediva di muoversi. Seiya si sporse dal finestrino e si guardò attorno.

« Eccolo là! Davanti alla banca! »

Un'altra accelerazione e furono di nuovo dietro di lui. Erano come due fulmini che si inseguivano nella notte. Una curva e una curva e un'altra curva e poi dritti sopra il traffico e sotto i ponti e ancora una due tre curve in mezzo ai grattacieli finché non scomparve.

Svanito. Nessuna traccia, nessun rombo assordante da auto in fuga. Perso nell'oceano di ferraglia futuristica.

« Fanculo! » esclamò Haruka colpendo il volante, mentre Seiya se la prendeva col cruscotto. Inforcarono i binocoli e lo cercarono in ogni anfratto del quartiere, e infine si arresero. Atterrarono accanto a un parco buio e deserto, poco lontano dal punto in cui avevano perso il loro uomo; nella foga dell'inseguimento non si erano resi conto di essere finiti in periferia.

Seiya scese dalla macchina e sbatté la portiera con violenza.

« Ehi! » esclamò Haruka scendendo a sua volta. « Vuoi romperla? »

« Come abbiamo fatto a perderlo? » urlò. « Gli eravamo incollati! »

« Evidentemente conosce la zona meglio di noi. È per questo che volevo fare l'appostamento col bestione, ma tu hai insistito ».

« Ho insistito perché l'ho trovato io quell'uomo ed ero io a conoscere tutti i suoi spostamenti! »

« Direi che non li conoscevi così bene, visto che l'hai perso ».

« Io? » Seiya allargò le braccia e sgranò gli occhi. « Stai seriamente dando la colpa a me? Non mi pareva di essere da solo in quella macchina! »

« Chi guida deve tenere d'occhio la strada, eri tu a doverlo puntare ».

« Non so tu ma io non ho la vista a trecentosessanta gradi e ci sono più macchine in questa strada che in tutta l'Asia del ventesimo secolo. Ma si può sapere cosa vuoi da me? »

Lo sguardo perplesso comparve questa volta sul viso di Haruka.

« Cosa voglio da te? »

« Esatto. Ce l'hai con me dal primo giorno che ci siamo incontrati, pensavo avessi capito che non sono un pericoloso invasore del tuo prezioso pianeta, quindi perché continui a trattarmi come fossi tuo nemico? »

Gli occhi di Haruka si strinsero « Perché non mi fido di te ».

« Ancora? Che accidenti devo fare perché tu cambi idea, me lo dici? »

« Stare alla larga da Usagi, per cominciare ».

Seiya portò le mani sui fianchi.

« E tu chi saresti per dirmi con chi posso o non posso avere a che fare? »

« La sua guardiana » rispose Haruka con una nota di fierezza nella voce. Seiya sorrise beffardo.

« A me sembri più un carceriere ».

« Cos... »

Haruka pareva spiazzata e Seiya colse la palla al balzo.

« Tu non ti limiti a proteggerla, la controlli! Le dici chi può vedere, cosa può fare, dove può andare... »

« Perché è la mia principessa ed è sempre in pericolo ».

« Sì ma così non la fai vivere! Non è una bambola, non puoi tenerla in una teca di cristallo per il resto dei suoi giorni ».

« Io non la tengo… tu stai vaneggiando! »

« Ah sì? » esclamò Seiya. Fece un passo verso di lei, che istintivamente mosse le braccia pronte a difendersi. « Quando quel mostro è comparso in città è andata da sola a combatterlo senza avvisare nessuno e sai perché? Per dimostrare che vale qualcosa anche senza di voi e che può farcela anche se non le state col fiato sul collo, soprattutto tu! »

Haruka era furiosa, le mani le tremavano per lo sforzo di trattenersi dal picchiarla.

« E questo tu come lo sapresti? A quanto pare sai leggere nel pensiero perché mi pare che sia arrivato un mese dopo che è scomparsa: quanto è successo ti è stato solo raccontato ».

« Lo so perché me l'ha detto tre anni fa, quando non poteva muoversi senza che sbucassi tu a dirle che non poteva vedermi solo perché avevi deciso così. Non ci vuole un genio a capire che è successo ancora: per quale altra ragione l'avrebbe fatto altrimenti? »

« Io… non ti permettere... » Era sconvolta, fremente di rabbia. « Io cerco solo di proteggerla. E a ragione, visto che è andata da sola e l'hanno catturata! »

Seiya scosse la testa.

« Allora non vuoi capire! Non sarebbe andata da sola se non avesse voluto dimostrarvi qualcosa. È colpa tua se l'hanno rapita e sarà colpa tua se la uccide... »

Il pugno lo colpì alla mascella e lo scaraventò per terra.

« Non… azzardarti… mai più... »

Ma Seiya si mosse rapido e con un colpo di reni tornò in piedi per tirarle un calcio sullo stomaco. Haruka si piegò in due dal dolore ma si riprese subito, sferrò un pugno e un altro ancora mentre Seiya schivava e rispondeva con pugni e calci. Un altro colpo andò a segno e Haruka fece per schiantarlo di nuovo a terra, ma i suoi riflessi erano rallentati dalla furia che l'accecava e lui fu più veloce e la colpì al ventre e alla schiena. Haruka gemette, tirò un calcio e lo colpì allo stinco strappandogli un urlo di dolore.

Continuarono così, a picchiarsi come due pugili dimentichi di ogni regola. Alla fine, dopo un tempo che nessuno dei due seppe calcolare ma che parve interminabile, si ritrovarono per terra, lei stesa su un lato, lui col viso verso il cielo, ansimanti e ricoperti di lividi su ogni lembo di pelle.

Erano stati fortunati. Due poliziotti che se le danno di fronte a testimoni sarebbe stato difficile da giustificare, e l'ultima cosa che volevano era perdere quell'unico lavoro che consentiva loro un maggior accesso a dati e strumenti di ricerca. Rimasero in silenzio per alcuni minuti, mentre la mente tornava a poco a poco più lucida e concretizzava il rischio che avevano corso.

Fu una fortuna, per Haruka, che Seiya non la stesse guardando, perché quella lacrima solitaria che le rigava il volto sarebbe stata impossibile da mascherare. Il suo orgoglio stava lentamente lasciando spazio alla dolorosa realtà che Seiya le aveva posto di fronte con la forza.

« Ti invidio, sai? »

Le parole impiegarono qualche secondo a raggiungere Haruka. Seiya? Seiya aveva pronunciato quella frase?

« Non… prendermi per il culo... » ansimò, massaggiandosi un polso. Seiya sorrise al cielo.

« Non è mia intenzione… sono serio ». Poiché Haruka non osava rispondere, continuò. « In tutti questi anni, tu e le altre avete protetto Odango da chissà quante minacce. Ogni volta che era in pericolo c'eravate voi ad aiutarla, ma sei soprattutto tu che la proteggi ».

« Lo facciamo tutte, non solo io ».

« È vero, ma la più forte sei tu. Si impegnano, ma sei tu la sua vera guardia del corpo ».

Il sorriso comparve ora sul viso di Haruka, ma era un sorriso triste. « Sì, la sua bodyguard… e guarda cosa ha portato! La mia principessa non mi sopporta più e ha preferito fare tutto da sola… che bella guardia del corpo che sono ».

Strinse ancora i pugni, ancora con rabbia, per quelle lacrime che continuavano a scivolare traditrici sull'erba umida. Si tirò su con un braccio e si lasciò ricadere sul lato opposto, per non offrire a Seiya uno spettacolo che per qualcun altro sarebbe stato normale, ma per lei era penoso e indecente. Seiya, tuttavia, se ne fece un'idea.

« Non è colpa tua. So che l'ho detto, ma… anch'io avrei fatto lo stesso. Per la mia principessa, o per Usagi… per qualcuno a cui tengo più della mia vita, sarei stato protettivo almeno quanto te. In fin dei conti, sono piuttosto ipocrita, non credi? »

Haruka fece per rispondere, ma le parole le morirono in gola. Sentiva come un blocco che le impediva di parlare, perciò rimase in silenzio e attese finché non si fu calmata. Solo allora parlò e si sorprese per quanto fosse calma; l'aver tirato fuori tutta la rabbia che aveva dentro al cuore l'aveva rasserenata, almeno un po'.

« Io mi fido poco delle persone, sono sempre stata così… di solito ho ragione, ma qualche volta… qualche volta ci vado troppo pesan... »

« Oh mio dio! » esclamò Seiya all'improvviso, tanto che Haruka fece un piccolo balzo per lo spavento.

« Ehi! Sei impazzito? »

« Mi sono appena ricordato! »

« Che cosa? » chiese Haruka che aggrottò la fronte. « Io cerco di scusarmi e tu pensi ad altro? »

« No, ti ascoltavo! È solo che mi sono ricordato dove accidenti avevo visto quell'uomo prima di ieri! »

« Chi? Il tizio di prima? »

« Sì lui. Vieni » Fece forza sulle braccia e si alzò in piedi, poi si avvicinò ad Haruka e le porse una mano con un sorriso. « Forse so dove possiamo trovarlo ».

Haruka lo guardò negli occhi, indecisa. Poi sorrise a sua volta e gli afferrò la mano.

« Beh, fammi strada ».

  
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